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Autore: Yvaine0    06/06/2014    2 recensioni
Questa è la storia di qualcuno che, semplicemente, è distratto; di qualcuno che è disattento e di qualcun altro che invece è fin troppo premuroso. È la storia di chi parla troppo, di chi nuota troppo veloce, di chi ha paura di parlare e di chi, invece, dice sempre le cose come stanno. È la storia di come la disattenzione di qualcuno può portare alla sofferenza di un altro e a volte, di conseguenza, alla nostra. È la storia di errori di distrazione notati un po' in ritardo, ma mai troppo. È la storia di chi ama, di chi ascolta e di chi parla, di chi sbaglia e di chi corregge, di scelte giuste ed errate. È la storia di Michael e Shae-Lee, di Calum, di Debbie, di Ashton, River e Luke.
«River sta con Luke. Ma allora perché sembra avere una cotta per Ashton?»
«È complicato».
«Allora spiegamelo».
«Ho un'idea migliore. Perché non mi spieghi perché Debbie ce l'ha tanto con me».
«Perché sei troppo distratto e non ti accorgi di come stanno le cose».
Michael si acciglia. Questo cosa dovrebbe significare? «E come stanno le cose?»
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Le note anche questa volta all'inizio, perché boh. Se c'è ancora qualcuno che segue questa storia, lo ringrazio di cuore. Mi fa piacere sapere che c'è qualcuno (se c'è qualcuno XD) che mi segue nonostante queste lunghissime attese tra un capitolo e l'altro. Vi dirò la verità: non scrivo dal 23 aprile (oggesù. Aprile. Non mi ero accorta che fosse così tanto tempo o.o). Sto ricominciato solo in questi giorni, dopo aver sistemato un paio di conti in sospeso con me stessa - sono una persona molto paranoica, se ve lo state chiedendo, e il solo fatto di non riuscire a scrivere mi faceva impazzire. Ecco, questo è per farvi capire che sono indietro come i gamberi con la stesura dei capitoli, che molto probabilmente questo capitolo sarà peggiore dei precedenti (e il prossimo forse anche peggio), perché sto cercando di riprenderci la mano dopo questo periodo di blocco. Spero di riuscirci.
Prima di lasciarvi al capitolo, voglio scrivere qualche altra cosa.
1. Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno scritto, hanno inserito la storia tra i preferiti/seguiti/ricordati (non so perché l'ho scritto al maschile, ma non mi va di correggere). Ho promesso a molti che non avrei abbandonato la storia e mi sto impegnando per mantenere la promessa, anche se impiego secoli per aggiornare. :)
2. Chiedo scusa se non ho risposto alle recensioni. Il più delle volte mi imbarazzo leggendole e passo il tempo a ridacchiare e ad arrossire e, giuro, sono enormemente grata ad ogni lettore. Solo che sono pigra e non sono brava come si pensa ad esprimere i miei sentimenti. Ma, ehi, grazie! Sul serio, grazie.
3. Grazie tantissime alla mia Bobbol Fede (aka Rigmarole qui su efp), che mi ha betato il capitolo. Grazie delle puntualizzazioni e della tantissima pazienza e compagnia! ♥ 
4. ASPARAGI
5. Felice fine scuola a tutti voi! ♥

Lots of love, 
Mich


 

 

 

6.

 

Quando finalmente la settimana giunge al termine, il sabato arriva e porta con sé un cielo grigio che promette tutto fuorché un allegro pomeriggio tra amici sulla spiaggia. C'è chi prega intimamente che quel tempaccio sia l'occasione perfetta per abbandonare quei progetti e non dover passare del tempo con gli altri, chi si morde le labbra e incrocia le dita nella speranza che torni il sole e chi, invece, semplicemente non si fa scoraggiare da un po' di nuvoloni neri, ma recupera le tende da campeggio dal garage con l'intenzione di usarle per costruire un riparo – seppur precario.

Il clima è caldo e umido, nonostante tutto, e per questo l'idea di stare chiusi tra quattro mura di tela cerata non entusiasma nessuno, ma Ashton, Luke e Calum hanno comunque appena finito di montare le tende, per avere un luogo in cui ripararsi in caso di pioggia.

