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Autore: _Teartheheart    13/06/2014    1 recensioni
Crossover tra The 100 e The tomorrow people.
Ispirata più a the 100 che TTP.
Spero l'idea vi attiri, alla prossima.
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Cento anni passati su un Arca che ci tiene in vita, cento anni che l'umanità è stata distrutta da un'associazione che voleva distruggere la mia specie, la specie dei Tomorrow People, e adesso? Credevo di essere la sola rimasta sull'Arca con questi poteri e invece? Siamo in 100, 100 tomorrow people giustiziati dall'Arca, 100 persone speciali mandate sulla terra a morire.
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2° Capitolo 
Death. 


In quel momento milioni di cose mi passano per la mente, ma ieri? Qualcuno ha preso mio padre ma chi? Lo hanno ucciso? guardo il ragazzo dai capelli color corvino attendendo le risposte alle mie domande non fatte, almeno non direttamente, lui mi guarda per poi abbassare di nuovo lo sguardo. 
«È stato preso dai terrestri, ci hanno dichiarato guerra, abbiamo fatto tutto il possibile, ho cercato di salvarlo ma senza alcun risultato» dice, i terrestri, altra gente vive su questo pianeta mentre noi per cento anni siamo stati costretti a vivere dentro un arca fuori da casa nostra aspettando di ritornare a casa, un giorno, e adesso siamo qui, i miei piedi toccano la terra, l'aria sfiora il mio viso e già questo posto mi ha fatto del male portandomi via ancora una volta mio padre. 
Sento delle lacrime rigarmi il viso, senza che io me ne accorga, ma non voglio farmi vedere debole, non voglio essere consolata, voglio solo combattere. 
«Bene, hai un piano?» chiedo asciugando le lacrime che sono appena scese «Non avere fretta principessa» risponde lui camminando verso la navicella, lo seguo lasciando perdere le parole che ha appena detto - principessa - queste confidenze? 
Comunque lo seguo fin dentro la navicella la quale lui controlla ogni singolo centimetro «Cosa fai? Mio padre è li fuori che sta aspettando qualcuno che lo salvi»
Bellamy si ferma e voltandosi mi prende per un braccio «Credi che non lo sappia? Credi che non sappia che lo anno preso? Bé sono mesi che sono su questa fottutissima terra con tuo padre, ho vissuto con lui, e lui sapeva del vostro arrivo, mi ha chiesto che se lo avessero preso io avrei dovuto fare delle cose, prendere il suo posto, prendere il comando, quindi Principessa stanne fuori» le sue parole mi bloccano tanto da farmi rimanere in silenzio, cosa che non capita molto spesso. 
Lo vedo allontanarsi insieme al gruppetto che si era formato intorno a noi, io rimango sola almeno  per qualche minuto prima che arrivi Finn, il ragazzo che ho conosciuto sulla navicella, vederlo mi dà conforto però, è così un bel ragazzo, sull'arca l'unico ragazzo che conoscevo era Wells, mio amico d'infanzia, conoscere altra gente, sarebbe stato bello se tutti non mi evitassero. Guardo Finn e guardo i suoi occhi, sono piccoli simili a quelle foto dei libri che ritravano la gente orientale, i suoi capelli arrivavano sino alle spalle, le sue labbra sono sottili e credetemi sono abbastanza desiderabili. 
«Mi dispiace per tuo padre» dice, sollevando lo sguardo scuoto il capo sospirando mentre la mano destra cerca di sfilare l'oggetto maligno «Già, mio padre è così, un momento è vivo l'altra non c'è più ... » cerco di essere divertente ma dentro invece stavo urlando. 
«Quel Bellamy comunque, sembra uno stronzo» dice avvicinandosi, sorrido «La penso come te» una voce femminile arriva verso di noi, girando il capo vedo una ragazza dagli occhi marroni, la pelle scura e un sorriso bellissimo che si siede in braccio a Finn stampandogli un bacio sulle labbra, sospiro capendo che fosse la sua ragazza, bene Finn è proibito  ... dovevo immaginarlo. 
La ragazza si gira verso di me porgendomi la mano «Sono Raven, tu devi essere Clarke» dice sorridendo, stringo gli occhi «Si, sono io ... come sai il mio nome?» domando io, lei mi guarda alzando gli occhi «Sull'Arca sentivo sempre il tuo nome, sai sono  il 'meccanico'» 
Annuisco per poi alzarmi «Bene ragazzi, vi lascio devo riuscire a togliermi quest'aggeggio» lancia uno sguardo a Finn che mi guarda per poi voltarsi verso la sua ragazza, esco fuori dalla navicella andando fuori dove vedo già Bellamy insieme ai cento che costruiscono una barriera intorno alla navicella. 
