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Autore: Momoko21    27/05/2014    3 recensioni
Dal primo capitolo
"Noi due siamo caratterialmente incompatibili, diverse come il ghiaccio (io) ed il fuoco (lei), accomunate da due sole cose: i nostri genitori e la data del nostro compleanno. Da piccole riuscivamo anche ad andare d’accordo e a giocare insieme, ma, crescendo, i nostri caratteri assolutamente diversi hanno innalzato una barriera tra di noi, divenuta ormai infrangibile"
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ryan
Emily scattò come una molla
-Ma siete impazziti? Alla vostra età? Non sapete quanto è pericoloso? E SOPRATTUTTO  non conoscete i contraccettivi? Sapete, quei cosi inventati qualche migliaio di anni fa che servono ad evitare gravidanze INDESIDERATE!-
“Quantomeno quando avrà un ragazzo non servirà farle il classico discorsetto sull’ ‘attenzione’”
Zia Anny divenne fucsia e zio prese la parola
-Alla nostra età?! Abbiamo appena 38 anni!-
-Si, e avete avuto Summer e Winter a 21!-
-Il fatto di essere giovani non ci impediva di avere una vita nostra-
-E il fatto di averla ora,  una vita, una famiglia, non dovrebbe vietarvi (moralmente) di stravolgerla?!!-
-Smettila, stai esagerando!- Intervenne la zia –Questa è una bellissima notizia, quindi piantala di fare la ragazzina viziata-
-Io? Viziata? Voi siete quelli che pensano solo a sé stessi! Quando avrò 30 anni, quanti ne avrà il pupo o la pupa? Avrà la mia età attuale e voi? Avrete 53 anni! Potreste essere già nonni  a quell’età!!-
-Adesso basta, vai in camera tua- Intervenne lo zio borbottando un “ragazzina” tra i denti
-Con molto piacere, e sentitevi liberi di non chiamarmi mai più, in futuro-
-Sentiti libera di non uscire di casa fino a data da destinarsi!- Ribattè lui, mentre mia cugina più piccola saliva di corsa al piano di sopra, chiudendo la porta della camera da letto con una tale violenza da far tremare i bicchieri di cristallo all’interno del mobile in mogano del soggiorno.
-Quella ragazzina è proprio indisponente- Disse zia Anny ed inaspettatamente Summer prese la parola per difenderla
-Beh, rendetevi conto che è una reazione assolutamente normale! Questa notizia è stata proprio come un fulmine a ciel sereno per lei che, fino ad ora, è stata la piccola di casa, coccolata e viziata- 
-Fin troppo- Aggiunse zio  
-E se per questo la notizia non ha lasciato indifferenti nemmeno noi- Disse Winter indicando sé, la sorella e me
-Però ci rendiamo conto che effettivamente è così, avete diritto alla vostra vita- Summer proseguì il pensiero della sorella
-Però se voi due ne siete contenti, lo saremo anche noi- 
La zia sorrise ed annuì 
-Siamo sinceramente felici-
-Però credo di interpretare anche il loro pensiero dicendo che non cambieremo nessun pannolino puzzolente-
La vidi sorridere rilassata
 
 Emily
Mi avevano tradita. Tutti. 
“nemmeno Winter mi ha appoggiata, che se ne vadano al diavolo allora! E come se non bastasse a causa della mia boccaccia sono in punizione per chissà quanto tempo! Ma non ho proprio voglia di stare a casa”
Decisi così di togliere di dosso quella schifosissima divisa sportiva, indossare dei bermuda a quadretti ed una semplice tshirt per calarmi dal pergolato.
Non lasciai alcun messaggio
“Che si preoccupino per me, una volta, anzicchè pensare solo a sé stessi!”
Misi il cellulare in tasca e mi calai dalla scaletta
 
