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Autore: CottonCandyGlob    16/06/2014    1 recensioni
Anni di misteri, scorribande e viaggi in giro per il mondo... Finalmente anche i membri della Mystery Inc. hanno ottenuto una vita "normale": Fred e Daphne si sono sposati, e Velma e Shaggy hanno rivalutato la loro relazione, pronunciando anche loro il grande sì. Ma quando i loro figli, si trovano nei guai, i detective sono costretti a tornare in azione nell'isola degli spettri, Spooky Island, che sembra nascondere ancora molti segreti. E' solo un banale scherzo del destino che i loro primogeniti siano due coppie di gemelli?
Per scoprirlo basta seguire le avventure di Chris, Meg, Josh, Lily e l'insostituibile Scooby-Doo che tireranno fuori dal loro DNA la impareggiabile passione per i misteri e abilità di cacciarsi nei guai!
Mia prima fanfiction, un po' ingenua e adolescenziale, che mi ha tirato fuori da un brutto periodo (e rimane qui a mo' di monito personale)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ma quanto può essere difficile ascoltare i propri figli ogni tanto? Nah, a volte è peggio che parlare a uno straniero che non spiccica una parola della tua lingua.
Me lo chiedo io, ve lo chiedete voi(forse), se lo chiedeva Alice, fissando la serratura della porta cercando di farsela sembrare interessante. Punizione? Lei? Cosa mai aveva potuto fare?
A quanto pare niente che abbia minacciato la salvezza della specie umana, più che altro i nervi, i nervi di sua madre. Perdere l'intera mensola dei soprammobili per l'elicottero di Toad era già stato una tortura, ma tirare in preda ad una crisi isterica il telecomando contro lo schermo della televisione del nonno per mandarla in frantumi, forse era il caso di perdere la pazienza, dopotutto.
"In fondo era ora di cambiarla, quello schermo è dell'età della pietra"questa era stata la giustificazione della bambina all'incidente, non molto efficace a giudicare dal risultato:
-Niente televisione, videogiochi o nessun altro tipo di svago, così la prossima volta ci pensi prima di distruggere la casa tirando oggetti non identificati!
-Ma mamma, dovrei forse stare chiusa in camera mia tutta la giornata?
-Se la metti così, perchè no, Alice.
Così si era fregata da sola. Ora era confinata in camera tutta la giornata e poteva solo uscire per emergenze fisiche, visite inaspettate, attacco meteoritico, ecc.A completare il supplizio, Suzanne che entrava ed usciva indisturbata dalla stanza(uno degli svantaggi del condividere la propria camera tra fratelli). Fortuna che, a minuti, sarebbe partita per una delle sue ultime uscite autunnali allo skatepark.
Nonostante tutto, Alice rimaneva lì, bloccata, con le braccia incrociate, la bocca spostata a formare una smorfia di fastidio come una che ha dimenticato l'ombrello e sta su una panchina a bagnarsi per aspettare l'autobus(la cui fermata è sempre senza tettoia solo in quei pochissimi casi in cui serve, giusto?)
Aveva pensato più volte di alzarsi dal letto, ma in realtà non sentiva assolutamente la necessità di farlo.
In fondo avrebbe tutto il giorno per saltare giù dal letto e mettersi a fare qualcosa di produttivo, anche perchè era da quando era nata che la maniglia era gialla a stelle nere, e non ci si poteva trovare niente di interessante nel continuare a guardarla.
Così iniziò a dondolare i piedi avanti e indietro, su e giù, facendoli sbattere contro il legno del letto, cercando di fare il massimo rumore per coprire quell'inquietante silenzio. Nessuno le disse niente, anzi, il fracasso continuò per almeno dieci minuti senza interruzione, solo perchè Alice stava facendo il calcolo dei giorni che mancavano alle vacanze di Natale, togliendo le domeniche, i giorni di riposo dalle lezioni, e le giornate non disastrose.
Eh, già. Dicembre era iniziato da un pezzo e il meteo non si decideva ancora a diventare invernale. Di certo preparare l'albero sotto un sole quasi primaverile avrebbe fatto sembrare tutto una grandissima pagliacciata. Per adesso mancavano ancora tre settimane, quindi si poteva ancora sperare che cadesse qualche fiocco in tempo.
"Che cosa si aspettano che io faccia chiusa in gabbia così?"pensava la bambina fermando le gambe."Almeno potevano darmi un elenco di suggerimenti su come impegnare il tempo in queste situazioni!". Quel pensiero le fece venire un'idea: internet!
