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Autore: BeautifulMessInside    02/06/2014    4 recensioni
"Non hai paura di morire?" - "Non ho molte ragioni per vivere."
Cara non sarebbe dovuta salire su quell'aereo, non sapendo che Joseph Michaelson, detto il Lupo, sarebbe stato sul suo stesso volo.
Joseph non avrebbe dovuto salvare la ragazza, non sapendo chi lei fosse. Ma Joseph non ha idea di chi sia Cara e lei non può sapere che lui davvero farà il grosso sbaglio di salvarla.
Assassini, famiglie potenti, attrazioni pericolose e segreti nascosti in una storia dove non tutto è come sembra.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitoloXIV

GRAZIE! GRAZIE A TUTTI, PER LA PAZIENZA E PER L'AFFETTO!

Martina


///////


Pensavo non volessi più vedermi.”


Lui staccò la schiena dalla poltrona continuando a fissarla intensamente


Infatti...”


Rispose tirandosi su senza fatica


... Ma poi ho realizzato...


Sei tutto quello che ho adesso.”


Joseph sollevò la mano e gliela posò delicatamente sulla guancia in una carezza.


Aiutami ad uccidere William.”


Cara spalancò gli occhi contro i suoi e staccò il viso dal suo tocco bollente


Cosa?”


Aveva perfettamente capito le parole, ma non era affatto sicura che facesse sul serio. Poteva essere l'ennesimo trucco, sarebbe stato più che plausibile.


Joseph si mosse nella stanza e lontano da lei, giocherellando coi pendenti dell'improbabile abat-jour, riprendendo a parlare senza guardarla


Mi hai detto la verità... Proprio tu, di tutte le persone al mondo, mi hai detto la verità.”


Gli venne da sorridere.


Cara stette in silenzio limitandosi ad ascoltare quella che sembrava solo una mera introduzione al vero discorso. Non attese molto, Joseph riprese fiato e si spostò nuovamente nelle sue vicinanze


Ero così arrabbiato qualche ora fa. Furioso, sconvolto, disperato...”


Tornò a guardarla negli occhi, ancora senza avvicinarsi. Indicò il nulla con la mano destra


...Quell'uomo ha ucciso l'unica persona che avessi al mondo e mio fratello... beh, quello che consideravo mio fratello, mi ha praticamente riso in faccia...”


Cara sbatté le palpebre un paio di volte cercando di reggere il suo sguardo così acceso


...Sono solo adesso.”


Ammise infine, a metà tra la vergogna e l'orgoglio. I suoi occhi si posarono a terra per qualche istante e si rialzarono di colpo, ancor più ardenti


Ora so esattamente cosa hai sentito mentre guardavi i tuoi genitori morire...”


Stavolta fu Cara a guardare il pavimento, attraversata dal più rapido e tagliente dei flashback. Joseph l'obbligò delicatamente a sollevare il mento, poggiando ancora una volta le dita sul suo viso


...Dopotutto siamo uguali io e te.”


Il respiro iniziava a starle stretto nei polmoni, mentre si perdeva nell'azzurro dei suoi occhi. Riusciva quasi a vedere le immagini e le idee che prendevano forma dietro quelle iridi cristalline, terrificanti e seducenti, esattamente come il loro padrone. Non era il bianco il suo colore, ogni goccia di luce sembrava infrangersi addosso a lui, risucchiando tutta l'aria che Cara avrebbe voluto respirare in quel momento.


Questa ragazzina misteriosa...”


Lasciò passare una ciocca dei suoi capelli color platino tra le dita, sfiorandole appena la pelle col dorso della mano. C'era un mezzo sorriso sul suo viso, non uno di gioia o d'umorismo, bensì un sorriso compiaciuto e beffardo, quello di chi pregusta l'atto finale della propria tragedia


...che è riuscita ad entrarmi nella testa come niente fosse...”


Lasciò scorrere il dito giù lungo il suo braccio sottile, lasciando una scia di piccoli brividi


...che sapeva esattamente cosa volevo...”


Le accarezzò piano il palmo della mano, guardandola tendersi come una corda di violino


...Che sembra conoscermi meglio di chiunque altro al mondo...”


Smise di toccarla e tuffò gli occhi nel blu profondo ed agitato di quelli di Cara


...Dimmi ragazzina. Cos'è che voglio adesso?”


Avrebbe potuto suonare come una domanda retorica, ma non lo era affatto. Dall'alto della sua torre d'avorio, forte della sua armatura di ghiaccio, Joseph sperava davvero che almeno lei potesse leggergli la mente, che almeno lei potesse portare un attimo di chiarezza in quella dolorosa confusione.


Cara si leccò le labbra e si perse nelle sue pupille. Poteva vedere nulla più che il suo stesso riflesso, ma tanto bastava per avere tutte le risposte


Vuoi vendetta...”


Iniziò con la parola più banale


...Vuoi che William muoia...”


Strinse il proprio abito tra le dita


...Vuoi che sia lento... lungo.. E straziante...”