Sospiro vedendo che il 'ribelle' così lo soprannominato ha tutto sotto controllo, almeno sino ad ora, mi guardo intorno e per la prima volta da quando siamo arrivati sorrido vedendo il cielo, è proprio come l'ho sempre sognato, l'azzurro sfumato con il bianco delle nuvole, all'orizzonte qualche sfumatura di arancione dovuta al calar del sole, l'aria, l'aria che è così dolce, il suo sapore è fresco ed entra nei polmoni facendoti sentire VIVA, e gli alberi, gli alberi che sono li come qualcosa di maestoso, come se dicesse in silenzio 'Guardami, con stupore' ed io lo guardo e il mio stupore è immenso. 
«Octavia chiama Clarke» la voce di Octavia mi fa sobbalzare, alzo il capo guardandola «Cosa?» chiedo io «Ho sentito che vuoi toglierti quel coso» dice indicando il braccialetto che blocca i nostri poteri «Con tutta me stessa» rispondo io, lei sorride «Bene, Bellamy sta organizzando una fila, dove chiunque voglia toglierselo dovrà andare li» dice, guardo oltre i suoi capelli e vedo il ribelle che con aria risoluta rimuove con un pezzo di ferro rimuove quegli aggeggi, la cosa mi mi stuzzica ma non andrò da lui, non mi farò aiutare, c'è la farò da sola. 
Un ragazzo dal corpo gracile si avvicina a noi i suoi occhi sono spalancati ed un sorriso abita sul suo viso, concentrandosi riesce a teletrasportarsi verso di noi «Che figata ragazzi, oh Clarke giusto?» domanda, lo guarda annuendo «Tuo padre, lo troveremo ... comunque io sono Jasper» mi dice prima di voltarsi verso Octavia e presentarsi, Octavia lo guarda alzando le sopracciglia «Ed io adesso me ne vado» facendomi l'occhiolino scappa dalle 'grinfie' di Jasper che voltandosi tossisce dicendo: «È già pazza di me» rido scuotendo il capo vedendo poi la fila diminuire, Bellamy sta ordinando tutti di ritornare al lavoro e che quella sera avremmo continuato a rimuovere i bracciali. 
Vedendolo solo mi avvicino verso di lui a passo veloce «Cosa stai cercando di fare?» domando io, lui mi guarda guardandosi prima intorno però «Sto parlando con te» dico urlando io «Sto rimuovendo i bracciali?» dice alzando le spalle come se la cosa fosse ovvia «Stai cercando di portarli tutti dalla tua parte Bellamy, cosa vuoi avere un branco che ti segua? Che segua le tue regole? Vuoi che si fidino di te?» 
«Calmati, quei poteri ci serviranno contro i terrestri, saremmo più veloci, avremmo più forza» dice lui elencandomi i motivi per cui io dovrei esserne contenta «Perché non usi i tuoi di poteri, vuoi portarli a morte certa? Non sappiamo nemmeno chi sia questa gente, di cosa sia capace di fare» 
«Io non sono un tomorrow people, sono una persona normale» dice lui spostandosi «Oh, be ... non dovresti comunque usare noi» 
Voltandomi guardo tutte le persone che stanno lavorando, mettendomi al centro della barriera li guardo inumidendomi le labbra «Ascoltate, da ore ormai siamo qui su questa terra che tanto abbiamo bramato ammirandola dall'Arca, adesso siamo qui, i terrestri sanno del nostro arrivo, sanno che siamo qui e in qualche modo vogliono ucciderci, non conosciamo questa gente, non sappiamo cosa possano farci, noi abbiamo i nostri poteri è vero, ma io dico non usarli, non facciamo vedere i nostri punti di forza e nemmeno i nostri punti deboli, se vogliamo sopravvivere dovremmo avere delle strategie, dovremmo essere forti ma soprattutto dovremmo proteggerci riprendendoci casa nostra»
Tutti mi guardano e con mia sorpresa un urlo di approvazione esce dalle labbra di tutti, sorrido a quelle urla per poi spostare lo sguardo verso Bellamy che mi guarda quasi arrabbiato.- 
Un urlo attira l'attenzione di tutti, due ragazzi entrano dall'ingresso della barriera portando alle spalle qualcuno, guardo Bellamy per poi andare verso quei ragazzi «Cosa è successo?» chiedo ad uno dei due vedendo Wells, sanguina, il sangue fuoriesce dal suo corpo come una cascata, sento il cuore battere all'impazzata, guardo i due attendendo una risposta «Stavamo cercando del materiale per la barriera e poi qualcuno lo ha colpito, una freccia proprio all'altezza del cuore» dice tremolante il ragazzo dagli occhi azzurri «Portatelo dentro, dentro la navicella» dico io seguendoli, cammino veloce verso la navicella pensando a cosa fare, mia madre è un dottore, ho assistito a molte sue operazioni, ma come posso estrarre qualcosa di così pericolo dal cuore? 
