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Autore: Lachiaretta    13/06/2014    15 recensioni
Cosa sarebbe successo se dopo l'esplosione che portò via a Katniss una delle poche persone che realmente amava invece di essere salvata dalle forze della ribellione fosse stata catturata dai pacificatori. Quale sorte poteva riservare per lei il presidente Snow.
Katniss ora vive una vita tranquilla insieme alla sua nuova famiglia. Ignara di tutto ciò che era successo a Capitol City. Nessun ricordo degli Hunger Games. Della morte di Prim. Ma qualcuno non vuole rinunciare a lei e farà di tutto per ritrovarla.
DAL CAPITOLO 17: IO PEETA MELLARK PRENDO TE KATNISS EVERDEEN COME MIA LEGITTIMA SPOSA...
DAL CAPITOLO 10: mi lascio sfuggire due parole che non pensavo avrei mai potuto dire a nessuno. “TI AMO”.
Sono Katniss Everdeen, la ragazza in fiamme, e ora sto bruciando di passione e amore per il mio ragazzo del pane. Katniss Everdeen ama Peeta Mellark.
ATTENZIONE! SPOILER!!
Genere: Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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16.

La strada verso casa di Peeta mi sembrò interminabile. Il ragazzo del pane mi trascinava stringendomi la mano attraverso la piccola parte di bosco che ci separava dal villaggio. Sembrava avere anche più fretta di me di arrivare. Ne ebbi la certezza quando, incapace di proseguire in quel terreno sconnesso con i miei tacchi altissimi, mi prese tra le sue braccia poggiando la mano sinistra dietro la mia schiena e la destra sul retro delle ginocchia e mi sollevò portandomi di peso per il resto della strada. Il suo respiro affannato era così dannatamente sexi. Incapace di continuare a resistergli approfittai della breve distanza che mi separava dal suo collo lasciandogli una scia di leggeri baci e mordicchiando leggermente la sua carne accaldata. Sentii chiaramente un brivido di piacere attraversargli l’intero corpo, confermato dalla lussuria che attraversò i suoi occhi appena cercarono il contatto con i miei.
“Se fai così non riusciremo mai ad arrivare a casa” disse con voce roca e profonda prima di far incontrare di nuovo le sue labbra con le mie. “E questo non mi sembra il posto adatto per quello che ho in mente. Non vorrei dovermi scontrare con un altro cinghiale.”
Alla luce della luna potevo chiaramente vedere le sue guance dipingersi di un lieve rossore, come le mie. Nessuno dei due era ancora capace di parlare apertamente di queste cose, erano ancora troppo nuove, troppo intense. Se non fosse stato per la reale minaccia di essere attaccati da un qualche animale selvaggio avrei continuato a stuzzicarlo fino a farlo impazzire, ma il ricordo del cinghiale che puntava dritto verso di noi fu abbastanza a farmi cambiare idea.
“Fa veloce.” Sussurrai poggiando le mie labbra al lobo del suo orecchio e risucchiandolo all’interno della mia bocca.
Il passo di Peeta aumento improvvisamente e in meno di dieci minuti arrivammo alla porta della panetteria. Era molto tardi e per le strade non c’era più anima viva. Mi lasciò scivolare a terra mentre con entrambe le mani cercava le chiavi di casa all’interno delle sue tasche. Credo di averlo perfino sentito imprecare quando realizzo di non averle con sé. Ridacchiai come una sedicenne mentre sfilavo il mio mazzo da una delle tasche del vestito di Cinna facendole ondeggiare davanti al suo viso. Le afferrò e spalancò la porta nel giro di pochi secondi afferrandomi e riportandomi a sé mentre le sue mani vagavano lungo tutta la mia schiena. La sua bocca si riattaccò nuovamente alla mia e con il piede sinistro calciò la porta per sbatterla alle nostre spalle. Le sue mani scorrevano incontrollate su tutto il mio corpo, lungo la mia schiena fino ad arrivare alle natiche. Mise le sue mani sotto il mio vestito, palpandomi il sedere con tale forza da farmi sfuggire un gemito.
Senza pensarci due volte afferrai l’orlo della sua t-shirt e lo trascinai verso l’altro scoprendo il suo fantastico addome scolpito, le mie dita seguirono i suoi addominali sfiorando leggermente ogni sua cicatrice e facendolo grugnire di desiderio. Con un gesto improvviso mi afferrò per le gambe sollevandomi e costringendomi ad allacciarle dietro la sua schiena. In quella posizione eravamo talmente vicini che potevo sentire tutto di lui, proprio tutto. Risucchiò nuovamente le mie labbra all’interno della sua bocca e la sua lingua accarezzò gentilmente per chiedermi il permesso di entrare. Senza farmelo ripetere due volte dischiusi la bocca per lasciargli libero accesso e le nostre lingue si intrecciarono tra loro.
La mia mente vagò senza volerlo a quella notte trascorsa nella grotta, durante i settantaquattresimi Hunger Games. I suoi baci, decisamente molto più casti di quello che sto vivendo in questo momento. Non avrei mai creduto di arrivare a tanto con il timido ragazzo del pane. Se non fosse stato per gli Hunger Games forse tutto questo non starebbe succedendo. Se non fossi costretta ad ucciderlo, credo che potrei anche ringraziare il Presidente Snow.
I miei pensieri vennero riportati alla realtà quando sentii Peeta correre su per le scale e lasciarmi cadere sul letto. Lo desideravo così tanto e lui desiderava me.
Il mio corpo finalmente era di nuovo in fiamme.
 