Descriveva il delitto come avrebbe descritto il più erotico degli incontri, con la voce bassa ed il respiro profondo, passando le mani sui fianchi nel tentativo di spegnere il calore che le stava rapidamente crescendo dentro.


...Vuoi che muoia guardandoti negli occhi, sapendo esattamente perché sta morendo...”


Joseph l'ammirava come si ammira il raro capolavoro di un artista, totalmente assorbito dalle sue labbra e dal suo inconsapevole e sensuale ondeggiare


...Vuoi essere libero. Libero da tutto questo.”


Non aggiunse altro e stavolta fu lui a leccarsi le labbra, accarezzandola ancora una volta con gli occhi dall'alto in basso. Forse la ragazzina dell'aereo non aveva tutte le risposte, ma di certo sapeva come portare la sua mente a livelli completamente diversi. William era adesso un pensiero lontano, come fosse già morto, ucciso dalle sue fantasie. Tutto ciò che gli sembrava di sentire in quella stanza era l'odore dell'eccitazione di Cara.


Hai dimenticato una cosa.”


Provocò lui. Cara prese un respiro profondo ed abbassò gli occhi, riprendendo l'aspetto della più innocente creatura. Joseph sentì le mani fremere ed i pantaloni farsi ancor più stretti


Già...”


Lei risollevò lo sguardo col labbro tra i denti


...Vuoi strapparmi i vestiti di dosso.”


////////


Nel corridoio che portava allo studio di suo padre l'aria sembrava improvvisamente farsi fredda. Elia si passò la mano sulla fronte mentre sudava freddo. Era la prima volta che guardava in faccia William dopo le rivelazioni di suo fratello e non aveva idea di come avrebbe reagito. Non sapeva però cosa lo spaventasse di più, l'eventualità di sentirsi paralizzato e disgustato o la più probabile possibilità di non sentir nulla. Quasi certamente era davvero un mostro senza emozioni e varcando quella soglia l'avrebbe presto scoperto.


William l'accolse di spalle mentre sistemava un volume sulla mensola più bassa della libreria


Era ora che ti facessi vedere figliolo.”


Si voltò nella sua mattiniera serietà, avvolto nella giacca di lino grigia che teneva aperta sul gilet dello stesso colore. Dietro di lui il grosso orologio d'ebano batteva ogni secondo come una martellata. Nulla sembrava diverso dal solito.


Sono stato piuttosto impegnato.”


Già...”


William sospirò tamburellando sulla scrivania


... Pare che tu abbia venduto le mie proprie europee al caro Pushkin.”


Elia sollevò un sopracciglio


Le mie proprietà padre.”


L'anziano sospirò tirandosi su dalla poltrona di pelle. Sollevò l'indice


Partiamo da un presupposto figliolo...”


Aggirò il mobile e gli fu di fronte


...Tutto quello che tu e i tuoi fratelli pensate di possedere non è affatto vostro. Tutto proviene da me.”


Una prima ondata d'acidità sembrò riempire la bocca di Elia mentre l'altro continuava


Vuoi spiegarmi la ragione di una simile trattativa?”


Elia si sforzò di respirare a fondo, cercando con tutte le proprie forze di non pensare alle parole di Joseph.


Katrina...”


Rispose ed il vecchio aggrottò le sopracciglia


...L'ho riportata a casa.”


William tornò serio di colpo, come se quella rivelazione fosse del tutto inaspettata. Afferrando i lembi della giacca raggiunse il mobile bar e si versò un dito di buon whisky. Poco importa che la lancetta più corta sfiorasse a malapena le nove. Mandò giù e si voltò nuovamente verso suo figlio


In tutto onestà figliolo, sono deluso.”


Elia spalancò le braccia perdendo la sua aplomb per qualche secondo


Perché? Non era questo che volevi? Che mi riprendessi ciò che è mio?”


L'altro contemplò l'idea d'un secondo bicchiere, ma poi si limitò a sospirare, sfoderando un improbabile sorriso


Spero solo che tu abbia imparato la lezione...”


Passò il dito sul bordo del bicchiere vuoto


...Tieni tua moglie tranquilla. Tienila soddisfatta. Tienila fuori dai tuoi affari.”


Moglie. In quel momento pensare a sua madre fu inevitabile.


Posso farti una domanda padre?”


William sembrò spiazzato per un istante, ma annuì non di meno.


Certo. Chiedi pure.”


Elia inspirò a fondo


Come hai fatto a perdonare la mamma?”


Chiaramente non era la domanda che poteva aspettarsi. Lo sguardo di William si fece più scuro di colpo, ma lo sdegno si tramutò presto in una maschera seria senza ulteriore espressione


L'ho riportata a casa, le ho lasciato tenere il suo piccolo bastardo... ma non ho mai detto di averla perdonata.”


A quelle parole un brivido gelato attraversò Elia dalla punta dei piedi alla cima dei capelli. Aveva perfettamente senso, tutto prendeva perfettamente senso.


