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Autore: MaryMatrix    01/08/2008    5 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4

O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

Capitolo 4:
Geremia since 1720

Si trovavano in un luogo buio... e che per di più si muoveva. Anna fu la prima a riprendere conoscenza, seguita a ruota dagli altri. Si guardarono intorno tutti con la stessa espressione interrogativa.

- Sottospecie di killer! - esclamò Anna alzandosi in piedi e abbandonando tutti i suoi buoni propositi nei confronti di Stub. - Dove maledizione ci hai portati? -.

- Nello William. - rispose lui, senza fare una piega. - Mi sembra evidente. -.

Federico afferrò per le braccia la cugina che si stava per scagliare su Stub. - Quello che Anna sta cercando di comunicarti - spiegò. - è che dovrebbe essere sott'acqua in questo momento. Un relitto. Non dovrebbe funzionare, come sembra che stia facendo adesso. -.

Geremia si alzò e fece per dirigersi verso l'uscita. - Dove vai? - gli domandò Antonella. - E' una nave pirata. - gli ricordò. Mai come in quel momento pensò che Geremia fosse uno sciocco. - Ci sono pirati, non devono vederci! -.

Geremia si voltò verso di lei, incredibilmente tranquillo. - So quel che faccio. Non temere. -.

"Certo" pensò Antonella "Come se lo sapesse davvero".

In quel momento sentirono dei passi. Qualcuno stava scendendo le scale. Probabilmente un pirata.

- Che facciamo? - domandò Masky.

Geremia aprì appena la porta per controllare. Vide il pirata che stava scendendo le scale. O meglio, la pirata.

- Nulla Masky. - rispose Stub al fratellino. "Come mai il biondino sembra così sicuro? Che nasconde?" lo guardava con sospetto. - Gemia, allora? -.

Ma lui non rispose. Si limitò ad aprire la porta alla donna che stava entrando, fingendo un inchino. - Madame, i miei omaggi. -.

La donna era alta, in forma, dotata di abbastanza muscoli. I suoi capelli erano liscissimi, del colore del petrolio, sciolti. Era a dir poco bellissima. I suoi occhi azzurri li scrutavano incuriositi per le loro mute da sub.
Gli altri ricambiarono i suoi sguardi, incuriositi per i suoi pantaloni in tela, grezzi, che arrivavano fino alle caviglie, la sua camicia di lino e soprattutto la tracolla a cui era fissata una sciabola, pronta all'uso come indicato dal codice dei pirati.

- Signori. - Geremia fece le presentazioni. - Sono lieto di presentarvi Anne Bonny. Detta Bonn. -.

- Ed è proprio bon non c'è che dire. - fu l'unica commento di Tom che se lo lasciò sfuggire a voce alta.

La donna chiamata Anne a quelle parole scoppiò a ridere con una risata molto acuta. - Non sei il primo che fa questo tipo di battute. - gli confessò.

Thomas sorrise. - Stub amico. - lo chiamò.

Stub lo guardò sorridendo, pensando . - Sì? -.

- Se è un sogno guai a te se mi svegli. -.

Anne si avvicinò a Thomas sinuosa e sensuale e Thomas avvampò, ingoiando saliva. Sarà stata una pirata, sempre sotto il sole, abituata a lavori pesanti, però Thomas non aveva mai visto una figura più bella. 

- Che sta succedendo qui? - si fece sentire un'altra voce di donna. Una voce autoritaria, forte, sonora.

- E lei è Mary Read. - fece le presentazioni Geremia, quando la donna varcò la soglia.

Sarà stata una pirata, sempre sotto il sole, abituata a lavori pesanti, però Thomas non aveva mai visto una figura più maestosa. Aveva il portamento di una regina, il passo da generale dell'esercito. Alta, slanciata, muscolosa, con il fuoco che brillava nei suoi occhi color mandorla, aveva i lineamenti marcati, i capelli biondo molto scuro, che le ricadevano fino a metà schiena come boccoli spettinati. L'abbigliamento era molto simile, per non dire identico, a quello di Anne, ma lei era armata anche con un moschetto. Non aveva la bellezza leggiadra di Anne, ma era dotata di un'imponenza maestosa.
Quella pirata lanciò una veloce occhiata tutto intorno a lei ma sufficiente perché scendesse il silenzio. Solo l'altra pirata manteneva un sorriso sinceramente divertito sul viso. La donna chiamata Mary la vide accanto a Thomas e scosse la testa, sospirando esasperata. - Sei sempre la solita Anne. -.

