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Autore: _Veronik_    13/06/2014    2 recensioni
Finalmente poteva ricominciare.
Uscì da quell’edificio senza voltarsi indietro.
Dopo tutto quel tempo poteva sentirsi di nuovo libero. Non avrebbe più guardato al passato, non si sarebbe più chiesto cosa sarebbe successo se quel giorno avesse fatto una scelta diversa.
In fondo, non se ne era mai pentito.
Avrebbe riniziato la sua vita da dove l’aveva lasciata sei anni prima e l’avrebbe continuata come se nulla fosse cambiato. Ma sapeva che questo non era possibile.
Perché i giudizi, i dissensi, gli sguardi di disprezzo e la paura degli altri, da quel giorno, lo avrebbero accompagnato in ogni momento della sua quotidianità.
Tutti avrebbero continuato a considerarlo un mostro.
E Ji Yong non riusciva più a sopportarlo.
Ciao!
Questa è la mia seconda ff spero vi piaccia ^.^
Baci :** _Veronik_
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~4 Devi farmelo/a conoscere

Jessica quella mattina arrivò in orario nel centro storico della città, dove avrebbe aspettato i turisti che le erano stati assegnati quel giorno dalla sua agenzia. Una volta nel posto, incontrò la sua amica Min Jee che aveva conosciuto, grazie al lavoro che le due avevano in comune, subito dopo il trasloco a Seoul.
-ehi ciao, anche tu lavori oggi?- le chiese Jessica vedendola lì.
-già, pare che questi Giapponesi siano molti e quindi li hanno divisi in due gruppi; praticamente avremo lo stesso itinerario- le rispose sorridendo l’altra.
Durante la pausa pranzo Jessica decise di portarla nello stesso ristorante dove qualche giorno prima aveva mangiato con Ji Yong.
-non ero mai stata qui- affermò Min Jee entrando.
-neanche io, prima dell’altro giorno- le rispose la ragazza, solare come sempre.
-è buono?-
-si, si, il cibo è buonissimo. E te lo dice una che non ama particolarmente la cucina coreana. Mi ci ha portato un mio amico l’altro ieri-
-chi Ji Yong?- chiese l’amica mentre si accomodavano al tavolo.
-si, l’altro giorno mi ha fatto una sorpresa e si è presentato alla pausa pranzo; non so neanche come mi abbia trovato- rispose ridendo.
-un giorno devi farmelo conoscere-
-si, uno di questi giorni potremmo uscire insieme- disse Jessica sorridendo all’idea.
*      *      *      *       *       *      *      *      *      *
Quella domenica, come le ultime tre, Ji Yong sembrava strano agli occhi dei signori Kwon, diverso. Erano seduti a tavola, la famiglia al completo, mentre gustavano il delizioso pranzo che la signora Kwon aveva preparato quella mattina.
Era ormai da settimane che i genitori del ragazzo e sua sorella si erano accorti che qualcosa in lui era diverso. La nuvola nera che si trovava costantemente sopra i capelli scuri del ragazzo, stava scomparendo gradualmente; le sue labbra si allargavano spesso in un sorriso, troppo spesso per essere realmente il loro Ji Yong; e infine, ogni tanto, tra un boccone e l’altro, il ragazzo estraeva il cellulare dalla tasca per rispondere a dei misteriosi messaggi, mandati da una misteriosa persona.
Quella domenica i messaggi erano particolarmente frequenti e ad un tratto la signora Kwon non riuscì più a trattenersi.
-con chi messaggi?- chiese.
Il ragazzo ripose immediatamente il cellulare nella tasta e si guardò intorno in cerca di una risposta.
-un’amica- rispose semplicemente mangiando un boccone di kimbap.
-la conosciamo?- continuò sua madre.
-no- rispose lui tagliando corto.