Figliolo?”


William lo riportò alla realtà con una pacca sulla spalla. Elia si tirò indietro immediatamente, senza controllo sui propri muscoli.


Ho bisogno che tu stia concentrato Elia...”


A quel punto suo padre tornò a sedersi alla scrivania come nulla fosse


...Sto aspettando un grosso carico d'armi dalla Serbia e mi aspetto che tu sia lì a gestire le trattative con me. Dopotutto sei tu il mio erede.”


Il mio erede. Quelle parole lenivano il suo shock come un balsamo malefico, accarezzando la parte più presuntuosa ed egoista della sua psiche. Elia scosse la testa cercando di tornare lucido.


E saluta tua moglie da parte mia.”


Che fosse sarcastico o meno, Elia prese al volo quel saluto e si avvicinò alla porta. Non riusciva a decifrare il suo stesso stato d'animo. L'aria in quella stanza sembrava irrespirabile, eppure continuava a soffiargli addosso senza nemmeno toccarlo.


Padre?”


Sì Elia?”


Restando di spalle sentì i muscoli tendersi


Tu hai...”


Qualsiasi cosa volesse dire era sparita, fuggita via più veloce della luce


Ho cosa figliolo?”


Tutte quelle domande erano decisamente insolite.


Ucciso nostra madre per caso?


Elia scosse la testa e spinse giù la maniglia


Non importa.”


Corse fuori dallo studio ed incappò nella scia di profumo di Nathaniel.


Hey fratello!”


Eccolo lì, nella sua più completa e vanesia ingenuità


Finalmente facce familiari, iniziavo davvero ad annoiarmi!”


Elia cercò di risvegliare la sua bocca asciutta


Hai visto Joseph ultimamente?”


L'altrò corrugò la fronte di fronte a tanta serietà


Non negli ultimi due o tre giorni. E non risponde nemmeno alle mie chiamate... Suppongo stia ancora smaltendo il suo epico fallimento.”


Elia annuì come se non lo stesse nemmeno ascoltando


Puoi farmi un favore Nate?”


L'altro scrollò le spalle


Certo.”


Se Joseph dovesse venire qui chiamami subito, ok?”


L'altro annusò l'insolita agitazione


Qualcosa che dovrei sapere?”


A cosa sarebbe servito coinvolgere anche il piccolo Nate? Elia scosse il capo e si sforzò di sorridere


Niente d'importante.”


Pur non essendo convinto, Nathaniel sapeva quand'era il caso di star fuori dalle lotte di potere tra i suoi fratelli, quasi potesse già vederli scontrare le corna o mordersi al collo solo per il posto da capobranco.


Ci vediamo fratello.”


Elia sfilò via e Nate riprese la strada verso il salotto, totalmente ignaro dell'orecchio di William attaccato alla porta. Solo quando fu certo che i suoi figli se ne fossero andati prese il telefono e digitò la chiamata breve


Damien sono io... Ho bisogno che sorvegli la casa di mio figlio... Elia, sì... E quella sgualdrina di sua moglie... Chiunque vedessi entrare o uscire chiamami immediatamente.”



//////////



Era lì nuda, coperta di sudore, che fissava il soffitto. Poteva ancora sentire la schiena inarcarsi... Le sue mani erano dappertutto... Le sue labbra sui suoi punti più sensibili... Il suo viso tra le gambe... Cara strinse le lenzuola tra le dita, proprio come aveva stretto i capelli di Joseph mentre lui l'assaporava, lento ed instancabile... Aveva chiuso gli occhi e serrato le labbra per non urlare, determinata a non perdere il controllo, nemmeno per un secondo.


Lui voleva sentirla gridare, voleva che urlasse il suo nome o quello di Dio, che quella voce gli risuonasse nelle orecchie per tutta la vita.


Voleva i suoi graffi sulla pelle, sperando di non vederli mai guarire.


Trovò di nuovo la sua bocca. Il corpo di Cara sembrava così piccolo sotto il suo peso, le sue lunghe gambe l'abbracciavano alla perfezione, così comodamente che, fosse stato capace di resistere, avrebbe prolungato quella tortura all'infinito.


Lei trattenne il fiato quando lo sentì entrarle dentro... Lento... Quasi dolce perfino... Così crudele da farle assaporare ogni istante di quel contatto, costringendola ad ascoltare il tumulto delle sue emozioni.


Quando aprì finalmente gli occhi lui era lì, immobile dentro di lei, le pupille piantate nelle sue.


Spostando il peso su un solo gomito aveva sollevato la mano e le aveva accarezzato il viso, spostandole dalla fronte una ciocca di capelli. Quel semplice gesto le aveva provocato un'esplosione nel petto, più forte di qualsiasi orgasmo, sballo o gioia che avesse mai provato in vita sua.



Aiutami ad ucciderlo.”


Dici davvero?”


Non è quello che volevi dall'inizio?”