Anne in tutta scusa ampliò ancora il suo sorriso. Anche Mary stava sorridendo. Era incredibile la differenza tra le due donne. Avevano tutte e due più o meno la stessa età eppure Anne aveva ancora la freschezza della giovinezza, Mary era segnata come una donna vissuta. Capirono subito che le esperienze vissute da quelle due prima di fare le pirate erano state ben diverse. Proprio per questo forse non riuscivano a dar loro un'età precisa. Sui 30 anni, comunque.

Le riflessioni di tutti furono interrotte però da Geremia. - Ciao Mary. -.

Mary lo guardò. - Ce ne hai messo di tempo ragazzo. - il suo tono era di rimprovero.

Anne invece lo abbracciò calorosamente. Anche troppo, pensò Thomas, sbuffando sonoramente.

- Sei tornato finalmente! - esclamò Anne.

Gli occhi di tutti alquanto perplessi erano puntati su di loro. Stranamente fu Sveva la prima a parlare, alzandosi. - Ehm... Geremia? -.

- Sì? - domandò lui, gentilmente come al solito.

- Che significa? - il suo sguardo era quello di una persona stupita che si aspetta una risposta.

Mary rispose per Geremia, estraendo la spada. - Vediamo di stare calmi ragazzina. -.

- Ok. - si sbrigò a tornare seduta. "Mamma mia che carattere..." pensò tra sé e sé.

Dopodiché gli occhi di Mary si soffermarono su quelli di Stub. - Tu devi essere Stub. - non era una domanda. Non era un'usanza di Mary fare domande.

Anna guardò lo sguardo di Stub. "Che falso che è" pensò lei. "Con un'espressione così orgogliosa, fredda e fiera, quando in realtà non vede l'ora di far domande su sua madre." poi lo sguardo le cadde su Geremia "Poi Geremia mi deve spiegare due cosette...".
La sua mente stava creando pensieri che si susseguivano velocissimi nel suo cervello che tra poco, ne era sicura, avrebbe cominciato a fumare.

- Sì, sono io. - confermò Stub.

Mary sorrise. - Il figlio di Isabella. - poi si rivolse a Maurice. - E tu devi essere Maurice, lo scienziato del G.A.S.P. -.

- E a proposito qualcuno vuole dirmi che cos'è il G.A.S.P.? - domandò Thomas, interrompendo bruscamente Mary, che si voltò verso di lui, lenta e minacciosa.

- Il G.A.S.P. Il Gruppo Associato per lo Studio della Pirateria. - lo disse sibilando, lentamente, scandendo ogni parola come una velata minaccia. - Thomas. - e piano piano disse i nomi di tutti. Di quello nessuno si stupì. Se conosceva Geremia era probabile che conoscesse anche loro.

Stub parlò ancora. - Hai nominato mia madre prima. - le ricordò. - Tu la conosci? -.

Lo sguardo della donna sembrò raddolcirsi un po'. Forse non era così dura come sembrava, pensò Anna. - Isabella ci parlava spesso di te. -.

- Parlava? - Stub mantenne il tono di voce freddo e distaccato.

Anna abbassò la testa, scotendola, non riuscendo a trattenere un sorriso. "Ma guardalo... non vuole nemmeno lasciar trasparire la sua preoccupazione per il verbo al passato che ha usato quella pirata...".

- Lei adesso non è qui. - fu Anne Bonny a rispondere.

- E' in carcere. - Mary non sapeva il significato della parola "tatto". - In attesa di ballare il ballo della forca. -.

