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Autore: Ghost Writer TNCS    06/06/2014    1 recensioni
ATTENZIONE! REVISIONE IN CORSO
Credi di essere una persona qualunque. La tua vita è piatta e monotona, non c’è niente che ti distingua dalla massa e ogni giorno sembra uguale al precedente. Ma all’improvviso tutto cambia. Un misterioso individuo ti dice che sei il membro di un’organizzazione spaziale e che hai perso la memoria. Ti mostra magie sorprendenti e tecnologie incredibili, quindi ti chiede di seguirlo. Lasceresti tutto quanto per andare con lui?
Domande? Dai un'occhiata a http://tncs.altervista.org/faq/
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '2° arco narrativo'
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2. Un incontro inaspettato

Trickster lanciò uno sguardo a Prometheus, diede una sbirciata fuori dal finestrino e poi fece scorrere le dita su una linea decorativa del cruscotto. Erano in macchina già da una decina di minuti, ma con ogni probabilità dovevano percorrere ancora molta strada prima di raggiungere la loro meta.

«Cosa mi vuoi chiedere?» disse ad un tratto Prometheus, che stava facendo finta di guidare per non insospettire la gente che incontravano per strada. Le auto con il pilota automatico non esistevano su quel pianeta e attirare l’attenzione era l’ultima cosa di cui avevano bisogno.

«È questo il problema. Ci sono tante di quelle cose che ti vorrei chiedere che non so da dove cominciare!»

«Beh, per iniziare ti posso dire che l’organizzazione per cui lavoriamo si chiama Delta e che in genere lavoriamo su commissione.» lo informò il carcarodon «Ad esempio tu e gli altri tre guardiani che hanno perso la memoria siete stati colpiti dal sortilegio di Tremotino mentre stavate svolgendo un incarico.»

«E Tremotino sarebbe? Mi sembra familiare come nome, ma non riesco a focalizzarlo…»

«È un folletto, mi sembra, o qualcosa del genere. Il suo vero nome è una cosa impronunciabile, Rumpel-qualcosa[8] se non sbaglio, e alcuni di noi hanno già avuto a che fare con lui in passato durante alcune operazioni. In genere si diverte ad andare in giro a stipulare contratti, e ti posso assicurare che questi contratti sembrano sempre provvidenziali, ma in realtà servono solo per il suo tornaconto. Voi sapevate quanto può essere pericoloso, quindi non ho idea del perché abbiate accettato un contratto con lui.»

«Purtroppo non riesco a ricordare nulla di quello che è successo,» ammise Trickster «però alla fine il suo intervento c’è stato d’aiuto.»

Un amaro sorriso incurvò le labbra di Prometheus. «Già…»

Il semidio tirò fuori il ciondolo a forma di triangolo isoscele e se lo rigirò tra le dita. Era liscio, aveva i bordi leggermente smussati e la superficie argentata era appena un po’ opaca. «Dicevi che con questo posso utilizzare le attrezzature dell’organizzazione. Che cosa abbiamo?»

«Avevamo parecchia roba: armi, veicoli, equipaggiamenti vari e perfino delle armature; purtroppo però quasi tutto è andato distrutto nello scontro con i lupi di Midnight.»

«E non potremmo comprarne di nuove?»

«E con quali soldi? Midnight è riuscito a infiltrarsi nelle nostre reti informatiche e ci ha prosciugato i conti per indebolirci prima di attaccarci direttamente.»

Trickster non nascose il suo disappunto. «Quindi ‘sto Midnight è uno che sa il fatto suo… Ma fa davvero tutto lui?»

«Ovviamente no.» rispose Prometheus «Lui è uno dei cosiddetti “Grandi Capiclan”, ossia i leader di alcuni dei più importanti superclan di creature da contagio, nel suo caso di lupi mannari. È un Intoccabile, come tutti i Grandi Capiclan del resto, e questo vuol dire che nemmeno le organizzazioni di polizia lo attaccano apertamente per evitare di scatenare un guerra.»

«E allora perché vi siete messi contro di lui se è così potente? Non era una lotta persa in partenza?»