Se ne stette lì seduta sul letto e basta, mentre il calore di lui l'avvolgeva lentamente, cercando di capire che razza di trucco fosse... Non era passato molto dall'ultima volta in cui l'aveva visto perdere il controllo, perso e disperato.

Ora sembrava determinato, fermo, di nuovo forte come l'assassino senza pietà che avrebbe dovuto essere.

Sembrava serio.

Sbottonava piano la camicia.

Stregante.


Di nuovo le fu vicino e Cara indietreggiò sulle coperte


Mi hai distrutto la vita...”


Iniziò, seguendo il suo inutile tentativo di star lontana


...Mi hai fatto quasi impazzire...”


La inchiodò alla testiera del letto, rapito per qualche secondo dalla magnifica visione della spallina che le scendeva sul braccio


Eppure ti voglio...”


Si avvicinò proprio a quella spalla ora scoperta


...Ti voglio in continuazione...”


Ora le dormiva accanto, pancia sotto su quel materasso da quattro soldi, le braccia strette al cuscino ed il viso rilassato di chi non chiude occhio da giorni. Respirò a pieni polmoni tracciando la linea dei suoi muscoli e del suo profilo, il suo profilo perfetto.


Non voglio andarmene.

Non voglio fuggire.


Non voglio più fuggire.


Il pensiero le fece sollevare la schiena in un istante, preoccupandosi solo dopo di averlo potuto svegliare. In lontananza l'orologio del campanile rintoccava le prime ore del mattino. Fortunatamente Joseph non si mosse.


Mise i piedi a terra ed afferrò i suoi vestiti sparsi per il pavimento. Si rivestì nel più completo silenzio, senza preoccuparsi di sistemare viso o capelli. Aveva assoluto bisogno di uscire da quella stanza prima che lui si svegliasse, la sua nuda presenza tra quelle quattro mura le impediva di pensare lucidamente.


///////


Quando Joseph finalmente aprì gli occhi, la stanza era quasi completamente inondata di luce, segno che ormai il sole cadeva a picco su New Orleans. Stirò gambe e braccia tra le lenzuola, le lunghe ore di sonno avevano dato sollievo al suo cervello, ma i suoi muscoli pativano ancora la lunga ed appassionata attività della notte prima. Trattenne il ghigno che minacciava di affacciarglisi in viso e constatò l'assenza di Cara dal suo fianco. Nulla di più prevedibile. Nonostante fosse esattamente ciò che s'aspettava non si sentì meno deluso, se non altro nel proprio intimo, perché a voce alta non l'avrebbe mai ammesso, né a lei né a nessun altro.


Sospirando tirò su la schiena ed allungò nuovamente le braccia. Eccola lì, seduta silenziosamente sulla stessa poltrona dove lui l'aveva attesa la sera prima. Aveva il viso pulito ed i lunghi capelli sciolti sulle spalle. Non sembrava felice, tanto meno delusa o arrabbiata. Era semplicemente lì che lo fissava, chissà da quanto.


Joseph non seppe cosa dire, girò gli occhi per la stanza e solo allora si accorse dei bicchieri di carta poggiati sul piccolo tavolo/scrivania accanto alle buste di carta marrone. Ogni singola cosa riportava il marchio del CaFé Noir, una caffetteria non troppo distante dall'hotel.


In quel momento Cara decise finalmente di parlare


Il tuo caffé é freddo ormai.”


Disse atona e lui tornò a guardarla, sentendosi un completo idiota.


Grande Joseph! Per la prima volta quest'essere umano prova ad aprirsi con te e tu, come un coglione, dormi fino a mezzogiorno.


Provò in qualche modo a sorriderle, ma lei non rispose al gesto. Accavallò le gambe e intrecciò le mani sul ginocchio scoperto


Allora, qual è il piano?”


Joseph cercò di accendere il cervello al volo, ma era ancora troppo stordito dal sonno e dalla scena che aveva appena vissuto. Sentiva la bocca impastata e non avrebbe affatto disdegnato una doccia bollente. Si schiarì la voce


Posso almeno lavarmi la faccia prima?”


Lei annuì abbassando lo sguardo e trattenne la voglia di sbirciare mentre Joseph raccoglieva ed indossava boxer e jeans. Che fosse così maledettamente bello anche appena sveglio, coi capelli scompigliati ed i segni del cuscino sul viso, era una vera ingiustizia.


Gli sfilò davanti e stette non più di cinque o dieci minuti chiuso in bagno. Tornando nella stanza, ancora a petto nudo, si bloccò di fronte al tavolo e non si trattenne dal guardare dentro le buste della caffetteria. Dopotutto il suo stomaco brontolava e negli ultimi giorni non aveva visto nulla più che alcool e salatini. Trovò un po' di tutto in quei sacchetti, dai croissant ai muffin, dalle omelette ad un improbabile sandwich che profumava di funghi o salmone affumicato.