Non ci voleva un genio per capire che quello a cui si riferiva Mary altro non era che l'impiccagione. - Stai tranquillo. - cercò di rassicurarlo Bonn. - Stiamo andando proprio adesso a New Providence per liberarla. -.

Stub annuì, e tornò seduto. Non ce la faceva più a stare in piedi. Bonn se ne accorse. - Sei ferito. -.

Lei fece per andare in suo aiuto, ma Mary stese la spada col braccio sinistro, impedendole di passare. - Come ho già detto, Bonn, vediamo di stare calmi. Avranno tutti bisogno di spiegazioni. Tu! Ce la fai a camminare? - domandò a Stub.

Lui annuì. Ma lei non si fidava, quindi lo prese e lo aiutò. Uscirono dalla stanza, per dirigersi nelle stanze dotate di amache e letti in legno, un po' scadente a dire la verità, mentre la voce di Bonn li accompagnava. - Io non c'ero ancora quando è arrivata Isabella, anni fa. Quando decisi di seguire Calico per amore Isabella era già nel suo equipaggio. Aveva accettato l'amnistia, ma quando seppe che Calico si sarebbe rimesso in mare, decise di seguirlo. Con lei c'ero anch'io. Poi è arrivata Mary, qualche tempo fa. Pochi giorni fa siamo tornati a New Providence per rubare questa nave su cui siete sopra. Lo William. Ma Woodes Rogers non ha gradito la cosa. - aveva dato per scontato che tutti sapessero chi fossero Calico e Woodes Rogers, quindi continuò nel suo racconto. - Sono riusciti a catturare tua madre. - concluse.

Stub era preoccupato, per quanto tentasse di nasconderlo. Maurice invece non nascose per niente la sua paura. Sapere dello William gli aveva fatto indovinare l'anno. Era il 1720. - In che mese siamo? - domandò temendo di sapere la risposta.

- Agosto. - rispose Mary Read.

Lo stomaco di Maurice si contorse. Di lì a 3 mesi secondo gli studi svolti sulla pirateria sarebbero stati tutti catturati e impiccati. A novembre. Meno Mary ed Anne. La prima aveva davanti fino all'aprile del 1721, o fino all'8 o fino al 28 giorno in cui fu sepolta a St. Catherine, in Giamaica, quando morì di febbre, in prigione. Di Anne invece non conosceva la fine.

- Ma non dovrebbe essere Natale? - domandò ingenuamente Sveva.

- Natale... non vedo l'ora che sia Natale! - esclamò Bonn. - Un motivo in più di festa per me e per Calico! -.

Maurice non seppe trattenere un sospiro al pensiero che l'ultimo Natale di Calico Jack Rackam era già passato.

Quindi entrarono in una stanza, dove c'erano due letti: la stanza di Mary e Bonn. - Calico mi conosceva da tempo. - continuò il racconto Geremia. - E decise di mandarmi nel futuro quando arrivò Isabella. Voleva che la tenessi informato su Stub. Per andare avanti nel tempo avevo usato il medaglione. Quello di tua madre, Stub, con la I di Isabella e la S di Stub intrecciate, come a dire che non vi sareste mai separati. Ho cercato per anni di mettermi in contatto con te, mentre a Parigi mi facevo una vita in quel mondo per me così diverso. Per uno come me, nato agli inizi del 1700 non è stato facile adeguarsi ai metodi che usate voi nel 2000. Conobbi Sveva nel tempo. L'unica persona che mi si dimostrava amica. Fu lei che mi trovò un posto dove stare presso una delle famiglie più ricche del mondo. - guardò Sveva. - E te ne sarò per sempre grato di questo. Poi la famiglia si estinse. Conobbi Anna. E Anna mi portò direttamente da te. Intanto Isabella voleva vederti. Era Bonn che faceva da tramite tra me e tua madre, e un giorno mi chiese di portarti qui. Fu il giorno in cui Anna cominciò ad avere gli incubi. -.

