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Autore: Wendy_BluHand    25/05/2014    6 recensioni
Conclusosi l'ultimo anno del liceo, tutti i compagni di classe si salutano. Ognuno dovrà intraprendere la propria strada. Ora, immaginate cosa accadrebbe se dopo cinque anni si ritrovassero tutti insieme (o quasi) per una vacanza. Immaginate che cosa accadrebbe se uno di loro ereditasse da una vecchia zia una villa enorme e se avesse la brillante idea di fare una rimpatriata con i suoi compagni del liceo. Immaginate che li inviti a trascorrere qualche giorno in quel luogo da sogno. Ma soprattutto immaginate che quella casa e le sue terre con giardino annesso, avessero qualcosa di strano, qualcosa di sinistro.
***
-Pronto? -
-Ehilà Sasuke! Come va? - chiese Naruto euforico.
-Ah, sei solo tu. - borbottò il giovane dall'atra parte della cornetta.
-Su, su! Non fare il timidone, tanto lo so che ti manco da morire. - replicò il biondo con un ghigno.
-Naruto, l'unica cosa che mi manca è il silenzio che c'era in casa mia prima che tu facessi squillare il telefono per dieci minuti. - ribattè cinico l'amico.
-Vorrai dire casa nostra. - puntualizzò Naruto.
Genere: Commedia, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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N.B. People, mi sento in dovere di annunciarvi con grande rammarico che questo è l'ultimo capitolo. ( escludendo l'epilogo) E' molto lungo rispetto agli altri ma vi chiedo di pazientare perchè proprio non potevo dividerlo in due. Ora, se vorrete, sarà tutto vostro.
Enjoy! <3



15. La fine di tutto



Shikamaru e Ino avevano intrapreso una via desolata e silenziosa. Quando erano entrati attraverso la terza porta, il Nara pensava di trovarvi chissà quale orrore ma tutto quello che avevano fronteggiato era una strada vuota e sabbiosa, circondata da campi ingialliti. Dovette ammettere che quello era uno scenario abbastanza angosciante ma niente di più. Non c'era Cerbero ad attenderli e non aveva combattuto contro nessun Idra per il momento.
- Comincio a pensare che non troveremo nulla in questo posto! Sono stanca e mi fanno male i piedi. - sbuffò Ino girandosi verso il suo ragazzo.
- Anche io sono stanco! Però credo che dovremo continuare a seguire questo percorso, non può esserci il nulla per tutto il tragitto! - ribattè Shikamaru coprendosi il viso dal sole con una mano.
- Sai, sono preoccupata per Hinata! Tutta sola alla mercé di quella vecchia. - sussurrò Ino rabbrividendo. - E se non facessimo in tempo? - .
- Non pensiamoci adesso o ci faremo prendere dal panico inutilmente, dobbiamo restare concentrati. - rispose Shikamaru continuando a camminare.
Sembrava un posto senza tempo. Era come se la legge imperturbabile dello scorrere dei minuti non avesse potere lì. Niente si muoveva. Tutto era immobile.
Camminarono ancora, in religioso silenzio finché non giunsero in prossimità di uno strano albero, vecchio e rinsecchito. Sembrava non esserci più niente nel raggio di chilometri. Il nulla assoluto.
- Tutto qui?! - chiese Ino isterica guardandosi attorno e sgranando le sue perle azzurre.
- Vuoi davvero che risponda qualcosa?! - ribattè Shikamaru, che dovette trattenersi per non perdere le staffe per lo sgomento e l'angoscia che quella maledetta storia gli stava facendo provare.
- Non ci posso credere un albero rinsecchito con un buco alla base! - sbraitò Ino allargando le braccia per poi ricongiungerle all'altezza del bacino.
- Hai detto buco? - il bruno la guardava come se la sua fidanzata avesse detto una qualche verità sulle sorti del mondo.
- Si...è lì! - rispose perplessa. Indicò il buco alla base dell'albero.
Shikamaru davvero non l'aveva visto, troppo preso dal suo emergente esaurimento nervoso. Spostando gli occhi piccoli sul foro nero, ebbe un'idea folle. E se ci fosse qualcosa sotto l'albero?
- Ino, aiutami a scavare! - disse a un tratto inginocchiandosi e iniziando a smuovere la terra a mani nude.
- Cosa? Che stai facendo? - chiese incredula la bionda.
- Credo ci sia qualcosa lì sotto,aiutami. - replicò senza alzare lo sguardo.
La Yamanaka, sebbene pensasse che il suo ragazzo stesse impazzendo, iniziò ad aiutarlo.
Effettivamente di certo non avevano possibilità di trovare qualcosa nel bel mezzo del nulla, dove si trovavano loro. Tanto valeva sperare che Shikamaru avesse ragione e che ci fosse qualcosa sotto l'albero.
Fortunatamente la terra era abbastanza morbida e si staccava con facilità. Ad un certo punto qualcosa iniziò a venire alla luce. Delle scale. Scale grigie apparivano all'orizzonte e scomparivano sotto le radici del tronco.
- Santo cielo, amore! Avevi ragione! - esclamò Ino, afferrando il suo ragazzo e baciandolo per la gioia.
Il ragazzo sorrise e continuò a smuovere la terra finchè non si creò un'apertura abbastanza grande da far passare entrambi. Scesero attraverso quelle scale, sembrava proprio una cripta, di quelle che si vedono nei film. Appese ai muri c'erano delle torce che illuminavano il loro cammino. Ino si era attaccata al braccio di Shikamaru e si guardava intorno. Quando le scale finirono, giunsero in una stanza circolare, abbellita da tende viola. La stanzetta sotterranea era piena di giocattoli di ogni tipo. Da una parte stavano peluches di tutte le dimensioni, in mezzo bambole con indosso vestiti colorati. Tenute in modo impeccabile. Gli occhi vitrei di colori chiarissimi sembravano quasi guardarli fissi, facevano una certa impressione. Ancora più inquietanti erano le bambole di porcellana poste quasi all'entrata. Con la loro pelle color cipria, nei loro vestiti di pizzi e volant, i capelli raccolti in acconciature aristocratiche, le ciglia lunghe nere, gli occhi rotondi e vuoti, il sorriso freddo dalle labbra rosse. Certe erano alte un metro, alcune erano davvero piccole. Poi c'erano soldatini di piombo, macchinine, carillon, palloni e palloncini.
Sembrava il paradiso dei bambini o il luogo adatto per adescarli.
Shikamaru venne scosso da un brivido a quel pensiero.

