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Autore: Ambaraba    10/06/2014    1 recensioni
Questa e' una AU in cui Miles e Bass conducono una vita normale e gestiscono un bar insieme :) L'idea mi e' venuta da un'immagine su Tumblr, spero sia un esperimento riuscito!
Il nome del locale e' stato suggerito da Wildflower :)
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Mani. Sveglia. "Spegnila". Cuscini.
Bass, occhi blu, sorriso, luce, risate, "Buongiorno", tepore, caffè, sole, finestre aperte, mattina, capelli spettinati, "Vieni qua".
Miles, sonno, "Stamattina non mi alzo", occhi chiusi, calzini spaiati, barba di due giorni, magliette sparse in giro, stirarsi, sbadigliare, girarsi dall'altra parte.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Miles Matheson, Sebastian Monroe
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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AU BAR 10 Si immergono nell'aria bollente di giugno con appena la forza di strascicare i piedi. Finché sono al sicuro nel guscio fresco della loro casa, non c'è problema; ma poi, appena attraversata la soglia, si ritrovano addosso la pesantezza dell'afa estiva e Miles comincia a sbuffare per primo. Si dirige a passi misurati verso la macchina, atterrito dalla nube di calore che troverà all'interno non appena aprirà lo sportello; ma non ha il tempo di pensarci, perché quasi subito sente la voce di Bass, qualche metro dietro di lui, richiamarlo con una punta di improvvisa eccitazione.
- Miles, vieni vieni guarda!!!
Bass è fermo in mezzo al vialetto, con qualcosa di rotondo tra le mani. Ha un sorriso enorme stampato sul viso.
- È una tartaruga di terra! - esclama, tutto contento, voltandosi a guardare Miles che, nonostante lo scazzo perenne causato dal caldo, non può fare a meno di sorridergli in risposta.
Gli animali sono sempre piaciuti a entrambi. Quando erano piccoli, si saranno presi cura di un centinaio di animaletti, tra cani, gatti, istrici, scoiattoli, marmotte, uccellini e tutte quelle creaturine che abitavano nelle zone boschive vicino alla loro casa. Avevano accudito ogni tipo di cucciolo che avevano incontrato sulla loro strada, per poi lasciarlo libero di tornare nel suo habitat una volta cresciuto.
- Si era girata sul dorso e non riusciva a camminare, - spiega Bass a Miles, che si è messo al suo fianco e osserva il suo piccolo ritrovamento. La tartarughina, ancora diffidente, si ritira nel carapace, e Bass la guarda con curiosità, improvvisamente tornato bambino. - Non possiamo lasciarla qui, ci passano le macchine, - dice. E poi guarda Miles con gli occhi che brillano, e fa l'inevitabile domanda: - Possiamo tenerla???
Miles sorride. Non può dirgli di no, e poi, perché dovrebbe? Sono sempre stati complici nella missione di salvataggio cuccioli.
Decidono di portare con loro quel piccolo imprevisto, in modo da poter comprare del mangime e chiedere qualche informazione ad un negozio di animali che è di strada.

- Guarda... Sta mangiando!
Bass si era seduto a braccia conserte a spiare i movimenti dell'animaletto, che avevano provvisoriamente sistemato in una bacinella di plastica in cui avevano messo della terra, sul pavimento della cucina, al riparo dalla confusione. Durante il viaggio in macchina, aveva tenuto la tartarughina sulle gambe e questa a poco a poco era uscita dalla casetta, aveva sollevato il musetto e si era fatta accarezzare. Quando erano arrivati al bar, lei e Bass ormai erano grandi amici. Miles non era stato altrettanto fortunato. Non appena l'aveva presa, per poi posarla sul letto di terra, gli aveva fatto la cacca su un ginocchio.
- Però, le stai simpatico, - aveva commentato Bass, prendendolo in giro. Miles aveva sospirato, incapace di prendersela. La piccola ospite piaceva anche a lui, non gli importava.
Erano rimasti a guardarla mentre si ambientava in quello spazio così strano per i suoi standard, e avevano cominciato a farsi qualche domanda.
- Sarà maschio o femmina? Quanti anni avrà?
- Più tardi cerca su Internet, - aveva proposto Miles, che con la tecnologia era negato. Bass aveva annuito, distratto.
- Sì... Anche perché dovremmo darle un nome, - aveva risposto, poi era rimasto in silenzio. Miles lo aveva visto posare lo sguardo prima sulla tartaruga, poi su di lui, poi di nuovo sulla tartaruga, e alla fine, dal momento che l'altro non si decideva a parlare, aveva scosso la testa con aria perplessa e un sopracciglio alzato, come a chiedere: "Cosa c'è?".
Bass aveva ridacchiato tra sé e sé, prima di rispondere:
- Potremmo chiamarla Miles Jr... Avete la stessa espressione scazzata, - rise. Miles aveva sollevato un angolo della bocca, imbarazzato.
- Davvero? Davvero mi stai dicendo che somiglio a una tartaruga??? - aveva chiesto, senza riuscire a trattenere un bel sorriso. - Tu sei tutto scemo, - aveva aggiunto, scombinandogli i capelli con la mano, dispettoso. Bass, tutto preso da Miles Jr, gli faceva tenerezza. Sembrava davvero un bambino, sembrava stesse recuperando quella spensieratezza e quello stupore che aveva perso proprio nel momento in cui ne aveva più diritto. Miles era contento che avesse da fare con l'animaletto, lo avrebbe aiutato a stare sereno.
- Ti porto un po' d'acqua, - gli disse, posandogli la mano sulla spalla. - L'ha rovesciata, - constatò. Per tutta risposta, come se avesse capito che stavano parlando di lei, Miles Jr alzò la testa e li guardò, con ancora dei rimasugli di insalata attorno alla bocca. Tutt'intorno, il terreno stava assorbendo l'acqua che aveva fatto cadere dal contenitore camminandoci sopra.
Miles porse a Bass un bicchiere, poi afferrò lo straccio e si diresse al bancone.
- Io vado, sta arrivando gente. Tu prenditi il tempo che vuoi, - gli disse, sapendo che avrebbe passato ore ad accarezzarla, se avesse potuto.
Bass annuì, sorridendo.
- Adesso arrivo.
Diede un bacio veloce a Miles prima di lasciarlo andare. Poi, accarezzò delicatamente con l'indice Miles Jr. sulla testolina, prima di seguire l'altro tra i tavoli.