«È un po’ più complicato di come credi. Per farla breve, abbiamo avuto dei contrasti con uno dei suoi figli durante un incarico, e alla fine siamo stati costretti ad ucciderlo. Ovviamente Midnight non ha deciso di farcela pagare e ha dato l’ordine di sterminarci tutti. Abbiamo provato a resistere, a chiedere aiuto, ma tutte le nostre linee di trasmissione continuavano a dare problemi. Siamo riusciti a tirare avanti per alcune settimane, poi però siamo stati completamente surclassati…»

Il ragazzo avvertì chiaramente il leggero fremito di rabbia e dolore nel tono del carcarodon e non poté che comprenderlo.

«Bene, siamo arrivati.» annunciò Prometheus per cambiare argomento.

Trickster guardò fuori dal finestrino e la sua espressione tradì una certa diffidenza. «Davvero si trova qui?»

Di fianco a loro c’era un cantiere, ma non si vedeva nessuno intento a lavorare.

«Certo che no, si trova in un altro continente.»

«Cosa?! In un altro continente?! Ma io so a stento la mia lingua! Come faremo a farci capire?! E poi come ci arriviamo?!»

«Non ti preoccupare, abbiamo entrambi un traduttore.» lo tranquillizzò il carcarodon portandosi un dito alla tempia «Fai conto che nell’universo non esiste una lingua comune, quindi a livello spaziale tutti quelli che viaggiano devono possederne uno.»

«Allora ho fatto bene a non seguire le lezioni di lingua straniera.» sentenziò Trickster in tono soddisfatto.

«Per il viaggio invece useremo un’astronave.»

«Davvero? Grandioso! Ho sempre desiderato fare un viaggio in astronave!» Si fermò un attimo a riflettere sulla sua ultima esclamazione. «Beh, almeno credo…»

Prometheus si lasciò scappare un mezzo sorriso e con un incantesimo forzò il lucchetto che bloccava l’accesso al cantiere. I due entrarono e poi richiusero il passaggio in modo da evitare eventuali sguardi indiscreti: erano ancora invisibili, tuttavia era meglio non correre rischi inutili.

Trickster si guardò intorno con entusiasmo, ma non vide nulla. C’era solo uno spiazzo con alcune transenne accatastate in un canto e un cumulo di terra affianco ad una buca. Non si vedevano nemmeno le classiche ruspe. «È invisibile?»

«No, è qui dentro.» rispose il suo compagno tirando fuori una capsula.

Il primo pensiero del semidio fu che il carcarodon si stava prendendo gioco di lui, poi vide il veicolo spaziale che usciva da uno strano gorgo prodotto dal minuscolo contenitore, e nonostante questo non riuscì a credere ai propri occhi.

«Cavolo, è proprio vero che ho perso la memoria! Aaah, non vedo l’ora di farci un giro! A quanto può andare? Ha delle armi? Può diventare invisibile o robe del genere?»

«Piano con le domande, adesso saliamo a bordo e ti spiego tutto con calma, tanto è inutile utilizzare la navigazione in submateria all’interno dell’atmosfera.»

Il ragazzo lo guardò stranito. «Che?»

«Quando saremo a bordo, te lo spiego.»

Il portello del velivolo si aprì con un leggero sibilo, come a voler invitare il semidio a salire. Trickster non si fece pregare e corse subito verso la rampa. Stava per salire a bordo quando Prometheus lo fermò. «Aspetta! C’è qualcosa che non va…» esalò guardandosi intorno.

Solo in quel momento il semidio avvertì a sua volta qualcosa di strano nei paraggi e si allontanò di qualche passo dall’astronave. I due guardiani sollevarono contemporaneamente lo sguardo e pochi secondi dopo cominciarono ad udire qualcosa. Sembrava una voce, un grido femminile forse. Passarono appena pochi istanti e videro una sagoma.

«Quella… Quella è una ragazza!» realizzò Trickster aguzzando lo sguardo. Dopo alcuni istanti si rese conto di un’altra cosa: «E mi sta pure cadendo addosso!»

Provò a scansarsi, ma ormai era troppo tardi. La giovane piombò su di lui urlando e i due finirono a terra con un tonfo polveroso.

Un gemito uscì dalle labbra del ragazzo seguito da alcuni colpi di tosse. «E questa chi sarebbe…?»

Prometheus non parve troppo preoccupato per le sorti del suo giovane compagno e si limitò ad osservare la misteriosa nuova arrivata. Indossava una veste bianca lunga fino a terra che le fasciava il corpo minuto accentuando i fianchi e il seno, aveva dei capelli biondi lunghi e lisci, e quando aprì gli occhi, rivelò due iridi rosse e impaurite. Portava dei bracciali dorati ai polsi e intorno al collo aveva un robusto collare che stonava completamente con la sua figura aggraziata. A giudicare dall’aureola dorata che risplendeva sopra il suo capo e dalle leggiadre ali di piume bianche che le spuntavano dalla schiena, doveva trattarsi di un angelo.