A quelle parole tutti spalancarono gli occhi, stupiti. - Tu conoscevi mia madre. - sillabò Stub, arrabbiato. - Tu sapevi dov'era e cosa faceva e non mi hai mai detto nulla, razza di...! - non finì la frase, perché stava per slanciarsi contro di lui, ma Stub era debole e la presa di Mary forte. - Non farlo. Non ancora. Aspetta di sentire la fine della storia. -.

Anna lo stava guardando con aria tradita. - Tu mi hai fatto fare quegli incubi. E' stata tutta colpa tua se ho avuto paura di dormire, se ho avuto paura del buio, se ho avuto paura di essere pazza! - anche lei aveva le mani che fremevano. Fu Federico ad afferrarla. - Calmati Anna. Non ne vale la pena. -.

- Mi ha mentito! - Anna stava praticamente urlando. - IO MI FIDAVO DI TE! E TU MI HAI MENTITO! -.

- Anna, ferma! - non era un problema per quel ragazzo di 2 metri trattenere la cugina. - Lo picchierai dopo quando avrai saputo come faceva a procurarti quei sogni. - poi si rivolse a Geremia. - E se vengo a sapere che l'hai drogata hai finito i tuoi giorni. -.

Era strano vederli in quel modo. Federico e Geremia erano sempre andati d'accordo. Gli occhi di Geremia erano tristi. - Non ero io a procurarle i sogni. Era Bonn. Con questo. - tirò fuori uno strano oggetto: un pentolino decorato con fantasie floreali. Sospeso sopra il pentolino c'era un cerchio con altrettante decorazioni floreali, sorretto da 4 pezzi di ferro che andavano a fondersi col pentolino stesso.

- E' un acchiappa-sogni. - spiegò Bonn. - Con questo sceglievo le notti in cui far visita in sogno a Geremia, per informarmi su Stub. Prima lo faceva Calico. Ero io la figura misteriosa. Nei sogni il tempo si annulla quindi potevo raggiungere la vostra epoca. Non era mio scopo spaventare la ragazza, solo cercare di avvertirla. Ma arrivava sempre qualcuno a interrompere il sogno ed ero costretta ad andarmene. Quando Isabella è stata catturata ho deciso che non importava la pioggia nel sogno di Anna, doveva metterla al corrente di tutto. Ma ancora una volta ero stata interrotta. Avevamo un piano B. Geremia avrebbe dovuto prendere un mantello simile al mio e metterci dentro il medaglione di Isabella che lui aveva da quando era arrivato nel vostro secolo. Pensavamo che Stub avrebbe capito, come è successo. E che avrebbe trovato il modo di raggiungerci. -.

Anna a quel punto stava guardando Bonn con puro astio. - Potevi sorridermi in modo meno terrificante! - la accusò. - E perché proprio nei miei sogni? E non direttamente in quelli di Stub, o in quelli di Thomas, o in quelli di Antonella... -.

- Non riuscivo ad entrare in quelli di Stub. Sembra che la notte non sogni. -.

Stub abbassò gli occhi, e Bonn continuò. - E Geremia mi aveva detto che il modo più sicuro per fargli sapere tutto era contattare te, Anna. Diceva che a te avrebbe creduto. E che sicuramente sarebbe stato con te quando avresti trovato il mantello, col medaglione che io avevo dato a Geremia quella stessa notte. -.

- Non stavamo dormendo con lo squalo. - intervenne Antonella dopo qualche secondo di silenzio, a cui tutta quella faccenda puzzava. - E non avevi il medaglione per spostarti nel tempo. -.

Anne e Mary si lanciarono un'occhiata preoccupata. - Uno squalo hai detto? - domandò Mary.

- Sì. Anne ha salvato Anna e Stub dall'attacco di uno squalo. - rispose Antonella, decisa a tenere il tono di voce di Mary.

- Io non ho fatto nulla. - disse Bonn. - Ma se non sono stata io... -.

- Mi sto chiedendo appunto questo. - pensarono a voce alta contemporaneamente Mary e Antonella.

Mary si zittì all'istante e fece cenno alla ragazza di continuare. - Chi altro c'è qui che ci conosce e può spostarsi nel tempo? -.

