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Autore: Kazu_kun    01/06/2014    2 recensioni
Una nuova galciazione incombe su Arendelle. Un problema da sistemare. Un amore creato e spezzato dallo stesso potere. Un potere diviso in due cuori. Uniti e divisi da questo amore impossibile e dal potere che ne deriva. Un'avventura da affrontare, nuovi amici da incontrare. Elsa, Anna, Kristoff, Sven ed Olaf devono affrontare molte avversità. Elsa deve affrontare le sue emozioni ed un'amore che non può esistere... Riusciranno i nostri amici a scongiurare il nuovo inverno perenne che incombe sul mondo intero? Ed Elsa, riuscirà ad amare l'uomo che non può contraccambiare per via di un antico incantesimo applicato a due cuori destinati ad amarsi? Jack riuscirà a fare la cosa giusta per la sua amata?
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre cercavamo superstiti in quell’ammasso di detriti scorgemmo una vecchietta che sembrava ferita, così tutti ci precipitammo verso di lei… tutti tranne Eugene e Rapunzel. Avevano l’espressione scioccata e terrorizzata, come se sapessero già chi si celava dietro quella vecchietta. Rapunzel cominciò ad indietreggiare spaventata, no, TERRORIZZATA dalla figura che giaceva per terra che si reggeva su una mano e con l’altra premeva su un fianco come fosse ferita. Poi cominciò ad urlare “TU! Come fai ad essere qui?!?! Eri scomparsa, vecchia strega!!” “Oh, andiamo, Rapunzel. Tratti così la tua cara mamma?” disse la vecchia alzandosi e trasformando la sua bianca e riccia chioma in nera e le rughe in pelle liscia. Io ed Elsa la conoscevamo bene. GOTHEL. “Vi… vi conoscete?!” disse Elsa girandosi scioccata verso Rapunzel. “Certo! È la vecchia megera che mi ha tenuta segregata in una torre per i miei primi 18, e dico 18 anni di vita! Eri scomparsa! Ti ho vista trasformarti in polvere cadendo dalla torre! Come puoi essere davanti a noi?! Sei una illusione, vero?!” “AH! Ma certo che no, cara. Vedi, mia cara, ingenua figliola, è semplice: quando hai versato quella lacrima per il tuo ” quest’ultime parole le disse con disprezzo, disgusto e ironia indicando con una mano Eugene e con l’altra coprirsi la fronte a mo’ di dramma falso, “Io, dopo il tuo matrimonio, sono rinata dalle mie ceneri, come una fenicie!” “Allora ciò che dicevano al villaggio era vero! Tu sei una creatura maligna!” dissi io infuriata ed allo stesso tempo spaventata per ciò che avevano raccontato riguardo i neonati rapiti da Gothel. Elsa mi mise un braccio davanti coprendomi parzialmente, poi si aggiunse quello di Kristoff che incrociò il braccio di Elsa che ringhiò contro la strega “Non provare ad avvicinarti, Strega!”. Gothel ghignò, poi si mise ritta sulla schiena, poiché aveva fin’ora finto di avere una gobba, e disse con fare crudele ed ironico “È così che mi ringraziate per l’ospitalità che vi ho offerto?! MA CHE INGRATE!” urlò le parole ironicamente e con una crudeltà mai vista prima, con il sopracciglio destro alzato e con un sorrisino inquietante fino ad arrivare alla frase “Ma che ingrate” la quale trasformò la sua espressione di crudele ironia in una di odio puro che rese quello un incontro inquietante, con un sorrisino maligno tanto da fare paura a tutti noi. “G-Gothel, cos’hai intenzione di fare?!” disse Rapunzel con terrore, e coraggio allo stesso tempo, che si era imposta davanti a me, Elsa e Kristoff a braccia aperte, come per proteggerci, ma Gothel, dopo queste parole fece indietreggiare tutti con un volto che si era intriso di odio e malignità pure più di quanto non lo fosse già, tanto terrificante quanto orribile. Si levò in aria con le braccia aperte e i palmi delle mani rivolti al cielo il quale si oscurava sempre di più fino a divenire totalmente nero, oscurato da delle nuvole che provenivano da delle saette salite al cielo dalle mani e intanto gli occhi gli si tinsero totalmente di bianco e le brillavano come lumini accesi. Era come se l’oscurità della notte fosse scesa tutta in una volta, ma era una notte senza stelle né luna, tanto erano fitte ed oscure le nuvole evocate dalla strega che ci minacciavano da sopra le nostre teste. Poi i fulmini si spostarono da cielo e puntarono dritte verso di noi, quindi ci nascondemmo dietro la prima cosa che ci era capitata più vicino, dividendoci e quando i fulmini colpirono la terra lasciarono