Guardò Cara che fissava ancora il pavimento, sentendosi i suoi occhi addosso fu però costretta a ricambiare lo sguardo sorpreso di lui. Scrollò le spalle cercando di non mostrare l'imbarazzo che lottava per tingerle le guance di rosso carminio


Non avevo idea di cosa ti piace.”


Lui addolcì lo sguardo. Era la prima cosa gentile che Cara faceva per lui, la prima cosa gentile che qualcuno faceva per lui da tanto tempo. Forse c'era davvero una speranza per loro.


Grazie.”


Rispose convinto, ma a mezza voce. Non era una parola che diceva spesso. Allungò la mano nel sacchetto e decise di iniziare dal dolce al cioccolato.


Anche se sapeva che non avrebbe dovuto importargli, Cara prese mentalmente nota di quella scelta. Girò rapidamente il volto perché davvero, dopo averlo visto nudo, arrabbiato, disperato o contorto dall'orgasmo, non voleva vederlo anche mangiare. Le azioni più semplici creano confidenza e lei era già convinta che fossero andati troppo in là.


Che cosa vuoi fare?”


Joseph mandò giù l'ultimo boccone seguito da un sorso d'acqua, poi si pulì distrattamente le mani sui jeans e si sedette sul letto


Non posso andare a casa e sparargli un colpo in fronte.”


Appunto.”


Lui sospirò


Elia conosce le mie intenzioni. A questo punto immagino che la villa sia già sorvegliata da cima a fondo.”


Lei scavallò le gambe e raddrizzò la schiena


Credi che abbia detto a William quello che vuoi fare?”


Joseph fissò il nulla per pochi istanti poi scosse la testa


No. Anche se considera William una specie di dio, sono sicuro che cercherà di risolvere le cose nel modo più pacifico possibile.”


Cara prese a masticarsi in labbro


E se invece l'avesse fatto?”


Lui inspirò sollevando le sopracciglia


Non resterei vivo più di cinque minuti una volta uscito da qui.”


I loro occhi si incrociarono ancora una volta. L'entusiasmo era sempre lì, ma realismo, tensione e tristezza cercavano d'ammantarlo. Era pericoloso, unirsi in quel piano ed uscire da quella stanza senza sapere esattamente cosa li attendeva fuori era decisamente pericoloso. Per quanto bastardo William teneva comunque le redini della città ed a quel punto, quando ormai metà delle carte erano già scoperte, sarebbe stato difficile sorprenderlo.


Che facciamo allora?”


Joseph non abbandonò il suo sguardo mentre verbalizzava l'idea più plausibile


Le guardie che Elia avrà piazzato aspettano me. Immagino siano pronte a scattare appena mi avvicinerò alla villa, ma di certo non mi spareranno a vista.”


Che vuoi dire?”


Che darò a loro e ad Elia ciò che esattamente vogliono...”


Lei aggrottò le sopracciglia


...Uscirò da qui ed andrò dritto a casa.”


Cara sembrò ancor più confusa


Tutto qui? L'hai appena detto anche tu, non puoi semplicemente entrare e sparare.”


Joseph sollevò l'angolo della bocca


E qui entri in scena tu...”


Lo sguardo di lei s'aguzzò alla prima ondata d'adrenalina


...Una volta preso me abbasseranno la guardia. Tutti pensano che tu sia ormai fuori dal quadro e di certo non s'aspettano di vederci collaborare.”


Che dovrei fare?”


L'anticipò lei come una bimba impaziente.


Ti dirò esattamente come intrufolarti alla villa senza essere notata e una volta dentro dovrai aspettare il momento giusto per muoverti. Elia avrà sicuramente deciso di isolarmi e farmi il lavaggio del cervello, ma prima o poi si stancherà e mi lascerà solo. Solo allora dovrai raggiungermi e tirarmi fuori...”


Si fermò a prendere fiato


...A quel punto saremo dentro, liberi di agire.”


Il cuore di Cara batteva forte sotto le costole, già la scena le sfilava davanti come in un film.


Quando vuoi farlo?”


Joseph inspirò a pieni polmoni una volta ancora, portando gli occhi alla finestra che dava sulla via gremita e pulsante. Non vedeva l'ora di trovarsi a tu per tu con William, solo loro due ed il suo coltello, tuttavia la bocca dello stomaco si stringeva fuori dal suo controllo. Forse non sarebbe mai nemmeno arrivato alla villa, forse Elia l'aveva davvero tradito nel peggiore dei modi, probabilmente avrebbe perso la vita o comunque tutta la sua famiglia. Sentiva gli occhi di Cara addosso ed il peso di quello sguardo continuava a piacergli, lontano da tutto e tutti, godendo dei loro corpi e delle loro fantasie. Quella bolla di sapone era la più accogliente in cui si fosse mai rifugiato.


Appena avrò calcolato tutto.”