Bel dubbio quello di Antonella. Dubbio a cui nessuno sapeva dare una risposta.

Anna aveva ancora una domanda. - Posso sapere come mai non potevo distinguere tra sogno e realtà? -.

- Perché anche quella del sogno in teoria era realtà. Realtà spazio-temporale. Tu ti spostavi da una realtà all'altra, quindi è come se tu rimanessi nella realtà. -.

- I miei sogni erano reali. -.

- Sì. - confermò Mary.

- E' una specie di magia indiana. - confidò Bonn. - Un indiano ha donato questo a Calico, spiegandogli il funzionamento. -.

A quel punto tutto aveva più senso. Ma Antonella restava pensierosa.

Mary fece stendere Stub nel suo letto, mentre gli altri salirono sul ponte per conoscere l'equipaggio.

Inutile dire che tutti quegli omoni rimasero a dir poco perplessi nel vedere tutti quei ragazzini a bordo. Soprattutto Masky. - Bonn! - un omone grande e grosso, abbronzato, con gli occhi e i capelli neri. - Se non mi sembra di ricordar male c'è una regola nel codice che vieta assolutamente di portare ragazzini e soprattutto... bambini, a bordo. - pronunciò la parola "bambini" come se fosse stata una parolaccia.

- Ah, quanto sei scorbutico. - replicò Bonn facendo una smorfia. - Devo forse ricordarti che secondo quella stessa regola non dovrebbero esserci donne a bordo? -.

- Pensavamo che tu e Mary foste uomini quando vi abbiamo prese. -.

- E non è meglio che siamo donne? - gli fece l'occhiolino.

- Donne inutili! Appena scende la notte se non siete di turno vi chiudete in camera e guai ad entrare! E se siete di turno guai a non mantenere la distanza di 10 passi da voi. -.

Bonn sorrise, stando allo scherzo. - Dovresti provare a dirlo a Mary che vorresti entrare nella sua camera una notte. - lo provocò.

- Così ci perdo la testa... - commentò lui, riferendosi ad una vecchia storia che riguardava Mary.

Ma Bonn non gli badava più. - Ragazzi questo scorbutico che vedete qui è il nostro quastiermastro, Richard Corner. - e così fecero le presentazioni con tutti i membri dell'equipaggio: George Fetherston, John Davis, John Howell, Noah Harwood, James Dobbins, Patrick Carty, Thomas Earl e John Fenwick, detto Fenis.
In particolare quello che si interessò fu un giovane dalle maniere attraenti. Noah. - Bonn, dov'è Mary. -.

- La tua bella è dal figlio di Isabella, Noah. - rispose lei. - Nella sua stanza. Staranno parlando della madre, suppongo. -.

Sveva trovò il modo di descriverlo in due parole: Vin Diesel. Incredibile quanto Noah gli assomigliasse, forte, muscoloso, sembrava uscito da The Fast and the Furious.

- Lui è il marito di Mary? - domandò Sveva, rassicurata da un po' di sano pettegolezzo.

- No. - rispose Bonn, deludendola. - Sono fidanzati, ma non sposati. -.

Il cuore di Maurice continuava a stringersi: come dire a quei pirati che di lì a poco sarebbero morti. Ma soprattutto... avrebbe dovuto dirglielo?

Non ebbe tempo di pensarlo. Perché arrivarono sul casseretto, un ponte con qualche cannone, in presenza dell'amante di Anne Bonny, nonché capitano della nave. Capitan John Rackam, detto Calico Jack.

- Bonn, tesoro. Chi è tutta questa gente? -.

- Amici del figlio di Isabella. - poi indicò Antonella e Masky. - La ragazza è la nipote di Isabella e Masky il fratellastro di Stub. -.

Tutti guardarono quel capitano. Il tipo aveva dei pantaloni fatti in calicò, e da quello derivava il suo soprannome di Calico. Sopra indossava una giacca di velluto molto decorata, tanto che a Sveva venne spontaneo di paragonarlo ad un albero di Natale... e questo forse la fece sentire più nel suo secolo. La parrucca incipriata che indossava stava per cadere quando si sporse per salutare Geremia. Quella parrucca era spesso oggetto di scherno da parte di Mary e dei suoi uomini.