solo delle enormi voragini al posto dove poco prima c’eravamo noi. Elsa e Jack finirono dietro a delle enormi rocce, probabilmente cadute dal castello; Eugene era dietro ad un carro con sopra dei sacchi che erano avvolti da piccole fiamme, ormai inoffensive; Rapunzel era colei che era più lontana da me, Kristoff, Olaf ed il drago, nascosta dietro il muro di una casa distrutta, poco più in là di Eugene. E proprio quest’ultimi due vennero attaccati per primi. Il carro dietro al quale si era rifugiato Eugene andò in mille pezzi costringendo il ragazzo alla fuga dietro le mura distrutte, che dall’attacco non riceverono altro che fiamme e innerirono, dove vi era anche Rapunzel. Iniziò a lanciare lampi e saette a raffica passando da un gruppo all’altro. Aspettavamo solo il momento giusto per attaccare. Rapunzel era pronta a scagliare i suoi neri capelli taglienti contro la strega, era anche uscita per attaccare, ma fu fermata da un urlo di una creatura che noi conoscevamo: infatti il draghetto, senza che nessuno se ne accorgesse, era uscito allo scoperto e si era imposto faccia a faccia contro Gothel in posizione di attacco. La strega cominciò a bombardarlo, senza riuscire a colpirlo, con saette dai colori tendenti al verde marcio ed al viola purpureo, poi dal blu notte con contorni bianchi a neri con contorni blu acceso o rosso fuoco. Adesso i capelli di Gothel erano lisci e fluttuavano nell’aria come fossero immersi nell’acqua. Era totalmente buio e non riuscivamo a vedere quasi nulla, tranne nei momenti in cui le saette uscivano dalle mani della strega fino a quando non colpivano per terra, poi cominciarono a piovere dalle nere nuvole anche fulmini che accendevano a tratti tutto, lascandoci intuire cosa stesse accadendo. A questo punto il drago, di cui le narici brillavano di un celeste acceso, cominciò a sputare fiamme blu le quali ci schiarivano le scene molto meglio e più a lungo delle saette e dei fulmini di Gothel. Le sue fiamme andarono poi ad intaccare qualsiasi cosa toccasse, comprese rocce e terreno creando così delle torce. “Bravo, piccolo genio!” sentì sussurrare a Kristoff, poi entrarono in azione. Elsa cominciò a lanciare raggi congelanti i quali, al contatto con qualsiasi oggetto, formavano enormi stalattiti di ghiaccio e in poco tempo congelava e distruggeva l’intero oggetto (e a quanto sembrava, l’idea di essere colpita a Gothel non piaceva, visto che si stupì di terrore nel vedere una casa implodere diventando cenere ghiacciata). Jack alzò le braccia e si creò della neve attorno a lui che, pian piano, si trasformava in ghiaccio e creava attorno a Jack una specie di armatura gigante, dove lui sostava nel petto e quando si muoveva lui, si muoveva il gigante, come se fosse un Jack controllato dal suo cuore. Rapunzel gridò “Fiore non c’è tempo, ora ferirai!” e a questa invocazione, i suoi capelli scuri si avvolsero di un alone color porpora e divennero lame taglienti più di qualsiasi spada. Olaf, con l’aiuto di Elsa, venne avvolto nel ghiaccio, come per Jack, monito di lame taglienti al posto delle braccia. Esso allora esordì uno “wow” di stupore e, considerando il suo animo dolce e docile, anche un po’ di ribrezzo per la sua nuova forma, ma Elsa lo tranquillizzò subito, visto che stava attaccando la strega, urlando “Non preoccuparti, Olaf! È solo per PROTEGGERTI!! Poi - ti - riporterò - alla - NORMALITÀ!!” le ultime parole urlate, come le atre, ma non perché Olaf non potesse sentirla, ma perché era impegnata a contrastare con furia gli attacchi della strega Gothel, più delle altre e con una frase più spezzata poiché stava evitando delle saette e “normalità” fu urlato tanto forte che rimase l’eco per qualche secondo, poiché stava lanciando proprio in quel momento un raggio enorme che non colpì la strega per poco e congelò e fece implodere una enorme casa quasi intatta. Ci fu un momento di silenzio, la strega era girata verso la casa implosa e polverizzatasi in piccoli cristalli di ghiaccio in pochi secondi, poi io, alzandomi da dietro il muro esultai “AH! Adesso si che hai paura, vecchia megera di una strega ammuffita che non sei altro!!” a quelle parole ella si voltò di colpo e inveì contro tutti dicendo “COME OSI, PICCOLA SMORFIOSA! ORA TI FACCIO VEDERE IO! LA FARÒ VEDERE A TUTTI VOI!!!” e scoppiò in una risata al quanto inquietante. Allora