Espressa la sentenza Cara iniziò a sentirsi scomoda nella poltrona. Stava lasciando ogni cosa in mano a lui, come un comune soldato di fronte al proprio comandante. Non poteva fidarsi di lui. Accantonato il fatto di aver più volte indugiato nel piacere carnale erano comunque nemici, giusto? Venivano ancora da pianeti diversi e condividevano nulla più che il desiderio di veder morire un essere spregevole. Una volta ucciso William non sarebbe rimasto nulla tra loro. Così sperava. Così temeva.


Si passò le mani sulle ginocchia fredde, si bagnò le labbra


Pensi di stare qui nel frattempo?”


Lui sollevò le spalle


E' il posto più sicuro per me.”


Cara annuì abbassando gli occhi al pavimento. Non faceva una piega, nessuno lo avrebbe cercato nella sua stanza d'albergo. Si sollevò in silenzio e sollevò la sua borsa sul lato del letto che Joseph non stava occupando. Iniziò a ficcarci dentro i pochi stracci sparsi per la camera


Che stai facendo?”


Le chiese genuinamente sorpreso. Lei sfilò in bagno ad afferrare spazzola e spazzolino.


Li gettò sgraziatamente nella stessa borsa


Se tu starai qui, io mi troverò un altro posto.”


Joseph si alzò e la guardò muoversi alla rinfusa


Puoi anche restare.”


Cara si bloccò di scatto e gli propose la sua espressione più seria


Non voglio stare qui con te.”


Ancora una volta Joseph si sentì uno stupido. Quella risposta secca non avrebbe dovuto provocargli alcuna reazione, di certo non fargli male.


Non ti sei certo lamentata la notte scorsa.”


Ribatté, più sgarbato di quanto avrebbe voluto. Non desiderava certo che lei capisse di averlo ferito.


Cara trattenne il suo sguardo deciso per qualche secondo in più, poi abbandonò la borsa e raggiunse il piccolo tavolo. Gli indicò il caffé ormai gelato ed i sacchetti di carta


Questa non sono io...”


Joseph sospirò. Il problema era sempre lo stesso. Nessuno dei due voleva sentirsi vulnerabile. Nessuno dei due voleva sentire.


...A me non importa cosa ti piace o non ti piace...”


Gli fu di fronte, il braccio sinistro teso lungo il fianco e l'altra mano piantata nello stomaco


...Queste cose che sento non significano niente. Non sono niente...”


Lui si limitò ad annuire lentamente


...Non starò qui con te.”


Ribadì infine, appena prima di tirare la zip della borsa e cercare il suo giubbotto. Joseph non aggiunse o ribatté nulla, diventano una presenza invisibile al centro della stanza.


Ti chiamerò qui, così saprai dove trovarmi.”


Di nuovo nessuna risposta. Cara passò velocemente davanti allo specchio e sistemò i capelli sulla spalla, poi aprì il cassetto del comodino e si infilò in tasca il suo contenuto, all'apparenza nulla più che un documento ed un paio di fogli piegati.


Infilò ai piedi un paio di sneakers senza nemmeno slacciarle e sollevò la borsa che non pesava più di qualche chilo.


Non voleva davvero andarsene, ma il suo codice di valori la obbligava a fuggire. Non poteva davvero provare qualcosa per Joseph Michaelson. Se fosse arrivata a quel punto nessuno avrebbe più potuto salvarla, nemmeno un altro Robert Mancini.


Aprì la porta senza nemmeno salutarlo, ma immediatamente la stessa porta le si richiuse davanti spinta dalla mano di Joseph, più grande, in alto e forte della sua.


Sentiva il peso di lui spinto contro la schiena, il suo respiro deciso nei capelli, poteva vedere ogni muscolo del suo braccio ancora teso contro il legno.


Resta qui.”


Erano le parole di una preghiera, ma gli uscirono di bocca come un ordine.


Cara chiuse gli occhi mentre la barba incolta di Joseph le pizzicava il lato del viso. Col braccio libero le circondò la vita


Non voglio nulla più che il tuo corpo...”


Le sussurrò all'orecchio, un secondo prima di far forza e costringerla a voltarsi verso di lui


...Te lo prometto.”


Non era esattamente vero, ma se lo sarebbe fatto bastare.


///////


Elia entrò in casa sua come una furia, buttando con forza la giacca sul divano. Era così frustrante per lui non sapere cosa fare.


Dove sei stato?”


Da dietro la voce di Katrina lo raggiunse come un macigno dritto sulle spalle. Si voltò verso di lei


Ma non ti stanchi mai?”


Ribatté scocciato con un'altra domanda. Lei, ancora appoggiata allo stipite della porta della cucina, sgranò i grandi occhi scuri


Perché io, in tutta onestà Katrina, sono stanco...”


Allentò la cravatta


...Voglio dormire. Voglio farmi una doccia. Di sicuro non voglio sentire i tuoi sproloqui.”


Si avviò verso le scale


Non so nemmeno perché ti ho riportata qui.”


