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Autore: Kano_chan    06/06/2014    8 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 27
Capitolo 27



Le giornate si susseguivano sempre allo stesso modo: sveglia appena c'era abbastanza luce per camminare e poi una lunga e interminabile marcia che durava tutta la giornata, con pochissime pause e altrettanto poco cibo. Combinate insieme, la fame e il poco riposo, erano nemici ben peggiori di qualunque Orco o Troll dovessimo affrontare.
L'aria stantia e la luce malata che traspariva dalle fronde poi, non facevano altro che peggiorare l'umore collettivo.
Si parlava lo stretto necessario e anche quel poco che veniva detto, era asciutto e scarno. Il desiderio di sopravvivere e la costante presenza dei miei compagni, erano l'unica cosa che mi impediva di gettarmi a terra maledicendo quella foresta e tutto ciò che essa conteneva. Così proseguivo, arrancando anche io come i miei amici, rinfrancandomi solo alle occhiate piene di amore che Kili mi rivolgeva; un tacito segnale che placava un pò la mia preoccupazione.
Il settimo giorno mi svegliai con il capo appoggiato contro la spalla di Fili. Aveva dato il cambio a suo fratello assegnato all’ultimo turno di guardia, e quando si era sdraiato vicino a me, come di consueto, mi aveva preso per mano.
Sentendomi sveglia mi diede un bacio sulla fronte prima di alzarsi; quella era un'altra di quelle cose che riusciva a calmarmi.
Fili era per me un amico e un fratello maggiore insostituibile. 

Ero a metà di uno sbadiglio accompagnato dal brontolio del mio stomaco, quando l'urlo di Dori mi fece alzare di scatto accantonando tutti i preamboli.

-    Dov’è Ori? - domandava il nano guardandosi febbrilmente intorno.
-    Cosa? - chiese Thorin avvicinandoglisi rapido. 

Notai i cerchi neri sotto i suoi occhi e una ruga in mezzo alla fronte, che sembrava scavargli sul viso una perenne espressione di ansia.
Se non fossi stata presa da Dori, probabilmente mi sarei premurata di andare a parlargli. Sapevo bene quali erano i suoi pensieri, erano gli stessi che facevo io ogni notte prima di addormentarmi.

-    Il suo giaciglio è vuoto - rispose Dori, indicandolo e cercando con gli occhi suo fratello Nori.

Balin si avvicinò, inginocchiandosi e appoggiando una mano sopra il mantello che fungeva da letto improvvisato.

-    È tiepido. Deve essersi allontanato da non più di mezz'ora - commentò rialzandosi e spazzolandosi il terriccio dalle ginocchia.
-    Qui ci sono delle orme! - esclamò Bombur, indicando un punto a lato del sentiero che si perdeva fra gli alberi.
-    Dobbiamo andare a cercarlo!! - mi animai allora io, affiancandomi a Thorin.
-    Ma se lasciamo il sentiero c'è il rischio di perderci e non ritrovare la strada - fece notare Bofur.
-    E cosa facciamo allora? Lo abbandoniamo qui secondo te? - replicai io stizzita.

Bofur mi guardò da sotto il suo capello, con un espressione a metà tra il sorpreso e il dispiaciuto.

Io scossi la testa portandomi una mano sulla fronte - Scusa Bofur... è questa maledetta foresta! - gli dissi sconsolata.

Il giocattolaio, con un sorriso comprensivo, mi cinse le spalle e mi strinse rapidamente a sè.


-    Non fa niente Harin, e comunque hai ragione tu - rispose lui, mentre ricambiavo la stretta sul suo fianco.

-    Dobbiamo trovare un modo per andare a cercarlo senza perderci - disse Thorin, mentre Kili e Fili urlavano il nome di Ori in tutte le direzioni.