Michael strimpella la chitarra seduto su un tronco assieme a River – se glielo chiedi, le sta tenendo compagnia, non sta affatto evitando di lavorare. Shae-Lee e Debbie non sono ancora arrivate, e lui inizia a temere che non si presenteranno. Se così fosse, gli dispiacerebbe molto: in fondo gli piace l'idea di poter trascorrere del tempo tutti insieme, senza che Calum o Ashton si sbronzino incasinando la situazione. Anche River sembra non veder l'ora che arrivino le ragazze, nota lanciandole un'occhiata: continua a guardarsi intorno, a torturarsi le mani, a combattere la voglia di alzarsi e chiedere a Luke che razza di problema abbia.

Anche a Michael piacerebbe saperlo. Sono giorni che lui e River non si parlano e una cosa del genere non si è mai vista prima d'ora, probabilmente. A volte discutono, certo, e giurano di non parlarsi mai più, come i bambini, ma non dura mai più di qualche ora, perché sono l'una il rifugio dell'altro e non c'è altro luogo in cui possano andare a nascondersi.

In un momento di particolare poesia, mentre osserva gli altri ragazzi completare il montaggio delle tende, pensa che se cadesse un diluvio e Luke e River non avessero un riparo, nemmeno lo cercherebbero, stando le cose normalmente: si proteggerebbero a vicenda dalle intemperie. Poi ci ripensa, inarca le sopracciglia e promette a se stesso che non dirà mai in vita sua una cosa del genere ad alta voce, perché un pensiero così patetico non è mai stato partorito da nessuno. Ride, quindi, attirando lo sguardo incuriosito di River.

«Che c'è?» gli chiede, e non insiste quando lui scrolla le spalle con noncuranza e il suo classico sorriso trasognato. In tutta sincerità, è proprio contenta che Shae-Lee si sia presa una cotta proprio per lui: sarebbero tenerissimi insieme e, senza alcun dubbio, Mickey non le farebbe mai del male di proposito, è troppo gentile per farlo. Sono entrambi dolci, eccentrici e un po' svampiti – non riesce a immaginare una coppia migliore di quella. Sul serio.

Rivolge lo sguardo alle tende e trova subito la figura di Luke. Quello è proprio il genere di cosa che confiderebbe a lui e a nessun altro, perché è troppo sciocco per essere raccontato a Deborah, troppo personale per essere detto a quell'indiscreto di Calum e troppo confidenziale per poterlo condividere con chiunque altro – soprattutto con i diretti interessati. Le manca, Luke. Le mancano le loro occhiate d’intesa, le conversazioni idiote almeno quanto quelle profonde; le manca camminare in silenzio spalla a spalla – circa, perché lei è molto più bassa – per strada, le mancano le sue linguacce ben poco espressive intercettate durante la lezione, quando lei distoglie lo sguardo dall'insegnante per cercare distrazioni dalla noia. Le mancano le sue visite improvvise nel bel mezzo del pomeriggio perché “non ho voglia di studiare”. Le manca il suo migliore amico.

Vorrebbe solo sapere in che modo sia riuscita a rovinare tutto e come poterlo aggiustare, quel tutto.

 

*

 

Quando le ragazze arrivano, Calum va loro incontro a braccia spalancate con tutta l'intenzione di accoglierle con un abbraccio; soprattutto Deborah, che, dal canto proprio, non nutre lo stesso desiderio. Trovandosi faccia a faccia con lui, infatti, lo evita con un'improvvisa deviazione e si affretta a salutare River, l'unica che abbia davvero voglia di incontrare.

Non passa nemmeno un minuto prima che Ashton proponga di fare legna per improvvisare un falò e che Shae-Lee, che ancora non ha avuto il coraggio di rivolgere la parola a Michael, dia di gomito a River, la quale spontaneamente si offre volontaria per dargli una mano.

Deborah avrebbe almeno tre valide motivazioni per obiettare, qualcuna più egoistica delle altre – Non è contro la legge accendere fuochi senza autorizzazione? Al povero Luke non dispiace che River si allontani? Ed è proprio necessario portarle via l'unica persona che non perde completamente il lume della ragione appena vede Clifford? –, ma fa un respiro profondo e si morde la lingua per non rompere le uova nel paniere di nessuno. Dopotutto ha accettato di propria volontà, anche se non senza un subdolo incoraggiamento, di raggiungere gli scapestrati in spiaggia, e ora non può pretendere di rovinare loro la festa – non così presto, almeno, può sforzarsi e aspettare ancora un pochino.

