Apro gli occhi e dalla luce verdastra che investe il mio viso capisco che è già giorno.
Mi alzo e comincio a cercare dei vestiti puliti nel mio baule.
Ho deciso di indossare i miei calzini preferiti, quelli a righe verdi e argento che mi ha regalato Lily per Natale, ma non riesco a trovarli.
Forse mi sono dimenticato di averli lasciati da lavare agli Elfi Domestici.
Ne scelgo un altro paio tra quelli che mi sono rimasti e prendo mentalmente nota di cercare i calzini di Lily tra il bucato che troverò ad attendermi nel pomeriggio sul mio letto.
È una bella giornata primaverile, ed essendo domenica decido di andare a studiare nel parco.
Verso l'ora di pranzo raccolgo i miei libri e mi dirigo verso la Sala Grande, ma nei pressi del Lago Nero trovo una brutta sorpresa ad attendermi: Potter e i suoi amici sono lì, a ridere di qualche battuta con un gruppetto di ragazze.
« Ehi, Mocciosus, cosa ci fai fuori dalla scuola? Non impiegheresti meglio il tuo tempo facendoti una bella doccia? Con quei capelli... »
Le ragazze cominciano a ridacchiare, mentre oltrepasso il gruppetto, ignorando gli sguardi.
Non mi accorgo che Black mi si sta avvicinando, finché non sento una spinta e cado dentro al Lago Nero.
« Ecco fatto, James: ora sarà sicuramente più pulito di prima! »
Esco dal Lago non senza qualche difficoltà: la veste, appesantita dall'acqua, rischia di trascinarmi verso il fondo.
Sfodero la bacchetta, pronto a duellare con Potter e Black, ma da lontano vedo Lily avvicinarsi.
« Severus! Cosa ti è successo? Vieni, andiamo al Castello, devi cambiarti, o ti ammalerai! »
Mi conduce verso il Portone e mi accompagna fino all'ingresso della mia Sala Comune; quindi, dopo i numerosi insulti rivolti a James, mi saluta e va nella Sala Grande.
Entro nel mio Dormitorio per cambiarmi, ma quando cerco un nuovo paio di calzini puliti, non ne riesco a trovare nemmeno uno.
Cosa ancora più strana, quando mi giro per prendere i calzini bagnati, deciso ad asciugarli e rimetterli, scopro che sono spariti anch'essi!
Guardo ovunque, irritato: vorrei proprio sapere chi mi sta facendo questo scherzo idiota! Se Potter potesse entrare nella Sala Comune di Serpeverde, sospetterei di lui, ma so che è impossibile...
Poiché sembra che io non abbia scelta, esco da Dormitorio senza calzini, progettando di scrivere immediatamente a Madama McClan per procurarmene qualche paio, ma arrivato nella Sala Comune vedo qualcosa di scuro contorcersi nel camino...
Mi avvicino e lancio un urlo: è un paio dei miei calzini dispersi!
Cerco di tirarli fuori dal camino, ma risulta un'operazione impossibile e vedo i miei poveri calzini sbriciolarsi sotto i miei occhi.
Fuori di me dalla rabbia, mi dirigo verso la Sala Grande per pranzare, con la mente rivolta alla persona responsabile di tutto questo, che sono certo scoprirò e farò pentire della sua scelta.
Mi siedo sulla panca al tavolo Serpeverde, ma quando faccio per servirmi di una porzione di arrosto, noto un calzino verde e argento nel mio piatto: uno di quelli regalatimi da Lily!
Mi sembra di essere sul punto di impazzire, non riesco a capire chi possa essere stato, perché non ho visto nessuno avvicinarsi al tavolo a cui sono seduto!
Infilo il calzino nella borsa, deciso a tenere al sicuro almeno quello, mangio velocemente e vado in Biblioteca. 
Mi serve una risposta, o un modo per trovarla, ma Storia di Hogwarts non riesce a essermi di alcun aiuto.
Ancora furente, decido di dimenticare per un po' questa storia e vado a studiare nella Sala Comune.
Non ricompaiono altri calzini fino a sera, quando, andando a dormire, trovo il gemello di quello trovato nella Sala Grande appoggiato sul mio cuscino.
Beh, almeno i calzini che mi ha regalato Lily sono salvi.
La prima lezione del lunedì è Pozioni; entro nell'aula prima di chiunque altro e comincio a preparare il calderone e il libro.
Poco dopo arriva Lily e si siede accanto a me. Il Professor Lumacorno ci chiede di preparare una Pozione Restringente e io comincio a lavorare.
Verso la fine dell'ora, la mia Pozione è dell'esatta sfumatura di verde descritta dal libro; mi chino a raccogliere alcuni ingredienti che mi sono caduti e, quando mi rialzo, vedo un paio di calzini galleggiare sulla superficie della pozione e poi, pian piano, restringersi fino a diventare invisibili a occhio nudo.
Il mio volto basito si riflette in quello di Lily, che mi chiede spiegazioni.
A malincuore, le racconto ciò che è successo ai miei calzini.
La mia migliore amica, decisamente indignata, promette di aiutarmi a fare chiarezza in questa vicenda, sostenendo di avere già qualche sospetto.
Non aggiunge altro, e io le sono infinitamente grato di non avermi preso in giro, nonostante la situazione.
Il giorno successivo, durante la consegna della posta a colazione, decine di gufi planano verso di me, lasciando cadere altrettanti calzini sulla mia testa e nel cibo presente attorno a me.
La Sala Grande scoppia a ridere, mentre io, imbarazzato, raccolgo i miei calzini e scappo verso il mio Dormitorio.
Lily mi raggiunge:
« Mi dispiace, Sev, non volevo certo che i calzini ti venissero restituiti in questo modo; ma posso assicurarti che non spariranno mai più. »
Sento una risatina provenire da un punto in cui non dovrebbe esserci nessuno, o comunque in cui non c'è nessuno di visibile.
La mia migliore amica se ne va, lasciandomi confuso, pieno di dubbi e con una consistente scorta di calzini grondanti bevande varie in mano.