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Autore: Cacciatrice_zoe    26/05/2014    1 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
uscivo sempre con molta tristezza, infondo uscire voleva dire vedere mio padre piangere, per la mamma, se così la potevo chiamare, e poi voleva dire lasciare lui, è davvero un bel bambino, chi sa forse il mio futuro non è così brutto, lui può renderlo più bello me lo ha promesso
-Andiamo Annie-mi disse, tirandomi, verso l’uscita anche lui odiava quel momento ma non lo faceva vedere, lui non aveva più suo padre scappato come mia madre
-Piano-gli disse mentre correvamo fuori, era una cosa che facevamo sempre ci teniamo per mano e saltiamo i gradini del ingresso della scuola, voliamo, o almeno ci piace vederla così,
-Pronta 1- mi disse
-2- dissi io sorridendo, volare voleva dire libertà, anche se non più di 5 secondi
-3- disse lui, e saltammo, si volavo, per poco ma ero libera.
Annabeth in realtà non sta bene per niente, voleva tornare dietro ma ormai poteva solo andare avanti.
Niente semidei solo tanta Percabeth e Thaluke, che ne dite dirmi se vi piace con qualche piccola recensione ( è la prima storia che scrivo non siate cattivi grazie)
baci a tutti Jennifer
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANNABETH
La lettura è uno dei  suoi passa tempi preferiti, vorrebbe essere come i personaggi dei suoi libri, loro si che sapevano superare tutto, mentre lei ancora non si sapeva spiegare perché tutti a quelli a cui teneva scappavano, tranne suo padre ovviamente, la prima delusione l’aveva avuta all’età di 5 anni aveva un migliore amico, aveva qualche problema come lei ma insieme riuscivano a superare tutto, non ricordava più il nome ,né il suo aspetto l’aveva delusa lasciandola sola, insomma da un giorno a un altro il ragazzo che la faceva sentire qualcuno era sparito lasciando dentro di lei il vuoto più totale. Scaccio via quei pensieri, ma la voglia di leggere gli passo di colpo, appoggio la testa alla corteccia dell’albero, chiuse l’occhi una lacrima scese ,Annabeth fu svelta ad asciugarla, alzarsi pulire i suoi vestiti dall’erba stringere il libro al petto voleva tornare nella sua stanza fino a cena, si fermo di botto, sentiva di essere osservata, si giro e incrocio lo sguardo di un ragazzo era sempre stato vicino a lei, appoggiato sullo stesso albero, i suoi occhi verdi le  fecero venire i brividi, ogni suo muscolo si era bloccato, poi il ragazzo distolse lo sguardo, Annabeth fu libera di muoversi, riprese a camminare, più che camminare correva, sentiva le guance andarle a fuoco, non sapeva perché ma quel ragazzo l’aveva fatto una strana reazione, si ripromise di starle il più lontano possibile. Entro in camera Talia non c’era, si senti sollevata, andò in bagno e si guardo allo specchio, i suoi occhi erano così grigi da sembrare un temporale, ma quelli di quel ragazzo erano così verdi, così belli le erano entrati nella sua mente e non avevano intenzione di andarsene combatteva contro se stessa doveva farli sparire non poteva farsi incantare da un ragazzo niente storie da amore per lei. Se lo era promessa quando sua madre la lascio era un amore diverso ma pur sempre amore, e lei non voleva provarlo mai più, si sciacquo la faccia. Torno nella stanza, Talia non era li avrebbe volute parlarle solo per distrarsi, si lancio sul letto , non voleva ricordare a nulla ma il suo cervello non poteva.
uscivo sempre con molta tristezza, infondo uscire voleva dire vedere mio padre piangere, per la mamma, se così la potevo chiamare, e poi volva dire lasciare lui, è davvero un bel bambino, chi sa forse il mio futuro non è così brutto, lui può renderlo più bello me lo ha promesso
-Andiamo Annie-mi disse, tirandomi, verso l’uscita anche lui odiava quel momento ma non lo faceva vedere, lui non aveva più suo padre scappato come mia madre
-Piano-gli disse mentre correvamo fuori, era una cosa che facevamo sempre ci teniamo per mano e saltiamo i gradini del ingresso della scuola, voliamo, o almeno ci piace vederla così,
-Pronta 1- mi disse
-2- dissi io sorridendo, volare voleva dire libertà, anche se non più di 5 secondi
-3- disse lui, e saltammo, si volavo, per poco ma ero libera. Appoggiati i piedi a terra dovevamo salutarci, i nostri genitori per un motivo strano si odiavano.
-Annabeth ti ricordi la promessa che non saresti mai stata sola?- mi chiese
-Certo, non sarò mai sola- lui mi sorrise e io ricambiai , poi mi diede un bacio sulla guancia, non lo aveva mai fatto, ero felice, era lo stesso sentimento che provavo nel saltare i gradini, volavo,
-Annie io..-stava per dirmi qualcosa di importante si vedeva dal suo modo di agitarsi, ma sua madre lo prese e lo trascino via
-Ci si vede-gli urlai correndo da mio padre”

