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Autore: feilin    09/06/2014    2 recensioni
Comincio col dire che questa storia è... mh, diciamo un altro punto di vista della storia che sta scrivendo un altra autrice, che ha caricato la storia nella categoria dei SS501. Quindi, voi potete anche non leggere il suo, ma se volete capire la storia a 360 gradi, allora fatelo ( è consigliabile la seconda opzione XD) oltre a questo ovviamente questa storia si concentra sugli SHINee, ma troverete parecchi altri personaggi come i SS501, Hongki, Suju ecc ecc XD è una storia molto carina, che consiglio a tutti. Buttateci un occhio :D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XVII
 
 
Il risveglio della mattina del mio compleanno fu chiassoso, troppo per i miei gusti. Sentivo mia madre al piano di sotto friggere qualcosa di sconosciuto, mio padre asciugarsi i capelli con il fono nel bagno e mio fratello che bussava insistentemente alla mia porta nel tentativo di svegliarmi.
- Dai sorellina, non  puoi dormire anche oggi! Svegliati! Abbiamo tante cose da fare, palloncini da gonfiare, tavoli da apparecchiare e cibo da preparare! - disse lui entrando e cominciando a spingermi delicatamente facendomi molleggiare sul letto.
- Taemin… per favore – mi lagnai infilando la testa sotto le coperte – c’è tempo fino a stasera, non possiamo prendercela con comodo? -
- No, andiamo? Dai dai! -
Possibile che sia più esaltato lui che io?
- Ok, ok mi alzo, ma smettila di fare così che mi stai facendo venire il mal di mare - commentai mettendomi in piedi.
Mi preparai con calma e feci una sana colazione per poi seguire Taemin nei numerosi giri che riguardavano palloncini, tovaglie per i tavoli e tante altre cianfrusaglie.
Optai per i palloncini colorati, che mi ricordavano molto i colori degli SHINee. Una volta conclusi i giri tornai a casa e cominciai a prepararmi accuratamente per la festa, indossando il vestito che avevo scelto, i tacchi e decidendo di piastrarmi i capelli e renderli mossi verso le punte. Il trucco fu leggero, come sempre e una volta che tutti fummo pronti, partimmo verso la sala che Taemin aveva scelto.
Il lavoro finale non era davvero niente male. I palloncini davano quel tocco di colore che amavo, e il palco era molto carino, piazzato al centro, contornato dai tavoli e dal cibo. I primi ad arrivare furono alcune mie compagne di classe e anche altre amiche che conoscevo, fra cui Amber, che avevo conosciuto tempo addietro dal parrucchiere, quando aveva deciso di dare un taglio netto alla sua capigliatura. Non amavo particolarmente i capelli corti, ma dovevo ammettere che a lei stavano molto bene. Sara non si attardò ad arrivare, lasciandomi il regalo insieme agli altri e stritolandomi in un grosso abbraccio.
A poco a poco cominciarono ad arrivare tutti, compresi Ilaria ed Hongki, da cui mi catapultai.
- Ciao, Yaya! È tanto che io e te non ci vediamo! - esclamai contenta di rivederla. Non volevo che il legame fra me e lei andasse perduto per la lite con suo fratello.
- Già. Mi sei mancata -, disse lei con un sorriso.
- Come stai? -, domandai.
- Bene e… e tu? -, esitò lei, probabilmente riferendosi al mio bellissimo periodo.
Scrollai le spalle per non pensarci - Potrebbe andare meglio, ma alla fine va tutto a gonfie vele - risposi.
Hongki dopo un caldo abbraccio mi diede il regalino da parte sua e di Yaya, che andai ad appoggiare insieme agli altri, per poi entrare dentro al locale con tutti gli altri.
- Allora Feffe, come ci si sente ad essere di un anno più vecchi? - chiese Onew sorridendo.
- Oh, davvero benissimo Onew, grazie per avermi ricordato che ho un anno in meno da vivere - risposi in modo ironico facendolo scoppiare a ridere insieme ad Hongki, osservando poco dopo Kibum che con perenne bisogno di masochismo si era avvicinato ad Ilaria per chiacchierare. Sospirai, seguendo poco dopo tutti gli altri verso il tavolo prescelto.
- Feffe il colore dei palloncini è puramente casuale? - chiese Minho guardandosi intorno.
- Ma certo - affermai con convinzione – non crediate di essere sempre al centro dei miei pensieri, piccole stelline - commentai sorridendo.
- Oh, ma anche noi ti vogliamo bene! - pigolò Kibum abbracciandomi prepotentemente, cosa che fece ridere me e gli altri. La serata passò in tranquillità, e mi divertii tantissimo a chiacchierare con tutti, anche se in cuori mio sapevo che un pezzo importante mancava.