La sera, arrivarono a casa stanchissimi, ma non erano di cattivo umore. Si sdraiarono, adagiando la casa provvisoria di Miles Jr vicino al letto. Bass aveva le mani e la faccia leggermente sporche di terra, perché non riusciva a staccarle le mani di dosso e smettere di darle bacetti sulla testa. Dopo un po' la vide rientrare con le zampette e il muso nella casetta e capì che stava dormendo. Miles afferrò Bass, staccandolo dal bordo del letto da cui si era sporto per sbirciarla, gli occhioni blu diventati grandissimi per l'affetto e la curiosità, e se lo sistemò addosso.
- Smettila, vieni qua, lasciala in pace, - disse, cominciando a baciarlo sul collo. Lo cinse intorno alla vita con entrambe le braccia, Bass si stiracchiò e non si oppose.
- Sta dormendo, - mugolò appena, mentre Miles a poco a poco si preparava a salirgli sopra.
- Per fortuna, - disse l'altro, prima di sdraiarsi su di lui, senza smettere di baciarlo. - Mi sentirei a disagio, se ci guardasse mentre--
Bass rise, gli occhi chiusi e l'espressione divertita.
- Scemo, - disse soltanto, e poi non poté più aggiungere nulla perché Miles gli diede un bacio da apnea. Quando si staccarono, Miles rimase a guardare Bass sotto di lui, tranquillo e con un sorriso dolce, che gli accarezzava pigramente i capelli scuri e lo baciava con tenerezza. Gli piacevano da morire, le carezze di Bass, anche se non glielo aveva mai fatto capire chiaramente. Bass non aveva bisogno di conferme, d'altra parte. Sapeva cosa piacesse a Miles, senza bisogno che l'altro glielo dicesse espressamente. Era tutto estremamente chiaro e semplice, tra di loro, senza bisogno di troppe parole.
Miles infilò le mani sotto la sua maglietta, accarezzandogli il bacino, i fianchi, il ventre, senza più la sottile stoffa a fare da ostacolo tra le sue mani e la pelle nuda di Bass. Un attimo dopo, cominciò a sfilargliela, baciando con dedizione ogni centimetro che piano piano scopriva. Cominciò dall'ombelico, salendo piano piano a baciarlo sulla pancia, sul petto, e infine riprendendo a sfiorarlo con le labbra sul collo. Bass mugolò, si prese qualche minuto per godersi le attenzioni di Miles, e poi fece lo stesso con l'uomo che amava. Miles gli posò le mani sui fianchi, una presa delicata e salda, e Bass soffocò un gemito contro la sua spalla.
Non si sarebbe mai stancato di averlo addosso, non si sarebbe mai stancato di averlo dentro.
Miles restò su di lui e lo riempì di baci, dopo.
- Ti amo da morire, pulcino, - sussurrò sul suo orecchio prima di baciarlo sulla guancia, una bacio a stampo, di quelli che schioccano. Bass sorrise, intenerito, e lo baciò allo stesso modo, sulle labbra però.
- Ti amo anch'io, Miles, - soffiò, stanco ma sereno, abbracciandolo perché restasse su di lui. Si addormentarono, Miles con la testa posata sulla spalla di Bass che scivolò nel sonno con un sorriso lieve lieve sul viso.

  
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