Così River e Ashton si allontanano insieme lungo la spiaggia, conversando spensieratamente, senza che si accorgano delle cinque paia di occhi che li fissano. Il primo a distogliere lo sguardo è Luke, che non sa spiegarsi l'improvviso moto di rabbia che lo coglie. Sbuffa, dimentica qualunque cosa stesse per fare e si siede sul tronco accanto a Michael, dove poco prima stava lei. Imbraccia la propria chitarra e cerca di non pensare a nulla al di là della musica, nonostante la tentazione di voltarsi e guardare quell'orribile accoppiata passeggiare.

All'improvviso è calata su di loro una strana pesantezza, che è Calum a scacciare con un saluto allegro dei suoi: «Be', ciao ragazze! È un piacere vedervi! Mickey iniziava a pensare che non sareste venute!» esclama, spalancando di nuovo le braccia.

Il sorriso di Shae-Lee si allarga a dismisura udendo quelle parole, reazione che fa roteare gli occhi a Debbie e guadagnare una sua occhiataccia a Cal – era proprio necessario illuderla ulteriormente?

Michael nel frattempo è arrossito; dà una spinta al suo amico facendolo barcollare. «Non è affatto vero!» protesta. Poi, borbottando e senza riuscire a guardare nella loro direzione, specifica che aveva solamente preso in considerazione l'idea.

Calum sogghigna, Shae-Lee ridacchia e si trattiene dal saltellare per la gioia causata da quella rivelazione; Debbie si chiede perché l'abbia seguita fin lì, visto che non ha alcuna voglia di avere a che fare con quei cretini. Lancia poi un'occhiata preoccupata a Luke, che tiene lo sguardo basso sulle corde della chitarra e non apre bocca, emettendo note appena accennate nello sfiorare lo strumento con le dita.

«Avevamo promesso di venire, non avremmo mai tirato pacco senza avvisare» sta squittendo Shae-Lee allegramente, intanto. Non solo sembra del tutto a proprio agio tra loro, ma è anche estremamente su di giri: è la prima volta che esce con Michael! Okay, non sono soli e non si può proprio definirlo un appuntamento, ma sono comunque in giro assieme ed è stato lui a invitarla di propria volontà, senza che lei lo proponesse per prima. È più di quanto abbia mai sperato.

Lancia una breve occhiata a River e Ashton; stanno scegliendo i rami proprio in riva al mare. Per un attimo si chiede se non sia più saggio cercare dei rami secchi più lontano dall'acqua, ma poi realizza che probabilmente all'amica importa solo passare più tempo possibile con il ragazzo per cui ha una cotta; Ashton invece... be', prima o poi lo capirà.

Torna quindi a concentrarsi su Michael, che borbotta contrariato in direzione di Calum, il quale sembra divertirsi un mondo a prenderlo in giro. Shae-Lee non sta ascoltando, non sa cosa gli stia dicendo, ma pensa che quando arrossisce d'imbarazzo è terribilmente carino. Quindi arrossisce a propria volta e sorride intenerita.

Non ci vuole molto perché Michael sbuffi con stizza e, «Sta' zitto, Calum», ponga fine alla presa in giro con un mezzo sorriso. Si rivolge poi con sorprendente nonchalance a Shae-Lee: «Vado a ritirare le pizze qua vicino. Vieni con me?»

In un primo momento lei sgrana gli occhi e dischiude le labbra, poi si apre in un sorriso e annuisce, senza pensarci nemmeno per un istante. Come potrebbe rifiutare di passare un po' di tempo sola con lui? «Ci vorrà molto?» chiede allegramente; non che la prospettiva le dispiaccia, comunque.

Lui scrolla le spalle e scuote poi il capo. «Cinque minuti dalla spiaggia. Le abbiamo ordinate ieri e dovrebbero essere pronte. Cal, portafogli!» intima poi, porgendo una mano all'amico.

Calum fa una smorfia e «Ce l'hai in tasca» risponde.

Michael gli sorride sgranando gli occhi in un'espressione d'ovvietà. «Mi riferivo al tuo. Io sono al verde».

