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Autore: Henya    04/06/2014    2 recensioni
Salve a tutti :) questo è il proseguimento della mia prima fanfiction "Never Lose Hope".
Anya , dopo essere partita con Rai per la Cina, ritorna a Tokyo dopo avere ricevuto alcune notizie dalla sua amica Hilary. Da qui ha inizio una lunga e ingarbugliata serie di eventi che, per chi già mi conosce, non saranno certo rose e fiori ^_^""
Spero possa piacervi :) Buona Lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Apro la porta dell'appartamento, cercando di fare il meno rumore possibile.
Mi viene incontro Rai, a cui faccio cenno di parlare piano per non svegliare la piccola, che dorme profondamente tra le mie braccia.
" Già dorme..." mi sussurra, camminandomi a fianco per per poi aprirmi la porta della cameretta per lasciarmi entrare.
" Sì, è crollata come un sasso durante il tragitto di ritorno..." gli spiego, mentre la adagio dolcemente sul suo lettino.
La fisso qualche secondo, pensando al fatto che oggi ha trascorso un pomeriggio col suo vero padre senza esserne consapevole.
Sistemata la copertina, usciamo silenziosamente.
" Incredibile, dorme come un sasso..." affermo emettendo un sospiro di stanchezza.
" Hiwatari le avrà fatto fare lavori forzati" afferma con un ironia pungente che a me non sfugge.
" Beh... pare sia andato tutto bene..." gli rivolgo, anche se poco convincente per poi accomodarci a tavola e consumare la cena che Rai ha preparato.
" Chissà se avrà mangiato..." sussurro tra me e me.
" Ne dubito, ma non mi pare opportuno svegliarla per adesso..." mi consiglia senza guardarmi ma continuando a mescolare lo stufato caldo davanti a sè.
Resto a fissarlo qualche secondo... " Sì, forse hai ragione..." intuendo subito, che questo suo atteggiamento è dovuto al solito fatto. Ma decido comunque di non aggiungere nulla, cominciando anche io a consumare il mio pasto, anche se controvoglia.
Durante tutta la serata si riesce a sentire solo il rumore dei piatti, dei bicchieri, lo scandire dell'orologio, insomma: un silenzio mortale.





**********************






Mi accomodo sul letto accanto ad Anya, che mi osserva con un lieve sorriso che forzatamente cerco di ricambiare.
So di essere un po' duro in questo momento nei suoi confronti, ma non riesco proprio a fare finta di nulla perchè è una decisione che io non condivido e che non riuscirò facilmente ad accettare. Forse le ragioni che l'hanno spinta a fare ciò saranno giuste, ma trattandosi di Hiwatari, il giusto o il sbagliato, secondo me, non contano.
Come può avere cambiato idea e dato tutta questa fiducia a Hiwatari dopo quello che le ha fatto passare?
Beh, c'è da dire che Anya, a differenza sua, ha un cuore e non riesce ad essere perfida, come avrebbe diritto di essere, viste le circostanze, e soprattutto quando c'è di mezzo la figlia cerca sempre di prendere le giuste decisioni. Anche se giovane, trovo che sia una buona madre, ha sempre messo sua figlia prima di sè stessa e quindi questo dovrebbe in qualche modo giustificare tutte le decisioni che sta prendendo.
Decisioni che la porteranno ad avere a che fare con lui, ed è questo, forse, che mi da realmente fastidio.
" Come ti senti?" le chiedo per rompere il silenzio.
Mi osserva confusa " per quello che è successo oggi" le spiego.
" Oh... a dire la verità mi sento sempre meno convinta, ma dopotutto sembra essere andato tutto bene, quindi..."
" Quindi starà con lui un'altra volta?"
" Beh, sì... è stata la prima volta e perciò preferisco vedere come si evolve la situazione".
" L'importante è che Hope stia bene, no?" le rivolgo sorridendo e stringendole una mano.
" Assolutamente..." sussurra stringendo a sua volta la mia. " Non voglio che ci siano problemi tra di noi. Questo non dovrà influenzarci  e posso garantirti che manterrò la tua promessa..." aggiunge avvicinandosi al mio viso per sfiorare le mie labbra.
" Allora, mi fido di te" le sussurro cominciando ad approfondire questo bacio.
" Mamma, mamma!"
Ci fermiamo subito, non appena avvertiamo il rumore dei passi della piccola avvicinarsi sempre di più alla porta della nostra camera.
" Sì, tesoro!" le grida Anya.
Si apre leggermente la porta da cui Hope entra come strisciando, con le guance leggermente rosee e i codini ai capelli spettinati.
" Tesoro, cosa c'è?"
" Posso dormire con voi?" domanda con aria docile, mettendosi due dita in bocca.
" Ehm... " . Anya si volta verso di me con un punto interrogativo, a cui do una risposta affermativa con un cenno di capo, lasciandomi strappare un sorriso.
" Ok... ma solo per questa notte!" le dice autoritaria.
" Sììì!"esclama contenta.
Hope balza sul letto, aiutata da Anya e si posiziona in mezzo, scoccandomi un bacino sulla guancia, per poi appoggiarsi al mio braccio per riaddormentarsi.
" Mi dispiace" mi sussurra la mia compagna dispiaciuta.
" Tranquilla" la rassereno, sfiorandole una gote e sistemandomi meglio sul letto facendo attenzione a non scomodare la piccola.
" Buonanotte..."
Si spengono le luci e rimango a fissare il soffitto, mi volto verso le due, oramai donne della mia vita, che mi dormono a fianco,rese visibili grazie alla debole luminosità proveniente dalla finestra.
Saremo mai una vera famiglia?