Mangiammo a sazietà, e con l’ arrivo della mia magnifica torta, scelta dai miei genitori, decisi di aprire tutti i regalini che mi avevano fatto. Da Yaya e Hongki ricevetti una ciondolo elegante e carinissimo, gli SHINee insieme a Sara mi regalarono un pc nuovo di zecca che amai follemente, e tutti gli altri regali riguardavano borse o vestiti di marca che accettai ben volentieri. Il mio sorriso era perennemente sulla mia faccia.
- Ti stai divertendo? - chiese mia madre avvicinandosi con papà.
- Tantissimo. Grazie per la festa -
- Feffe, scusa se disturbo - sentii poco dopo Onew. Mi voltai per guardalo – io e gli altri vorremmo approfittare del palco per dedicarti una canzone. Possiamo? - a quelle parole avvampai, sentendomi in imbarazzo , ma accettai ben volentieri.
- Ma certo, il palco è tutto vostro - sorrisi, andandomi a sedere al tavolo libero più vicino. Li vidi salire tutti sul palco, e il silenzio piombò in un secondo. Quando la canzone partì, capii subito a cosa miravano.
Maledetti, proprio Kiss Kiss Kiss? Dovete farmi del male proprio oggi?
Sospirai, ascoltandoli cantare, mentre le parti di Jong venivano divise fra di loro.
Fortuna che siete bravi.
La canzone, benchè mi riportasse alla memoria eventi passati, mi piaceva da morire, e vedere loro che la cantavano mi piaceva ancora di più.
Però ne manca uno. Il più importante per me. Perché ci siamo ridotti a questo schifo?
Cominciai a ripensare a tutti i momenti più belli che avevo passato con lui, ai baci rubati e a quelli dati con amore e passione. Alle stupidaggini che diceva per farmi ridere e ai momenti in cui mi guardava come un cucciolo bastonato quando capiva di aver esagerato. Senza volerlo alcune lacrime mi inondarono gli occhi, e con il passare dei secondi, l’ istinto di voltarmi per non sentire quelle parole e quella canzone prendeva il sopravvento. Ma non lo feci. Me lo meritavo.
Quando la canzone finì, partì un applauso del tutto meritato per quei quattro ragazzi che non avevano smesso un momento di sorridermi.
- Bene. Grazie a tutti per l’applauso, ma vorremmo fare tanti auguri alla festeggiata di questa sera! Questo era un piccolo pensiero per lei, che ci sostiene sempre e ci incoraggia a migliorare le nostre abilità. Crede in noi, e in quello che facciamo. Ci vuole bene e ci accetta per quello che siamo, con pregi e difetti. Ci ha seguito fino a qui, e speriamo vivamente che possa continuare a farlo. Tanti auguri Feffe - finì Onew seguito da un applauso generale. Sorrisi, avendo voglia di salire su quel palco per abbracciarli senza pietà.
- Ma c’è un'altra sorpresa è in arrivo e noi tutti speriamo le possa piacere - concluse lui scendendo dal palco con gli altri, non prima di aver lasciato il microfono sul palco. Perplessa da quello che stava per accadere, restai in silenzio come tutti in attesa di quella “sorpresa” che doveva arrivare. Sgranai gli occhi non appena vidi la figura che si accingeva ad uscire dalle quinte e piazzarsi al centro, troppo agitato e tremante per essere davvero lui.
E a te chi ti ha fatto entrare?
Jonghyun era lì. Davanti a me. In piedi sul palco, stringendo ardentemente quel microfono fra le mani, aspettando che la base partisse. Furono secondi lunghissimi nel quale i nostri sguardi si incontrarono. La base partì, facendo uscire una melodia a me nuova, probabilmente scritta proprio da lui. Partiva con una chitarra, in modo lento e malinconico.
La sua voce mi entrò nella testa, e se da una parte il mio cuore faceva i salti mortali solo per la sua visione, il mio cervello era restio e non mi permetteva di cambiare espressione facciale, lasciandola impassabile. Apprezzai davvero quella canzone, e capii che dopotutto, lui ancora ci teneva tanto a me. La sua interpretazione mi metteva davvero i brividi. La tristezza, l’angoscia e la speranza. Erano queste le tre emozioni principali che sentivo, e che lui mi stava trasmettendo. con la fine della canzone ci fu un momento di silenzio in cui lui continuava a guardarmi disperatamente ed io continuavo ad incenerirlo.