- Geremia! - esclamò. - Quanto tempo! Allora, com'è il futuro? -.

- Illuminante. - rispose Geremia. - Nel vero senso della parola, capitano. -.

Calico sorrise.

Dal canto suo, Anna guardava quella nave molto incuriosita. Gli uomini lavoravano frenetici.

"Non sono poi così male questi pirati" pensò, mentre fissava il Jolly Roger sventolare: raffigurava un teschio con due sciabole che si intrecciavano appena sotto.

- Io preferivo quella di Teach. - sentì dietro di lei la voce di Bonn. - Raffigurava uno scheletro a forma di diavolo che teneva una clessidra in mano, segno del tempo che scorre, e quindi la morte. -.

Anna si voltò a guardarla. - Teach? - ripeté.

- Edward Teach. - precisò lei. - Era detto Barbanera. -.

Anna assentì. Sì, lo conosceva come Barbanera.

E poi sentirono rombare il vocione di Noah. - Woodes Rogers ci manda visite! - esclamò indicando una nave.

- Chi è Woodes Rogers? - domandò Anna, mentre Bonn osservava la nave avvicinarsi.

- Il governatore di New Providence. - rispose sinteticamente. - Noah! - chiamò. - Va' ad avvertire Mary, subito. - poi sorrise, divertita. - Qualcosa mi dice che ci sarà un arrembaggio. -.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Allora ho poco tempo quindi mi perdonerete se comincio a dire a diritto quello che devo dire senza perdermi nei soliti saluti.

Volevo dirvi che Mary Read ed Anne Bonny sono realmente esistite, così come tutti i membri della ciurma (anche perché se li avessi inventati io certo non avrei ripetuto tutte quelle volte gli stessi nomi, tipo "John") e la nave stessa. Tuttavia mi sento in dovere di fare delle precisazioni.

La descrizione fisica di Mary ed Anne è inventata da me, in quanto non sono riuscita a trovarne in nessun libro sulla pirateria che ho letto, così come saranno inventate le descrizioni fisiche degli altri personaggi della storia. Le storie di Mary e di Anne verranno raccontate in un altro capitolo, comunque se volete saperlo prima perché siete curiosi basterà digitare il loro nome su internet, oppure leggere qualche libro sulla storia della pirateria. "Storia Generali dei Pirati" del Capitano Johnson per esempio.

Di Calico Jack mi basta dirvi che è l'amante di Anne Bonny, e che lui e i membri del suo equipaggio furono processati per pirateria il 16 novembre 1720 (3 mesi dopo lo svolgimento di questa ff; furono però catturati circa 2 settimane prima di questa data dal Capitano Barnet) e condannati dal presidente del tribunale Sir Nicholas Laws, mentre il processo di Mary ed Anne si svolse solamente il 28 novembre. Comunque Calico Jack (il cui vero nome è John Rackam, di Cuba. Il soprannome di Calico driva dalla stoffa dei suoi pantaloni, il calicò.), George Fetherson, Richard Corner, John Davis e John Howell furono giustiziati il 17 novembre a Gallows Point, un promontorio sulla strada che conduce a Port Royal. Patrick Carty, Thomas Earl, James Dobbing e Noah Harwood furono giustiziati il 18 novembre a Kingston; ovviamente l'anno che correva era sempre il 1720.
Successivamente il corpo di Rackam fu chiuso in una gabbia di ferro e appeso ad una forca a Deadman's Cay, una piccola isola che oggi viene chiamata Rackam's Cay.

Poi voglio mettere in chiaro che cercherò di essere il più coerente possibile con i caratteri storici di Anne, Mary e Rackam (soprattutto di Mary, che è la mia eroina, ma sappiate che mi prenderò delle libertà in materia, pertanto alcuni tratti della Anne e della Mary della mia storia potranno essere diversi da come erano in realtà. Poiché non sono rimaste informazioni sugli membri della ciurma sappiate che essi a parte il nome sono puramente inventati.