*********************




" Kai..." mi richiama mentre è intenta a guardare nei suoi cassetti.
" Mmh..." mugugno senza distogliere lo sguardo dal mio cellulare.
" Hai per caso frugato tra le mie cose?"
Alzo lentamente gli occhi verso la sua direzione cercando una scusa convincente da inventare.
" E' tutto sottosopra qui dentro e guarda: il blush si è rovinato riversandosi sul cassetto..."
Il blash che?
" Ehm... sì..." inizio titubante.
" e Poi sono spariti pure due pennelli!" . Tardo a dare una risposta e questo la fa insospettire ancora di più, visto il suo sguardo contorto su di me. " Allora?".
" Cercavo... una... delle pasticche per il mal di testa..." .
Ci fissiamo alcuni secondi, come per autoconvincerci entrambi su quanto appena detto.
" Oh... ma dovresti sapere che quelle cose le teniamo in bagno, c'è un armadietto fatto apposta per i farmaci!" mi ricorda, giustamente.
" Lo so, ma non le trovavo..." mento, ancora una volta.
" Sta di fatto che le mie cose sono sparite! Ma comunque..." emette un sospiro e si accomoda accanto a me sul letto "... i miei mi hanno chiesto ancora una volta di te e ovviamente ho dovuto mentire loro per l'ennesima volta!" racconta con tono rimproveratorio.
" Non hai mentito".
" Guarda che lo so che non avevi alcun impegno..." dice incrociando le braccia al petto.
Che sappia tutto? Se Boris le ha raccontato qualcosa, giuro che stavolta lo uccido.
" Ah no? E cosa te lo fa pensare" chiedo con una certa indifferenza.
" Il fatto che inventi sempre la stessa scusa ogni volta che ci invitano a casa loro... so, che tu non vuoi..."
Ah, quindi non sa nulla. Dentro di me si libera un sospiro di sollievo.
" ...ma devi capire che loro vogliono solo..."
Dato che l'argomento del discorso riguarda i suoi genitori, le mie orecchie automaticamente si spengono e i miei occhi ritornano sul display del cellulare e la lascio parlare da sola, come sono solito fare in questi casi, emettendo, ogni tanto un breve ma efficace...
" Mm..."
segno della mia presunta attenzione.
Devo trovare il momento giusto per dirglielo: ma come dirglielo?
Sai, Eva, ho deciso di conoscere mia figlia e ho già trascorso un pomeriggio con lei!

Nah...

Conoscendola andrà su tutte le furie, ma sinceramente ciò non mi sfiora più di tanto, è una cosa che devo decidere io, visto che la figlia è mia.
Mi sembra tutto così strano e anormale.
Dopo l'esperienza di oggi ho capito che non sono molto tagliato per fare il padre e che sarà più dura del previsto.
Forse è ancora presto per giudicare, in fondo è stata la prima volta ma farò di tutto per fare in modo che capisca chi è il suo vero padre; non mi piace l'idea che quella bambina cresca credendo che quel cinese, che tanto mi sta sulle scatole, sia suo padre.