Iniziai a pensare febbrilmente.
Beorn e Gandalf ci avevano detto entrambi, chiaro e tondo, di non lasciare per nessun motivo il sentiero.
Bosco Atro era sconfinato oltre che infido, e una volta persa la strada principale, c'erano ottime possibilità di non riuscire più a tornarci.
Se solo ci fosse stato un modo per inoltransi tra gli alberi senza perdere di vista il punto di partenza...
Mentre ragionavo posai gli occhi su una corda appesa al bagaglio di Dwalin. Era robusta e piuttosto lunga, fornitaci da Beorn assieme ad altre cose che potevano tornarci utili per quel che rimaneva del nostro viaggio.
L'idea mi balenò in testa all'improvviso; presi la fune e me la strinsi intorno alla vita.


-    Che fai? - mi chiese Dori con espressione confusa.

Io in risposta mi avvicinai a lui, dandogli in mano l'altro capo.

-    Tenete questa. Se mi inoltro fuori dal sentiero con questa legata in vita, sarà un gioco da ragazzi tornare indietro senza perdermi - spiegai, indicando il robusto nodo che avevo fatto.
-    Sei un genio ragazza! - esclamò Dwalin, dandomi una pacca sulla spalla che mi sbilanciò in avanti.
-    Sì, è un'ottima idea. Ma è escluso che tu vada da sola - si intromise Thorin con cipiglio severo - potresti avere bisogno di una mano - aggiunse subito dopo, notando che ero in procinto di dare battaglia.

Ragionando sulle sue parole, dovetti ammettere che aveva ragione. Per quanto io potessi essere abile nel combattimento, mancava in me la potenza di un nano maschio, e onestamente, l'idea di ritrovarmi davanti a qualsiasi cosa si agitasse in quella foresta, non mi allettava per nulla.

-    Ti accompagno io - dissero quasi all’unisono Kili e Fili.
-    Potrei andare io - fece loro eco Bilbo, con tono sorprendentemente determinato.

Thorin lo guardò, accogliendo la sua offerta con un gesto del capo - bene mastro Baggins. Tu e Harerin avete il passo più leggero di tutti noi, se c'è qualcosa là in mezzo, voi siete quelli con più probabilità di passare inosservati - spiegò.

-    E' deciso allora - dissi, rivolgendo un sorriso al mio compagno di ricerca che lo restituì prontamente.

Mentre anche Bilbo veniva assicurato ad una cima, Kili mi si avvicinò.

-    Ti prego di stare attenta - mi disse in tono sommesso, scostandomi un ciuffo di capelli dalla fronte.
-     Stai tranquillo Kee. Troveremo Ori in men che non si dica, sono in gamba a seguire le tracce - risposi, stringendogli la mano e baciandone le dita.
-    Lo so - replicò lui con un sorriso divertito.
-    Bene sono pronto! - ci interruppe Bilbo affiancandomi.

Così, io e il nostro Hobbit, ci addentrammo nel folto, lasciandoci dietro gli sguardi preoccupati dei nostri amici.

-    Grazie per esserti offerto di accompagnarmi - gli dissi, mentre seguivo le tracce degli stivali di Ori sul terriccio umido di notte.
-    Oh figurati! Forse avresti preferito Fili o Kili però... - replicò lui con la mano stretta sull'impugnatura del suo spadino. 
-    Mi fido di te in egual modo - lo rassicurai, rallentando il passo per poterlo guardare in viso - ho visto di cosa sei capace, e posso dirti in tutta sicurezza che sei più riflessivo di quelle due teste calde - aggiunsi con una risata a cui lo Hobbit si unì volentieri.

Mentre la risata si spegneva, mi accorsi che erano diversi giorni che non mi fermavo un momento a parlare con lui.
Eravamo così di fretta, e talmente demotivati, che ognuno se ne stava per la maggior parte del tempo per conto suo. Solo in quell'istante, quindi, mi accorsi che i tratti del viso di Bilbo avevano perso la loro morbidezza; il volto era più scarno e velato da un'ombra di stanchezza. Quel viaggio stava provocando anche in lui radicali cambiamenti, che ero certa, non si fermassero solo all'aspetto esteriore; ma fortunatamente potevo ancora scorgere nei suoi occhi, quel brillio di curiosità ed eccitazione per l'avventura. 
 

