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Autore: MaryMatrix    03/08/2008    4 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

Capitolo 5:
Fight and Fire

Stub era steso nel letto di Mary e ormai aveva gettato la maschera. Non aveva senso fingere di non avere dolore. Il suo obbiettivo era quello di salvare sua madre: per farlo avrebbe dovuto essere ben in forza. Quindi avrebbe dovuto riposarsi... aveva deciso che per salvare sua madre poteva fare a meno del suo orgoglio una volta tanto e accettare l'aiuto che gli veniva offerto.

Mary sedeva sul letto di Bonn, osservando quanto i lineamenti del ragazzo fossero simili a quelli di Isabella.

- Io non ricordo mia madre. - Stub decise di rompere quel silenzio. - Non ricordo com'era. Non ricordo il suo carattere. -.

Si stavano fissando seri. Mary cercava di capire i pensieri di Stub, ma i suoi occhi erano troppo inespressivi... o meglio erano enigmatici. Rispose a quello sguardo con uno sguardo altrettanto criptico. Anche lei aveva i suoi fantasmi del passato. E Stub si stava appunto chiedendo che cosa avesse forgiato quella donna. Alla fine decise di parlare.

- Ricordo solo che ci volevamo molto bene. Puoi raccontarmi qualcosa di lei? -.

Mary annuì. - Che vuoi sapere? -.

Lui scrollò le spalle. Qualsiasi cosa gli andava bene.

- E' una donna buona. - cominciò a raccontare Mary. - Non era portata per fare la pirata. Non uccideva mai, nemmeno per salvarsi la vita. - fece una pausa. - Andava sempre blaterando qualcosa su dei fantomatici diritti umani. -.

Stub non poté trattenere un sorriso. A quell'epoca non c'erano i diritti umani. La prima dichiarazione dei diritti umani dell'epoca moderna scritta da George Mson sarebbe stata adottata dalla Convenzione della Virginia nel 1776.  - Mia madre studiava solamente le opere di voi pirati. - si sentì in dovere di difenderla.

- Sì. Il G.A.S.P. - annuì Mary. - Ma domani la impiccheranno è perché non ha avuto il coraggio di uccidere colei che l'ha catturata. -.

- E' stata una donna? -.

- Sì. Molto amica di Rogers a quanto pare. - non riuscì a non mettere in quelle parole una punta allusiva.

- Dimmi il nome. - quello di Stub suonava come un ordine.

Mary lo osservava. E vedeva negli occhi di lui lo stesso fuoco che aveva lei. - Lavinia. - rispose.

Gli occhi di Stub diventarono delle schegge ma Mary non poté domandargli il perché di tale cambiamento. Noah infatti aveva fatto irruzione nella camera quasi sfondando la porta. Mary balzò in piedi. - Noah! - poi sorrise. - Ti presento Stub. -.

Noah non lo degnò di uno sguardo.

- Mary devi venire. Rogers ci ha mandato contro una nave. -.

A quelle parole Mary spalancò gli occhi, avvicinandosi al suo letto per prendere due sciabole e una pistola. Aveva in totale 3 sciabole, una pistola e un moschetto. Dopodiché guardo Stub. - Ascoltami bene Stub. Voglio che tu resti qui. Non salire sul ponte, non muoverti. -.

Per lui era umiliante restare steso su un letto mentre appena sopra di lui si svolgeva una battaglia. Ma doveva salvare sua madre. Quindi accettò.

Mary prese per mano Noah. - Andiamo. -.

Lui annuì, ma la trattenne. - Mary. - la guardò. Ancora una volta avrebbero rischiato la vita.

Lei sorrise, dolcemente. - Non ci prenderanno Noah. - quindi Noah la tirò a sé e la baciò.

Quando si staccarono sorridevano tutti e due e corsero sul ponte, chiudendo la porta della camera.

Mary non era ancora arrivata sul ponte che cominciò a sbraitare, come si addiceva ad una vera pirata come lei. - Fenis! - esclamò ad un uomo con i capelli biondi e i lineamenti appuntiti, ben rasato: John Fenwick, detto appunto Fenis. - Ce la fai a seminarli? - si sporse dal parapetto per poter vedere meglio la nave col vessillo inglese che si stava avvicinando verso di loro.