********************************







" E allora? Ti è piaciuto stare con Kai?".
Durante il tragitto che ci porta all'asilo, decido di estrapolare qualche informazione in più sulla sua esperienza di ieri, sotto forma di un informale e innocente interrogatorio.
" Sì..." si limita a rispondere mentre consuma la sua merendina.
" E cosa ti ha fatto fare?" . Cerco di entrare più nello specifico, anche se con una bambina di quattro anni credo sia difficile.
" I cartoni animati!"
Ah...
" E poi?"
" E poi mi ha fatto il bagnetto!"
Non ho ancora ben capito questa storia del bagnetto, ma comunque... questa sarebbe la sua brillante strategia di avvicinarsi a sua figlia? Piazzarla davanti alla tv e fare i suoi comodi? Se è così, caro Hiwatari, hai capito male e stai sbagliando tutto.







"Anya, preparami un caffè, il più potente che tu abbia mai preparato e che soprattutto faccia venire la voglia di lavorare!" esclama Boris, sedendosi pesantemente sullo sgabello e poggiando assonnato la testa sul bancone.
" Ti prego, meno entusiasmo!" gli rivolgo ironica cominciando a prendere una tazzina.
" Spiu...itsa" mugugna, ancora dormiente, qualcosa che non capisco bene.
" Hai fatto le ore piccole?"
Alza finalmente la testa e appoggia il viso ad una mano fissandomi con occhi semichiusi.
" Sì, hai decisamente fatto tardi..." rispondo da me.
" Che brutta cera!" commenta Dana passandogli dietro col vassoio in mano.
" Stai zitta tu! Non sono in vena oggi!" gli rivolge seccato voltandosi verso di lei, che intenta nel suo lavoro, lancia sorrisini irritanti.
Le piace proprio punzecchiarlo: chissà se...
" Ieri sera ho esagerato talmente tanto che non ricordo neanche come diamine sono tornato a casa!" si rivolge poi a me, bevendo in un sorso il suo caffè.
" Beh, ringrazia il cielo che ci sei tornato! Poteva andarti a finire peggio!".
" Il fatto è che non ricordo... insomma... se ho usato le preacauzioni necessarie!" mi spiega intimidito.
Perchè mi sta confessando una cosa del genere? Mi limito a osservarlo fingendo interesse, ma in realtà questo argomento sta cominciando a imbarazzarmi.
" Non vorrei trovarmi tra nove mesi con un marmocchio... a  proposito!!"
D'un tratto sembra essere uscito dal suo coma depressivo e ritorna in sè: che sia davvero potente quel caffè?!
" Ieri ho avuto l'onore di assistere alla scena più divertente della mia vita! Kai Hiwatari nelle vesti di baby sitter! ahah!"
" Ah, ma davvero?"
" Sì sì! Che scena!"
Comincia a ridersela di gusto, tanto da farmi insospettire e così decido di estrapolare informazioni anche da lui.
" Quindi..." inizio con aria investigativa " ...potresti raccontarmi qualcosina su quello che ha combinato Hiwatari!".
I miei occhi si riducono a due fessure e osservano fissi quelli suoi che si fanno leggermente contorti e intimoriti.
" Eh no! Io non faccio da spia a nessuno!" dichiara fermamente.
" Quindi ha combinato qualcosa che non vuoi dirmi!" esclamo alterata.
" ...Eh? No...no! Cosa vuoi che abbia comb... oh! Ma guarda che ora si è fatta! Ad un tratto mi è venuta un gran voglia di lavorare. Il tuo caffè è stato proprio miracoloso! Scappo ... ciao ciao Sarizawa!"
Se ne scappa nel giro di mezzo secondo non lasciandomi il tempo di richiamarlo.
Chissà cosa mi nascondono...