 
POV PEETA

Vengo svegliato da uno strano frastuono. Sono sicuro di averlo già sentito in passato ma non riesco a ricordare di cosa si tratti. Guardo istintivamente la bellissima ragazza stesa al mio fianco perdendomi nell’ammirare il suo fantastico corpo completamente nudo e sperando che il rumore non turbi anche il suo sonno. Allungo una mano verso la sua chioma spettinata e le accarezzo delicatamente la nuca.
L’oscurità che ci avvolge mi lascia intuire che fuori è buio e non riesco a trattenere una risata. Avevamo visto sorgere il sole dopo aver.. al solo pensiero mi mordo istintivamente il labbro inferiore talmente forte da farmi male. Abbiamo dormito l’intero giorno. Fortunatamente avevo chiuso la porta a chiave e nessuno è venuto a disturbarci.
Il frastuono diventa sempre più forte da turbare anche Katniss che si sveglia biascicando qualcosa che non capisco perfettamente. Qualunque cosa sia sembra avvicinarsi. La voce di Haymitch risuona fuori dalla porta di ingresso.
“Peeta. Peeta.” Il rumore dei pugni sulla porta mi irrigidiscono quanto il tono preoccupato della sua voce. Sta succedendo qualcosa.
SBAM
Il rumore della porta che si spalanca, evidentemente scardinata dal mio mentore, mi fa scattare in piedi e corrergli incontro giù per le scale.
“Ragazzo, per l’amor del cielo sei completamente nudo.” Urla coprendosi gli occhi con una mano. Io istintivamente congiungo le mie per nascondere la mia virilità.
“Haymitch cosa fai qui? Cosa sta succedendo?”
Il suo volto ritorna improvvisamente serio. “Gli Hovercraft sono qui.”
Il torpore rosso fuoco che aveva colorito la mia faccia dopo essere stato beccato dal mio mentore come mamma mi aveva fatto sparisce immediatamente lasciando spazio solo ad un bianco cadaverico. Quel rumore. Ecco dove l’avevo sentito. Nell’arena. Nei miei incubi.
“No.” La voce alle mie spalle mi fa sobbalzare. Katniss in piedi davanti alla porta della mia camera coperta solo da un lenzuolo bianco che lascia intravedere gran parte del suo magnifico corpo.
La fisso negli occhi inorridito. La nostra pace è finita.
“Come hanno fatto?”
“Delly, credo.” Mi spiego l’uomo abbassando lo sguardo dalla mia ragazza. “Non ci siamo accorti che era scappata fino a poco fa quando Hazelle era andata alle prigioni per la cena e ha trovato la cella della Coin completamente vuota. Ci ha messo un po’ a dare l’allarme, ha voluto prima controllare che suo figlio non c’entrasse nulla in tutto questo. Ma ormai era troppo tardi. Quando abbiamo iniziato le ricerche ci siamo accorti che anche la casa di Delly era vuota. Deve essere stata lei a darle una mano a scappare. E deve aver rivelato la nostra posizione.”
Non posso credere alle mie orecchie. “Come ha potuto tradirci così?” Mi porto entrambe le mani sulla testa scompigliandomi i capelli prima di ricordarmi che le stavo utilizzando per coprirmi. L’espressione disgustata di Haymitch me le fa rimettere subito al loro posto.
“Per colpa mia.” Risponde Katniss alle mie spalle. “Non accetta la nostra relazione.” Alla parola relazione abbassa il tono della sua voce, quasi avesse paura che la sentissero.
“Ora non è il momento di colpevolizzarsi. Rivestitevi. Dobbiamo andarcene. Andremo nei boschi.” Sentenzia Haymitch prima di lasciarci da soli e correre nuovamente in strada. Solo adesso posso sentire chiaramente le urla dei miei compagni intenti a fuggire.