Ovviamente.

L'altro, messo alle strette da quella rivelazione, si volta a consultare Luke con lo sguardo. Lui in tutta risposta rivolta le tasche dei pantaloncini, dimostrandole vuote. Così a Calum Hood non resta che sbuffare sonoramente e «Mi sento generoso, Mike. Oggi offro io!» dice in tono leggermente acido, ma anche divertito.

Sono lì per festeggiare il successo del loro provino al Denim, per cui niente può davvero scalfire il suo buon umore oggi. Intercettando lo sguardo di sufficienza di Debbie, addirittura, le strizza l'occhio e sorride trionfante, poi però il suo sorriso si incrina quando nota l'espressione malinconica di Luke. Non tutti sono di buon umore oggi, no.

Ma gli amici servono a questo, giusto? «Luuuucaaas!» Un attimo dopo si è tuffato addosso al suo amico, che è caduto all'indietro con la schiena sulla sabbia, chitarra e Calum appresso.

Shae-Lee dischiude le labbra per la sorpresa, vedendoli sparire dietro al tronco; dalla propria posizione riesce a vedere solo le loro gambe intrecciate e scalcianti. A confermare che nessuno dei due ci ha rimesso le penne sono le risate singhiozzanti di Calum e un «Your band sucks!» che, a giudicare dal sorriso sollevato di Michael, deve essere un buon segno.

«Bene, andiamo?»

Shae-Lee annuisce e gli fa segno di precederla senza pensarci due volte. Solo quando ormai si sono avviati, si ricorda di un piccolo problema: si volta dunque indietro per controllare l'espressione di Debbie, rimasta sola a guardare con il capo inclinato e le sopracciglia aggrottate Luke e Calum che cercano di districarsi da quel groviglio di gambe, mani e chitarre.

«Debs?» la richiama, chiedendole il permesso di allontanarsi. Ha davverodavverodavvero voglia di stare un po' da sola con Mickey, ma è anche vero che non potrebbe mai abbandonare la propria migliore amica.

Deborah si volta a guardarla, e dopo aver contorto le labbra in una smorfia contrariata le sorride e la invita ad andare con un cenno del capo. Allora il sorriso di Shae-Lee si allarga, mentre saluta l'amica con la mano e torna a trotterellare allegramente al fianco della sua ormai storica cotta.

 

*

 

River cammina, ma i suoi piedi non toccano terra; fluttua come le farfalle nel suo stomaco, mentre ride e si bea della presenza di Ashton al proprio fianco. È strano come tutto d'un tratto sembri che le cose stiano andando nel verso giusto. I ragazzi hanno ottenuto il lavoro al Denim, le ragazze li hanno raggiunti sulla spiaggia, presto ci sarà pizza per tutti e sembra che il tempo voglia fare loro la grazia di non piovere. Se solo Luke non fosse ancora arrabbiato con lei, il quadro si completerebbe in un circolo di perfezione.

Ma adesso non vuole pensarci, a Luke. Non ha la minima idea del perché ce l'abbia con lei, ma non è la fine del mondo se per un attimo smette di angosciarsi per il malumore del suo migliore amico, no?

Ride, quando Ashton afferra un bastone e lo usa come stampella, fingendosi un vecchio zoppo. Solo in un secondo momento lui sembra notare il grosso insetto che ci stava passeggiando sopra, che ora si sta avvicinando pericolosamente alla sua mano; grida per lo spavento e lo lancia lontano, giustificandosi poi nei confronti della ragazza: «So che gli insetti ti fanno paura».

River ridacchia e scrolla il capo, affondando le mani nelle tasche dei pantaloncini corti. «Sì, certo. Quanta premura!» commenta in tono divertito e poi si lascia abbracciare, dopo che «Sono il tuo eroe!» ha esclamato Ashton. «Anzi, un super eroe! Chiamami... chiamami Smash!»

È con la felicità a riempirle il petto – seppur con voce incerta e timida – che lo provoca: «Smash: il super eroe terrorizzato dagli insetti».