Kristoff mi tirò giù e mi disse “Ma sei impazzita, per caso?!” poi prese delle corde da Sven e corremmo verso Eugene più in fretta che potevamo. Prese un albero e legò una corda ad essa, poi prese un ramo a forma di Y e legò anche ad esso un pezzetto piccolo di corda, tirò un paio di volte la corda facendola tremare e disse “Così dovrebbe reggere” e infine la pose a me e mi spiegò “Prendi una pietra, la metti qui, miri, tiri la cooordaaa, eeeee…… FUOCO! Avanti prova.” “Quindi: prendo una pietra, la metto sulla corda…” “NO! Dietro, la devi mettere dietro!” “Oh, si! Ho capito… dunque…. La metto quiiii, tiiiroo la cooordaaa, eeeeee…….. FUOCO! … AH! Ce l’ho fatta! Allora, non sono brava?!” dissi io con aria spavalda. “Bene, ora, se non ti dispiace, mira alla megera, mhm?” “Agli ordini capitano!” feci io portando la mano alla fronte, come per salutare uno capo delle guardie del castello. Poi porse ne fece un’altra e la porse a Eugene dicendo “devo spiegarlo anche a te?” con ironia, egli gli rispose con altrettanta ironia “Ti devo ricordare che ti stavo mettendo KO con la mia balestra?” ed estrasse dalla cintura portaoggetti di Sven la sua balestra. Kristoff guardo allibito la sua fionda e, facendo spallucce, la gettò per dietro. Poi si misero in posizione e quando ci girammo per vedere cosa stava accadendo vidimo una strega alle prese con un drago, un golem di ghiaccio, che era Jack, una ragazza dalla chioma tagliente ed una regina delle nevi agguerriti più che mai. Io, Kristoff e Eugene ci unimmo alla battaglia. Poi io con una pietra colpì di striscio Gothel al viso, che iniziò a sanguinare, questo la fece infuriare ancor più di prima e assunse un’espressione psicopatica, con gli occhi spalancatissimi e un sorrisino psicopatico spaventò tutti e impietrimmo ascoltando le sue parole crudeli: “Non credevi di aver fatto troppo, ragazzina?! Ora mi ferisci anche?!! Bene, bene. Vorrà dire che vedrete il peggio che posso fare! Non dovevi farlo, ragazzina!” con fare psicopatico e scoppiò in una terrificante risata chinando la teste indietro e chiudendo gli occhi e, dopo una breve risata maligna, riportò in avanti il capo di scatto con fare minaccioso ed un viso serissimo. Pronunciò delle parole arcane, che noi cercammo subito di bloccare con gli attacchi più pericolosi a nostra disposizione, ma era protetta da una magica barriera invisibile, ma che a contatto con gli urti degli attacchi si colorava di un alone nero e che annullava l’effetto degli attacchi di Elsa e Jack. La terra sotto ai nostri piedi cominciò a tremare e dalle macerie del castello cominciarono a raggrupparsi pietre di diverse forme, dando così vita a dei mostriciattoli di varie dimensioni: da nanetti resistenti, a giganti pericolosi, tutti armati di forza bruta e chi con asce create dalla magia della strega, chi da massi e pietre. Ancora nessuno, neanche io, si era accorto che Elsa stava volando e ci osservava dall’alto, al livello della strega, e ci osservava mentre venivamo circondati da quegli esseri. Fui proprio io ad accorgermene per prima, infatti gridai “ELSA!! TU STAI VOLANDO!!!”; tutti si girarono verso di lei, anche la strega e l’esercito di mostri, ma per poco tempo, perché poi ricominciarono ad avanzare verso di noi. Si guardò le mani e sotto di sé, stupita, come se fin’ora non se ne fosse accorta neanche lei, ma fu distratta dalle mie urla: “ELSA!! AIUTOOOO!!”; quindi si girò verso di noi e cominciò a volarci incontro, in picchiata, ma fu fermata da una saetta che le passò a qualche metro di distanza davanti. Si fermò di scatto e voltò lo sguardo, prima fisso sulla saetta che colpì una torretta distrutta già a metà per frantumarla completamente, alla strega, che con un’espressione psicopatica disse “Dove credi di andare, bellezza?!”scoppiando in una risata malvagia per poi scagliare contro mia sorella una pioggia di saette che per un po’ riuscì a scansare, ma poi una le colpì alla spalla, provocando in Elsa un po’ di confusione e questo permise ad altre saette di colpirla; prima alla gamba, poi allo stomaco ed infine al livello del cuore, almeno così mi sembrò, e mia sorella cominciò a precipitare nel vuoto, perdendo i sensi. Sembrava tutto perduto: io, Kristoff, Jack, Eugene, Rapunzel ed il draghetto eravamo bloccati, Olaf… beh, di sicuro lui non avrebbe fatto del male ad una