-    Sbaglio o tu e Kili vi siete fidanzati? - domandò d'un tratto, interrompendo la mia valutazione.
-    Oh! - esclamai, arrestandomi di botto e guardandolo dispiaciuta - Scusami Bilbo! Tu dormivi quando lo abbiamo detto, e dopo ci sono state talmente tante cose che mi è totalmente passato di mente - spiegai io sinceramente rammaricata della dimenticanza. 
Ma Bilbo mi sorrise per nulla offeso - Non ti preoccupare Harerin, sono molto felice per voi - disse, afferrandomi il braccio appena sopra al gomito e stringendolo affettuosamente. 
-    Sei invitato al matrimonio ovviamente - replicai io, coprendogli la mano con il palmo della mano.
-    Sarebbe un onore parteciparvi! Grazie! - rispose lo Hobbit con un entusiasmo che mi strinse il cuore.
-    Ora sarà meglio concentrarci sulle ricerche però... - ripresi, tornando a camminare e ad osservare le orme sul suolo - la corda purtroppo non è infinita - aggiunsi guardando dietro di me - se non trovia...-

-    Harerin aspetta! Lo senti anche tu? Cos’è questo suono? - mi bloccò Bilbo, afferrandomi nuovamente il braccio perchè io mi fermassi.

Quando il silenzio ci avvolse, udii in lontananza un suono indistinto; un suono che assomigliava incredibilmente alla voce di Ori.

-    Ori!! - gridai, imitata istantaneamente anche da Bilbo.
-    Harin?! Harin sono qui!!- mi sentii urlare in risposta. 

La voce proveniva dalla mia sinistra, e quindi, presi senza pensarci due volte quella direzione, facendomi largo tra le basse fronde e i cespugli spinati, che a quanto pareva avevano fatto di Bosco Atro il loro habitat preferito.
Quando superai il tronco di un grosso albero rugoso, vidi finalmente il mio compagno.
Ori si dibatteva in una larga pozza di fango scuro screziato di verde, il quale, lo aveva sommerso fin quasi alle spalle ormai.
Non appena ci vide, il sollievo sul suo viso fu evidente, e questo però lo fece agitare ancora di più, con scarsissimi risultati a suo favore per altro.

-   Ori! - esclamò Bilbo, affrettandosi per raggiungerlo, ma io, tendendo un braccio all'esterno lo fermai subito.
-   Aspetta Bilbo, non ti muovere! - gli dissi.

Lo Hobbit mi guardò leggermente stupito, ma fece come gli avevo detto.
Io mi avvicinai cauta, tastando il terreno con la punta dello stivale e quando sentii il terreno cedere sotto alla mia pressione, non proseguii oltre. Mi rivolsi a Ori che intanto continuava a dibattersi cercando di uscire fuori da lì.


-    Ori non devi muoverti, più fai così e più sprofondi - gli intimai - sono come sabbie mobili... più ti agiti e più peggiori la situazione. Stai calmo - spiegai con il tono più pacato che riuscissi ad avere.
-    Harerin scusa! Mi sono svegliato all'improvviso e mi è parso di vedere una luce, così mi sono allontanato e... -
-    Stai tranquillo. Ci siamo noi adesso - lo interruppi io, poi mi volsi verso Bilbo - presto torna indietro e chiama gli altri. Dì che portino un'altra corda con loro - dissi, e lo Hobbit corse subito indietro seguendo
a ritroso la fune a cui era legato.
-    Thorin sarà arrabbiato - mormorò Ori, osservando con timore una grossa bolla vischiosa esplodere non lontano dal suo viso.
-    No non lo sarà. Avrei seguito anche io una luce se l’avessi vista. Non vedo l’ora di rivedere la luce del sole, esattamente come te - gli dissi con un sorriso.