- Questo posto...cos'è? - mormorò Ino estasiata da tutti quei giocattoli.
- Non lo so ma a me mette angoscia. - rispose il Nara guardandosi attorno.
Decisero che era meglio darsi una mossa e mettersi a cercare l'oggetto dei loro desideri. Il bruno s'immerse fra i peluches; cominciò a sollevarli e a spostarli, a guardare tra il loro pelo folto, nelle loro soffici orecchie finte. Durante la ricerca si sentì terribilmente a disagio, si sentiva osservato. Si voltò ma l'unica cosa che vide furono quelle orribili bambole di porcellana con i loro occhi fissi su di lui. Non gli erano mai piaciute quella bambole, fin da bambino. Ricordava che sua madre ne aveva una in camera da letto, un ricordo di quando era bambina. Al suo ritorno l'avrebbe gettata via di nascosto. Continuò a fare quello che stava facendo ma la spiacevole sensazione non se n'era andata.
- Ino, ti senti osservata anche tu per caso? - chiese ad un certo punto.
- Si però ho il terrore di voltarmi. - rispose quella tutto di un fiato guardando il suo fidanzato con la coda dell'occhio.
- Io l'ho fatto ma ci sono solo quelle bruttissime bambole di porcellana dietro di noi. Suppongo che siano loro a metterci soggezione. - ribattè Shikamaru.
- E se le spostassimo? Così non riesco a concentrarmi. - propose la bionda.
Il Nara acconsentì ma quando si voltò, notò che le bambole si erano spostate un po' verso l'interno della camera.
- Ehm...Ino? Le bambole si sono spostate da sole. - sussurrò richiamando l'attenzione della ragazza che si voltò per verificare quanto detto.
- Sembra che sia così...- mormorò cercando di restare più calma possibile.
- Che ne dici se ci sbrighiamo a cercare e magari trovare qualcosa e ce la svigniamo?! - continuò la ragazza.
Il castano non chiedeva altro, ripresero febbricitanti finché non sentirono dei piccoli passi. Ino, da piegata, si drizzò e tese le orecchie. Si voltò poi di scatto come per cogliere di sorpresa il nuovo arrivato ma non c'era effettivamente nessuno. Se non fosse stato per un piccolo raccapricciante dettaglio, Ino si sarebbe calmata. Però quella bambolina, dal vestitino color carta da zucchero, leggermente più avanti rispetto alle altre, le fece accapponare la pelle.
- Shika, quella bambola cammina! - disse con voce strozzata.
- Magari è solo la nostra impressione...magari...- provò a dire quello cercando di riportare la calma.
- Magari un corno! Era più indietro prima! - gridò la bionda mordendosi le unghia della mano sinistra.
Decisero, o meglio Shikamaru decise, che avrebbero continuato a cercare un altro po' e poi se la sarebbero svignata a gambe levate.
Proprio mentre stavano per gettare la spugna, Ino quasi non ebbe un infarto quando si ritrovò davanti una bambina dal viso sfilato e dagli occhi a mandorla. I capelli neri e lunghi le sfioravano le spalle, il vestitino rosa era sporco di sangue. Le scarpette lucide a contornare il tutto.
- Oh, mio Dio! - urlò sobbalzando.
Shikamaru fece altrettanto a causa dell'urlo.
- Giulia! - esclamò poi con una nota di stupore nella voce.
- Come fai a sapere che è lei? - chiese titubante la ragazza.
- Combacia con la descrizione che ci ha fatto Naruto e poi ho visto una sua foto nella libreria della villa. - rispose semplicemente quello.
- L'avevo scambiata per una bambola. - gemette tremante.
Non ebbero più timore di lei, in quanto Giulia era il minore dei mali in quella storia.
Piuttosto era strano il fatto che fosse lì in quel luogo, forse aveva qualcosa da dire.
- Giulia, tu puoi aiutarci? - chiese il Nara in tono dolce.
Il piccolo spirito non rispose ma si avvicinò o meglio, fluttuò verso un peluche di giraffa che avevano gettato via di malagrazia nella loro ricerca. Si mise affianco a lui e li guardò sperando avessero capito.
I due si scambiarono un'occhiata.
- Era tuo quello? - provò a chiedere Ino.
Giulia non rispose ma il suo peluche piegò leggermente la testa in avanti. I fidanzati rimasero sbigottiti.
- Quindi, se la giraffa era di Giulia, tutti questi giocattoli appartenevano alle vittime di Hildegard.- ne dedusse il bruno.
- Giulia, non troveremo nulla qui? - chiese la Yamanaka.