Balzò giù dal letto e corse verso la porta. Le bastò piegare la maniglia per ricordarsi che erano i suoi fratelli maggiori ad avere il computer nella loro stanza...
"Oh, accidenti! Non importa, vada per un libro..." e cercò nel suo scompartimento nell'armadio un giornalino abbastanza spesso, che a quanto ricordava, conteneva un articolo sui passatempi per bambini.
"Ah, eccoti. Sempre più polveroso, immagino....dunque, vediamo..."
Spostava le pagine stampate sempre più in fretta, per non vedere le immagini dei bambini saltare ai giardini o andare sull'altalena con gli amici."Patetici"si disse Alice, come per convincersi che lei voleva di sua volontà stare chiusa tra quelle quattro pareti.
"Giochi da fare quando piove"recitava il titolo di una pagina scolorita.
La bambina andò alla finestra a sbirciare tra le tende gialle.
"No. Non piove.Andiamo avanti" proseguì lei sorridendo"A quanto pare per me non c'è nulla!
Quando il dito si trascinò su un altro foglio, la biondina non credette ai suoi occhi.
"Passatempi scaccianoia per quando si è in punizione rinchiusi in camera"
Non l'aveva sognato, il titolo era proprio lì, davanti a lei, in un brillante fucsia a contorni bianchi.
Purtroppo Alice dovette richiudere il sorriso: molto bello il titolo, ma sarebbe stato più utile se la pagina fosse stata intera e non squarciata in due!
A questo punto, tornò indietro sui giochi da fare a casa quando piove. Sembravano quelli più vicini a quello che stava cercando, ma non si sentiva la voglia di leggerli:
"Solo se piovesse mi metterei a guardarli...forse avrei il morale talmente a terra che..."
-Corra, corra, signorina!-sentì la bambina fuori dalla finestra, poi udì una voce che conosceva fin troppo bene.
-Piano Madleine, piano!
-Si bagnerà tutto il vestito, corra!
La piccola Gloria Jones saltava a slalom sul marciapiede davanti alla finestra di Alice, ad ogni passo, il tutù nascosto sotto la giacca si gonfiava con estrema leggerezza. La governante di casa le tirava il braccio in tutte le direzioni facendola finire, a suo malgrado, in tutte le pozzanghere e tenendo nell'altra mano un ombrello.
Prima che Gloria venisse pigiata in casa dalla donna, ebbe ancora tempo a scorgere l'amica sul davanzale e a farle cenno con la mano. Alice rispose timidamente e si ricacciò dietro le tende: la faceva sentire troppo in imbarazzo trovarsi in punizione, troppo. Mentre la bambina pensava di nuovo al viso della sua amichetta dai capelli rossi, le riafforarono nella testa particolari: pozzanghere, ombrello, poca luce, il davanzale bagnato...Vi sembrerà impossibile che non se ne fosse accorta, eppure pioveva, e anche tanto.
"Haha, divertente. Sappiate che non lo leggerò comunque l'articolo"
In quel momento la porta della camera tirò un colpo contro il muro. Se la porta sbatteva, poteva essere nient'altro che Josh, se con forza sovrumana era Lily, quindi bastava fare due più due per capire che erano entrati entrambi i fratelli maggiori.
La biondina non alzò neanche il viso dal foglio, sulle prime le sembrò fosse sua madre e si voleva far trovare come una bambina diligente.
"Giochi da fare quando piove"lesse la sorella sbirciando sopra la sua testa" Stai davvero leggendo questa roba?"
-Sto cercando di divertirmi, punto-rispose secca Alice.
-Con questo?-rise Lily-Dovrebbero istituirla come punizione ufficiale per minori...cioè, solo un decelebrato con scarso rigore mentale lo leggerebbe, giusto?
-Giusto-la guardò Josh con aria antipatica: sua sorella sapeva benissimo che il giornalino era stato suo tempo fa(e da piccolo gli piaceva particolarmente leggerlo!)
-Lo so, ma non saprei cosa fare...
-Non dirmi che è la prima volta che sei in punizione!-rise Lily, a cui si alleviò il sorriso, alla vista della sorellina che annuiva triste-Beh, pensa che noi dovevamo uscire in bicicletta con i nostri amici, poi ci è piombato addosso questo acquazzone...e ci resta poco da fare. Suppongo di avere il morale più basso del tuo!
