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Autore: nihaltali99    09/06/2014    2 recensioni
La ragazza era distesa sul freddo tavolo metallico, gli occhi chiusi, il corpo immobile. Era molto pallida, sembrava morta.
Il Guaritore la guardò soddisfatto del proprio lavoro, la Cercatrice con impazienza. L'inserzione era avvenuta con successo, tra pochi secondi si sarebbe svegliata.
All'improvviso Beatrice Prior apri' gli occhi
...solo che non era più Beatrice Prior.
NB: fanfiction crossover Divergent/The Host
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Will
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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A 4 anni dalla guerra per la conquista del pianeta
(POV. Luna crescente)
Rimango fermo davanti alla ragazza sdraiata sul tavolo di metallo della mia sala operatoria. Mi sento piuttosto stanco, è strano che non mi piaccia quello che faccio, su tutti i pianeti in cui sono stato ho sempre praticato il Guaritore, eppure perché con quedte strane creature è diverso? Perché gli uomini mi fanno pietà? Perché mi dispiace donare ad un'anima il corpo di un umano?
Credo che tutto derivi dal fatto che gli umani sono molto difficili da assimilare, che continuano a combattere e a vivere con i loro ricordi anche dopo essere scomparsi per sempre.
Osservo il corpo di questa povera ragazza, ricordo quando me l'hanno portata 4 anni fa, aveva varie ferite da arma da fuoco in quasi tutta la schiena e il petto, il viso cinereo in quanto il corpo lottava tra la vita e la morte, le vene intossicata da chi sa quale sorta di veleno. Le apri' leggermente la bocca e le spruzzai un cicatrizzante che subito fece rigenerare la sua pelle, poi le spruzzai un disintossicante che elimino' ogni traccia del veleno dal suo corpo. Ricordo che dopo pochi minuti si svegliò, apri' gli occhi contro ogni nostra aspettativa, ci fissò confusa, il colore dei nostri occhi la inquieto'
< Chi siete!? > chiese con un filo di voce, scommetto stesse pensando a come fosse possibile il fatto di essere ancora viva
< Mi chiamo Luna Crescente > risposi paziente
< Non prendermi in giro che razza di nome è!? > esclamò la giovane contrariata
< Mi dispiace molto deluderti, ma è il mio nome > notai il suo sguardo perplesso che si trasformo' in odio quando si accorse di essere legata ad un tavolo di metallo
< Dove mi trovo? Perché sono legata > chiese impazziente, mentre già tentava di liberarsi in qualche modo
< Ti trovi in centro di guarigione, ti abbiamo portata qui per l'inserzione > cercai di usare il tono più gentile possibile per non agitarla, ma in fondo la verità andava detta. Mi accorsi che Piro e Primarosa si erano avvicinati, soprattutto Piro, che guardava il corpo come se qualcosa in lui lo avesse conosciuto in qualche modo.
< Will!? Will! Tu...tu...sei vivo! Ma io ti ho... > la ragazza era fuori di se, piccole lacrime le scendevano giù per le gote, capii il perché della curiosità di Piro; il suo ospite aveva conosciuto quella ragazza in vita.
< Hai sparato al mio corpo, lo so bene Beatrice > le disse interrompendola, sempre con il suo solito tono calmo e tranquillo che a volte devo ammettere che è veramente fastidioso. Beatrice lo guardò confusa < Tu...tu eri morto... > balbetto' a fatica, poi rivolse lo sguardo verso Primarosa < Marlene! Anche tu? Allora sono morta davvero? > chiese, notai Primarosa sorriderle comprensiva
< Oh Beatrice mi dispiace, ma lei non c'è più, io non sono Marlene > la ragazza la guardò stupita < Io non... >
< Eh nel caso te lo stessi chiedendo io non sono Will > la interruppe nuovamente Piro < E quello che ti stiamo per fare non ti piacerà > disse sorridendo, Beatrice lo guardo' senza capire, non sapeva che volevamo congelarla in attesa dell'arrivo dell'anima a lei destinata.
Molti di noi la tennero ferma < Lasciatemi! Che volete farmi!? Lasciatemi! > era difficile tenerla ferma, si dimenava come un'ossessa e le nostre raccomandazioni gentili, come < Sta calma! Non sentirai male! Se ti agiti sarà peggio! > oppure < Attenta! Non farti male! > , non servivano a nulla. Le spruzzai negli occhi un luquido che la fece addormentare di colpo, così tutto fu più facile e lei dimentico' ogni cosa.

L'abbiamo scongelata poche ore fa' e tra pochi secondi anche l'anima avrà finito di scongelarsi.
< Guaritore? Luna Crescente? > la voce della mia assistente mi richiama alla realtà
< Si Fiordaliso? > lei mi guarda emozionata
< È tutto pronto! >
Mi sento molto nervoso adesso, un'inserzione può essere praticata da qualsiasi anima in caso di emergenza, perciò, data anche la mia esperienza, dovrebbe essere facile. Ma abito un corpo umano ed essere nervosi è all'ordine del giorno. Faccio un respiro profondo per calmarmi.