******************************











Sono in auto per raggiungere il solito posto in cui Anya mi attende per consegnarmi la piccola: oggi è ufficialmente il secondo giorno che dovrò trascorrere con mia figlia.
Dopo essermi assicurato che Eva sarebbe stata impegnata per tutto il giorno ho contattato Anya per dirle che oggi sarei stato libero. Eva ancora non sa niente, ma non potrò nasconderlo a lungo.
" Secondo giorno e sei già in ritardo!" mi rimprovera picchiettando un dito sul suo orologio al polso.
" Ho trovato traffico..." spiego infastidito.
" Sì... il traffico! Comunque, preparati Hiwatari perchè oggi ti aspetta un gran da fare!" mi spiega mentre io sono intento ad allacciare la cintura di sicurezza alla bambina.
Porto gli occhi al cielo per poi voltarmi con aria indifferente verso di lei, che mi para un foglio davanti.
" Che diamine è?" domando prendendolo tra le mani.
" Questa... è la lista delle cose che dovrai fare insieme ad Hope!"
" Che cosa?!?"
" Ebbene sì! Da quanto mi risulta, hai piazzato davanti alla tv tua figlia per fare chissà cosa! Ti sembra il modo di prendere confidenza con una bambina? Come farà a fidarsi di te?! Quindi ho preparato una lista di cose che potresti, e te le consiglio tutte, fare con lei in modo da prendere più dimistichezza con i bambini! So che non sono il tuo forte..."
" Andare al parco?? Colorare? Ma ti sembrano cose che io potrei fare?!" le rivolgo alterato.
" A dire la verità no, ma se ci tieni tanto a tua figlia,ti conviene cominciare a farle!" conclude minacciosa.
La osservo contorto per alcuni secondi per poi arrendermi e salire velocemente in auto.
" Ciao, mamma!!" la saluta allegramente prima di partire.









Appena arrivati a casa corre per raggiungere il divano e rovesciare il contenuto del suo zainetto su di esso, facendo cadere un sacco di oggetti per terra.
" Che cosa stai facendo?"
" Questi sono i miei giocattoli!"
" Vedi di non lasciare roba in giro!" le ordino alterato.
" Vuoi giocare con me?" mi domanda dolcemente.
A questa domanda faccio una faccia schizzinosa per poi controllare se "giocare" si trova tra le cose da fare sulla lista che quella scema mi ha consegnato.
E infatti, per mia grande sfortuna, il punto due dice proprio: giocare insieme.
Ha pensato proprio a tutto, questa me la paga...
" Ehm... tu gioca intanto, io vado un attimo di là!"
La lascio indaffarata con le sue cose per andare in cucina a bere una birra fresca: dopo l'ultimo episodio, preferisco berla di nascosto.
Apro il frigo e dopo averla stappata, mi accingo a berla per poi sentirmi quella sua vocina alle spalle " Anche io ho sete!!" che mi fa sobbalzare e andare la birra di traverso.
Ma da dove è sbucata?
" Ti avevo detto di restare di là..."
" Ma io ho sete!"
" Non vorrai mica questa?" le domando un po' scioccamente, mostrandogliela.
Scuote la testa in segno di risposta negativa, talmente energeticamente da scompigliarsi quasi tutti i capelli " Voglio l'acqua!"
" Giusto... vai di là, ti porto io un bicchiere d'acqua"
Al mio comando, corre velocemente in salotto.
Che cavolo, non posso avere due minuti di pace... e siamo appena arrivati!