Tu pensi di risolvere sempre tutto con le canzoni vero? Non è un musical questo, e di certo non è una fiaba Disney, è la vita reale e nella vita reale bisogna avere le palle.
Dal fondo sala qualcuno cominciò ad applaudire, incitando tutti gli altri in un applauso fragoroso e assordante.
Jonghyun si fece coraggio, ed aprì la bocca pronto a parlare.
-Grazie… Grazie mille. Io… non sarei dovuto venire fin qui, perché la festeggiata non mi aveva invitato. Aveva tutte le ragioni per farlo e non la rimprovero per questo. E’ ciò che mi merito. Fossi stato in lei, riconosco che avrei fatto lo stesso. Questa canzone è… il mio regalo per questa sera speciale. Ti prego… -disse rivolgendosi a me - accetta questo mio ultimo atto di coraggio, perché sei la cosa a cui tengo di più. Tutto ciò che hai ascoltato, viene dal cuore, e se solo tu vuoi… possiamo ricominciare. Le mie braccia sono sempre aperte per qualunque cosa tu abbia bisogno -
Bla bla bla, lo sappiamo tutti che sei bravo a parlare, ma io non ho bisogno di questo.
Mi alzai ignorandolo completamente e uscendo, causando mormorii di disapprovazione degli altri.
- Ti amo…Buon compleanno, amore mio - lo sentii mormorare mentre uscivo sbattendo la porta del locale. Presi un bel respiro profondo, sentendo il cambio netto di temperatura da dentro a fuori.
Vediamo che succede adesso.
Aspettai qualche secondo. Potevano succedere tre cose in quel momento. Jonghyun mi avrebbe seguito e avremmo litigato nuovamente. Jonghyun mi avrebbe seguito e avremmo fatto pace. Jonghyun non mi avrebbe seguito. L’ultima opzione mi spaventava da morire.
Passarono i minuti, nel quale tentai di non morire di freddo e nel quale la paura cresceva ogni secondo di più.
Ok, forse sono stata davvero estrema, ma devo capire. Jonghyun, se mi ami davvero, esci da quella maledetta porta e presentati davanti a me!
Passarono altri minuti.
Io so che stai per uscire. Lo sento.
Quando vidi la porta spalancarsi mi girai di scatto dall’altra parte, spaventata ma tirando un sospiro di sollievo.
- Aspetta - lo sentii dire vedendomi allontanare.
Ancora? Sono dieci minuti buoni che sto qui fuori e mi dice pure aspetta!
- Ti avevo chiesto espressamente di restartene alla larga dalla mai festa di compleanno perché non volevo vederti! E tu che fai? Scrivi e componi una musica per irrompere proprio questo giorno! -, sbraitai.
- Pensavo che ti facesse piacere. Era un modo carino per dirti che ci tengo a te! Possibile che tu nel giro di un mese non sia riuscita a far pace con il tuo stesso cervello!? CHE COS’HA HONGKI PIU’ DI ME!? Posso saperlo una buona volta!? -, controbatté Jong, con gli occhi scintillanti di rabbia.
- Niente! Sa ascoltare! Farmi ridere! Farmi sentire importante e non l’ultima ruota del carro! -, risposi sperando capisse.
Vidi Jong fare una smorfia, per trattenere una fitta lancinante che, immaginai gli avesse colpito lo stomaco: - Non sono così? -, chiese.
- NO! Lo eri, ma sei diventato l’esatto contrario! Sempre fra gli SHINee, tua sorella e la musica! Una volta non l’avresti mai fatto! -, risposi infuriata.
- E TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER RITORNARE INSIEME A TE!? Per come parli, sembra che me ne sia restato con le mani in mano tutto il tempo, fregandomene altamente di tornare con te! -, ringhiò Jong.
- L’ho apprezzato, infatti! Ma come presumevo, ti sei arreso presto! Prova del fatto che non sei cambiato nemmeno ora! -,ruggii io.
- COSA!? Sono andato avanti per due settimane senza sosta! -, continuò Jong.
- Beh, un po’ poco! Io ho sopportato per tre mesi interi!  - ringhiai - ringrazio il Cielo che mi ha mandato un angelo a trattenermi! - dissi riferendomi palesemente ad Hongki.
- Così lui sarebbe un angelo e io il mostro! Continua! Dai! Ora dirai anche che non ce la fai più! Che preferisci stare sola, e invece stai con lui! Non ti sei fatta sentire per un mese, quando avevi detto che in una settimana ci avresti pensato bene e poi mi avresti dato un ultimatum! - continuò lui accusandomi.