Come sarebbe a dire?, protesta lui. Lui non ha affatto paura degli insetti. Non ha paura proprio di niente. E, ehi!, River è pregata di smettere di ridere. Oh, non vuole? Bene, allora gliela darà lui, una ragione – e l'attimo dopo le sta facendo il solletico, causando risate più rumorose che, inevitabilmente finiscono con l'attirare l'attenzione di Luke, suo malgrado.

 

*

 

«A proposito di coppie non-coppie... com'è la situazione tra River e Luke?»

Michael e Shae-Lee sono appena usciti dalla pizzeria, lui regge i cartoni impilati – hanno comprato una pizza di ogni gusto, con i soldi di Calum – e lei trotterella al suo fianco, senza riuscire a smettere di sorridere. Il proprietario del piccolo locale li ha accolti ha domandato a Michael di presentargli la sua ragazza, al che sono entrambi arrossiti e lui ha cominciato a smozzicare frasi incoerenti, imbarazzato in maniera assolutamente buffa.

Mickey sgrana leggermente gli occhi, assorto, e senza neanche rifletterci inizia a parlare. Forse lei non lo ricorda, ma già una volta ha definito il loro rapporto “complicato”. Da un certo punto di vista – il loro punto di vista –, di complicato non c'è proprio nulla: sono migliori amici fin da quando erano piccolissimi, sono cresciuti insieme e tra loro è nata una complicità inimitabile. Nessuno dei due si è minimamente accorto di provare qualcosa in più che semplice affetto nei confronti dell'altro. Michael non è un tipo che ha le idee così chiare, quindi non vuole dare definizioni, ma ha sempre sostenuto che quei due siano una coppia a tutti gli effetti, anche se non lo sanno. Il che è proprio strano, secondo lui, ma è anche vero che non è un asso nel riconoscere i sentimenti – ha sempre detto che è roba da ragazze, ma nemmeno River sembra essere molto brava in quello.

Ridacchia e si scusa, perché non lo sa nemmeno lui il motivo per cui sta dicendo tutte quelle cose. Poi sorride e arrossisce un po' quando ammette che parlare con Shae-Lee è molto più semplice che con la maggior parte delle persone.

È la prima volta dopo il pomeriggio delle ripetizioni di matematica che si trovano davvero da soli, forse; è anche la prima volta che si ritrova a parlare con tanta spontaneità con qualcuno. La verità è che con Shae-Lee sta particolarmente bene, ma questo non ha il coraggio di dirlo. Perché lo capisca, comunque, le sorride guardandola intensamente – non sa nemmeno se sperare che afferri il concetto o meno.

Michael è un ragazzo timido, anche se gli piace giocare con la propria bizzarria e fingere di non esserlo. Di fatto però lo è e, a mano a mano che si rende conto di essere in particolare sintonia con Shae-Lee, ha sempre più paura di ammetterlo ad alta voce.

La guarda sorridere e la trova bella. Ha un bel sorriso – come mai non l'ha mai notato in questi anni? E dei begli occhi, anche. E, be', non può fingere di non averlo notato: anche un gran bel fondoschiena. Il sedere di Shae-Lee è senza dubbio alcuno una delle poche cose che gli permettono di apprezzare le lezioni di educazione fisica in piscina. In più lei è dolce, allegra, simpatica e ama la pizza quanto lui, cosa che credeva impossibile prima di oggi. River gli ha detto che, addirittura, suona la chitarra e... «È vero che giochi all'X-Box?» le chiede, senza riuscire a frenare quell'impulso. Non che ci sia niente di sbagliato in quella domanda, ma è leggermente fuori tema.

La ragazza ride e arrossisce; «È molto da sfigati?» chiede. Non sa come lo sappia, è una di quelle abitudini che tende a tenere per sé, ma poco importa. Spera solo che questa informazione non faccia scendere sotto lo zero le sue possibilità.

Michael fatica a crederci. «È un 'sì'?» Vuole una conferma.

«Ehm. Lo è».

Allora lui ride forte, incredulo, e le strizza l'occhio. «Sei la donna della mia vita! Dove sei stata tutto questo tempo?» esulta tra le risate senza nemmeno pensarci, nonostante una parte di lui ne sia sempre più convinta.