" Tieni!"
Le porgo il bicchiere che afferra e porta alla bocca come se fosse molto assessata.
Mi siedo sul divano, facendomi spazio tra le sue cianfrusaglie, osservandola e pensando al fatto che è una bambina veramente buffa.
" Grazie!" dice dopo avere finito.
" Ma prego..."
" Ti piace questa bambola?"
" Carina..." rispondo fingendo interesse.
" Allora tu prendi questa e io prendo l'altra..."
Poggia la bambola sulle mie gambe e ne prende subito dopo un'altra che avvicina alla mia per poi iniziare a dire delle cose, come se le stesse facendo parlare.
Osservo sconcertato questa scena: dovrei giocare con delle bambole?
Il solo pensiero mi fa rabbrividire la schiena.
" Tu devi prenderla e farla parlare, così... ciao, come stai?"
Continua ancora il suo teatrino mentre io divento sempre più scettico al riguardo.
Odio Rai, ma spero vivamente che non si metta a fare la femminuccia con queste cose, la mia stima per lui, già ben al di sotto dello zero, arriverebbe a sprofondare nei bassi fondi della scala numerica.
" Senti, perchè non cambiamo! Facciamo qualcos'altro..." le propongo prontamente per sdrammatizzare.
Passo a controllare la lista e...
" Guarda, puoi colorare, forse è meglio!"
" Sìì!" esclama contenta.
Dal suo, apparentemente, piccolo zainetto, che in realtà contiene quasi mezzo negozio di giocattoli, tira fuori un astuccio e un quaderno.
Lo apre e comincia a colorare un disegno,un  qualcosa di non ben definito ma che sembra averla appassionata talmente tanto da distrarla.
Decido di alzarmi lentamente per andare a fumare, anche se non dovrei vista l'esperienza dell'ultima volta, ma almeno sarebbe l'unico modo per scaricare i nervi.
Alzo leggermente il sedere e...
" Mi disegni un cane!" dice voltandosi e facendomi risedere di scatto su un oggetto, attivando una musichetta decisamente fastidiosa.
Lo prendo e quello che mi ritrovo tra le mani è una specie di cellulare-giocattolo di colore rosa che continua a illuminarsi . Come cavolo si spegne questo coso?!
Dopo vari tentativi si spegne.
" Non so  di-segnare..." rispondo a denti stretti cercando di mantenere la calma.
" Guarda, quello me lo ha disegnato il mio papà..."
A questa frase rimango un po' pietrificato perchè quando lei pensa a suo padre ovviamente si riferisce a Rai.
Le tolgo il foglio dalle mani per osservare l'opera di quel cinese.
Tzè, e questo lo chiama un cane? Se ci riesce lui, non vedo perchè non dovrei saperlo fare anche io.
" Dammi qua!" dico togliendole la matita dalla mano per cominciare a disegnare qualcosa che, quanto lo meno, assomigli ad un cane.
" Allora, questa è la testa..." comincio facendo un cerchio quasi perfetto " questo è il corpo..." traccio una forma ovoidale " la coda, le gambe. Eccoti il cane!"
Al vedere il mio piccolo schizzo fa una faccia perplessa.
" Cosa c'è che non va?"
" Ma non ha gli occhi e le orecchie!" mi fa notare puntigliosamente.
" Vuoi gli occhi e le orecchie? Ecco..." riprendo a disegnare e concludo la mia opera con due puntini e due semicerchi, rispettivamente gli occhi e le orecchie del cane.
Sì, adesso somiglia decisamente ad un cane o per lo meno, a qualcosa con quattro zampe...
" Adesso lo posso colorare?"
" Certo... ti piacciono proprio i cani, eh?"
Annuisce " Il mio papà me lo compra quando sono più grande..."
Addirittura... perchè aspettare.







*******************************







" Dì la verità Anya, stai facendo di tutto per metterlo in difficoltà o vuoi veramente che riesca a instaurare un rapporto con la figlia?"
" In verità, sto facendo entrambe le cose"
A questa mia risposta la mia amica fa un'espressione contorta invitandomi a spiegare meglio. " Cioè, voglio seriamente che Hope capisca che è suo padre ma dall'altro voglio mettere lui in difficoltà... insomma, non mi sembra giusto che dopo quello che ha fatto trovi la strada già spianata... deve capire che non è per niente facile fare il genitore!"
" Su questo non posso darti torto, ti consiglio solo di stare attenta a quello che fai, non dimenticare che si tratta di Kai, non mi sorprenderebbe se decidesse di mollare tutto ancora una volta!"
" Sì, lo so, ma oramai ci sono abituata. Se questo accadesse, beh... Hope non avrà perso nulla perchè ha già una famiglia che le vuole veramente bene..."