Il carcarodon socchiuse leggermente gli occhi, come a cercare di capire quali fossero gli intenti di quella fanciulla caduta dal cielo. «Mai vista prima.»

L’angelo caduto si accorse dello sguardo di Prometheus e istintivamente indietreggiò. Un gemito le fece capire che era caduta addosso a qualcuno e subito scattò in piedi. «Scusa, non l’ho fatto apposta.» Si chinò su Trickster per sincerarsi delle sue condizioni. «Stai bene? Sei tutto intero?»

Il ragazzo osservò a bocca semiaperta quel volto angelico dai tratti perfetti e quei capelli lisci e dorati che ricadevano elegantemente sull’occhio sinistro. Ci mise alcuni secondi per rispondere: «Sì, benissimo. Tu piuttosto, non sei ferita, vero?»

Lei scosse il capo. «No, sto bene. Grazie a te…»

L’apprezzamento fece arrossire in maniera piuttosto vistosa il giovane guardiano, che si voltò a guardare le interessantissime transenne del cantiere. «Beh, non potevo certo lasciarti cadere.»

In quel momento intervenne Prometheus: «Perdona la franchezza, ma posso chiederti chi sei?»

«Oh, certo, scusate. Il mio nome è Claire e sono un angelo uditore, il mio compito è di aiutare le persone buone che pregano con sincerità e senza scopi malvagi.»

«E come mai sei caduta dal cielo?» continuò il carcarodon.

«Perché dei cacciatori di taglie mi stavano inseguendo.» rispose la ragazza senza riuscire a nascondere un fremito di paura «Ero stata invocata per liberare un giovane catturato da una banda di fuorilegge, ma purtroppo hanno preso anche me. Mi volevano portare in una casa d’aste per vendermi come schiava e mi hanno messo questo collare per impedirmi di utilizzare i miei poteri. Grazie al cielo sono riuscita ad infilarmi in un portale, adesso però devo liberarmi da questo collare per riuscire ad andare a salvare il giovane che mi aveva chiamato.»

«Non ti preoccupare, adesso che sei con noi, nessuno ti farà più alcun male.» le garantì il semidio «Io mi chiamo Trickster e lui è Prometheus, siamo due guardiani dell’organizzazione chiamata Delta e ti aiuteremo.»

Gli occhi della fanciulla si accesero di speranza. «Davvero fareste questo per me?»

«Naturalmente.»

«Ci piacerebbe, ma non possiamo.» lo contraddisse il carcarodon «Adesso dobbiamo trovare i nostri compagni.»

L’angelo chinò il capo con fare mesto. «Oh, allora non fa niente…»

«Ma non possiamo abbandonarla così!» si oppose invece il ragazzo «Siamo o non siamo guardiani?!»

«Dobbiamo trovare i nostri compagni.» ribatté Prometheus «I lupi di Midnight potrebbero essere già sulle loro tracce, non possiamo perdere tempo!»

«Ma…» Una strana sensazione serpeggiò nel corpo del giovane.

Il suo compagno doveva aver avuto lo stesso presentimento, perché anche lui sollevò il capo. «Toglimi una curiosità: il portale che hai usato, non l’hai richiuso, vero?»

«Non ne ho avuto modo.» ammise Claire «Senza i miei poteri sono praticamente inutile…»

Prometheus digrignò i denti da squalo e un attimo dopo una figura si abbatté dinnanzi a loro sollevando una seconda ondata di polvere. Con un movimento della sua imponente un’ascia da guerra, il nuovo arrivato spazzò via il fastidioso pulviscolo, rivelando in questo modo la sua figura umanoide: indossava abiti da combattente dalle linee rosse, un cappuccio gli nascondeva il viso e aveva una coda da felino.

Appena lo vide, Claire andò a nascondersi dietro Trickster. «È lui… È uno dei cacciatori di taglie…»

Il semidio, per nulla intimorito, fece un passo avanti e le sue mani vennero avvolte da saette azzurre. «Ci penso io.»


[8] Tremotino è il protagonista di una fiaba tedesca col nome di Rumpelstilzchen.

   
 
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