- No. - rispose Fenis, rivelando una voce roca.

Mary guardò Calico che osservava la nave. Lei avrebbe già ordinato qualcosa, ma il capitano era Calico. Lui la guardò e le fece un segno di assenso con la testa.

- ATTACCHIAMO! - urlò Mary. - Fenis non ti muovere da quel timone finché non abbiamo abbordato! George, Davis, Howell, Bonn ai cannoni. Gli altri pronti con i rampini! MUOVERSI BRANCO DI SFATICATI!!! VOLETE ESSERE TUTTI APPESI PER UNA CORDA?! HOWELL DICO A TE, MUOVITI CON QUEI DANNATI CANNONI, PER DAVY JONES!!! - a quelle parole tutti lasciarono le loro occupazioni per dedicarsi a ciò che Mary aveva dato loro ordine di fare. Poi lei si rivolse ai ragazzi. Sveva aveva l'aria di una che stava per mettersi a vomitare. Mary la guardò. - Quella gente - indicò la nave. - non scherza. Ci vuole morta. Ora voglio che chiunque di voi sappia usare bene un'arma resti qui sul ponte e ci aiuti. Che gli altri raggiungano Stub nella mia stanza e si barrichino dentro. -.

Antonella guardò la nave pensierosa. - Mi stai dicendo che abbiamo davanti la scelta o noi o loro? - la sua voce era seria ma calma e tranquilla.

Mary annuì. Antonella sfoderò le sue due pistole facendole roteare velocemente tra le sue mani. - Come supponevo. - guardò Mary. - Io scelgo loro. -.

Thomas seguì il suo esempio, ma lui aveva un fucile, un MP5 SD3 della Heckler&Koch, un calibro 9 che aveva 3 modalità diverse per far fuoco. Mary fu molto colpita da quell'oggetto. - Nel futuro combattete con questi bestioni? - domandò.

- Sì. - rispose Thomas.

- Uhm... dopo dovresti farlo vedere a Bonn. Sono sicuro che ne resterà entusiasta. -.

- Davvero? -.

- Già. - confermò lei, sorridendogli. - Raggiungi gli altri. -.

Anna e Federico si guardavano. Entrambi avrebbero potuto farcela. Anna prese la pistola che Antonella le aveva dato molto tempo prima e decise di usare quella e una sciabola. Federico invece chiese due sciabole: si sentiva abbastanza sicuro con quelle in mano.

Sveva al contrario in quel momento si sentiva un verme. Non voleva abbandonare i suoi amici, ma non aveva abbastanza coraggio per affrontare un attacco. Mary poteva facilmente intuire il suo stato d'animo. Quindi guardò lei e Masky e fece loro cenno di scendere. - Andate da Stub. Sarà meglio che non sia solo. - pensava che dandole l'ordine di scendere giù Sveva si sarebbe sentita meglio, in quanto tecnicamente non aveva preso parte al combattimento per un ordine e non per paura. Quanto a Masky aveva deciso di mandarlo dal fratellastro perché le sembrava troppo piccolo per affrontare una cosa del genere.

Sveva annuì, visibilmente sollevata, quindi prese Masky per mano, e nonostante le sue proteste, secondo le quali lui era bravo ad usare le armi e guai a lei se avesse osato condurlo via, riuscì a portarlo fino alla camera. Quindi barricò la porta. 

Stub la guardava preoccupato per il colore bianco-verde che aveva assunto la sua faccia.

- Tutto bene, Sve? -.

- Tu come stai? -.

- Ho avuto momenti migliori. -.

Sveva si sedette sul letto di Bonn accanto a Masky: lo trovò terribilmente scomodo ma non fece proteste. Continuava a fissare preoccupata la porta.

- Sveva, mi dispiace. Non ti avrei mai chiesto di seguirmi se avessi saputo che ti avrei condotta qui. - si scusò Stub. Si sentiva colpevole di aver trascinato quella ragazza così fragile in quell'avventura decisamente più grande di lei.

Lei scoteva la testa. - Non fa niente. Sono qui. E andrà tutto bene. - fece una pausa.