Winter
Mi rattristava sinceramente che Emily avesse reagito così duramente,  anche se potevo capirla benissimo.
“Lascerò che sbollisca un po’ la rabbia, poi andrò da lei”
Diedi un’occhiata al mio orologio da polso
“Cavolo, è taaaardi!!”  E proprio in quel momento, il campanello di casa tintinnò
-Vado io- Si alzò papà
-Noooooooooooooooooooooo- Corsi verso la porta –E’ per me, allora  au revoir! Byebye!-
-Buon divertimento- Ammiccò Summer
Leasley era vicino alla porta che mi aspettava, con in mano una rosa rossa
-Ciao, tesoro- Mi diede un bacio sulla guancia sinistra
-Ciao- Ricambiai, abbracciandolo
-Sei pronta?- Domandò con quel suo dolce sorriso
-Anche se non lo fossi stata non ti avrei permesso di entrare in quel manicomio! I miei genitori sono davvero invadenti, a volte!- Dopo aver pronunciato quelle parole mi resi conto della gaffe che avevo fatto –Scusami- Dissi sinceramente dispiaciuta. I suoi genitori, stando a quanto mi aveva raccontato la sera del nostro primo appuntamento, erano morti quando lui era piccolo.
-Ehi, non preoccuparti! So che è così- Era davvero rassicurante –Allora- Disse con un tono più allegro del solito –Cosa vogliamo vedere, al cinema?-
-C’è quel nuovo film, uscito la scorsa settimana, con Nicolas Cage!-
-Ottimo, ne ho visto il trailer in tv e sembra davvero interessante!-
Ci incamminammo e, mentre procedevamo per la trentaseiesima strada diretti verso la nostra meta, Leasl mi porse la mano
E cosa faccio io? Gliel’ho stretta come se fosse un avvocato! Lui è scoppiato a ridere e mi ha presa per mano, pubblicamente! 
Okay, eravamo usciti qualche volta, ma ci eravamo comportati per lo più come amici, quando poteva vederci qualcun altro! E invece ora stavamo camminando, mano nella mano come una felice coppietta!
“aaaaah, favolosa favolosità!”
Raggiungemmo il cinema, ma ecco una brutta sorpresa
-Salve, vorremmo due biglietti per ...- La commessa lo interruppe
-Tutti gli spettacoli sono già cominciati da almeno mezzora, non posso farvi entrare, mi dispiace-
-Come mezzora?- mi voltai verso Leasley –TU non hai guardato gli orari sul sito internet?- Scosse la testa verso destra e sinistra con l’aria di un cagnolino abbattuto
-Ma cosa devo fare con te?- Sorrisi e lo baciai 
Quando ci staccammo, domandai –Cosa facciamo quindi? Il cielo è poco promettente-
-Tranquilla, ho visto le previsioni meteo, non pioverà!-
Un gocciolone d’acqua piombò sulla mia fronte un momento dopo e, nel giro di qualche minuto si scatenò il diluvio universale.
 
Leasley 
“ma possibile che non ne faccio una giusta?? Di sicuro mi considera scemo!”
-Mi consideri scemo?- Domandai
“ma che cavolo dico!!”
-Vuoi una risposta sincera?- Cominciò a ridere, io mi innervosì un momento –Bè, di certo non sei il classico cavaliere senza macchia e senza paura...- 
“Si riferisce certamente a quando mi sono spaventato per quella rana!” Pensai ricordando il tragico avvenimento del nostro terzo appuntamento dove una rana mi era entrata dentro la camicia ed io avevo cominciato a saltellare come un cretino, facendo urletti stupidi.
-...più di una volta ho dovuto ricorrere alle salviettine ammazzalamacchia...- Continuò, mentre mi sentivo ancor più stupido
-...e spesso dici cretinate, ma sei una persona speciale- Concluse la frase con un bacio così passionale da convincermi.
Come se qualcuno, lassù, avesse percepito il mio cambiamento d’umore, la pioggia si fermò quasi repentinamente, svelando un cielo ugualmente cupo
-Forse faremmo meglio a trovare un posto dove rintanarci, approfittando della momentanea sosta della pioggia- Disse lei saggiamente
-Perché non andiamo a casa mia? Tanto non c’è nessuno- Proposi,e, quando la vidi irrigidirsi mi accorsi che quella proposta poteva essere notevolmente fraintesa,così mi sbrigai a specificare i dettagli.
-Sai, potremmo giocare alla playstation... o potrei farti assaggiare i miei famosi Spaghetti alla Carbonara!-
Mi sembrò leggermente sollevata dopo la mia ultima frase
-D’accordo- annuì lei –Tanto ho ancora un sacco di tempo prima di tornare a casa