Questa volta neanche il pupazzo si mosse ma una scritta cominciò ad apparire a terra.


Andate via.


I ragazzi lessero il messaggio.
- Scappare? Perchè? - chiese Shikamaru perplesso.
- Credo di sapere io il perchè. - sussurrò Ino afferrandogli il braccio con tanta forza da fargli male e costringedolo a voltarsi.
Le bambole di porcellana stavano lentamente camminando nella loro direzione, i soldatini di piombo marciavano sulle loro gambe di legno. Anche le bambole si alzarono e camminarono sui loro piedi, le più vecchie aprivano e chiudevano la bocca ripetutamente. Tutta la stanza si era animata.
- Vuoi giocare con me? - continuava a ripetere in modo meccanico un maledettissimo pupazzo a molla.
I giocattoli li avevano stretti in una morsa, bloccandoli la via d'uscita.
Ino urlò quando si sentì afferrare la caviglia. Una delle bambole di porcellana più piccole, l'aveva afferrata e non aveva intenzione di lasciarla andare.
La ragazza scalciò e quell'essere sbattendo violentemente a terra si frantumò le sottili gambe. Nonostante ciò la bambola continuava a stringere sulla caviglia e ad aprire e chiudere gli occhi.
Sembrava la fine quando la terra si aprì sotto di loro e precipitarono nel vuoto.


**


Quando Sakura e Sasuke avevano preso quel passaggio segreto, dividendosi da Kiba e Rock lee, non avevano la minima idea di dove stessero andando. Seguirono delle scale e quando sbucarono da una botola viola in una stanza e videro Neji e Tenten, rimasero interdetti.
- Ragazzi! - li chiamò Sakura.
- Grazie a Dio siete voi! - esclamò Tenten come se fosse la cosa più naturale del mondo vedere due tizi che spuntano dal pavimento.
- Che ci fate qui? - chiese sempre la rosa.
- Siamo chiusi nella stanza. Una bambina di nome Susanne, spuntata fuori da un quadro, ha ben pensato di chiuderci qui dentro. Mentre cercavamo di rubarle il fermacapelli d'oro che aveva fra i capelli. - spiegò Neji.
Sasuke e Sakura allora raccontarono tutta la loro esperienza, da quando avevano trovato il quadro al palazzo della piccola Susanne, all'incontro con Kiba e Rock lee e alla fuga.
- Quindi avete trovato tutti gli elementi! - esclamò Tenten con gli occhi luminosi.
- Si però se non usciamo da qui, sarà tutto inutile. - ribattè Sasuke lapidario.
- E da dove usciamo? Non possiamo varcare la porta e tornare indietro e fuori discussione! - disse Sakura che reggeva ancora il quadro spaccato in due tra le mani.
- Se c'è una botola che portava qui, ce ne sarà un'altra che porterà da un'altra parte.- sentenziò Neji risoluto.
Si misero a terra a picchiare sulle mattonelle.
- Questa è vuota! - disse Neji richiamando l'attenzione di tutti, dopo circa dieci minuti.
Provarono a sollevarla e non ebbero difficoltà, venne via subito. Sotto la mattonella bianca, c'erano delle scale rosse. Le seguirono senza esitare fin quando non trovarono una porta color panna. La varcarono e uscirono, niente di meno, che da un albero. Si trovavano in una radura, dietro le loro spalle il palazzo color melograno.
- Wow! Fantastico! - sussurrò Sakura.
- Scendiamo da qui! Magari troviamo un'altra uscita. - propose Sasuke.
Tutti e quattro scesero lungo il pendio e finalmente trovarono un'altra porta. Dopo averla oltrepassata, tirarono un sospiro di sollievo. Erano di nuovo nell'atrio, da dove erano partiti.