Alice cercò di ricambiare una risata, pensando che in fondo non doveva disperarsi più di tanto, era abbastanza giudiziosa da non fare i capricci. Non aveva versato nemmeno una lacrima quando si era persa al luna park due anni prima, non era il caso di iniziare adesso.
E Lily? Se non si sbagliava era quella che aveva beccato più punizioni di tutti e sei(era anche logico, dato che era la maggiore), eppure sorrideva sempre, di vendetta, di entusiasmo, di imbarazzo...sorrideva: come si faceva a toglierle quell'espressione dal viso? Perchè lei, nonostante fosse sua sorella, era poco disponibile ad adattarsi alle situazioni?
In quel misero minuto in cui la bambina pensò a tutte queste domande, rimase impietrita, fissando ogni istante più intensamente la ragazza che aveva a fianco.
 -Lily! Telefono!-si udì urlare dal piano di sotto.
-Arrivo!
Con una corsa barcollante dopo essersi alzata di getto, i due fratelli la videro sparire dietro l'angolo dell'armadio. Come succede nel più classico dei casi...calò un silenzio di tomba. Si riusciva a percepire la corrente che ronzava tra la presa del muro e la spina del televisione mezza incastrata. Che cosa inquietante.
-Usavi davvero questi giornali per passare il tempo?-sussurrò Alice.
-Io non...
-Joshie, c'è il tuo nome sul retro della copertina.
-... ... Sì, per molto tempo non facevo altro. Vedi, sono stato messo in punizione tanto quanto Lily.
-Davvero tu hai potuto fare qualcosa di male per beccarti una punizione?-chiese tutto di un fiato la piccola.
-No mai! Tu credi che ne sarei stato capace?-sussultò Josh-In un certo senso, ero in punizione ogni singola volta che lo era lei...soffrivo di solitudine...se Lily manca te ne accorgi.
-Sicuro! Altrimenti sarebbe impossibile che il nostro discorso stia durando da almeno trenta secondi!
-Al, sai molto bene di essere una bambina brillante-continuò il maggiore, riprendendosi dal ridere-Troverai un modo per passare il tempo...
-Sono la persona meno creativa della famiglia, sono un disastro in queste cose...A me piacciono i videogiochi per questo: qualcuno li crea per me, e io devo sottostare alle regole del suo universo. Non ho molto da pensare...
-Josh!-chiamò una voce di sotto.
-Arrivo!-rispose lui.
-No aspetta, non hai qualche idea da darmi per passare il tempo?-lo guardò triste la sorellina.
-Devo andare!-e uscì dalla porta di fretta.
Alice rimase lì, un po' scossa. Per un attimo si dimenticò persino di essere in punizione. Aveva la testa così impegnata a trovare qualcosa da fare, che non capiva nemmeno l'utilità dei suoi pensieri.
Nella sua testa le idee venivano fuori, a flutti, a getti di creatività, ma subito spinti dentro dal pensiero che comunque non avrebbero alleviato la situazione.
E allora le venne in mente solo una cosa: leggere qualcosa. Non di certo quel giornalino odioso che era rimasto davanti alle sue gambe incrociate sul tappeto(che pertanto scacciò via con la mano dall'altra parte della stanza), magari un qualsiasi libro, almeno la creatività sarebbe sempre stata quella di un altro.
Prese il primo libricino che trovò, non si curò neanche del titolo e per concentrarsi meglio, inforcò gli occhiali.
Sì, perchè Alice Rogers portava gli occhiali. Non ve l'avevo detto? Scommetto che non ne sarebbe stata contenta e si sarebbe arrabbiata con me, ora però ho dovuto confessarvelo, altrimenti la storia non sarebbe stata vera e me ne dispiacerebbe.
Quindi, ciò che posso dirvi era che non ne aveva così bisogno durante il giorno e li indossava poco, molto poco, perchè sosteneva che le stessero malissimo addosso. Per non dilungarmi molto, sperando che Alice mi perdoni per aver spifferato il suo segreto, forse vi potrei raccontare di cosa parlasse quel piccolo volume dello scaffale che capitò casualmente nelle sue mani(sempre che vi interessi!)
Insomma, non c'è molto da dire: prima di tutto non saprei dirvi un titolo, neanche un autore. So per certo però che trattasse di vicende marinare, un po' come Moby Dick, forse una parodia, dato che ad Alice scappava una risatina ogni sette righe circa.