Proprio in quel mentre Masky decise di uscire. - Sto solamente nella stanza qui accanto. Controllo che non scendano le scale. -.

Stub annuì e gli fece cenno di uscire. In quel mentre una lacrima solcò la guancia di Sveva. Stub se ne accorse.

- Sve, stai piangendo. -.

Lei scosse la testa.

- Vuoi parlarne? -.

- E'... - cominciò lei, cercando di non piangere. - E' solo che... che mi sento un verme. Gli altri sono su, che stanno per combattere e io invece sono qui che ho troppa paura per andare ad aiutarli. -.

- Tu non sei abituata... -.

- Anna non è abituata! Federico non è abituato! - sbottò Sveva di rimando, passandosi una mano tra i lunghi capelli. - Io non sono giustificabile. Ho solo paura... e Federico... - non riuscì a finire la frase.

Stub si mise seduto sul letto. - Appunto perché hai paura hai coraggio. - le disse, anche se detto in quel modo sembrava un controsenso pure a lui. Per questo motivo cominciò a spiegare la sua strana affermazione. - Di tutti noi tu sei quella che ha più paura è vero. Sei quella che non se la sentiva ma che ha deciso comunque di seguirci. - fece una pausa. - Io non ho sempre lavorato da solo. Quando ero piccolo lavoravo in coppia. Il suo nome era Josh. Josh Petterson. E nelle prime missioni quando arrivava lo scontro aperto lui mi diceva sempre di starmene in disparte, perché altrimenti non sapendo usare le armi lo avrei costretto a proteggermi. Sarei stato d'impiccio insomma. - la guardava. - Quindi adesso anche tu li stai aiutando, perché sei stata onesta e non hai voluto fare l'eroina che combatte sempre e comunque. Hai usato l'astuzia... - era incredibile quanto le parole che diceva in quel momento a Sveva si adattassero perfettamente anche alla sua attuale condizione di ferito. - ... e per questo né i tuoi amici né tu morirete per causa tua. Quando sarai pronta, quando ti si presenterà il giusto motivo per farlo, allora tirerai fuori tutto il tuo coraggio. -.

Sveva lo guardava un po' più rincuorata. - Sei un grande amico Stub. -.

- Anche tu. - rispose lui. E lo pensava sul serio. - Federico tornerà sano e salvo. - aggiunse dopo. "E speriamo che lo faccia anche Anna" pensò dentro di sé.

 

Le due persone in questione stavano per slanciarsi all'arrembaggio. Erano stati però mandati entrambi ai cannoni: era da Bonn che dovevano prendere ordini.

Antonella e Thomas invece stavano aspettando sul ponte.

- Secondo te sarà più difficile del solito? - domandò Antonella, guardando la nave avvicinarsi.

- Naaa. - rispose Tom. - Solo diverso secondo me. - si mise quindi seduto appoggiando le spalle al parapetto. - Qui non mi prenderanno, e comunque ho il giubbotto antiproiettile. Con questo gioiello - accarezzò il fucile. - penso di stenderne parecchi. - poi guardo Antonella. - Tu non hai il giubbotto. -.

- No. - scosse la testa lei. - Me la dovrò cavare senza. - sospirò fintamente rassegnata e prese un fazzoletto ponendoselo sul cuore. Tom la guardo ammirato. 

- Complimenti Nell. Un fazzoletto anti-proiettile. -.

Antonella sorrise. - Chissà... se mi colpiranno al cuore penseranno che sono un fantasma nel vedere che non morirò. -.

Ma non tutti avevano il buon umore di Nell e di Tom.

Calico aveva raggiunto Mary. La nave ormai li aveva affiancati.

Per Mary non fu una sorpresa vedere da chi era capitanata. Antonella per poco non lasciò cadere i due revolver per la sorpresa.

Ma il capitano dell'altra nave sorrideva con pura pazzia, la sua attenzione cadde subito su Antonella.

- Come si dice - cominciò a parlare il capitano. - rapisci la madre del killer e il killer con i suoi scagnozzi verrà da te. -.

L'equipaggio dello William che non era ai cannoni si voltò verso Antonella e Tom, che riconosciuta la voce balzò in piedi.