Un'altra cosa importante: si sa per certo che Mary si era innamorata di un uomo sulla nave, ma di questo uomo io non sono riuscita a trovare il nome. Potrebbe essere Noah come probabilmente potrebbe non esserlo, ho scelto lui ma senza alcun criterio storico. Pertanto se qualcuno sa il nome me lo segnali e provvederò a correggere all'istante.

Ignoro anche la struttura dello William: sappiate quindi che la descrizione della nave è frutto della mia fantasia, ispirandomi alla Queen Anne's Revenge di Barbanera. La bandiera descritta in questo capitolo invece è la bandiera autentica di Calico Jack.

Ci tengo a precisare che Woodes Rogers è realmente esistito ed era realmente il governatore di New Providence di quei tempi, che mirava a catturare Jack Rackam, dal momento che, pur avendo accettato l'amnistia per coloro che si fossero consegnati e pentiti dei propri atti di pirateria proclamata da un decreto del re, era tornato a dedicarsi alle attività piratesche.

Ancora, Edward Teach era veramente il nome di Barbanera, e la bandiera descritta nel capitolo è veritiera.

Credo di avervi illustrato tutto quello che volevo su questi pirati, comunque per qualsiasi domanda o dubbio specifico non siate timidi e contattatemi: sono sempre felice di parlare un po' di pirateria!!!

 

Per quanto riguarda la storia, beh, la mia amica Martina, alias myki, mi ha fatto notare che io non metto abbastanza i pensieri dei personaggi... beh... in questo capitolo un po' ci ho provato, anche se mi sa che ho fatto un pasticcio... vi chiedo solamente una cosa... mi interessa che ci diate dentro con le critiche, e che mi facciate sapere quello che pensate: sulla trama, sui personaggi, sul modo di scrivere... grazie.

Quindi adesso passiamo a ringraziare tutti coloro che mi hanno messa tra i preferiti e alle mie recensitrici!!!

  • myki: come vedi cara myki ho provato a cimentarmi nei pensieri dei personaggi... che dici, ci sono riuscita? Aspetto un tuo parere quando torni!!! Divertiti!! Bacione!

  • Shia: come ti ho già detto trovo che le tue recensioni siano interessanti... quindi dimmi sempre tutto, e soprattutto CRITICA! XD. Alla tua prima domanda... beh la verità è che... nemmeno Stub lo sa. Se è vero quello che prova o se lo fa solo per infastidire Anna: non si è mai trovato prima in compagnia di una ragazza "diversa da tutte le altre" (ma io domando e dico, Antonella gli sembra come tutte le altre??? Io boh...). Su Geremia ci hai visto giusto... hai visto che sorpresa nascondeva il biondino?
    Quanto alla magia beh... non so se consideri magia l'acchiappa-sogni... ma non dimenticare: chi è che ha salvato Anna e Stub dagli squali? Bacione!

  • BabyzQueeny: beh, credo che anche la fine di questo lasci abbastanza in sospeso... XD. Sono contenta che il chap ti sia piaciuto, spero che ti piaccia anche questo. Bacione!

  • DamaArwen88: sono contenta che ti sia piaciuta la scena tra Anna e Stub. Quanto a Nell, avrà presto l'occasione di dimostrare la sua professionalità, e Geremia mi sembra che abbia le idee fin troppo chiare. Avrai presto le notizie che vuoi sulla madre di Stub. Beh per metà si è scoperta chi era la figura, ma manca sempre quella degli squali... Divertiti in vacanza!!! Bacione!

  • Lallix: vai in vacanza anche tu? Mi abbandoni??? La tua mogliettina adorata??? E io piango!! No, scherzo xD Piuttosto vedi di divertirti! Come vedi ho aggiornato in modo che tu potessi leggere. Fammi sapere che ne pensi, lo sai che il tuo entusiasmo mi... entusiasma!! E soprattutto... che ne pensi di Geremia? Bacione!

Una abbraccio a tutti!!!

@matrix@

 

 

 

 

  
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