Summer
“Ho visto ben due puntate di Once Upon a Time da quaranta minuti ciascuna, non posso rimandare oltre la mia chiacchierata con Emily” Pensai, così salì le scale, dirigendomi verso la prima camera a sinistra del corridoio.
Bussai tre volte, senza ricevere alcuna risposta
-Emily, sono io, Sum! Ti va di parlare?- Non ricevetti alcuna risposta
-Dai, Em! Voglio chiacchierare con te- Ancora silenzio tombale
Decisi di abbandonare le buone maniere e, abbassando la maniglia, spalancai  la porta della sua stanza.
Vuoto. Assoluto. La finestra era aperta ma di lei non c’era alcuna traccia.
Cercai di restare tranquilla anche se, e lo sapevo bene, la situazione mi stava spaventando parecchio
Composi il suo numero di cellulare, il segnale era regolare  ma nessuno rispose all’altro apparecchio. 
“Che cavolo sta cercando di fare quella ragazzina? Non vede come diluvia?!”
Dovevo fare il punto della situazione
“Allora, Emily non è nella sua stanza ma era in punizione, non risponde al telefono ma il segnale era libero... cosa posso fare? Di avvisare mamma e papà non se ne parla nemmeno, la ucciderebbero se venissero a saperlo e voglio avere io quest’onore. Non posso rivolgermi a Winter perché sta facendo la cicci-pucci col suo fidanzatino... Ryan!” 
Presi l’impermeabile giallo, gli stivali di gomma e l’ombrello. Purtroppo il livello dell’acqua era già notevole e, nonostante la sosta di una mezzora che c’era stata, aveva ricominciato a scrosciare sonoramente. Ryan era in salotto, così lo chiamai 
-Ryan, è urgente, vieni qui!- 
-Dai, vieni tu, non vedi che sono steso?-
-Ryan, quale parte di “è urgente” non capisci?- Replicai, accennando con lo sguardo alla figura dei miei genitori abbracciati.
-Che c’è?- disse raggiungendomi, io lo trascinai in cucina
-Emily è scappata dalla finestra e non ho idea di dove sia-
-mmm, interessante.. è ovvio che per ora dobbiamo arrangiarci noi e non chiamare i tuoi genitori-.
-Esatto, vai a vestirti, stiamo per uscire-
Appena piombati fuori di casa decidemmo di contattare i suoi amici che, sicuramente, avrebbero potuto avere qualche notizia.
-Niente da fare- Risposi delusa premendo il pulsante con la cornetta rossa del mio cellulare –Cassie non ha idea di dove sia-
-E Robbie non è in casa, sua madre non sa dove possa essere- Rispose Ryan
-Bingo, forse ci siamo, potrebbero essere insieme-
Provai nuovamente a telefonare a mia sorella, non ricevendo alcuna risposta
“Potrei ucciderla”