Sotto il tuo naso, pensa Shae-Lee, in preda a una risata un po' isterica. Sente le farfalle nello stomaco darsi alla pazza gioia e il cuore martellare così forte nel petto che quasi non riesce a sentire nient'altro. E sarebbe un peccato, perché adora ascoltare Michael ridere. È così emozionata e imbarazzata che preferisce cambiare in fretta argomento e tornare su un terreno neutro: «E invece... tra Ashton e River c'è qualcosa?»

 

*

 

Debbie è sparita chissà dove, sostenendo di aver ricevuto una telefonata importante, e Luke è di umore così nero che Calum non sa cosa dire, perché tutto sembra fuori luogo. Tra le frasi che ha avuto sulla punta della lingua ma ha ingoiato a forza c'erano: “Stanno solo giocando!”, “Perché non vai a prendertela?”, “Su la vita, dobbiamo festeggiare!” e “Proprio non ti rendi conto di essere cotto a puntino?”.

È strano non sapere cosa dire proprio a Luke, il suo migliore amico. Non sopporta vederlo così giù di corda, vorrebbe poter fare qualcosa per lui – oltre al fatto che, nel silenzio, proprio non ci si trova bene. Quando un tuono risuona in lontananza, decide che la situazione è fin troppo surreale e dunque sputa fuori la prima frase che gli viene in mente: «Dovremmo registrare qualche nuova cover per il canale». Grazie al cielo non ha detto nulla di inappropriato.

Luke lo guarda con quei suoi occhi azzurri un po' spenti, scrolla le spalle e grugnisce una conferma poco convinta. Non che Calum si aspettasse una reazione migliore, ma non riesce a trattenere uno sbuffo contrariato. Forse è il momento giusto per mettere le carte in tavola.

«Che c'è, Lucas?»

L'altro fa una smorfia e scrolla di nuovo le spalle larghe. «Niente» risponde, incolore.

«Già. Quindi se ti dicessi che Ashton e River stanno pomiciando la cosa non ti disturber-»

Non riesce nemmeno a concludere la frase che Luke, allarmato, sta già perlustrando la spiaggia con lo sguardo alla ricerca della fastidiosa coppietta. Con suo sommo sollievo, al momento questa non sembra nemmeno così affiatata: lui raccoglie qualche ramo e lei osserva l'orizzonte sedendo sulla sabbia. «Che cazzo dici?» domanda poi all'amico, irritato da quel brutto scherzo.

Un po' lo sorprende trovare Calum a osservarlo con un'espressione saccente. «La cosa non ti sfiora, eh?»

Luke non capisce dove l'altro voglia arrivare, quindi non risponde; si limita a guardarlo.

«Sei geloso, Lucas» gli rivela allora.

No che non è geloso. Perché dovrebbe esserlo?

Calum aggrotta le sopracciglia e stringe gli occhi, incredulo. «Di solito perché si è gelosi di qualcuno?»

«Insicurezza.»

Al diavolo, sbotta Calum; non sempre di tratta d’insicurezza: uno può anche essere sicuro di sé al cento per cento, ma volere comunque tutte per sé le attenzioni dell'altra persona.

«E questo che vuol dire?» chiede allora Luke, che non riesce a intuire dove l'amico voglia andare a parare.

«Tu vuoi Riv tutta per te, Lucas».

Che cosa?! Okay, sono amici d'infanzia, ma non è così possessivo. È giusto che lei abbia altri amici, solo... non Ashton. Ashton la sta involontariamente illudendo e lui non vuole che River soffra. Solo che lei non vuole capirlo e si addentra sempre più in quel vicolo cieco...

«E se invece di Ashton fosse... Non so, Matthew McCoy».

«È un coglione anche lui».

«Terrence Eastwood?»

«Esiste qualcuno di peggio?»

«Michael Clifford?»

«Non è il suo tipo».

«Luke Hemmings».

«Che cosa?» Ride. È sempre più confuso dai giochetti del suo amico.

Secondo Calum dovrebbe seriamente pensarci su. Nessun ragazzo al mondo sarebbe abbastanza per lei, nell'ottica di Luke. È protettivo, geloso – no, non può cercare di smentire – e proprio non sopporta che lei abbia una cotta per Ashton. È proprio certo che ciò che prova per River sia solo affetto fraterno?

È ridicolo, secondo Luke, ma per tutta la sera non riesce a togliersi quelle insinuazioni dalla testa.

  
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