Onestamente non era un capolavoro letterario e tra l'altro non era forse adatto alla sua età, in fondo, però, lei sentiva solo il desiderio di passare il tempo,  perciò, che volete che gliene importasse?
Sfogliò velocemente i capitoli centrali, giusto per fare un rapido calcolo delle pagine. Il suo occhio venne catturato da un dialogo al fondo del capitolo ottavo, non come era successo per il titolo dell'articolo mezz'ora prima, ma con distrazione, pura e semplice curiosità di frasi fuori contesto.
"-Capitano Sewail! Abbiamo intercettato l'obiettivo!
- Bene, Sean! Preparate le munizioni!
-Ma signore, le munizioni sono esaurite: necessitiamo di un piano di riserva!
-Allora trovane uno, figliolo!
-Ma sono stato arruolato solo da due mesi, non posso trovare idee, non conosco a fondo la nave!
-Dunque, vai, abbiamo ancora tempo, esplora la nave e sono sicuro che saprai come agire, poi!
E il giovane mozzo partì in esplorazione nella possente nave. Fu di grande velocità, e dopo aver controllato ogni singolo angolo riuscì a immaginare di sbaragliare i nem..."
-Leggi?
Alice si spaventò tanto a quella voce che lasciò andare il dito e perse il segno del libro, mentre lo vedeva richiudersi davanti a sè. Alzò gli occhi seminascosti tra la montatura e la frangia.
-Umnh?
-Dicevo...stai leggendo?
-Sì mamma, perchè?
-No, ehm, niente. Mi aspettavo di trovarti intenta a far niente.
-Infatti non sto facendo niente-commentò sottovoce Alice-niente di interessante.
-Volevo solo avvertirti che mi hanno chiamato dall'agenzia...Una mia collega è malata e devo sostituirla ad un convegno...Josh e Lily sono usciti comunque...Ti devo lasciare da sola a casa con nonna e Angela. Torno tra un'ora, ti dispiace?
-Nah-rispose infastidita la bambina.
-Bene...ti lascio alla lettura...se vuoi puoi uscire dalla camera, ma nessuno schermo acceso intesi?
Alice annuì senza entusisasmo, questa concessione non avrebbe poi cambiato molto le cose.
Appena sentì la porta chiudersi, la bambina tornò a fissare il libro, rimasto a faccia in giù sul tappeto: le sarebbe piaciuto sapere cosa avesse mai potuto inventare Sean, e se il suo piano avesse avuto successo.
Ma il suo dito non aveva intenzione di cercare di nuovo la pagina.
-Per Sean è facile inventare qualcosa... gli basta esplorare la nave- parlava del giovane come per un vecchio amico-...io  non ho molto da esplorare.
Non aveva galeoni, navi, terre ignote da conoscere, enigmi da risolvere per aprire porte...ecco che il morale riprendeva la sua discesa.
-Meglio provvedere con un succo.
Scelse quello alla pesca, il suo preferito.
-Cosa facciamo in cucina, signorina?
-S-stavo prendendo un succo...
-Sì tesoro, fai pure. Oh, hai messo gli occhiali-le sorrise la nonna, sedendo Angela sul tavolo.
-Sei ancora arrabbiata per la televisione?-disse Alice dopo un po'.
-No, piccola. Il nonno la pensava come te: ce ne voleva una nuova!-Paula accarezzò i capelli biondi alla nipotina.
"Meno male" pensò lei in un sospiro, poi seguì la donna, che tornava in salotto con la più piccola. Alice ascoltava il silenzio che c'era raramente in casa, quasi percependolo come un caldo abbraccio. Vedeva Angela saltare in braccio alla nonna seduta sul divano, e sorrideva di tenerezza.
Intravide per un'attimo la console, la sua console, a fianco del televisore e si coprì gli occhi girandosi su un fianco:"Puoi farne a meno. Sarà meglio prendere un altro succo."
Lasciò la scena del salotto e sbucò nel grande ingresso. Appena svoltato l'angolo della scorciatoia per la cucina sotto le scale, fece un passo indietro. Aveva sentito qualcosa muoversi in sala da pranzo. Poteva benissimo continuare il corridoio e passare dalla cucina per andarci, ma preferì la strada più breve.
Girò le punte delle paperine di lana da casa e tornò all'ingresso. Lasciandosi alla destra le scale, entrò.
Mosso un piccolo passo, Alice incrociò due occhi castani e lucidi che la guardavano intensamente.