Winter
-Devo ammettere che sei un cuoco provetto- Mi complimentai con Leasley 
-Grazie, signorina! Ed ora....il dolce!- Rispose dirigendosi verso la cucina, per poi tornare nuovamente stringendo tra le mani due KitKat 
-Li adoro!- Mi precipitai sulla tavoletta
-Ehi, la mia buona cucina viene smontata da un semplice KitKat? Guarda che me lo riprendo...- Scherzò finendo di divorare la sua 
Si alzò dal tavolo per portare i piatti sporchi in cucina ed io cercai di imitarlo, inciampando sul tappetino a righe e finendo addosso a lui.
Se ciò fosse accaduto in un film di sicuro sarebbe stata una scena romantica tra il protagonista e l’innamorata. e invece no. Io l’ho colpito in faccia con un tagliere in legno.
“sono proprio un’idiota”
-Ahio!- Disse Leasley, più a causa della sorpresa che per il dolore
-Sei proprio un’imbranata- Sorrise
-Veramente, carino, mi sembra che sia tu l’imbranato qui! Anche se devo ammetterlo, mi hai stupita evitando di sporcarmi con qualche genere alimentare- Cominciammo entrambi a ridere
-Stai scherzando?!- E mi inseguì per tutta la casa, minacciando la povera sottoscritta con il solletico. L’appartamento era spazioso e decisi di arrendermi accasciandomi sul divano in pelle del salotto dove subito mi raggiunse
-Allora, chi è il pasticcione, dei due?- Disse torturandomi con il solletico
-lasciami, dai, lasciami!! Io, sono io la pasticciona, va meglio?- Lui sorrise, annuì e d’un tratto mi baciò. Le sue labbra erano morbide ed umide al punto giusto. Quel bacio ebbe il potere di farmi fremere dalla punta dei capelli alla punta degli alluci, trasportandomi in un mondo parallelo. L’odore di miele emanato dai suoi morbidi capelli mi stava inebriando, proprio come il suo sapore leggermente salato. Stavo quasi dimenticando di essere sdraiata insieme a lui su un divano, almeno finchè il cellulare non squillò, rompendo l’incantesimo dei precedenti minuti.
-Ehi, se volevi che tenessi la bocca chiusa potevi semplicemente dirmelo!- Scherzai, dirigendomi verso la borsa
-Pronto?- Domandai alla persona all’altro capo del telefono
-Ciaaaaaaao, Win!- Era mia sorella
-Che c’è?- Risposi piuttosto seccata
-Ehm, mi dispiace interrompere te e il tuo ragazzo...-
-Ma che interrompere! Non stavamo facendo niente!- Diventai subito color peperone
-....se, certo.. comunque c’è un’emergenza. Non ti allarmare, ma non riusciamo a trovare Emily-
-Come NON TI ALLARMARE? Me lo dici così, come se niente fosse?-
-Tranquilla! Siamo abbastanza convinti che sia con Robbie, solo che non riusciamo a rintracciarli-
“Menomale, se è con lui non corre alcun pericolo” Ero sinceramente sollevata
-Allora, dove possiamo vederci?- 
-Vieni alla piazza centrale, ci vediamo lì! Ah, porta anche il tuo ragazzo, due occhi in più fanno sempre comodo!-
-Solo se stai lontana da lui-
-Garantito-
“che cavolo sta succedendo?” Pensai
-che cavolo sta succedendo?- Domandò Leasley
-Se lo sapessi te lo direi.. per ora so solo che dobbiamo (si, dobbiamo, io e tu) sbrigarci, Emily non si trova più, oggi si è infuriata a casa ed è scappata-
-Sbrighiamoci- Disse, senza bisogno di altre spiegazioni
-Grazie- Lo baciai sulla guancia –Ti adoro- 