**


Sembravano precipitare da ore, quando improvvisamente mancò loro il respiro. Come se un liquido li avesse riempito i polmoni. Quando tornarono a respirare, emisero un rumore roco. Non capirono esattamente dove fossero, fintanto non si accorsero di essere riemersi da...una vasca da bagno. Colma d'acqua e schiuma. Nonostante il luogo non comune, ringraziarono mentalmente Giulia per averli salvato la vita. Si resero conto solo in un secondo momento che davanti la vasca stavano Naruto, Rock lee e Kiba, bagnati fradici e pieni di graffi. Stavano riprendendo fiato.
Anche loro due uscirono dalla vasca.
- Cosa- cosa è successo a voi? - chiese Ino trafelata, con il ciuffo dorato schiacciato sulla fronte.
- Stavamo-stavamo cercando un'uscita da un labirinto...e poi...poi...delle siepi ci hanno aggredito e noi...siamo scappati...e ci siamo buttati in un lago...e abbiamo nuotato...e
poi...quello... - cercò di spiegare Kiba, in modo sconnesso, indicando la vasca e ansimando.
Se non ne avessero viste di tutti i colori, Shikamaru e Ino, avrebbero fatto ricoverare Kiba alla neuro ma sapevano benissimo che stava dicendo la verità.
- Abbiamo il fermaglio! - disse poi frugandosi in tasca – e Sasuke e Sakura hanno il quadro...quindi, quindi porca puttana! - esclamò facendo sobbalzare tutti.
- Dove cazzo è il fermaglio?! - gridò rivoltandosi le tasche.
A Naruto quasi cedettero le gambe e Rock lee ebbe l'impulso di darsi di testa nello specchio. Mentre Shikamaru e Ino pensarono di affogarsi nella vasca.
- Non c'è...cazzo, non c'è! - gridò disperato.
Prima che uno di loro potesse aprire bocca, Kiba corse verso la vasca e vi si tuffò dentro, riimmergendosi in quello strano mare .
- Kiba! Dove vai?! - urlò Rock lee – C'è troppa acqua lì dentro! - .
Anche il moro lo seguì a ruota, tuffandosi a sua volta nella vasca e scomparendo oltre la schiuma.
- Tranquilli! Lo troveranno! - cercò di rassicurarli Shikamaru.
Quei due erano diventati proprio amici per la pelle, neanche la paura di Rock lee era riuscito a fermarlo da aiutare l'Inuzuka.
Naruto si riscosse dai suoi pensieri e l'ansia s'impadronì di lui. - Oddio, Hinata! - esclamò ad un tratto e corse fuori dal bagno ritrovandosi in un corridoio mai visto. Sentì delle voci al piano di sotto e si affacciò dalla ringhiera. Sasuke, Sakura, Neji e Tenten erano appostati fuori dalla quarta posta, senza sapere cosa fare.
- Ragazzi! - gridò richiamando la loro attenzione.
I quattro alzarono la testa.
- Naruto! - disse Tenten stupita – ma che hai fatto? - chiese notando quanto fosse bagnato.
- Abbiamo il quadro! - esclamò Sakura trionfante – Kiba e Rock lee hanno il fermaglio invece! É fatta! - .
- Non è fatta proprio un cazzo! - sbraitò quello da sopra – Abbiamo perso il fermaglio
mentre scappavamo. - .
La rosa perse dieci anni della sua vita a quella notizia.
- Ora Kiba e Rock lee stanno cercando di recuperarlo. Io sto andando da Hinata! - snocciolò quelle informazioni velocemente come se non avessero importanza. In realtà ce l'avevano eccome. Tutte le certezze che credeva di possedere fino a quel momento si erano sgretolate come castelli di carta. Temeva che Kiba e Rock lee non riuscissero a trovare il fermaglio in quel mare fatto di intrichi e schiuma e, cosa più importante, temeva per Hinata.
E se non fossero stati in grado di salvarla? Se Hildegard fosse già arrivata e la ragazza fosse in pericolo? Tutte queste domande frullavano nella testa del biondo mentre percorreva le scale, verso l'apice della torre. Sentiva che il cuore stava per scoppiargli in petto. Vuoi per la fatica, dovuta sia alla nuotata che alla salita per le scale, vuoi per l'ansia, vuoi per la paura. L'unica cosa che sapeva era che si sentiva morire.
Gli altri sei lo seguirono lungo le scale cercando di stargli dietro.