Fu la quinta volta durante la "punizione" che il viso fu solcato da un sorriso.
-Scooby? Che ci fai qui? Non sei in giro con i gemelli?
Il cane sorrise anche lui. Allora la bambina si inginocchiò sul pavimento, proprio al lato del tavolo.
-Josh mi ha detto di stare a casa-replicò Scooby, mentre Alice lo fissava in attesa di risposta.
-Josh? Oh, Scooby, mi dispiace. Lo sai che lui ti porterebbe ovunque...-e intanto gli si avvicinava-Che antipatico, perchè non avrebbe dovuto portarti in giro?
-Mi ha detto di stare a casa...per farti compagnia!
Alice ebbe uno sprizzo di felicità, come un arcobaleno che buca le nubi, non si trattenne e abbracciò(o stritolò in modo affetuoso) Scooby -Oh, grazie grazie grazie grazie!( in realtà i"grazie" furono di più ma preferirei non dilungarmi!).
-Prego, prego, prego, prego!-rispose il cane, mettendosi a leccarla in faccia.
-D'accordo, Scooby, d'accordo. Ti voglio bene anche io! Ora lasciami alzare che sto soffocando!
Alice si rimise in piedi felice. Un po' di compagnia, più di tutte quella di Scooby, le avrebbe fatto bene.
-Ok, magari ti annoierai un pochino, perchè sai che non sono una persona interessante, ma...
Dopodichè Alice non si ricordò nulla, solo il muso di Scooby che la fissava ancora con quei suoi occhi castani, e la nonna che le teneva qualcosa di freddo sulla fronte.
-Ahi! Accidenti, ma cosa...?
-Tesoro, tutto bene?-ripeteva la nonna.
-Si certo. Che cosa è successo esattamente?
-Oh, niente di grave, è stata solo una svista...non hai vist...
-Cosa non ho visto? Avevo pure gli occhiali!
-La mensola.-commentò Scooby.
-La mensola?-ripetè Alice.
-La mensola!-esclamò la nonna.
-Quale mensola?-riprese la bambina.
-Quale, piccola? Beh, quella che mamma e papà hanno in casa da quando si sono trasferiti qua...quella sul lato della credenza.
Piano piano, la bambina si rese conto di essere sul divano, dal lato opposto al cuscino dove era seduta perplessa sua sorellina.-Abbiamo una mensola sul lato della credenza?
I due annuirono(anche Angie, però, annuì imitandoli).
Alice portò la mano alla fronte. Una bella botta.-Pare che io non conosca ancora a fondo casa mia!-rise poi.
La frase rimbombò in testa mentre rideva, forte, sempre più forte. Era la frase del libro che si era chiuso.
Sean non conosceva a fondo la nave, andava in esplorazione: mnh, esplorazione, sembrava interessante, da provare. Sean magari si era divertito, ma l'autore non lo diceva...Chissà se questo Sean era anche un tipo carino...no ma cosa dico, torniamo alla storia!
-Ora se va tutto bene, non vorrei cacciarti Alice, ma dovrei far vedere un po' di televisione ad Angie per farla addormentare...e so che se tua madre ti trova qui...
-Non importa, nonna. Io e Scooby andiamo di sopra!
-Certo.
Alice corse su per le scale, seguita da Scooby nella sua stanza. Chiuse la porta, come se qualcuno fosse dietro ad osservarli e iniziò sottovoce:
-Bene, Scoob, ho un'idea pazzesca!...Non ci credo neanche io di averne una, ma ce l'ho! Oh accidenti come sono emozionata!...Dunque, non distraiamoci. Abbiamo un'ora prima che mamma e Toad tornino a casa, un'ora prima che Suzie accompagni Melissa a casa, un'ora prima che Angie sprofondi nel sonno alla ninna nanna finale che c'è in ogni episodio de"Il Pinguino Soffia-Sogni"...Abbiamo un'ora di libertà, perciò ho pensato...facciamo una bella esplorazione di casa?
-E-esplorazione?-disse come uno scioglilingua, con un'epressione interrogativa, il cane.
-Sì Scooby! Guardiamo in tutte le camere, così magari troviamo cose che non sapevamo esistere...tipo un'avvincente avventata avventura casalinga! Come ti suona?
-Molto divertente!-esultò Scooby-ma vuoi trovare altre mensole?
-Spero di no, Scoob-ridacchiò Alice massaggiandosi la fronte-Spero di no!
