Fanfic su artisti musicali > Emblem3
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Autore: luxvato    14/06/2014    5 recensioni
"Ho paura, Wesley..mi sento osservata la loro, ti prego, ho bisogno di te."
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a me, mentre alcune lacrime le bagnavano la guancia, sentii il cuore frantumarsi in mille pezzi, avrei solo voluto abbracciarla, stringerla a me, baciarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, ma entrambi sapevamo che non era più possibile una cosa del genere, era una cosa sbagliata, io non ero umano e lei non era un mio simile, e in più le avrei solo procurato danni, gli Arum l'avrebbero presa e il Dipartimento della Difesa l'avrebbe fatta sparire, esattamente come era successo con Keaton e Jane.
"Non brilli più, non hai bisogno di me, non ti cercheranno, puoi anche tornare alla tua vita di prima e lasciarmi in pace."
"La mia vita non tornerà più ad essere quella di prima, io non sono più la Allie di prima."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Wesley Stromberg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando riaprii gli occhi, notai con orrore e paura di non trovarmi in camera mia, anzi, ero distesa su un letto ,con le lenzuola bianche, in una stanza con le pareti grigiastre..senza un poster, una foto o una carta da parati decente.
Cercai di alzarmi ma sentii un forte dolore provenire dalla caviglia sinistra e dalla spalla sinistra, così rimasi stesa nel letto di quella stanza che mi trasmetteva una strana sensazione, un misto tra tristezza e solitudine.
Guardai verso il lato destro della stanza dove c'era la porta, un comodino e un piccolo armadio, notai che accanto al letto c'era una sedia e sul comodino una piccola bacinella con dell'acqua all'interno e dei pezzi di stoffa accanto ad essa.
Sentii un rumore provenire dalla porta e poi un ragazzo entrare in camera, solo quando si avvicinò capii che era Wesley, mi guardò e poi sorrise. 
"Oh, ti sei svegliata"
"Dove mi trovo? E...cosa ci fai tu qui?" -dissi, cercando di nuovo di alzarmi, con scarsi risultati, però.
Lui immerse nell'acqua un pezzo di sfotta e poi lo appoggiò delicatamente e con cura sulla fronte. "Beh, ti ho trovato svenuta un posto non lontano da qui..scottavi e così ti ho portato a casa mia, quindi credo sia normale che io sia qui" -disse poi, con scarso senso dell'umorismo.
"Oh, capisco..però ora voglio andare a casa mia" 
"Assolutamente no, ho chiamato tua madre e mi ha detto che per ora è meglio che tu sia con me" -disse lui, togliendomi la sfotta fresca dalla fronte.
"E come hai chiamato mia madre, scusa?" -dissi, alzando un sopracciglio.
"Ho preso il numero dal tuo cellulare, sai..non hai la password per entrare e quindi l'ho trovato facilmente" 
Il suo tono calmo e tranquillo, non so per quale motivo, mi fece innervosire.
"Posso badare a me stessa anche da sola, quindi posso tornare a casa e starmene a letto in camera mia" -dissi, cercando per l'ennesima volta di alzarmi, ma il dolore alla caviglia divenne più forte. -"Ah! Stupida caviglia!"
"Ti fa male la caviglia?" -disse Wes, mettendo una mano sulle mie gambe.
Sentii un calore che si espandeva in tutto il corpo e d'un tratto il colore alla caviglia e anche alla spalla passò.
Wesley tolse la mano e poi mi sorrise. -"Ora ti lascio riposare un altro po', poi ti accompagnerò a casa quando ti sentirai meglio" 
Annuii e mi riaddormentai dopo qualche minuto.
 