**


Hinata non sapeva quanto tempo fosse passato da quando aveva evocato Hildegard. Si chiedeva se avesse funzionato, se quel demone narcisista ci fosse cascato. Cercava di non tremare con le mani mentre con occhi asciutti si guardava intorno tendendo le orecchie pronta a captare ogni singolo rumore. Sentiva un fastidioso nodo alla gola e non riusciva a pensare a nulla in quel momento. Passò forse un'ora in quello stato, poi iniziò a sentire un fruscio che la fece rabbrividire. Era il vestito di Hildegard che strisciava sulle scale, l'unico rumore che quella terribile creatura produceva.


Stava arrivando.


La corvina cercò di restare calma, sentiva il cuore pompare sangue più del dovuto. Sudava freddo e sentiva un formicolio nelle gambe. I piedi erano inchiodati al pavimento. Una perfetta statua di sale.
Quell'ansia la stava uccidendo ma quando vide la temibile e viscida figura sulla soglia della porta, il tempo sembrò fermarsi. Era più orribile di come se la ricordava.
Piccola, gobbuta, vecchia, brutta. Il volto era una ragnatela di rughe e pelle cadente, gli occhi piccoli e scuri, vuoti, privi di un'anima. Le labbra ormai quasi del tutto scomparse. Un taglio netto, trasversale che si piegò in un sorriso malvagio, trionfante, quando la vide lì. L'unica vittima che le fosse mai sfuggita, servita su un piatto d'argento. Allungò una mano rattrappita verso di lei e scoppiò in una risata che fece accapponare la pelle alla povera Hinata.
- Avvicinati. - sussurrò. La sua voce era così terribile da non poter essere descritta. Sembrava quasi non provenisse da lei. Sembrava riemergere dalla profondità delle tenebre.
La Hyuga non si mosse, troppo spaventata. Hildegard avanzò verso di lei, sempre con quella sua andatura lenta. Hinata capì che doveva raccogliere tutto il coraggio che possedeva per affrontare quella situazione. Indietreggiò di un passo.
- Ho una proposta. - disse ad alta voce.
Il demone la guardò stupita.
- Lo so che mi sono offerta come sacrificio ma voglio farti una proposta. - disse quella con decisione. Il suo cervello stava macchinando tutto molto in fretta.
- Permettimi di avvisare i miei genitori che io andrò via. Anche se non sono stati dei buoni genitori per me, hanno il diritto di sapere che non tornerò mai più, di modo che non verranno più a cercarmi. Permettimi di contattare il parroco del villaggio in modo che lui possa dire ai miei genitori che io vado via. Non dirò loro la verità, soltanto che non voglio più vederli e che andrò molto lontano. - sperò che il suo trucco stesse funzionando.
Hildegard sembrò rifletterci e infine acconsentì.
Hinata scese le scale sotto lo sguardo indagatorio di Hildegard. Sarebbe andata a cercare gli altri per vedere se erano riusciti nel loro intento, se così non fosse stato sarebbe tornata indietro per concedersi completamente e dare loro il tempo di trovare ciò di cui avevano bisogno. Si sarebbe sacrificata sperando di essere utile. Quando fu lontana dallo sguardo di Hildegard, corse più veloce che poté pregando di incontrare qualcuno di loro. Nella sua corsa di speranza s'imbattè in qualcuno, represse un grido e si tranquillizzò quando vide Naruto davanti a sé.
Il biondo non riuscì a credere ai suoi occhi.
- Mio Dio! Hinata! Cosa fai qui? - chiese Tenten sbalordita.
- Non preoccupatevi! Ho strappato a Hildegard il permesso di dire al parroco di avvisare i miei genitori del fatto che non voglio più vederli e che partirò per un posto lontano. In realtà volevo controllare che voi foste a buon punto e che vi sentiate bene! - rispose quella con un filo di voce – Poi, a dirla tutta avevo voglia di vedervi ancora una volta, se proprio dev'essere l'ultima. - . Cercò di sorridere.
La verità era quella. Se proprio doveva andarsene, voleva vedere ancora una volta i loro volti, i loro sorrisi e i suoi occhi. Quei bellissimi occhi color dell'oceano. Gli occhi di Naruto, occhi che si sarebbe portata con sé per sempre.
Naruto ora che ce l'aveva davanti non voleva lasciarla andare. Non lo voleva perchè era certo che ora avrebbe dovuto farlo. Non avevano il fermaglio, quindi Hinata sarebbe dovuta tornare indietro e quella vecchia decrepita se la sarebbe portata via per sempre.
- Kiba e Rock lee? - chiese la ragazza.
- Sono andati a recuperare il fermaglio...- spiegò la rosa.
- Peccato...avrei voluto salutarli. - sussurrò con un sorriso triste.
Naruto l'afferrò per il polso.
- Non andare via. Resta qui. - disse serio.
- Non posso...se con il mio sacrificio posso darvi la possibilità di distruggere Hildegard per sempre, lo farò. - rispose quella cercando di divincolarsi.
- Fanculo tutto. Non ti lascerò morire. Resta qui. - ribattè il biondo alzando leggermente la voce.
- Naruto...- mormorò in un soffio. Avrebbe voluto gridare, stringerlo forte, baciarlo e dirgli che lo amava, che lo aveva sempre amato.
Avrebbe voluto dire a tutti gli altri di prendersi cura di lui, che erano gli amici migliori che aveva avuto in tutto l'arco della sua vita.
- Naruto ha ragione. Resta. - disse Sasuke con la sua voce fredda come il ghiaccio.