***************************************










" No, adesso sono occupato, potremmo fissare un appuntamento domani mattina...ok, allora a domani!"
Terminata la chiamata torno da Hope...
" Ho fame!"
Oh bene, ci mancava solo questa.
La invito a seguirmi in cucina e aperto il frigo, i miei occhi si perdono dentro di esso, non sapendo cosa farle mangiare...
" Ehm... vuoi un panino?"
" No!"
" Uno... yogurt?" propongo, controllando la scadenza.
Scuote la testa ancora una volta.
" E allora che cosa vuoi?" richiedo spazientito.
" Una mela!" esclama indicandola con un dito.
" E che mela sia!"
La prendo e gliela porgo invitandola ad uscire in giardino, per prendere un po' d'aria.
Ci sediamo ad un tavolo posto sotto un piccolo gazzebbo. E' una giornata particolarmente soleggiata e stare al fresco è l'ideale.
" Qualcosa non va?" le chiedo, notando che continua a rigirarsi la mela tra le mani senza averle dato neanche un morso.
" Non la so mangiare!" mi confessa intristita.
Questa frase mi fa scappare una risatina.
" Che significa? Non sai mangiare una mela..."
" La mamma toglie questa!" dice riferendosi alla buccia.
" Vuoi che la tagli?"
" Sì sì!"
Oh cavolo, pure il servo mi tocca fare.
" Come vuole-sua maestà..." sussurro scocciato, alzandomi per andare a prendere un coltello in cucina.



" Adesso va meglio?"
Risponde annuendo e mangiando a grandi morsi i pezzettini di mela che le ho appena tagliato.
Mentre un leggero venticello le alza qualche ciuffetto di capelli, resto a fissarla come fossi imbambolato.
Dicono che mi somiglia e guardandola adesso, non posso negarlo.
E' molto sveglia, buffa e anche carina: non posso credere di avere creato proprio io una cosa del genere.
Forse è un pò capricciosa, ma dopotutto non mi da particolari problemi, almeno finora.

Riprendo dalla tasca quella dannata lista e trovo un punto in cui c'è scritto di imparare una poesia per la recita e di seguito il testo messo tra virgolette.
" Devi imparare una poesia?"
" Si, devo fare la recita!"
" Andiamo bene, adesso devo fare pure da maestro! Eccola, è questa!"
Gli lascio il foglio sotto il suo sguardo interrogativo.
" Ma io non la so!"
Kai, ha solo quattro anni, quindi non sa leggere. Bene!
" Dammi qua!" glielo tolgo poco garbatamente dalle mani per cominciare a leggerla.

" Allora... questo dovrebbe essere il titolo: L'uccellin volò volò..."
Ma che cazz...?
Emetto un lungo respiro prima di iniziare a sparare cazzate.
" Allora, ripeti dopo di me: L'uccellin volò, volò!"
" L'uccellin volò volò!" ripete prontamente.
Mi sento un perfetto idiota.
" Sopra un ramo si posò..."
" Sopra un ramo si sposò!"
" Non sposò, PO-SO"
" pO-sO'"
"Ecco brava"
" Il gattino lo guardò e a lui si avvicinò!"
" Il gattino lo guardò e lui si avvicinò!"
Ma chi me lo ha fatto fare...
" No, A lui- si avvicinò! Capito?!"

"- Scendi giù - disse il gattino - staremo insieme nel giardino-
 L'uccellin volò volò e lontano se ne andò"











" Spero che la mia lista non sia andata a finire nel cestino della spazzatura!" commenta ironica togliendomi la figlia dalle braccia.
" Sono stato tentato nel farlo, ma... eccola qui!" dico mostrandogliela.
" Sorprendente..." esclama fingendo entusiasmo.
" Già... molto astuto da parte tua metterci anche quella specie di poesia!" aggiungo scocciato.
" Beh, devi pur farti una cultura al riguardo..." dice acidamente.
" Mi stai dicendo che non c'è nessuna recita?"
" Beh... " fa una finta espressione innocente "... la recita c'è, ma la poesia non era quella!" conclude con un sorrisetto irritante.
La osservo minaccioso. " A presto, Hiwatari! " mi volta le spalle andandosene con la bambina in braccio e cominciando a canticchiare quella stupida poesia che abbiamo ripetuto non so quante migliaia di volte, perchè dopo averla imparata non smetteva più di ripeterla.

L’uccellin volò volò
sopra un ramo si posò,
il gattino lo guardò
ed a lui si avvicinò.
“Scendi giù”, disse il gattino,
“staremo insieme nel giardino”.
L’uccellin volò volò
e lontano se ne andò.