creatura vivente, per quanto queste potessero essere cattive e mia sorella stava precipitando nel vuoto priva di sensi… sembrava davvero la fine…….. Poi successe qualcosa, non so esattamente cosa, so solo che senti un urlo che richiamava disperato il nome di mia sorella; forte, preoccupato, innamorato. Vidi poi una luce intensa, candida come la neve appena caduta, intensa come quella di mille soli, fredda come ghiaccio, ma allo stesso tempo piena di caldo amore. Chiusi gli occhi come tutti, compresa la strega, comprendoni gli occhi con le braccia e quando li riaprì, vidi il gigante che conteneva Jack aprirsi come uno dei fiori che lui creava per Elsa e dai petali del fiore nacquero due ali da angelo sulle spalle di Jack, con le piume fatte di candida neve e la parte da dove esse nascevano di ghiaccio color passione, con Elsa tra le braccia, ancora priva di sensi. Ripose Elsa tra le mie braccia; ero sbigottita, impressionata, poi si voltò guardando quell’esercito demoniaco, batté le mani chiudendole l’una contro l’altra per poi riaprirle. Tra le due mani si creò, man mano che si allontanavano l’una dall’altra, uno scettro di ghiaccio che, una volta finito, fluttuava in orizzontale davanti al ragazzo. Jack lo afferrò e lo mise in verticale per poi puntarne la punta superiore contro l’esercito oscuro, lanciò un dardo di ghiaccio che colpendo in terra si espanse per terra sottoforma di brina che avvolse le creature di pietra per poi farle esplodere in brina candida che ricadde a terra come neve e sparire nel nulla. Non avendole distrutte tutte, allungò il braccio destro verso il medesimo lato e lo spostò lentamente verso sinistra formando un semicerchio di neve attorno a lui e nel momento che puntava verso quei giganti, tutti quelli che erano nella traiettoria si smontavano come se fossero uniti da chiodi arrugginiti. Una volta spariti tutti i golem di pietra, si girò verso la loro creatrice che, cercando di nascondere il terrore che l’aveva persuasa, disse “A-AH! Q-Q-Questa volta avete vinto voi, m-m-m-ma non sarà così semplice la prossima volta!!” e sparì girando su se stessa, lasciando di sé solo un vortice di fumo nero che si dissolse gradualmente. Poi il ragazzo alato, che nessuno riconosceva più come Jack Frost, ma come un paladino, tanto sembrava diverso, si voltò verso di noi con le spalle, alzò il volto e le mani al cielo, con ancora lo scettro glaciale nella mano destra e con il palmo aperto della mano sinistra rivolto al cielo, ancora oscurato dalle nubi oscure, la quale oscurità era stata sconfitta dalla luce solare e candida sprigionata dalle ali del nostro salvatore, e le nuvole sparirono nel nulla. Abbassò lo sguardo su Elsa, giusto il tempo di guardarla un’ultima volta, col suo sguardo da angelo custode, prima di svenire. Cadendo le ali iniziarono a dissolversi lentamente nel nulla come piccoli cristalli di ghiaccio brillanti alla luce del Sole, ora splendente più che mai, e lo scettro scomparve quasi subito trasformandosi in neve candida. Elsa rinvenì giusto il tempo di lanciare un raggio di neve che creò un cuscino morbido sotto Jack del medesimo materiale, dove esso cadde. Kristoff, Eugene ed Olaf, tornato come prima non appena la luce intensa che prevenne la trasformazione di Jack scomparve, corsero verso Jack, mentre io e Rapunzel restammo sedute accanto ad Elsa mentre il draghetto le si coricò accanto. ~~~~~~~~~~~~~~~ANGOLO DELL'AUTORE~~~~~~~~~~~ Salve ^^ okok, si, lo so, ci ho messo anche troppo, ma abbiate pazienza, non ho un pc :c ci lavoro su solo col pc di mio zio momentaneamente e potrete ben capire che non è facile -ω- cooooooooomunque! Ciancio alle bande e piffero ai trombettisti (Wtf?!) ! Sono qui solo per informarvi che ho scritto a mano su un quaderno fino al 10/11 capitolo, però essendo io senza pc ed avendo al massimo 6 ore al giorno per 1 giorno a settimana al pc di mio zio, capirete benissimo che non scrivo solo libri, ma mi piace fate anche altro al pc e di conseguenza capirete anche che i capitoli usciranno quando capita :( cooiimunqueeeee, spero che la mia ff vi possa piacere ^ω^ io vi invito a recensire se vi piace questo "bel" libretto che shto shcrivendo ^ω^ intanto vi saluto e mi auguro di poter caricare il prossimo capitolo al più presto ^^ shiauuuuuuuuuu <3
  
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