Quelle parole fecero vacillare la perfetta facciata di sua moglie per un istante. Elia non poté nemmeno vederla tremare, dato che era di spalle, ma ciononostante si fermò dopo pochi gradini. Usare quel tono e quello sdegno non era da lui, il Michaelson famoso per la sua calma, la sua lealtà e la sua gentilezza. Aver già perso un punto fermo era abbastanza, non serviva dare il via all'ennesima orribile giornata.


Tornò giù, guardando la donna a piedi nudi che gli stava di fronte


Ero a parlare con mio padre.”


Si spiegò con poche necessarie parole. Di rigetto vide Katrina tendersi come una corda di violino e trattenere a stento una smorfia.


Rise tra sé e sé


Anche tu...”


Allargò le braccia guardando al cielo


...Possibile che abbiate tutti la stessa reazione? Appena nomino mio padre è come se avessi nominato satana!”


Katrina evitò di usare il suo tono più sprezzante, ma nondimeno rispose


Lui è un mostro.”


Suo marito scosse la testa


Davvero? E a te cos'ha fatto?”


Stavolta lei abbassò lo sguardo tenendo il labbro tra i denti


Come immaginavo.”


Sottolineò Elia davanti al suo silenzio


Non dovresti ascoltare lui.”


Riprese Katrina cercando d'essere il più possibile convincente. Lui sollevò un sopracciglio


E chi dovrei ascoltare? Te? Non mi hai certo mentito meno di lui.”


Fantastico. Il festival dell'ovvietà sembrava pararglisi dinanzi. Esattamente come previsto lei strinse i pugni e si fece avanti


Ti dirò la verità Elia. Stavolta ti dirò la verità.”


Lui scosse la testa


Non sai neanche cosa voglia dire quella parola.”


William non vuole il tuo bene. Vuole solo controllo... E potere.”


Ti prego, dimmi qualcosa che non abbia già sentito un milione di volte.”


Katrina prese fiato


Non ho mai voluto uccidere te o tuoi fratelli...”


Sfoderò lo sguardo ammaliante con cui più e più l'aveva incantato


Volevo uccidere solo tuo padre. Così sarebbe stato fuori da mia vita. Da nostra vita.”


Quel maledetto accento. Come poteva amarlo ed odiarlo allo stesso tempo?


Non è certo lui il nostro problema.”


E' nostro problema!”


Il tono di Katrina si sollevò, richiamando la completa attenzione di Elia


Hai sempre messo lui in primo posto.”


Non sapeva davvero se sentirsi offeso oppure in colpa, ma al momento il rimorso sembrava poter vincere su tutto il resto


Avevo un piano.”


Elia si sedette sul terzo gradino poggiando i gomiti sulle ginocchia


Che piano?”


Il tono era esasperato, non sapeva che altra invenzione aspettarsi da Katrina


Sono andata via. Sono andata dai merli perché sono unici che possono competere con voi...”


Le fece cenno di continuare, non avrebbe saputo come ribattere


...Tu non avresti mai ascoltato mie ragioni, ma loro potevano aiutarmi a togliere tuo padre da nostra strada... Per avere nostra vita.”


Lui scosse di nuovo la testa


Non capisco. Credi davvero che uccidere mio padre sarebbe stata una specie di dimostrazione d'amore?”


Katrina era visibilmente nervosa, tremava tutta senza nemmeno accorgersene


Con padre che tu hai? E' cosa migliore che posso fare per te.”


Stavolta gli venne sul serio da ridere. Cosa poteva mai saperne Katrina di suo padre? Era arrivata dritta dalla Russia pochi anni prima e si erano scambiati a malapena dieci parole in tutto.


Non capisci?”


Riprese lei sbattendo i piedi sul pavimento


Senza di lui avresti più potere di tutti tuoi fratelli. Saresti re di tutto questo!...”


Anche lei spalancò le braccia


...Ma senza un capo che dice tutto quello che devi fare. Senza paura... Senza vergogna di amare tua moglie.”


La sua voce si abbassò di colpo, lasciando Elia nel silenzio a guardarla. Non si era mai vergognato di amarla anzi, era forse stata la più bella scoperta della sua vita. Ne era terrorizzato, questo è vero, ma aveva cercato poco per volta di sgretolare i propri muri. E' anche vero che non lo avrebbe mai urlato ai quattro venti e forse mai nemmeno ammesso davanti a William o ai suoi fratelli, ma nondimeno l'amava.


Katrina, dal suo canto, continuava a pensare a tutte le volte che era rimasta sola tra quelle mura, tutte le volte in cui William aveva chiamato ed Elia era corso via come un cagnolino al richiamo del suo padrone. Amava la lealtà di suo marito, ma avrebbe tanto voluto che quella stessa lealtà fosse stata rivolta a lei e non solamente a quel mostro che lui chiamava padre.


Non mi sono mai vergognato di te.”


Precisò davanti alla rabbia, mista a tristezza, che le tingeva il viso. Katrina tenne i pugni stretti benché improvvisamente sentisse la voglia di piangere


Mi hai nascosta qui, come se fosse mia prigione. Sempre sola. Sempre zitta.”