Riaprii gli occhi dopo una mezz'ora e Wesley non era nella stanza, cercai di alzarmi e questa volta ci riuscii senza provare alcun dolore, scesi dal letto e andai alla ricerca di un bagno. Non so come, ma finii in salotto e sentii delle voci provenire dalla cucina, mi avvicinai lentamente e cercando di non fare rumore.
"L'umana è ancora qui?" -disse una voce femminile.
"Si, appena si sveglierà l'accompagnerò a casa" -disse Wesley.
"Sei proprio idiota, quando ti impegni eh Wes..ti avevo detto di non considerlarla, non è una di noi!" -continuò a parlare la ragazza, che aveva una voce abbastanza familiare.
Cosa diamine sta dicendo? Non sono una di loro? 
"L'ho semplicemente aiutata, tua sorella l'ha spaventata a morte, Sun, era svenuta in mezzo al bosco dove vado di solito per stare tranquillo, non so neanche come ci sia finita lì"
Tua sorella l'ha spaventata a morte,Sun? Quale sorella? 
"Non mettere in mezzo Grace, sai che lei non spaventerebbe nessuno" 
"Non ci sono attualmente Arum nei paragi, quindi..cosa ha spaventato Allie se non lei? Ti ricordo che non controlla a pieno i suoi poteri..l'ha scoperto da poco tempo" 
La voce di Wesley sembrava rabbiosa, tanto quanto quella di Sun.
"E' inutile parlare con te, sei testardo" -continuò Sun.
"Guarda chi parla! Difenderai Grace fino alla fine, ma sai benissimo che è stata per colpa sua se Allie ora è di sopra, nella stanza degli ospiti con dei residui di luce"
Sentii Sun sbuffare e poi si avvicinò alla porta e prima che lui uscisse, aprii la porta, ritrovandomela davanti.
Il suo sguardo era freddo e diceva una sola cosa: levati dalla mia vista.
"Ciao" -dissi, con un filo di voce.
La signorina non mi degnò neanche di un saluto e andò di sopra, scossi la testa, alzando gli occhi al cielo, sentii Wes ridacchiare.
"Non farci caso, fa sempre così" -disse. -"Come ti senti?"
"Bene, ora posso camminare, non mi fa più male la caviglia" -dissi, appoggiandomi alla porta.
"Bene, allora puoi tornare a casa" -disse, avvicinandosi e accarezzandomi la guancia, sorrisi. -"Ti accompagno"
"Vado a prendere le mie cose..aspettami qui"
Lui annuì e andò a sedersi sul divano.
Salii di sopra e raccolsi le poche cose che avevo e scesi di sotto, trovando Wesley e un ragazzo alto, muscoloso, con gli occhi azzurri e biondo.
"Eccomi" -dissi piano.
Wesley e il suo amico si voltarono verso di me sorridendo.
"Chi è questa ragazza?" -chiese l'amico di Wes.
"Lei è Allie, la nostra vicina." 
L'amico alzò un sopracciglio e mi guardò per qualche minuto, poi sussurrò una cosa all'orecchio di Wesley che mi guardò.
"Ho qualcosa di strano sulla faccia?" -dissi. I due ragazzi scossero la testa. -"E allora perché mi fissate?" - dissi alzando il sopracciglio.
"No, nulla..Io sono Drew, piacere!" -disse il biondo, porgendomi la mano, gli strinsi la mano e lui tolse subito la mano, come se si fosse appena bruciato.
"Beh, io vado a casa, ci si vede in giro" -dissi, avviandomi verso l'uscita.
"Vengo con te, aspetta!" -urlò Wes, ma lo ignorai e uscii dalla sua casa.
Non mi sentivo a mio agio lì dentro e non avrei voluto avere un altro incontro con qualcuno che mi fissa come se fossi un mostro a tre teste, quindi, corsi verso casa mia il più velocemente possibile e, quando entrai in casa, chiusi la porta a chiave.
In casa non c'era nessuno, così decisi di andare in bagno e preparare tutto l'occorrente per fare un bel bagno, dopo giorni carichi di infarti, un po' di relax non mi faceva di certo male.
 
Sfrecciavo sul marciapiede con il mio skate, diretta verso la spiaggia, nonostante fossero le otto passate e stava per fare buio, mi piaceva sedermi sulla sabbia tiempida e ascoltare il rumore del mare verso quell'ora, lo facevo sin da bambina.
Una volta arrivata in spiaggia, mi accorsi che a pochi metri lontano da me c'erano delle compagne di scuola, da brava asociale quale ero, cercai di nascondermi per non farmi vedere. 
Notai fra loro una ragazza con i capelli rossi, non l'avevo mai vista, così, colta da una curiosità innata, andai verso di loro.
"Ciao ragazze!" -urlai, facendo voltare tutto il gruppo.
"Ehi, Allie!" -disse una di loro, Summer, che subito mi affiancò.
"Allison!" -dissero le altre presenti.
Spostai lo sguardo sulla ragazza con i capelli rossi. -"Una new entry?"-dissi, sorridendo.
Summer ridacchiò. -"Essì, si è trasferita da poco qui, si chiama Evie" 
"Ciao Evie, io sono Allison, ma chiamami Allie! -dissi sorridendole.
Lei sorrise timidamente e poi si presentò.
Restai con le ragazze sulla spiaggia fino alle undici, circa, poi dovetti salutarle e mi diressi verso casa.
Quasi vicino casa, una macchina accostò per chiedermi delle informazioni, la signora sorrise e d'un tratto notai che i suoi occhi erano diventati neri e scese dall'auto, poi si avvicinò a me, afferrandomi con non molta delicatezza il braccio.
Una voce rieccheggiò nella mia mente. "Dimmi dove sono e non ti farò del male." 

Angolo autrice.
ciau bellezze!
mi dispiace tantissimo per ritardo,
ma sono stata impegnata nella lettura(?)
vedo, con grande dispiacere, che la storia non piace..
spero di appassionarvi a questa storia con i prossimi capitoli
la nostra Allie se ne vedrà brutta per colpa dei suoi vicini luminosi.
beh, detto questo, mi dissolvo e cercherò di aggiornare quanto prima!
baci, Dee c:
 
  
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