- Lavinia. - Antonella era troppo sorpresa.

- Tu dovresti essere morta. - rincarò la dose Tom.

La follia troneggiava negli occhi di Lavinia. - Esattamente. Dovrei. Ma non lo sono. - scoppiò in una risata. - Ma se può aiutarti, Thomas, tra poco lo sarete voi. - cercò con gli occhi Calico. - Capitano! - si rivolse a lui con finta riverenza. - Ci manda il vostro amico Woodes Rogers. Sapete che non ha gradito nemmeno un pochetto il vostro tradimento, se così vogliamo chiamarlo. Com'è che ha detto? Ah, sì. Torna con Calico o non tornare affatto. -.

Antonella non diede il tempo a Calico di rispondere. - Non tornerai affatto. -.

Quindi sparò su di lei una raffica di colpi che l'altra scansò prontamente. Ma ormai l'attacco era cominciato.

- BONN!!! - urlò Mary. - BONN!!! -.

Anne fece segno ai cannonieri di caricare e far fuoco. Riuscirono ad aprire diverse brecce nella nave di Lavinia.

Noah, Mary e Nell erano riusciti ad abbordare la nave e svolgevano il loro combattimento a bordo dell'altra nave. Mentre sparava colpi di qua e di là Nell si chiedeva come diavolo avesse fatto Lavinia a sopravvivere. Non si capacitava nemmeno di come non avesse potuto pensarci prima: Stub in fondo era ancora vivo. Ma come aveva fatto Lavinia a raggiungere il passato?

- Attenta! - sentì una voce dietro di lei.

Nell si voltò appena in tempo per vedere che il suo aggressore stramazzava la suolo. E dietro di lui il suo salvatore.

- Geremia! - esclamò.

- Devi fare attenzione Nelly. - la mise in guardia lui, porgendole una spada. - Potrebbe sempre servirti. -.

Lui sparì e Antonella si rigettò nella mischia. Non voleva credere che Lavinia fosse tornata indietro nel tempo per opera di Geremia.

Tom aveva fatto saltare qualche uomo con la sua arma che nessuno lì aveva mai visto. Salvò anche la vita a Calico, troppo distratto a dare ordini.

Sullo William erano saliti dei soldati della Marina, che affrontavano in combattimenti corpo a corpo i vari membri della ciurma. Ormai anche gli addetti ai cannoni erano risaliti. Anna e Federico lo raggiunsero.

In particolare Federico rimase troppo sbalordito nel vedere Lavinia. - Lav! - esclamò. Dentro di sé era combattuto. Avrebbe dovuto provare gioia o no? Nell'indecisione causata dal dubbio decise di provare stupore.
- Fede! - lo salutò lei. - Guarda un po', il mio caro fratello che mi ha voltato le spalle. - scosse la testa. - Quanto sei stupido! Avremmo potuto essere ricchissimi a quest'ora e soprattutto non su queste navi fatiscenti! -.

Anna si fece avanti, roteando minacciosamente la sciabola. - Lui non c'entra niente. -.

- Vuoi betterti contro di me, Anna? -.

- In guardia. - la sfidò lei.

Quindi Lavinia sfoderò la sua spada e si lanciò contro Anna, che piegandosi un po' a destra riuscì ad evitare il colpo. Ma Lavinia non aveva ancora finito il suo attacco, menava fendenti a destra e a sinistra: Anna era troppo impegnata a parare per passare al contrattacco.
Arrivò poi un fendete più forte e Anna si sbilanciò all'indietro, cadendo. Lavinia tenendo la sciabola con tutte e due le mani cercò di colpirla in pieno petto. Anna però rotolò di lato e si rimise in piedi.
Secondo round: Anna attaccava. Fece una finta a destra, per poi colpire a sinistra; Lavinia non pensava che la cugina fosse così abile. Le stava uscendo del sangue dalla ferita che le era stata appena inferta.