- Ti avevo avvertito anche che non mi sarebbe bastata, o sbaglio?-, lo rimbeccai, riducendo gli occhi a due fessure, andando sempre più sotto a Jong. Lo guardai in cagnesco per poi voltarci a guardare il muro che sembrava avere la voce di Kibum.
Ma ci stanno spiando? Vabbè, non importa, tanto ormai!
- Non credevo che ci avresti messo un millennio per capire se mi amavi ancora o meno! - ricominciò lui.
- Beh, scusami tanto se al contrario tuo io rifletto prima di prendere decisioni - commentai. Lo vidi sospirare pesantemente, per poi calmarsi e guardarmi dritto negli occhi.
- Ho solo una domanda da porti e poi potrai continuare a vivere come meglio credi la tua vita -, sentenziò lui con fare serio.
- Dimmi - lo incitai incrociando le braccia al petto, sentendo il cuore tamburellare velocemente per le strilla fino a quel momento.
Jong sospirò, stringendo i pugni mentre guardava a terra, poi alzò gli occhi per incontrare i miei e guardarmi intensamente: -Mi ami ancora? O è tutto finito? -.
Restai in silenzio, spiazzata da quella domanda a bruciapelo e le braccia mi ricaddero lungo i fianchi. Guardai Jong negli occhi, stupita e incapace di rispondere. Ci fu un silenzio interminabile in cui non sapevo cosa rispondere. In realtà lo sapevo, avrei voluto urlarglielo, ma non usciva la voce. Ero paralizzata, come la prima volta che dovetti diglielo, cosa che neanche feci, perché lo baciai e basta.
Che diamine, ho vent’anni e ancora ho questo complessi!?
Aspettai ancora, guardando Jong come ad implorarlo di fare qualcosa.
Dai Jong, la terza è quella buona.
A poco a poco vidi la sua pazienza svanire nel nulla: - Al diavolo! - ringhiò lui prendendo il mio viso fra le mani e avvicinandolo alle sue labbra prima che me ne potessi rendere conto. Un vortice di emozioni mi perforarono il petto, risvegliando quell’emozione che pensavo di aver perduto per sempre. Le labbra di Jonghyun mi erano mancate in una maniera indescrivibile, sentire le sue mani accarezzarmi il viso e i capelli non avevano paragoni.
Era esattamente questo che volevo.
- E bravo il mio fratellone! -, strillò Ilaria facendoci sussultare e staccare dal bacio.
- Ce l’hanno fatta! -, andò a seguire Kibum felice anche lui insieme ad Hongki.
Ma che dia… che ficcanaso! Pensavo ci fosse solo Kibum!
Jong li guardò trucemente, aggrottando le sopracciglia: - Ci stavate spiando!? -, esclamò irritato.
Ilaria, ignorando completamente la sua domanda, gli saltò al collo: - Sono fiera di te, Jong! -.
- Sì, anche noi -, disse Hongki, sorridendo prima a Jong e poi a me, con un sorriso complice, che fece nascere anche il mio.
Jong sciolse l’ abbraccio: - Sì, anch’io, ma la mia domanda non ha ricevuto ancora risposta -, disse volgendo lo sguardo su di me, temendo una mia risposta negativa.
Guardai nuovamente Hongki, sorrisi, vedendo poco dopo fare lo stesso, e tornai a guardare Jonghyun: - Certo che ti amo! Stupido! -, esclamai per poi gettarmi fra le sue braccia e dargli un altro, passionale bacio.
- Oh, come sono contenta! - esclamò Yaya battendo le mani.
Guardai teneramente Jonghyun, finalmente, e lo abbracciai come un degno koala farebbe, sentendo di nuovo il suo calore pervadermi le ossa.
Dalla sala principale uscirono gli SHINee, raggiungendoci subito e circondandoci. Avevano capito che le cose erano andate per il meglio.
- Per fortuna da adesso in poi non dovremmo più sorbirci due mummie -. Commentò mio fratello con un sorriso.
- E’ per questo che l’hai aiutati? Solo per non avere il muso di tua sorella in giro per casa? -, chiese Sara con un velo d’irritazione.
- No, volevo che facessero pace – ammise Tae con viso d’angelo- Ma… sì, questo è uno dei tanti motivi-, rispose.
Sara lo fulminò, poi gli sorrise e lo abbracciò, mentre Jong attaccava con la sua parlantina infinita:  - Grazie ragazzi, senza di voi non ci sarei mai riuscito... Ha ragione Feffe, avevo già gettato la spugna e voi mi aveva incitato ad andare avanti…-.