< Anche io sono pronto. Portami il crioserbatoio > dico sorridendo mentre la tensione aumenta, Fiordaliso annuisce e sparisce nella stanza accanto.
Nel frattempo la Cercatrice continua a fissare il corpo con ansia e preoccupazione, ogni tanto sobbalza quando le sembra che si stia muovendo, ma poi si rende conto che è impossibile, è sotto sedativi e sta dormendo. Provo pena per quella povera ragazza, tra poco non esisterà più e di lei resterà solo un vago ricordo. La Cercatrice non capisce tutto questo, non sa niente su come funzioni il mondo, ha vissuto solo due vite fino adesso, è molto combattiva, una cosa che non approvo per un'anima, ma di certo non sono io a doverle dire cosa fare. Sposta dietro le orecchie ciocche di capelli biondi con fare nervoso, gli occhi della sua ospite, già azzurro ghiaccio, con il colore acceso dovuto alle anime sono ancora più inquietanti e da un certo punto di vista spietati. È vestita di azzurro, perché dice che alla sua ospite piaceva quel colore, anche se un'affermazione del genere è molto preoccupante, e se non avesse assimilato completamente la sua ospite?
< Andrà a buon fine vero? > chiede riportandomi alla realtà
< Ma certo > rispondo
< E sarà presto pronta a collaborare? > chiede con agitazione ed impazienza
< Lasciala stare per un po' > le impongo, non mi piace la piega che sta prendendo la conversazione, fortunatamente arriva Fiordaliso.
< Ora è tutto pronto > dice sorridendo, annuisco con convinzione, sospiro, sono pronto.
Giro la testa della ragazza di lato, prendo il bisturi, la mia assistente disinfetta la zona, incido la pelle alla base del collo, ma non troppo a fondo per non far uscire troppo sangue. Fiordaliso si affretta a prendere ilcrioserbatoio, con il quale l'anima ha viaggiato nello spazio ibernata. È una specie di piccolo contenitore metallico di forma ovale, lo apro lentamente e osservo l'anima contorcersi, come se si stesse stiracchiando, con una straordinaria grazia innata < È così bella > penso, non riesco a non emozionarmi alla vista di un'anima nuda. È piccola come il palmo di una mano, sembra un intricato groviglio di nodi che si scioglie e si riaddensa, è luminosa e ha varie sfumature argentee, trovo difficile descriverla, non ci sono parole per descrivere la perfezione.
La prendo delicatamente tra le mani per non farle male, la appoggio a contatto con la piccola apertura nel collo di Beatrice, il cuore mi batte all'impazzata e vedo che anche Fiordaliso è piuttosto emozionata, l'anima entra e comincia a prendere possesso del corpo, insinuandosi nel cervello. Richiudo la ferita con il cicatrizzante; le sofferenze della ragazzastanno per finire, ora qualcun'altra prenderà il suo posto.
Beatrice Prior apre gli occhi, come quelli della Cercatrice, erano già azzurri e pian piano diventano di un azzurro molto più intenso e luminoso, ecco che l'anima ha fatto il suo dovere.
< Ben svegliata, ma soprattutto benvenuta sulla Terra > le dico sorridendo
< Grazie, mi scuso per la domanda, ma dove mi trovo? > sussurra con un filo di voce
< Sei in un centro di guarigione, a New York > vedo che questo nome non le dice niente, ma non importa perché presto imparerà tutto su questo pianeta.
< Quando sarà in grado di lavorare? > chiede con la solita impazienza la Cercatrice e l'anima la guarda incuriosita, poi fissa me, il colore scuro della mia pelle e miei capelli scuri che sono così diversi dalla Cercatrice, così come lo sono i capelli rosso fuoco e la pelle chiarissima di Fiordaliso, intuisco il suo pensiero, ma prima rispondo alla Cercatrice
< Di sicuro non ora! > dico severamente, poi mi rivolgo alla nuova arrivata < Qui non è come gli altri pianeti su cui sei stata, gli umani sono tutti diversi tra loro, non c'è persona uguale all'altra, a meno che non si tratti di gemelli > lei mi guarda e annuisce convinta, comincia a ricordare grazie a Beatrice presumo
< Sei un'anima incredibile! Hai viaggiato molto e hai vissuto su molti pianeti > le dico
< Su otto ho sentito dire > mi interrompe Fiordaliso e io le lancio uno sguardo severo facendo sorridere l'anima. Mi schiarisco la voce
< Una Viandante così qualificata non può non avere un nome, come devo chiamarti? > domando gentilmente
< Allora...chiamatemi...Viandante > dice con un filo di voce prima di riaddormentarsi per la stanchezza. Inevitabilmente sorrido intenerito.
  
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