Entro correndo dentro la navicella vado da Wells che e disteso su una piattaforma, vedo il suo corpo, la sua pelle scura e ricoperta di sudore, il sangue fuoriesce dalla ferita, tocco la sua fronte a malapena respira, ha la febbre guardo la gente accanto  a me, Raven, Bellamy e Octavia sono li che guardano quello che faccio insieme ad altre dieci persone, «Mi serve qualcosa per fermare il sangue, un qualcosa di ...» sto quasi per completare quando la mano di Wells prende la mia, mi volto di scatto e lo sento sussurrare «Avvicinati» sussurra, guardo Bellamy e deglutendo mi avvicino alle labbra di Wells «Sto per morire Clarke, ti prego ...»
Lo blocco subito «No, io ti salverò» dico io, lo salverò perché anche dopo aver fatto uccidere mio padre io non posso fare la sua stessa cosa, non posso lasciar morire qualcuno così, una vita è una vita «Clarke, non voglio morire con la certezza che tu non sappia la verità» quella frase mi fa spalancare gli occhi lasciando che dalle mie labbra non esca non ché un respiro affannoso «Non sono stato io, non ho detto io a mio padre di tuo padre, non sono stato io la causa della sua morte, volevo solo fartelo sapere ... perdonami in nome della nostra amicizia» 
Voltandomi lo guardo negli occhi «Cosa? Chi è stato allora chi ...» in quel momento capisco tutto, adesso è tutto chiaro è stata mia madre, è stata lei ... solo lei oltre Wells sapeva di mio padre, solo lei sapeva quello che avrebbe fatto mio padre, in quel momento mi sento tradita, e mi sento in colpa, ho buttato tutto all'aria la mia amicizia con Wells l'unico amico che io abbi amai avuto, ho dubitato di lui, ho dato la colpa a lui, e lui ha preso la colpa di qualcosa che non ha mai fatto «Wells perché hai permesso che io ti odiassi?» domando io con le lacrime agli occhi «Perché non potevo farti odiare tua madre Clarke» 
Non sentendo più le gambe lascio cadere il mio volto sul suo petto sento gli ultimi battiti del suo cuore, gli ultimi respiri affannosi, ma dovevo dirglielo dovevo farlo andare con la consapevolezza che l'avevo perdonato così voltandomi dico «Ti perdono Wells» un sorrido appare sulle sue labbra finché il suo ultimo respiro arriva ai lobi di tutti presenti, è morto ... Wells è morto ed io non ho potuto salvarlo, è morto e non posso far altro che vedere il suo corpo davanti ai miei occhi senza vita, sento una mano sulla mia spalla voltandomi lentamente vedo Finn, mi volto e lui mi cinge in un abbraccia senza dire niente, il mio capo poggia sulla sua spalla, le lacrime bagnano la sua giacca verde, lo stringo e continuo a piangere senza dire altro. 
Sento Bellamy dietro le mie spalle parlare «Prendetelo, lo sotterreremo insieme agli altri tre corpi fuori dalla barriera» dice, spostandomi da Finn lo guardo senza dire niente, lui arriva ai miei occhi e mi guarda allo stesso modo, senza sfida anzi il suo sguardo sembra essere dispiaciuto e niente più. 


Sono fuori dalla barriera guardo le quattro tombe che sono davanti a me, guardo quella di Wells e sento il mio cuore esplodere dentro al petto, le sue ultime parole rimbombano nella mia testa, lui mi ha protetto, per tutto questo tempo ha mentito per proteggermi ed io come una stupida l'ho odiato mentre tutte le colpe erano di mia madre. 
Lo ha ucciso, ha ucciso mio padre, suo marito perché? Perché l'ho ha fatto?  Ha privato sua figlia di un padre che era la cosa più importante per lei, ha privato me di una protezione. 
L'odio è l'unica emozione che ho pensando a lei in questo momento. 
Sospiro sentendo arrivare qualcuno, voltandomi vedo Bellamy che mi affianca «Tutto bene?» chiede, sorridendo lo guardo «Andiamo, puoi dirlo»
«Cosa dovrei dire» chiede lui «Che avevi ragione, che i poteri ci servono e che i terrestri vogliono ucciderci» dico io, acciglia la fronte guardandomi «Sono parole tue, ero solo venuto a vedere come stavi, veder morire qualcuno di importante è sempre un brutto colpo»
Accenno un sorriso «Bé sei irritante» rispondo io, respinrando a fondo si guarda intorno «La notte sta calando è meglio rientrare prima che qualche terrestre venga con l'intenzione di uccidere ancora» 
È incredibile, da troppo poco tempo sono sulla terra, da troppo poco tempo ho provato tante emozioni tutti insieme, stupore, dolore tanto dolore, felicità, paura ed è soltanto il primo giorno, non so' cosa accadrà, non so' quanto ancora vivrò su questa terra, so solo che prima di morire troverò mio padre e lo salverò fosse l'ultima cosa che faccio. 


 
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