Naturalmente la sua famiglia era abbastanza sorpresa e felice allo stesso tempo, che Ji Yong avesse ripreso contatto con le persone, ma il ragazzo non aveva proprio voglia di parlare con loro di Jessica, di come non lo conoscesse realmente perché straniera e da poco trasferita nella capitale, di come lui stesse cercando in tutti i modi di mantenere il rapporto che si era creato tra loro nell’ultimo mese, senza rovinare tutto.
Ma, senza averlo previsto, si ritrovo un ora dopo sul divano del salotto a raccontare tutto ciò.
-ma è fantastico! Devi farcela conoscere!- esultava felice la signora Kwon.
Suo padre, nonostante fosse silenzioso, sorrideva, forse per la prima volta dopo la disgrazia che sei anni prima aveva colpito la sua famiglia. Allo stesso modo sua sorella Dami, che per tutti quegli anni aveva nascosto i suoi sensi di colpa verso il fratello minore, ora sorrideva speranzosa di vederlo finalmente felice, come meritava di essere.
-mamma non è la mia ragazza che devo presentarvela!- disse Ji Yong.
-non fa niente, vorremmo conoscerla. Perché non la inviti domenica prossima a pranzo?- gli suggerì lei.
La domenica dopo, come previsto dalla signora Kwon, Ji Yong e Jessica erano nella stessa macchina diretti verso la casa dei genitori del primo.
Il ragazzo era riuscito a convincere la sua amica dopo un momento di esitazione, sia da parte sua nel proporgli l’invito, che da parte della ragazza nell’accettarlo. Fatto stava che quella domenica mattina Ji Yong era alla guida della sua macchina con il posto accanto occupato da Jessica, che, nervosa per l’incontro, non faceva altro che cambiare canale radio.
Una volta arrivati, la ragazza fece subito amicizia con Dami e si senti più a suo agio e meno agitata, poiché la signora Kwon fu per tutto il tempo molto gentile con lei. Gli parlò di quanto Ji Yong fosse carino da bambino e gli fece vedere svariate foto del piccolo Ji, davanti il ragazzo che cercava inutilmente di fermare quel momento imbarazzante per lui. Gli raccontò moltissime cose di suo figlio che lei non sapeva, nonostante passasse molto tempo a chiacchierare con lui e si ricordò di tutte quelle volte che Ji Yong aveva evitato di parlare del suo passato diventando improvvisamente di mal umore.
D’istinto posò gli occhi su di lui, e gli parve preoccupato di tutto quel parlare, come se un segreto oscuro potesse venire allo scoperto. Gli sorrise e lui sembrò rilassarsi un po’.
-Allora Jessica, parlaci un po’ di te? Da dove vieni?- chiese la signora Kwon chiudendo l’album di foto.
-dall’Italia signora; mi sono trasferita in Corea tre anni fa subito dopo essermi laureata in lingue, ma sono a Seoul da circa quattro mesi- le rispose la ragazza educatamente.
-oh puoi darmi del tu! E come mai hai scelto la Corea? Hai parenti qui?-
-in realtà no, ma la Corea mi ha sempre affascinata- rispose sorridendo.
Verso le tre del pomeriggio Ji Yong e Jessica salutarono i genitori e la sorella di lui e ripartirono verso il centro di Seoul.
-è molto simpatica la tua famiglia- disse la ragazza una volta in macchina.
Ji Yong, rispondendo con un semplice “già”, sorrise felice che in quel giorno fosse andato tutto per il verso giusto, sperando che nei mesi successivi sarebbe rimasto tutto uguale.

 

 


NOTE AUTORE:
Ciao miei piccoli lettori (?)
Eccomi di nuovo qui!
In questo capitolo effettivamente non succede granché, ma ci sono frasi che probabilmente in questo momento non capite e vi chiedete “e perché mai?” e che capirete solo una volta svelato il mistero.
Prossima settimana pubblicherò un capitolo x2 quindi sarà più lungo (e accadrà qualcosa XD) perché la settimana dopo non ci sono e quindi non potrò aggiornare :( sorry!
Ringrazio tutti voi <3
A venerdì prossimo ;)
Baci :** _Veronik_

  
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