Fortunatamente, passarono solo un paio di minuti prima che Bilbo ricomparisse seguito da Fili, Kili, Thorin e Dwalin.

-    Sbrigatevi, lanciategli la corda! - dissi, spostandomi da davanti la pozza di fango dove mi ero accucciata per parlare con Ori.

Fili, rapido, fece un cappio alla cima della fune e dopo di che, la lanciò a Ori abbastanza vicino perchè lui potesse afferrarla senza sforzi.
Una volta che fummo sicuri che si fosse assicurato per bene, ci mettemmo a tirate piantando i piedi sul terreno e facendo leva con quanta forza potevamo. Nonostante dovessi immaginarlo, mi stupii lo stesso di quanto quella semplice operazione richiedesse più forze del necessario. Le energie iniziavano seriamente a scarseggiare, e non solo a me...
Per grazie di Mahal, dopo qualche interminabile istante, con un risucchio umido, Ori sgusciò via riguadagnando sano e salvo la riva.
Non appena fu a portata di mano, Thorin e Dwalin lo aiutarono a rimettersi in piedi.


-    Tutto bene? - gli domandò Thorin, afferrandolo saldamente per una spalla.
-    S... sì. Mi spiace... Pensavo di aver visto un’uscita e non ho più pensato ad altro - rispose Ori, sgocciolando fango dagli abiti intrisi e guardando di sottecchi mio padre. 
-    La prossima volta non allontanarti senza dirlo prima a qualcuno, intesi? - gli disse, Ori annuì tirando appena un pò su con il naso.
-    Forza allora, torniamo indietro. Gli altri sono tutti molto preoccupati; Dori e Nori in modo particolare - aggiunse infine Thorin, accompagnandolo verso il punto dal quale erano arrivati.

-    Tu stai bene? - Fili e Kili mi si avvicinarono, entrambi con il fiatone.
-    Certo... - risposi - ma inizio a pensare, che se questo fosse successo domani o dopodomani, non sarebbe andata così bene... - commentai.

Entrambi i fratelli si guardarono, non trovando un motivo valido per replicare.
Sapevano che avevo ragione...

-    Oh no! -

L'esclamazione acuta di Ori, ci fece voltare tutti di scatto verso di lui.
Il nano si era fermato di colpo, tastandosi l’esterno e poi l’interno della sua casacca.

-    Cosa c’è? - gli chiese Fili affiancandolo.
-    Il mio taccuino! Deve essermi caduto mentre ero intrappolato! - esclamò e sul volto gli calò l’espressione più triste del mondo.

La cosa a cui Ori teneva di più dopo i suoi fratelli, era sicuramente quell’album, sul quale annotava e disegnava tutto quello che vedeva.
Proprio la sera prima lo avevo visto intento col carboncino a lavorarci, ed ero stata felice che almeno lui riuscisse a distrarsi in qualche modo da quello che ci stava capitando. Perderlo significava perdere una parte di sè stesso, e già tanto ci stava togliendo quel viaggio... Così tanto, che trovai quell'accaduto intollerabile. Non avrei permesso che finisse così!
Guardai prima la pozza di fango e poi, involontariamente, anche Thorin; era un gesto che facevo ogni qual volta sapevo che avrebbe disapprovato le mie scelte. Lui infatti, capì al volo cosa stessi per fare, ma non fece in tempo a emettere un suono, che io avevo già spiccato un salto raggiungendo l'esatto punto dove prima c’era Ori.
Subito il fango mi avvolse fino alla cinta, mentre intorno a me, diverse bolle d'aria si gonfiavano, cercando sfogo dalla loro prigionia.