La bambina aprì la porta della sua stanza e guardò il corridoio.
-Cominciamo. Già però...da dove cominciamo?
La camera di Alice e Suzanne era l'ultima del corridoio, occupava quasi l'intera parete affacciata sul Crownfield Boulevard, la parte restante era riservata a un lato della camera dei gemelli.
Sebbene fosse questa la parte più comoda da cui iniziare, venne scelta la prima camera del corridoio, quella matrimoniale. Quante milioni di volte aveva visto chiudere quella porta senza poterci scorgere niente, quante volte le era stata chiusa in faccia.
Ci era entrata solo di notte, da piccola, quando aveva paura...ma puntualmente, alla mattina, si accorgeva che l'avevano riportata nel suo letto.
"Non vedo l'ora".
E poi puff, entrò di getto nella camera proibita. Avvertì un po' di delusione: la stanza di giorno non sembrava poi diversa da come se l'era immaginata. Pestò subito il lungo tappeto che segnava tutta la parete della porta. "Me lo ricordavo più scivoloso al buio". Avanzò con passo felpato, lasciandosi alle spalle gli armadi accanto alla porta.
-Facciamo piano...-sussurrò al cane-nessuno deve sapere che siamo venuti qui.
Con mano leggera si appoggiò al letto. Sulle prime, non seppe riconoscere a chi appartenessero i due comodini...di solito basta un'occhiata, no? Invece lì, erano perfettamente uguali.
"Forse se venissimo di sera, quando mamma e papà ci posano le cose, saprei dirlo..."e si sforzava di ricordarsi chi avesse alla destra e alla sinistra quando si rifugiava nel loro letto. Ma era passato troppo tempo. Poi le lampade erano uguali, i cassetti uguali, i tappeti al lato del letto erano uguali.
"Se almeno Angela dormisse ancora nella culla...la troverei al lato di mamma...oh, sembra una cosa così stupida, ma voglio sapere dove dorme chi e chi dorme dove!"
Così, dimenticando la promessa di non toccare nulla, balzò sul letto.
-Vieni Scooby! È troppo divertente!
Chi di noi non ha mai provato a saltare a gambe all'aria su un letto matrimoniale? Sembra uno dei migliori momenti di libertà della vita, un po' come andare sull'altalena.
Basterebbe qualche secondo di salti sul letto ogni giorno, per restituire la felicità a chiunque.
Diciamo pure che la barra di caricamento dell'entusiasmo di Alice, che si era riempita a poco a poco, ora era arrivata al massimo.
-La nonna!-urlò lei improvissamente, coprendosi subito la bocca. Beh, in effetti la nonna non poteva che lamentarsi di tanto rumore dal piano di sopra. Scooby fece segno di tendere l'orecchio: niente, nessun rumore.
-Sarà meglio comunque smettere...non si sa mai.
-Già-Scooby scese dal letto e indicò con la zampa il piano davanti al mobile a specchiera.
In bella mostra erano disposte su un lato una decina di cornici delle dimensioni più svariate.
-La foto del matrimonio...-commentò la bambina, prendendo la prima che la incuriosì-è stato bello?
-Certo, il buffet era ottimo!
-Haha, ci avrei scommesso, Scoob.
Tutti sembravano davvero felici: c'era anche il sole che riempiva di luce l'ampia gonna del vestito da sposa della mamma. Solo gli sposi guardavano avanti, i parenti erano girati sugli sposi e anche Scooby.
"Che strano, pensare che allora io non esistevo...mi sarebbe piaciuto. La mamma sembra una principessa..."immaginava Alice.
Inutile dire che osservò con cura ogni singola foto, con tanto di interrogatori al cane per approfondire.
L'elenco è un po' lungo, ma almeno posso soffermarmi su una in particolare, che può inserirsi bene nella storia.
-Wow, qui ci sono mamma, papà e i genitori di Gloria? Scoob, quando l'avete scattata questa foto?
-Al college, nelle vacanze...
-Dove eravate?
-Spooky Island...-disse Scooby un po' titubante.
-Ok-continuò Alice, con gli occhi imbarazzati-mi risparmio di chiederti se vi siete divertiti...cioè, il nome dice tutto, giusto?
La bambina abbracciò di nuovo Scooby e fu allora che notò un pacco di medicinali vicino allo specchio.
-E questi...Come ho fatto a non pensarci!