- Sì, Jong, sappiamo cos’è successo, non farci il solito riassunto-, tagliò corto Minho ridendo, che nel frattempo teneva per mano Amber. Li adocchiai contenta che Minho avesse smesso di pensare e piangere per Tiffany
- Si ma io adesso esigo della torta - annunciò Jonghyun guardandomi dandomi un bacio sui capelli.
- Andiamo dentro allora -
Dopo aver annunciato ai miei genitori la ritrovata pace, e dopo aver fatto mangiare Jonghyun, ci radunammo tutti al tavolo per chiacchierare.
- Mi hai fatto davvero penare donna - Mormorò Jonghyun stringendomi a lui.
- Beh, anche tu non hai scherzato eh -
- Spero solo che non risucceda più una cosa simile. Ho avuto davvero paura di perderti -
- Yah, piccioncini, risparmiate le vostre smancerie per un altro momento - commentò Kibum sorridendo. Sorrisi anche io, finalmente felice
- Devo accompagnarti io? -, chiese Jong spostandomi una ciocca di capelli da davanti gli occhi.
- No, ma visto che Taemin deve riaccompagnare Sara, possiamo andare tutti insieme e poi tu Hongki e Yaya tornate a casa -, risposi.
- Gli stai chiedendo di fare da autista? -, domandò Sara scherzando.
- Certo. Adesso che è tornato devo pur sfruttarlo in qualche modo! -, risposi ridendo.
- Ti prego, tienitelo il più possibile! Non ce la faccio più a sentirlo borbottare per ogni cosa -, disse Yaya poggiando il mento sulle braccia, rigorosamente incrociate sul tavolo.
- Scusa tanto se mi preoccupo! -, ribatté Jong ma con una mia occhiataccia ben assestata riuscii a farlo tacere.
A fine serata salutammo Minho e Onew ed entrammo tutti in macchina con Jong, che ci accompagnò a casa. Non potei salutarlo come avrei voluto, poiché mi sembrava inappropriato davanti agli altri, ma sapevo che avremmo avuto del tempo per noi successivamente. Una volta rientrati a casa cominciai ad esprimere appieno la mia gioia, saltellando e facendo dei versetti trattenuti per non svegliare tutto il vicinato.
- Oh, è tornata finalmente - commento Taemin guardandomi divertito.
- Sono così contenta! Non ci posso credere! -
- Neanche io, fidati. Penso che ti avrei ucciso se avessi fatto la musona anche oggi. Ci siamo impegnati tanto per quella canzone -
- Ah, quindi le famose prove che facevate tutti i giorni erano per questo? – chiesi vedendolo annuire – oooh, come siete dolci tutti quanti, grazie fratellino! Fatti abbracciare, vieni qui! - squittii avvicinandomi e stampandogli un bacio sulla guancia.
- Che cos’è tutto questo diabete. Riprenditi per l’amor del cielo – disse divertito, staccandomi con fare fintamente schifato – sono contento che tu sia finalmente felice, quindi vedi di restarci per i prossimi vent’anni per favore -
- Non ti posso promettere nulla, ma a proposito, come si chiama la canzone che ha scritto Jong? - chiesi curiosa di sapere.
- Y si fuera ella -
- Addirittura il titolo spagnolo -
- Ehi non fare domande a me, chiedilo al tuo fidanzato domani, quando vi vedrete per fare i diabetici - disse lui sbattendo le ciglia e facendo facce stupide.
- Va bene, smettila, non siamo così stupidi. Buonanotte Taemin - dissi dolcemente salendo le scale.
- Buonanotte sorellina -
Una volta arrivata in camera, mi teletrasportai nel pigiama e mi fiondai sotto le coperte in attesa del nuovo giorno, ma ricevetti un messaggio che sventro i miei piani di sonno.
“Dormi? “
 Stavo per andare
“ Volevo solo ricordarti che ti amo <3 “
 Ti amo anche io <3
 
 Angolo di Feilin
eh.. salve. Lo so sono passati anni, ma io ho la maturità XD non sono una cima a scuola e mi sono dovuta salvare in calcio d'angolo proprio, ma eccomi qui comunque. Non è lunghissimo ma abbiate pietà delle mie povere ossa. Che dire, finalmente questi due idioti sono di nuovo insieme :D Cosa accadrà adesso? la storia va avanti, anche se ci metterò una vita giuro che la pubblicherò tutta, e spero che abbiate la pazienza di seguirla. XD in compenso se volete sapere subito cosa è successo e cosa succederà, leggete la FF di Alue che è già finita e pubblicata ;D qui!
come al solito lasciate un commentino caruccio o meno, e ci sentiamo al prossimo capitolo :D un bacioo.
  
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