-    Harin sei impazzita? - esclamò Kili, afferrando immediatamente la corda che avevo legato in vita e facendo per tirarmi fuori.
-    Aspetta! - lo fermai, sbilanciandomi su di un fianco e affondando il braccio nella melma.

Lo mossi in mezzo al fango, tastando in ogni direzioni, ma senza riuscire a trovare nulla; allora mi chinai maggiormente, tendendo il braccio più che potevo sotto la superficie. Il mio mento ormai lambiva la terra liquida.

-    Adesso basta, tiratela fuori! - abbaiò Thorin, mettendosi davanti a Kili e impugnando lui stesso la corda.

Fu proprio in quel momento che le mie dita sfiorarono qualcosa di duro. Feci appena in tempo ad afferrarlo con due dita, che con uno strattone venni estratta dalla pozza e trascinata fino a riva.

-    Ma cosa pensavi di fare?! - mi rimproverò Bilbo con una mano sul cuore, mentre io mi scrollavo di dosso il fango.
-    Scusatemi...- risposi prendendo fiato - Tieni. Credo che le pagine interne si siano salvate - mi rivolsi poi con un sorriso a Ori, porgendogli il suo taccuino tutto sporco.

Gli occhi del nano si illuminarono mentre lo prendeva tra le mani tremanti.

-    Harerin! - esclamò con gli occhi lucidi dall'emozione.
-    So quant'è importante per te - risposi semplicemente, e a quel punto Ori mi serrò in un abbraccio che mi fece stupire di quanto fosse forte nonostante l’aspetto.
-    Grazie! - disse commosso.
-    La prossima volta, per Mahal, avvertimi almeno! - sospirò Kili con un sorriso quando mi staccai da Ori.
-    Scusatemi - dissi di nuovo, facendo un timido sorriso a Thorin che scosse sconsolato la testa.
-    A volte penso che in qualche modo, tu abbia davvero ereditato la testardaggine dei Durin... - disse Thorin - ora torniamo indietro, ci siamo fatti attendere fin troppo - aggiunse, riprendendo la marcia a ritroso.
-    Lo dice come se non fosse un pregio, ma in realtà ne è orgoglioso - mi strizzò l'occhio Fili, togliendomi con il pollice una strisciata di fango dalla guancia.
-   Avrò il mio bel d'affare quando saremo sposati! - sghignazzò Kili, facendomi ridere di gusto.

Così tornammo sani e salvi dove avevamo lasciato gli altri.
Dori e Nori, al limite della gioia e con una buona sfilza di rimproveri, poterono finalmente riabbracciare il loro adorato fratellino.


-    Harerin! Sembra che tu ti sia rotolata in un porcile! - mi accolse Bofur, indicando me e la treccia di capelli ormai del tutto marroni. 
-    Lo prenderò come un complimento - replicai al giocattolaio con finto sdegno e facendolo ridere.

Vi siete mai fermati a pensare all'importanza di una risata? Ai benefici che quel suono riesce a portare?
Io sì, l'ho fatto molte volte nei giorni che seguirono, mentre le risate sparivano piano piano, sostituite da una cupa tristezza e da una pesante cappa di sconforto.




Spazio autrice:

Per chi di voi non avesse letto il libro e se lo stesse chiedendo, non c'è alcuna scena che riguarda le sabbie mobili. Ho pensato che c'erano già tante schifezze a Bosco Atro che una in più non guastava xD
E così, ho avuto modo di inserire per una volta la figura di Ori e di far tornare alla ribalta la figura di Bilbo che era passata leggermente inosservata ultimamente.
Lo so che voi aspettate con orrida ansia i ragni e tutto ciò che ne consegue, ma vi chiedo di avere ancora un poco di pazienza ;)
Spero nel frattempo di essere riuscita ad intrattenervi e a tenervi ben caldi per il proseguo!
Grazie mille ai miei lettori, ai recensori, a chi mi ha messa tra i preferiti,ricordati e seguiti! Thanks to all of you <3

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta
  
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