Si voltò verso il letto.-La mamma ultimamente soffre di cervicale, quindi dorme col cuscino basso...a destra!
-Secondo me dorme a sinistra-disse Scooby.
-Scommettiamo? -replicòAlice con aria di sfida.-Io dico che mamma dorme a destra.
-Sinistra.
-Bene, in palio?...umh... La colazione di domani.
-Ci sto.
Finita la scommessa, Alice e Scooby decisero di uscire, perchè era già passato un quarto d'ora abbondante.
"Tocca la stanza di Angie e Toad, andiamo!". Teoricamente subito dopo ci sarebbe stato il bagno: Alice c'era stata chiusa una volta per colpa della serratura e pensava che, per quello che la riguardava, ne aveva già avuto abbastanza.
Questa volta, la porta della camera fu aperta con un po' meno stupore. Non c'era molto da vedere, perchè Angela si era da poco "trasferita" lì, e Toad era l'unico a tenere una baraonda di cose vicino al letto.
La sorpresa avvenne quando i due videro, aggrappata ai cassetti, una piccola figura.
Bastò uno sguardo per capire che si trattava di Angela.
-Angie! Ma quando sei salita di sopra?
Lei si voltò al richiamo della sua voce e la guardò come confusa.
-E la nonna? Ti ha portato qui? Dove è finita la nonna, Angie?
-Nonna dolme-rispose finalmente la più piccola.
-Ahh capisco...e tu perchè sei qui?-riprese Alice, che rimase ancora più sbigottita nel sentire:
-Gualdro tla i cassetti!
"Io lo dicevo che era tutta svitata, ma figurati se mi ascoltano...sembra che sia stata lei a battere la testa non io!....E se fossi pazza io? Magari sto sognando"e si pizzicò da sola, ma sentì dolore e poi nulla.
-Bene, sarà meglio riportarti giù.
Alice alzò la sorella da terra, a fatica la portò in braccio di sotto, sul divano e la infilò tra le braccia della nonna appisolata. Con una serie di gesti (che probabilmente non capiva neanche lei) cercò di obbligarla a rimanere lì senza muoversi.
Per il resto, non potè nemmeno esplorare la camera come aveva immaginato: la riordinò da cima a fondo, sistemando quel gran fracasso che, sembrava impossibile, aveva combinato la sorellina.
L'unica cosa  che destò la sua curiosità fu l'ormai celebre SteelDust 2450 di Toad, che provò a far volare,anche se rimase con le pale impigliate nelle tende e ci vollero altri dieci minuti per sbrogliarle.
Rimanevano solo venti minuti, cioè il tempo per un'altra stanza, e che stanza! Si trattava della camera più interessante della casa, quella in cui era entrata di corsa decine di volte...ma ora ci poteva entrare con tutta la calma del mondo. Anzi, una calma da venti minuti, se si può dire.
Così tornò da Scooby, che aveva lasciato in salotto a sorvegliare Angela: il cane conosceva quella camera a occhi chiusi, forse sarebbe stato utile ad accelerare il"tour".
E successe esattamente come penso che tutti abbiate immaginato....Scooby per terra a dormire e di Angela nemmeno l'ombra.
-Accidenti.
E ancora una volta fece le scale di corsa. Come avrete notato, ad Angela piaceva particolarmente sparire: faceva venire i brividi a tutti, perchè cambiava posizione di continuo come un fulmine, semplicemente gattonando. Ora, è giusto ritenere in parte rensponsabili le persone che devono occuparsi di lei, ma non si può dire che anche lei sia un beato angioletto di cielo...un po' un controsenso, dato il suo nome.
Quindi, se vi capita di leggere che la piccola sparisca, siate più in pena per i suoi genitori che per lei.
Alice non aveva pensato di guardare in cucina o in sala da pranzo, perchè visto che Angela stava diventando maniaca di cassetti, di certo ne avrebbe trovati di più nelle stanze da letto.
-Trovata!-ripetè pestando il piede sulla soglia delle prime tre camere del piano. Ma niente. Fu quando sbattè stanca dietro di sè la porta, che rivide la scena.
Lei, appesa, un altro armadio mezzo svuotato, tutto rovesciato, un sorriso furbetto a guardarla.
Mancavano sei minuti alla fine del tempo limite.