Emily
“Con Robbie è sempre tutto così semplice, gli ho spiegato la situazione e lui ha lasciato tutto per stare con me e consolarmi. Perché dev’essere innamorato di quella arpia?” 
-Sai, Emily? Mi ritengo davvero felice di essere tuo amico-
-Tu per me non sei un semplice amico...- 
“oddio, cosa ho detto? Devo rimediare assolutamente!”
-...ehm...sei il mio MIGLIORE amico!- E ho sorriso come un ebete
-ahah certo che sei strana!-
Eravamo a mezzo millimetro l’uno dall’altra, ero seduta come al solito sulle sue gambe e cosa mi viene in mente di fare?
Lo bacio.
E non un bacio durato mezzo secondo, un bacio vero! Lungo! Il mio primo bacio!
 Lui non si è tirato indietro, motivo per cui stavo inconsciamente esultando, almeno finchè non si è separato da me
-Senti per me non è facile.., c’è Hilary e... ehm, Cass..-
-oh, certo..- Non riuscivo a non far trasparire un filo di amarezza dalla mia voce –certo, lo capisco, è stata una cosa...giusto per fare-
Mi alzai dalle sue gambe e cominciai a camminare
-Allora niente...sarà meglio che io torni a casa, oppure i miei mi uccideranno se scoprono che non sono a casa.
Proprio in quel momento, sentì una voce chiamarmi
-Emily! Emily!- Sembrava che qualcuno mi cercasse
“Porca miseria, se ne sono accorti! Sarà meglio che io mi faccia trovare! Altrimenti passerò il resto della vita confinata in camera”
-Sono qui!- Gridai e vidi due figure avvicinarsi a gran velocità verso di me, erano Summer e Ryan 
-Emily, ma sei impazzita?- Fu la prima cosa che mia sorella disse vedendomi
-Scusatemi, sono stata una sciocca... è solo che non ce la facevo più..-
Ero pronta a sentire un rimprovero, ma sentii solo delle delicate braccia che mi circondarono. Una lacrima scese dal mio volto, ma ricambiai l’abbraccio di mia sorella
-Scusami, non volevo che tu, Win, la mamma o altri vi preoccupaste..- Ero sinceramente dispiaciuta, anche se non nego che l’avrei rifatto in una circostanza analoga
Anche Ryan inaspettatamente mi abbracciò. Io e lui non si può dire che abbiamo mai avuto un vero e proprio rapporto, ci ignoravamo e basta, il suo gesto fu completamente inaspettato, così lo strinsi anche io come avrei voluto fare già in altre occasioni, trattenendo quest’istinto.
Summer tirò fuori il cellulare e compose un numero,  probabilmente quello di Win e le telefonò, dicendo dove trovarci. 
Quando mi vide mi rimproverò almeno trentamila volte, dicendo che aveva quasi avuto un infarto e facendomi promettere di non farlo mai più, io acconsentì
-non chiamate mamma  e papà? Saranno preoccupati..- Domandai
-Tranquilla, non ho detto niente ai nostri genitori, ti avrebbero strangolata altrimenti- Summer sorrise, ed io la ringraziai spontaneamente
Mentre tornavamo a casa mi chiesero come mai la notizia del bambino mi avesse scioccata così tanto.
-Bè, non è facile vivere nella nostra famiglia! Io sono la più piccola, e questo è un grosso vantaggio, che perderò durante questo periodo perché la mamma avrà bisogno di tante, tantissime cose, ed io sarò costretta ad aiutarla. Io, non voi, perché voi avete una vostra vita,  non dovete tornare a casa alle 9 e mezza, la sera. Per non parlare di quando quel coso nascerà, mi toccherà fare da balia! E non ne ho proprio voglia- Risposi seccamente
-Scimmietta, guarda che stai crescendo, quando il bambino nascerà avrai poco meno di sedici anni e, fidati, il fatto di avere qualcuno a distrarre mamma e papà ti permetterà una serie di trasgressioni che non immagini- Winter cercava di rassicurarmi
-E per quanto riguarda pannolini, pappette e baby sitter, è ovvio che dovremo dare tutti una mano, compreso Ryan, ma non è figlio nostro! Se ne occuperanno loro! E pensa che tra pochissimo tempo partirai per il college, quindi...- Continuò Summer
-Certo che la pensate proprio allo stesso modo, voi due- Non riuscii a trattenermi, ma non mi sembrarono arrabbiate per quest’affermazione. 
Riuscì a sgattaiolare dentro casa e Summer, Winter e Ryan finsero un casuale rientro, almeno dopo 30 anni di saluti tra Win e il suo ragazzo che, devo ammetterlo, è molto simpatico!
 
  Angolo dell'autrice
Perdonate il terribile ritardo causato dall'eccesso di verifiche di questi giorni ç-ç 
Con questo capitolo non ho raccontato dell'appuntamento tra Heath e Summer ma ho preferito concentrarmi su un altro aspetto, rimandando il loro incontro.
Cosa ve ne pare delle novità di questo capitolo?
Ho notato che in parecchi hanno aggiunto la mia storia alle preferite/ricordate/seguite, ma allora perchè non lasciate nemmeno una recensione? ç-ç è davvero demotivante, nonostante l'elevato numero di visite che ricevo per ciascun capitolo, riceverne così poche!
Proviamo con un sistema, che ve ne pare se pubblico il prossimo capitolo entro venerdì se arrivano almeno 3 recensioni? :D spero sinceramente sia così e che non mi deludiate proprio come io sto cercando di non deludere le aspettative dei miei lettori

Un bacione, 
MoMo

 
  
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