Tutti lo guardarono stupiti.
- Non abbiamo ancora perso. Anche se non abbiamo il fermaglio, noi abbiamo il quadro e ti proteggeremo. Non è ancora finita. Kiba e Rock lee arriveranno presto. - disse l'Uchiha lapidario. Quella ventata di ottimismo e di positività non erano solite appartenere al bel tenebroso ma sembrava che in quella storia ci avesse messo tutto se stesso.
- E se così non dovesse andare...beh, combatteremo Hildegard negli inferi allora. Non ci arrenderemo neppure lì. - disse Neji
- Si...però insieme. - aggiunse Naruto stringendo la mano della ragazza.
La corvina trattenne a stento le lacrime. In quella torre maledetta, con un demone che voleva la sua pelle, si sentiva la ragazza più fortunata del mondo. Aveva degli amici e un fidanzato che avrebbero fatto davvero di tutto per lei.
Peccato che quel momento idilliaco non potesse durare per sempre. Con sorpresa di tutti, Hildegard li sorprese alle spalle. Nutriva dei sospetti e voleva controllare se davvero Hinata era andata dal prete. Quando però vide che così non era, divenne furiosa.
Naruto tirò Hinata dietro di sé.
- Che c'è? Ti ha così infastidito che ti abbiamo fregata? - ringhiò il biondo aspro.
- Non puoi farci nulla...abbiamo il quadro. - disse Tenten con un sorriso.
Hildegard piegò lo squarcio che aveva al posto delle labbra in una smorfia divertita.
- Sciocchi...credete davvero di potermi fermare? Morirete tutti. Non sareste mai dovuti entrare qui. - la sua voce fece rabbrividire tutti e a un gesto imperioso delle sue mani, il pavimento iniziò a tremare. I muri si creparono e si distrussero in un secondo momento. Dai suoi squarci teste di bambini iniziarono a fare capolino. Le piccole anime corrotte iniziarono ad accalcarsi per eseguire il comando della loro signora. Sakura rinsaldò la presa sul quadro. I ragazzi si strinsero fra di loro.
Sasuke, Sakura, Neji e Tenten riconobbero Susanne nel piccolo esercito. Allora la rosa ebbe un'idea.
- Susanne! - la chiamò a gran voce.
- Piccola! Ascoltami per favore. Non farci del male. Vogliamo solo il tuo bene e quello dei tuoi amici. Tua madre non ti ama, ti ha procurato soltanto dolore. Ti ha condannato all'infelicità eterna. - stava cercando di convincerla ad arrestarsi, magari così avrebbe fermato anche gli altri bambini.
La bambina era spettrale e inquietante, sembrava fatta di porcellana e sul punto di sgretolarsi.
- Lei ti ha ucciso. Ha ucciso te e tuo fratello, ricordi? Ha preferito una futile bellezza a voi. Ha preferito allontanarvi, liberarsi di voi per il suo egoismo. Noi stiamo cercando di ridarvi la pace. Non mettetevi contro di noi. - Sakura stava gridando disperatamente.
- Ascoltatela bambini! Sta dicendo la verità. Non ascoltate questa donna che non vi vuole bene e che vi ha strappato ai vostri genitori. Noi vi stiamo aiutando, non lei. - anche Naruto stava cercando di attirare l'attenzione sull'amica
Qualcosa negli occhi di Susanne sembrò cambiare, una luce diversa s'infuse dentro di lei. Si fermò. Le braccia lungo il corpo. Le labbra scosse da un fremito. Girò il capo, che emise un rumore sinistro, verso la madre. Tutti i bambini smisero di camminare. Fu come se ricordasse qualcosa, qualcosa di incredibilmente spiacevole.