-Adesso basta, ok? Mi hai fatto venire i nervi a fior di pelle! -la sua voce cominciava leggermente ad alzarsi di tono-Non hai la minima idea di quello che ho passato oggi? Sono riuscita a divertirmi, finchè una bambina si mette a rovinarmi tutto quanto! Avrei voglia di appenderti giù dalla finestra e ascoltare le tue scuse, se almeno tu fossi capace a parlare in modo decente!
Alice smise di parlare a metà discorso. Perchè iniziò a ruggire.
Ad Angela il cuore iniziò a battere sempre più velocemente, iniziò a tremare ed infine i suoi due magnifici occhi si fecero sempre più lucidi.
-Oh, accidenti...Ma cosa sto facendo...hai solo due anni...-si bloccò Alice, spaventata di se stessa.
La piccola staccò le mani dal cassetto dell'armadio di fronte al letto di Lily. A passi incerti si avvicinò alla sorella e le afferrò la mano. Poi la portò vicino al mobile, e rimise a posto in modo grossolano una maglia color ocra.
-Tanto non farò mai in tempo con questa baraonda...e finirò di nuovo in punizione...-disse Alice con le lacrime agli occhi.
Angie sorrise e annuì sempre più forte: diede alla sorella un'altra maglia e le accompagnò la mano nel cassetto.
-Ok, ok...proviamoci.
E ci provarono davvero.
Quando Velma rientrò con Toad prima di tutti gli altri, trovò Angie seduta sul tappeto davanti alla televisione spenta, che accarezzava Scooby mentre dormiva. Sua suocera coricata su un lato del divano le fece più strano di tutti, ma passò oltre.
-Ciao mamma, stavo mettendo a posto la stanza-disse subito Alice, appena lei entrò nella sua camera.
-Grazie, così devo sistemarne una in meno.
"Quasi tre"rise nella testa la bambina-Mamma posso chiederti una cosa?
-Sì, non vedo perchè no.
-Tu, da che parte del letto dormi?
-Ehm, intendi il lato del letto?
-Sì...-sorrise imbarazzata Alice-È per un sondaggio a scuola!
-Ah, va bene. Solo mi sembrava una domanda strana...
"Chissà cosa ne penserebbe della maniaca fissata coi cassetti che sta di sotto!"
-Comunque destra-si affrettò a dire sua madre, e se ne andò dopo pochi secondi.
Alice si rimise a sistemare le cose che Angie aveva buttato fuori anche in camera sua, mentre lei riordinava il letto di Toad. Non fu così stancante: canticchiava"ho vinto la scommessa" sbattendo le ante degli armadi a ritmo. Velma rimase qualche minuto ad ascoltarla dietro la porta, stupita che la bambina fosse davvero di buon umore.
Le fece quasi paura. Fissò il suo sorrisetto tutta la durata della cena distraendosi talmente tanto, che iniziò ad imboccare Suzie anziché Angela.
Aspettò che tutti fossero andati a letto, e spinse il marito in cucina per il solito discorsetto di cronaca famigliare di fine giornata.
-Come mai quella faccia?-chiese subito Shaggy, fissando il suo sguardo confuso.
-I-io...Credo che Alice non stia bene...
-Sei sicura? Cioè, mi sembra che sia quella che sta meglio di tutti!
-Ma non bene fisicamente...diciamo, mentalmente.
-Stai dicendo che sta impazzendo?
-No, così è esagerato...insomma, oggi sono uscita per un'ora, torno e lei mi sorride e mi chiede"scusa mamma, da che parte dormi nel letto?"
-Oh, beh, in effetti...
-E poi canticchia, balla, mette a posto la stanza...accidenti, ho persino trovato il nostro letto con le coperte alla rinfusa...e se lei ci fosse saltata sopra? Non sarebbe una cosa da Alice...
-Tu devi smetterla di dare punizioni!
-Già, o qui diventano tutti matti-rispose lei ad occhi bassi-meglio che la nostra biondina torni ai suoi videogiochi...da domani, glieli concedo...
-Domani?Vi dire che se volessimo, cioè, potremmo fare una partita, ora?
-Perché no!...Solo mi dispiace per te, Shag...
Lui la guardò di storto.
-...perchè non hai speranze di battermi!-e con questa dichiarazione di guerra iniziò una serie di gare virtuali, che durò fino alle due di notte.
Alla mattina, sette paia di occhi li trovarono addormentati ai piedi del divano.
E sapete perchè? Per quel dannato televisore rotto che era ancora là, coricato su un fianco, con un telecomando piantato in bella vista nello schermo.
  
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