Stupida poesia, adesso non la smetterà più di tormentarmi.
Ammettilo, ti stai divertendo parecchio, Sarizawa...










*******************************






" L'uccellin volò volò? Ma da dove l'hai presa?" domanda Rai, ridendosela di gusto.
" Beh, era una poesia che recitava sempre il mio fratellino e mi è sembrata perfetta e abbastanza melodica ahah!"
" Ma perchè l'hai fatto?" interviene Yuri, abbastanza divertito.
Abbiamo invitato a cena Hilary e Yuri, giusto per passare una piacevole serata tra amici. Tra impegni e faccende varie non abbiamo molto tempo di stare insieme ultimamente e le cene sono le uniche occasioni da sfruttare.
" Beh, conoscendo la sua sensibilità mi pare giusto che cominci a calarsi nella mente di un bambino..."
" Sarà così, ma io avrei pagato per vedere una scena simile! Kai che comincia a dire frasette in rima sdolcinata... mi si rivolta lo stomaco solo al pensiero!" confessa Yuri ridendo.
E sono anche occasioni per prendere in giro qualcuno, anche se ammetto di essere malefica, ma l'ho fatto a fin di bene. No?
" Però se Hope l'ha imparata vuol dire che ci si è messo d' impegno!" commenta Hilary
" In effetti, non me lo sarei aspettato!"
" Adesso non vorrai mica fargli una statua..." interviene seccato Rai.
" Certo che no! Comunque meglio cambiare discorso..."

Rai sta cominciando a surriscaldare i suoi nervi, cosa che posso capire, perciò è meglio intraprendere discorsi più piacevoli.







*********************************







" Reina! Sai se Kai è in casa?"
Appena arrivata, raggiungo la cucina dove Reina è intenta a lavorare.
" Sì, è al piano di sopra. Penso stia facendo una doccia!"
" Ok!"
Decido di raggiungere la mia camera, ma passando per il salotto la mia attenzione viene attirata da uno strano ed insolito oggetto posto sul divano.
Che cosa ci fa una cosa del genere in casa nostra?
















Salve a tutti *O*
Rieccomi qui.
Ho ritrovato l'ispirazione in pochi giorni, spero che sia stata quella giusta!
Questo è un capitolo diciamo tragico comico ahahah
Anche qui è stata descritta una delle scene de...
" Una fantastica giornata con papino!"
insomma spero che non sia caduta nel ridicolo T.T
nel senso che magari Kai potrebbe sembrare patetico, ma io sto cercando di mettermi nei suoi panni ( ^o^ e che panni!)dicevo u.U Mi spiego meglio:
1) Tutti conosciamo Kai Hiwatari
2)nell'anime è il figo taciturno privo di quei sentimenti che lo possano pareggiare a comuni esseri mortali!
3) In questa storia è altrettanto figo, privo di sentimenti e con una dose in più di stronzaggine
4) ne consegue che non sia molto, o per niente tagliato a trattare con i bambini, soprattutto se è una dolce e vispa bambolina dagli occhioni dolci che per di più è la figlia che ha rifiutato.
Cosa voglio dire con tutto ciò??
<__<° ehm...
volevo mostrarvi Kai alle prese con una bambina
( ma dai... e ti ci è voluto un ragionamento per dire questo -.- nd Tutti)
 Insomma ditemi che pensate! Perchè trattare il personaggio di Kai per me è come fare una maratona ad ostacoli con un vassoio incollato ai palmi delle mani  pieno di fettine di pane e nutella e non poterlo mangiare fino al traguardo XDD (???O.O)

e dopo Peppa pig ecco che arriva l'uccellin volò volò ^O^
Oddio non chiedetemi come mi sia venuta in mente una cosa simile perchè non lo so neanche io!
Ma anche io avrei pagato per vedere una cosa del genere.
Avevo pensato di peggio, cioè una filastrocca sulle vocali accompagnata da movimenti ,ma poi ho pensato... povero Kai... meglio l'uccellino! XD

Sinceramente: cosa ne pensate?
Fatemi sapere , sono curiosa XD
ringrazio tutte voi che leggete e recensite *^*
Grazie di cuore <3

Alla prossimaaa
   
 
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