Prima che chiunque potesse fare qualcosa, un altro rumore attirò l'attenzione dei ragazzi. Era come il rumore che emette qualcosa che sta per rompersi sotto il peso di un oggetto troppo pesante. Scricchiolava fastidiosamente. Poi accadde. Un quadro appeso a una parete, raffigurante un mare in tempesta, si ruppe. La cornice si spezzò e ne fuoriuscì un enorme quantità d'acqua che s'infranse sui presenti trascinandoli qualche metro più in là.
- Ma che diavolo...? - bofonchiò Neji tossendo.
Tutti avrebbero potuto pensare a una nuova diavoleria di Hildegard se, carponi a terra, non ci fossero stati Kiba e Rock lee.
- Cacchio Kiba, te l'avevo detto che dovevamo entrare nel quadro dove c'era la gondola veneziana! Tu invece no, andiamo in quello dove c'è l'olandese volante! Fortuna che non è fuoriuscita anche la nave o a quest'ora eravamo morti!- come al solito Rock lee si stava lamentando di qualcosa. In quel momento si accorsero di trovarsi davanti ai loro amici, ad Hildegard e a quei bambini infernali.
- Hinata! Sei viva! - gioì l'Inuzuka saltando in piedi.
Anche Rock lee si era alzato in piedi ma lui perchè allarmato dalla situazione.
In tutto questo Susanne non aveva smesso di guardare la madre con occhi che incutevano timore. Pieni di rabbia e risentimento.
- Uccideteli!- ordinò il demone ai bambini.
Nessuno di loro però si mosse.
- Ho detto di ucciderli! - ripetè Hildegard minacciosa.
- No. - soffiò Susanne mortifera.
Non poterono credere ai loro occhi. La tattica di Sakura aveva funzionato. Susanne sembrava aver ricordato tutto ed era pronta a farla pagare alla madre.
- C'è aria di ammutinamento, eh? - la schernì Kiba.
- Comunque le sorprese non finiscono qui! Guarda qui che bel regalino che abbiamo! - aggiunse l'Inuzuka sfoderando il fermaglio bagnato.
Hildegard assunse un' espressione incredula. Susanne e Alexander invece si diressero verso la madre e con loro tutti i bambini cigolando sulle loro gambe stanche. Il demone stava perdendo, la situazione le stava scivolando dalle mani.
- Vai Susanne, sei la migliore! -la incitò Kiba con un sorriso – Ti prometto che dopo questa sera balleremo il valzer nei sogni...tutte le volte che vorrai, regina. - disse poi dolcemente.
La bambina si voltò e gli sorrise sembrando quasi viva per l'ultima volta.
- Vai Hinata! Fallo tu! - disse Naruto indicando il fermaglio.
Anche se titubante, la corvina prese il fermaglio. Sakura le tenne bene il quadro con la parte interna, in cui c'era dipinto il cuore e Hinata colpì con tutta la forza che aveva, più volte.
Quel cuore finto iniziò a sanguinare e Hildegard accerchiata dai bambini rancorosi che non le permettevano di muoversi, urlò. Un urlo che squarciò l'aria e fece tremare le pareti e poi si distrusse. Si accartocciò su sé stessa e scomparve per sempre. I bambini si voltarono verso di loro e sorrisero per ringraziarli, alzarono una mano in segno di saluto e poi volarono via leggeri, senza un rumore. Il quadro prese fuoco e Sakura lo lasciò cadere spaventata a terra. Il fermaglio si ridusse in cenere nelle mani di Hinata. Ce l'avevano fatta, ancora non ci credevano. Era finita. Si abbracciarono felici, intontiti ma allegri e vivi come non mai. Andarono via stanchi ma euforici, pronti a riabbracciare padre Chikafusa e a ringraziare Gregorio.