Gli occhi di quasi tutti i membri di entrambi gli equipaggi erano puntati sulle due ragazze che avevano deciso di passare alle mani. Anna tirò un pugno in faccia a Lavinia con l'elsa della sua sciabola e Lavinia ricambiò con un calcio negli stinchi ben assestato, quindi passò un braccio intorno alla gola di Anna. Quest'ultima non aveva altra scelta che usare le mani per tirare i lunghi capelli di Lavinia, che a sua volta contrattaccò con un graffio in piena faccia.

Antonella però non prestava attenzione alla riunione familiare che stava avendo luogo sullo William.

- Tom! - chiamò a gran voce. - L'ALBERO MAESTRO! -.

Mary la sentì. - FENIS! TORNA AL TIMONE! - poi fece cenno a Noah e a Geremia di tornare sullo William.

Thomas aveva capito quello che Antonella voleva da lui. - Coprimi! - disse ad Anna.

Questa afferrò una pistola roteandola minacciosamente e sparando su qualsiasi uniforme si avvicinasse troppo. Thomas prese una granata. Si era portato anche un po' di quelle, Antonella lo sapeva. Quindi la lanciò contro l'albero maestro.
Antonella afferrò una cima e si lanciò sullo William, in quella che sarebbe stata una perfetta imitazione di Tarzan. L'albero maestro della nave mandata da Rogers esplose e mille schegge volarono ovunque. La nave prese fuoco, e i militari rimasti a bordo non poterono far altro che gettarsi in mare.

Quelli che erano rimasti vivi sullo William seguirono l'esempio dei compagni.

Lavinia ed Anna furono divise, e la prima fu trascinata in acqua da uno dei suoi uomini.

Fenis prese il largo.

Il combattimento era finito.

Per il momento.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Ciao a tutti!! Eccomi tornata.

Come avete letto in questo capitolo c'è una sorpresa: è tornata Lavinia. In un certo senso c'era da aspettarselo... in fondo Stub è ancora vivo. Ma come ha fatto Lavinia a tornare indietro nel tempo?

Adesso passo a fare i ringraziamenti a coloro che mi hanno lasciato una recensione nello scorso capitolo:

  • Shia: ma lo sai che sei la seconda persona che mi paragona a Manfredi? xD In un certo senso mi onora: convinta da un mio amico ho letto la trilogia su Alessandro Magno e devo dire che mi è piaciuta. Quindi grazie mille!!!
    Beh, il capitolo in effetti era un po' confusionario, in un certo senso sono andata anch'io un po' in crisi scrivendolo. Comunque lo scopo di Geremia era quello di tenere sottocontrollo Stub per riferire tutto ad Isabella. Antonella non lo ha picchiato semplicemente per il fatto che pensa che adesso che sono in questa situazione nuova e sconosciuta un uomo in più faccia comodo... e poi non dimentichiamoci che è Geremia. Per l'azione di Stub dovrai aspettare ancora qualche capitolo, perché deve riprendersi: teoricamente lui dovrebbe essere in una casa stracomoda su una sedia a rotelle, non su una nave del 1700. Sul personaggio misterioso dello squalo non anticipo nulla. Spero di sapere che ne pensi di questo chappy!!! Bacione!!!
  • Lallix: :). Anche la tua ultima recensione mi ha riempita di gioia... ma se quel capitolo ti ha lasciata di stucco, che mi dici di questo?
    Comunque sì, studio la storia dei pirati dalla seconda metà del '500 fino al 1724 da 2 anni e mezzo. Il mondo dei pirati mi affascina.
    Divertiti in vacanza!!! Bacione!!!
  • BabyzQueeny: ciaooo!! Ho cercato di aggiornare il prima possibile... sono contenta che tu abbia apprezzato il cambio di tempo!!! Mi auguro che ti sia piaciuto anche questo chappy!! Bacione!!!
  • DamaArwen88: vedi? Abbi fiducia nella matrix e questa risolverà i tuoi dubbi... finalmente sai che vuol dire G.A.S.P.
    E' vero, aveva qualche segreto ma proprio piccolo xD. Per i pirati... sono wow. Più conosci riguardo a loro più ti appassionano e pensi "dannazione ho sbagliato a nascere di 3 secoli"...
    Divertiti in vacanza!! Bacione!!!

Un abbraccio a tutti.

@matrix@

 

 

  
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