Quelle parole gli trafissero il petto. Non solo era persona ignobile senza sentimenti, non solo era uno schifo di fratello, era anche il peggiore dei mariti. Ormai oltre i suoi trentacinque anni, non c'era una sola cosa che avesse fatto bene nella sua vita, nemmeno quella che aveva amato di più.


Mi dispiace.”


Riuscì a dire tra le labbra. Avrebbe avuto voglia di raggiungerla e magari toccarla, ma tutto ciò che fece fu afferrare la giaccia ed uscire di nuovo, ripetendo lo stesso schema malato che Katrina gli aveva appena rinfacciato.


Lei sospirò sentendo la porta sbattere. Avrebbe voluto spaccare a pugni ogni cosa che aveva attorno, ma doveva contenersi se sperava prima o poi di recuperare un po' della fiducia persa.


Quando bussarono alla porta pensò immediatamente che Elia fosse tornato sui suoi passi e corse ad aprire.


Divenne bianca come un lenzuolo alla vista di suo suocero, serio come una lapide sull'uscio della sua casa.


Non si sprecò a chiedere il permesso di entrare


Dovrei dire bentornata, ma sai già che non sarà un felice ritorno.”


Katrina chiuse la porta. Aveva imparato qualche trucco o due negli ultimi anni, stavolta poteva difendersi.


Che cosa vuoi?”


Lo sfidò. Per quanto ne sapeva avrebbe tranquillamente potuto avere una pistola in tasca con un colpo in canna destinato a lei, ma la ragione le urlava che non avrebbe mai ucciso la moglie del suo figlio preferito nel loro soggiorno.


Lui divenne una maschera di ghiaccio


Non sei nella posizione di fare domande Pushkina.”


Le si avvicinò minaccioso


Non saresti dovuta tornare.”


Lei sollevò il mento, determinata a mostrare che stavolta non l'avrebbe intimidita


Elia ha pagato per me. Cose avrei dovuto dire? No? Avrei dovuto spiegare lui perché?”


William sembrò sputar fumo dalle orecchie di fronte a tanta audacia. Sentì le mani formicolare al chiaro desiderio di farle del male


Se gli hai raccontato qualcosa ti strangolo con le mie stesse mani.”


Katrina deglutì. Avrebbe potuto farlo, fregandosene di Elia o addirittura inscenando una nuova fuga. Si sforzò di respirare


Pensi che parlerebbe ancora con te se sapesse verità?”


L'altro aguzzò lo sguardo


Bene.”


Come fosse il padrone di casa raggiunse la bottiglia di vino aperta sul bancone dalla sera prima e se ne versò un abbondante bicchiere. Lo mandò giù d'un fiato


Io ho rispettato la mia parte dell'accordo. Tu perché sei di nuovo qui?”


Katrina digrignò i denti e strinse i pugni


Noi non abbiamo accordo! Tu hai obbligato me ad andare via!”


Lui quasi sorrise, ancor più agghiacciante della sua più seria espressione


Questione di semantica cara Katrina... Questione di semantica.”


Le girò attorno come un predatore. Nonostante l'aspetto un po' attempato era ancora perfettamente in grado di mettere in soggezione le sue vittime da solo, senza l'aiuto di schiavi e scagnozzi. Le si parò di fronte e le toccò i capelli sciolti sulle spalle. Katrina si ritrasse sforzandosi di trattenere l'ampio disgusto. Lui sorrise


Mi aspetto che tu sparisca. Stavolta per sempre.”


Lei indietreggiò appena un po'


E se non volessi?”


William tuonò in una fragorosa risate che immediatamente morì tra le sue labbra coperte di barba


Dimmi Katrina, tu vuoi morire?”


La russa respirò a pieni polmoni cercando di ridarsi un tono, nella mente ripassò rapidamente ciò che Morgan Pryce e gli altri merli le avevano insegnato. Drizzò la schiena come una gatta e sfoderò il suo sguardo migliore


E tu vuoi che dica a Elia cosa hai fatto due anni fa?”


William sembrò pietrificarsi. Lei continuò


Anche se uccidi me adesso, Elia saprà che sei stato tu. Lui odierà te. Tutti tuoi figli odieranno te.”


Con uno scatto altrettanto felino William le chiuse la mano destra attorno al collo e la spinse al muro


Non è una guerra che puoi vincere sgualdrina russa.”


Le sussurrò all'orecchio facendola contorcere di disgusto e ribrezzo, cercando con la mano libera dei punti del suo corpo che mai e poi mai Katrina avrebbe voluto sentir toccati dal padre bastardo di suo marito. Si fece di pietra e non si mosse, se l'avesse provocato ancora un po' avrebbe quasi certamente dovuto poi spiegare i suoi lividi ad Elia, non si sa con quali parole.


Sparisci da qui.”


Concluse lui mollandola con un'ultima spinta sgraziata. Con un colpo secco della porta fu finalmente fuori di lì.







  
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