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Autore: missA_suzy    17/06/2014    1 recensioni
Sono passati diversi anni dalla separazione delle ragazze dal Mondo Magico. Ognuna ha preso la sua strada e Doremi, ormai sedicenne, si sente sola. Per questo è diventata gelida e insensibile, proprio per non soffrire. Non permette a nessuno di avvicinarsi al suo cuore, ma pian piano fa amicizia con Kotake. Crede che lui possa sostituire le sue amiche, ma una sorpresa attende le ex streghette: un ritorno al passato e, soprattutto per Doremi, una scelta che le cambierà la vita per sempre.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki Shidoosha, Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Ritorno al passato.
Capitolo diciannove: Non è facile essere famosi.


7:00
Una ragazza dormiva beatamente nel suo letto. Ad un certo punto il rumore della sveglia le fece aprire gli occhi e fu costretta ad alzarsi per spegnerla ma, guardato l’orario, si catapultò in bagno come una furia esclamando un “sono in ritardo!” che non le si addiceva. Sembrava Doremi in versione elementare.
Rise a quel pensiero e prese a lavarsi i denti, ma alla vista delle borse sotto i suoi occhi allentò la presa sullo spazzolino e il suo sguardo divenne malinconico. Ricordò di essere stata cacciata dal set e di aver preso una pausa dai riflettori. Riprese a lavarsi i denti con più foga maledicendolo mentalmente e quando fu pronta, uscì a fare un giro.
Era arrivata al parco e non sapendo cosa fare si sedette sull’altalena. Il bar lì di fronte non avrebbe aperto prima delle otto e a quell’ora mancava ancora un po’. Voleva mangiare un bel cornetto al cioccolato, non le importava se sarebbe ingrassata o se i fan l’avrebbero riconosciuta. Ripensò al giorno precedente e sospirò, non era colpa sua. Lei non avrebbe mai lasciato il mondo dello spettacolo e questo i suoi fan lo sapevano. Ma cos’avrebbero pensato quando sarebbe sparita dalle scene per un po’? E soprattutto, quanto tempo era di preciso questo “po’”?

-  E di notte cosa fai? In giro col tuo fidanzatino eh?
-  Cosa dice? – esclamò lei alzando la voce – io detesto i ragazzi!
-  E’ meglio che tu prenda un periodo di pausa dalle telecamere, in questo modo non causerai altri guai. Non preoccuparti, troveremo una degna sostituta per il tuo ruolo. Va’ ora.

Infuriata più che mai, prese l’altra altalena e la tirò in alto volendo colpire l’albero. Qualcuno però l’afferrò prima che tornasse indietro.
-  Hei, ma non devi lavorare tu?
-  Lasciami in pace – sibilò lei minacciosa voltandosi dall’altra parte.
Il ragazzo lascò l’altalena quanto bastava per permetterle di tornare al suo posto e ci si sedette sopra. – A quest’ora dovevi essere in studio per registrare! Che ci fai in mezzo al parco?
-  Ho fame. Voglio un cornetto. E aspetto che apra quel bar.
-  Quindi vorresti aspettare due ore qui? Va a lavorare, di corsa.
-  Senti, brutto idiota – esclamò lei alzandosi – tu non controlli la mia vita. Quindi fatti una manciata di affari tuoi e togliti dai piedi! – poi, presa la sua borsetta color panna prese ad allontanarsi ma il ragazzo non era del suo stesso avviso. La raggiunse e la prese per un polso, cosicché lei, obbligata a guardarlo, sbuffò.
-  Che accidenti vuoi?
-  Dimmi perché sei in giro.
-  Toru non c’è niente da dire. Davvero. – aveva ammorbidito la voce, era segno di cedimento.
-  Adesso mi spieghi – disse lui trascinandosela appresso e facendola sedere vicino alla fontana. Poi si sedette anche lui – allora?
-  E’ tutta colpa degli allenamenti! Non dormo più e sul set ero un completo disastro, non ricordavo le battute e dormivo in ogni scena. Sei contento?!
-  Ti…ti hanno sbattuta fuori? – chiese l’azzurro con timore. Quella ragazza era strana, con i fan era sempre gentile e disponibile ma all’occasione diventava davvero ribelle. Era questo che lo attirava più di tutto. All’ennesimo sbuffo di lei le sorrise – mi dispiace, non avevo capito.
-  E quando mai capisci qualcosa.
-  Vuoi fare un giro? – chiese alzandosi e tendendo la mano.
Lei la guardò scettica e puntò i suoi occhi nei suoi – e dov’è che vorresti andare?
-  Vieni con me alla torre di Tokyo! – esclamò lui prendendole la mano e trascinandosela, di nuovo, appresso. A nulla erano servite le deboli proteste della ragazza che, tuttavia, aveva bisogno di un po’ di svago. Consapevole di questo smise di opporsi e si lasciò guidare accennando un leggero sorriso.
 