**

Quando padre Chikafusa, che era stato tutto il tempo alla finestra come un'anima in pena, li vide arrivare da lontano attraverso il cancello, credette di morire per la gioia. Si precipitò fuori casa chiamando anche Gregorio. Corse come un bambino nonostante l'età alzandosi la tunica per non inciampare. Aprì il cancello e li abbracciò tutti, come se fossero suoi nipoti e si lasciò scappare qualche lacrima. Gregorio osservava la scena sullo sfondo, sorridendo con la sua immancabile pipa sulle labbra.
Lo stesso giorno padre Chikafusa fece dei funerali degni di chiamarsi tali a Giulia e Daiki, con la partecipazione dei ragazzi.
Il giorno seguente sarebbero partiti per tornare a casa finalmente. Erano scesi al piano di sotto per mettere le valigie in macchina e aprendo la porta, trovarono una scritta fatta con foglie verdi sullo zerbino, che recitava:

Grazie.


Sorrisero, non ci volle molto a capire che Giulia e Daiki prima di andare via per sempre, avevano voluto ringraziarli.
- Mi raccomando, chiamatemi quando arrivate a casa. - disse padre Chikafusa stringendoli uno ad uno.
- Non si preoccupi, sarà la prima cosa che faremo. - lo rassicurò Tenten.
- Fate buon viaggio e non incappate in case abbandonate sulla via del ritorno. - scherzò Gregorio con voce rauca.
- Stia tranquillo! Le eviteremo come la peste! - esclamò Rock lee stringendogli la mano.
- Grazie di tutto Gregorio! Grazie per il suo aiuto e i suoi consigli. - disse Sakura cordiale.
- Dovere! - rispose quello – Grazie a voi piuttosto. Ci avete liberato da una grande seccatura. - fece l'occhiolino ai ragazzi.
- Veniteci a trovare prossimamente, ci contiamo eh! - li redarguì Naruto scherzosamente mentre entrava in macchina.
Andarono via salutando con la mano dai finestrini. Le macchine presero la via dalla quale erano arrivate parecchi giorni prima. Villa Giulia scompariva all'orizzonte mentre Kiba e Rock lee discutevano animatamente sulle loro avventure avvenute tra i quadri della casa nel tentativo di raggiungere i ragazzi con il fermaglio. Parlavano di Venezia e delle sue gondole, di palazzi, di campagne raffigurate al tramonto, di belle donne che facevano colazione sull'erba verde smeraldo, dell'olandese volante e del suo mare impetuoso e di come erano riusciti a entrare nei quadra ma questa, ovviamente , è un' altra storia.








    * Angolo di Natsumi213*

Toc toc?
C'è qualcuno? Siete arrivati fino alla fine de capitolo? Spero di si. XD
Come ho già detto, so che il capitolo è molto lungo ma è l'ultimo effettivo e non volevo spezzarlo.
Non so che dirvi, sono senza parole per la prima volta. XD Non so se il capitolo vi piace ma ce l'ho messa davvero tutta per scriverlo e ci ho messo tutta me stessa.
Alla fine l'amore e l'amicizia hanno prevalso sulla cattiveria di Hildegard. Persino le anime dei bambini hanno deciso di rivoltarlesi contro e aiutare i ragazzi che, effettivamente, stavano facendo anche il loro bene.
Sono rimasti uniti fino alla fini i nostri ragazzi e tutti hanno avuto la loro parte nel corso della storia o almeno ho cercato di fare in modo che fosse così. Protagonisti ad honorem (?), Kiba e Rock lee che salvano la situazione irrompendo come uragani con il fermaglio. XD Grande crescita e coraggio anche di Hinata che supera le sue paure per amore di coloro che le sono vicini. Perfino padre Chikafusa riesce a liberarsi della sottana da “don Abbondio” per loro, per aiutare quei ragazzi speciali.
Per quanto riguarda Gregorio voglio fare una precisazione, in precedenza mi è stato chiesto perchè avessi scelto come nome proprio questo e io sono stata vaga al riguardo. XD Mi scuso con arcx per questo ma volevo semplicemente dirlo alla fine della storia. <3
Gregorio è in realtà ricalcato da Gregory il mago dell' ”Apprendista del mago”. Ho voluto fare un piccolo omaggio a questo bellissimo personaggio che mi ha accompagnato nel corso della mia infanzia. <3
Bene, non so se piangere ora o aspettare l'epilogo per farlo. XD Ad ogni modo passiamo ai ringraziamenti per voi, persone straoridinarie. <3
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: onedirection_ myworld231, canada00, nhfan25, nearmike, crazyfrog95, mary Uchiha, Vavi_ 14, GiulyM29, shera_ darknight, arcx.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts, Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, Annalisa94, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, feffuccia90, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I__ Miss you, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kurama9, Kurama_ , Kyeere, LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25, nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
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Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate: AmyMassa 96, cristal_ smeraldo48, hinatayhea, Lena_ chan, malefica89, nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231, valepiro.
Grazie infinite a tutti voi! Grazie anche ai lettori silenziosi! Grazie mille a tutti! <3 <3
Ci vediamo per l'epilogo!
A presto!
Kiss! :*
















  
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