Come un fulmine mi fiondo in camera e prendo i primi abiti che mi capitano sotto mano mentre Katniss fa altrettanto. Fortunatamente si è portata alcuni vestiti qui. Infiliamo quello che possiamo dentro una sacca e scendiamo in cucina. Prendiamo tutto il pane che troviamo e lo mettiamo in un’altra borsa, potrebbe esserci utile nella nostra fuga. Una volta in strada è il delirio. Tutti corrono e urlano trascinando pesanti borse. Haymitch e Finnick dirigono l’evacuazione invitando tutti a dirigersi verso i margini del bosco. Lì saremo coperti almeno. Un Hovercraft è già sopra la nostra testa e alcuni pacificatori si stanno materializzando in strada.
Thom ci raggiunge correndo, stringe nelle mani le nostre armi. Katniss afferra immediatamente l’arco, prende la mira e scocca. Con gli occhi seguo la sua freccia che colpisce l’uomo vestito di bianco in pieno petto facendolo ricadere immobile al suolo. Si volta e fa lo stesso con un secondo pacificatore, e poi con un terzo. Io prendo la mia spada e lancio a Finnick il suo tridente che lo afferra con la mano destra ringraziandomi a gran voce.
“Thom, porta tutti al sicuro.” Grido mentre cerco di colpire una delle guardie di Snow. Gli Hovercraft sopra la radura sono aumentati e sempre più pacificatori si materializzano davanti a noi.
“Non vi lascio.” Risponde deciso sferzando un colpo verso un altro pacificatore.
“No. Ha ragione Peeta. Porta tutti nel bosco. Ci rivediamo lì.” Urla Finnick incitandolo di portare gli altri in salvo. “E assicurati di portare in salvo Annie.” Queste ultime parole escono dalla sua bocca come una preghiera. Non deve essere facile per lui combattere sapendo sua madre e suo figlio in pericolo. L’apprensione e l’ansia sembrano aver convinto Thom che corre verso Annie e gli altri amici. Noi intanto gli copriamo le spalle.
“Mamma devi andare anche tu” urla Katniss accorgendosi della presenza della Signora Everdeen. Haymitch si volta immediatamente e con il volto contorto dalla rabbia la invita ad andarsene.
“Non posso Haymitch, non lascerò te e mia figlia qui. Combatto anch’io.”
Lui la afferra per un braccio cercando di spingerla via ma ormai la strada per i boschi è bloccata dai nemici. Istintivamente ci stringiamo intorno a lei pronti a difenderla con la vita. La situazione però inizia a farsi difficile. Per ogni pacificatore che Katniss riesce ad abbattere con la sua mira infallibile se ne materializzano due. Lo stesso vale per tutti gli altri. Nel giro di qualche minuto siamo irrimediabilmente accerchiati, senza alcuna via di fuga.
SIAMO IN TRAPPOLA.

 
Angolo autrice

Voglio iniziare con un 
scusate scusate scusate per il mio enorme ritardo nell'aggiornare il capitolo... 
Ho avuto due settimane pesantissime..
Ecco il capitolo 16 e tranquille.. il capitolo 17 è quasi già ultimato e per farmi perdonare lo pubblicherò prestissimo!!!

E per finire voglio invitare tutti a dare un occhio ad una nuova storia originale che sto scrivendo il collaborazione con altre due autrici. Se vi va di leggere qualcosa di nuovo passate a leggere il capitolo 1
. Spero vi piaccia, Ne sarei veramente contenta.

E per tutti gli amanti di Hunger Games come me vi consiglio invece di leggere L'ATLANTE DELLE NUVOLE. Fidatevi è bellissima!!!
 
   
 
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