Che ne poteva sapere che sarebbe stata l’ultima volta,ricordava bene il giorno dopo lo aveva cercato , ma la maestra gli disse che si era trasferito, lei gli urlo che non era vero  lui glielo aveva promesso, corse in bagno non sapeva  per quanto tempo avesse pianto, e rimasta chiusa li, promettendosi di non fidarsi mai più di nessuno. La sveglia sul suo comodino segnava le 19:30 ora di cena, si alzo, si levo dalla mente quei ricordi e si avvio verso la mensa.
PERCY
Si era voltata, Percy aveva visto il suo viso, quel occhi grigi li aveva già visti, e lo avevano fatto sentire libero, il senso si volare non era nuovo per lui, o almeno gli sembrava così si alzo diretto verso la sua camera ma venne bloccato dalle grida di una ragazza, si mise a correre verso la voce, quando fu li riuscì a vedere una ragazza dai capelli neri che cerca di liberarsi dalla presa di un ragazzo alto molto di più della ragazza, fisico da palestrato niente di cui Percy non aveva già visto e affrontato
-Lasciami-urlo la ragazza Percy si nascose dietro la collana e decise che prima di agire avrebbe ascoltato un po’
-Perché piccola hai paura?- disse il ragazzo
-Io paura di chi? di un pallone gonfiato come te?-disse lei cercando di liberarsi i polsi ma l'unica cosa che ottené fu quella di arrivare con le spalle al muro
-Se fossi in te non direi queste cose, ti ricordo che non c'è nessuno che ti possa proteggere-disse il ragazzo avvicinandosi ancora di più, Percy usci dal angolo in cui si era nascosto, la ragazza lo vide ma non disse nulla, anzi spinse il ragazzo più vicino per lasciare che Percy potesse mettersi dietro e aiutarla, si misse dietro al ragazzo e fece un segno con la testa alla ragazza. Lei lo attiro vicino alle sue labbra
-In realtà aiuto serve a te!- disse prima di spingerlo a dosso a Percy che fu pronto a bloccarlo lasciando scappare la ragazza, ma lei rimase li ,tiro un forte calcio nelle parti basse del ragazzo che crollo a terra, Percy rimase sbalordito, quando la ragazza prese i capelli biondi del ragazzo e gli tiro la testa in su in modo di farsi guardare bene
-Chi è che deve avere paura?- disse prima di mollargli uno schiaffo che fece crollare del tutto il ragazzo, Percy era immobile, chi cavolo era quella ragazza?
-Andiamo prima che questo coglione si alzi-disse la ragazza rivolgendosi a Percy, lui si sbrigo ad arrivargli a fianco
-Io sono Talia piacere e grazie-
-Io sono Percy- la ragazza lo guardo un attimo e Percy rimasse scatenato da quel occhi azzurri,
-Bene Percy che ne dici di andare a cena? Io ho una certa fame-gli chiese la ragazza tornando a fissare la strada, Percy si limito a sorridere pensare che questa Talia era un tipa tosta. Entrarono in mensa e Percy noto subito una ragazza seduta sola la stessa ragazza dal occhi grigio tempesta e i capelli biondi legati in una coda mentre giocava con qualsiasi cosa avesse nel piatto, rimasse un attimo a fissarla
-Non dirmi che ti piace la bionda?-gli disse Talia riportandolo alla realtà
-A me….no cosa te lo fa pensare?-gli chiese Percy mentre afferrava il vassoio,
-Stavi sbavando-disse lei
-Non è vero….ma come si chiama?-Percy sapeva che così si sarebbe fatto baccare ma la curiosità andava oltre ogni altra cosa
-Allora si chiama Annabeth quella ragazza che non ti piace- disse Talia facendo le virgolette con le mani, Percy afferro il vassoio ormai pieno, Talia lo prese sul polso e lui spero vivamente di  non essere condotto davanti ad Annabeth
-Annabeth –urlo Talia, Annabeth per risposta accenno un sorriso
-Possiamo sederci, lui è Percy e bla bla bla-disse Talia mettendosi seduta vicino ad Annabeth ,Percy era indeciso se scappare  
-Percy siediti!-gli ordino Talia e lui esegui, ecco qua che si ritrovava davanti alla ragazza che lo aveva fatto correre fino in giardino senza un apparente motivo.

ANGOLO SCRITTRICE
salve a tutti,allora come vi sembra? Finalmente anche Percy ha conosciuto Talia, la vera domanda è quando arriverà Luke?,poi Annabeth e i suoi ricordi,Percy ha scoperto finalmente come si chiama la ragazza che lo ha fatto impazzire, come continuerà....voi non smettete di leggere e lo saprete!
CIAO A TUTTI!
JENNIFER

  
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