Ultimamente Aiko e Momoko erano molto unite e per questo passavano il loro tempo a casa della blu o viceversa. In quella calda giornata, la bionda era impegnata a preparare un dolce mentre Aiko si stava allenando facendo dei giri di corsa lungo tutto il perimetro della casa e ogni qualvolta passava davanti alla cucina chiedeva all’amica se il dolce era pronto, suscitando la risata di lei.
Vedendole, le loro amiche si sarebbero meravigliate di vederle così in forma, senza nemmeno un briciolo di stanchezza. In realtà le due avevano agito d’astuzia, chiedendo l’aiuto della magia per togliere la stanchezza accumulata. Ed aveva sempre funzionato, almeno fino ad ora.
-  Momo-chan insomma! E’ pronto? – chiese lei entrando con un asciugamano al collo nel tentativo di togliere il sudore.
-  Wait a minute, Ai-chan. E’ nel forno.
-  Sì, ma sbrigati – disse lei sedendosi al piccolo tavolino in legno – io ho fame.
Quando finalmente la torta ai mirtilli fu pronta, Momoko ne tagliò due fette e le portò a tavola dove presero a mangiare con gusto.
-  Posso averne ancora?
-  Ai-chan, sei incorreggibile! Proprio come Leon – sorrise compiaciuta e si alzò diretta in cucina.
-  Leon? Perché parli di quello scansafatiche?
-  A me non sembrava tanto scansafatiche ieri notte, quando ti ha presa e ti ha medicata. Senza la magia, voglio sottolineare. Sicura che non ti sia affaticata di proposito?
-  E chi gli ha chiesto niente! Muoviti con questa torta! – sibilò furente e con un po’ di rossore alle gote. L’amica sorrise e, finito di tagliare il pezzo di torta lo mise in un piattino che si ruppe a terra.
-  Momo-chan, qualcosa non va?
-  Io… - prese a dire lei tremando – io sono solo tanto stan..
-  Momo-chan! – urlando si precipitò subito da lei per capire se fosse svenuta o c’era dell’altro. Sentì battere il suo cuore e si rilassò, ma non fece nemmeno in tempo a chiedersi il perché del suo malore che si ritrovò anch’essa stesa sul pavimento.
 
-  Quindi ora che intenzioni hai?
-  Se devo essere sincera – disse lei finendo di bare il suo succo – non lo so. So solo che..
-  Ma tu sei Onpu-chan! Mamma guarda! C’è Onpu-chan! Onpu-chan! Onpu-chan!
 La madre del ragazzino si avvicinò al tavolo con un inchino di scuse, Onpu le disse che non era necessario e sorrise. Per la seconda volta di fila, l’azzurro si chiese come fosse possibile che un minuto prima fosse sfacciata e quello dopo fosse tenera come un agnellino. Soffocò una risata, non l’avrebbe mai capito.
- Onpu-chan posso avere il tuo autografo su questa foto? – disse il bambino mostrandole una penna e una foto che la ritraeva al suo ultimo servizio fotografico.
-  Ma certo – esclamò lei prendendo il bambino e facendolo sedere sulle sue ginocchia – cosa ci devo scrivere? – chiese poi gentilmente.
-  Per Takashi. Con affetto, Onpu-chan. – la star scrisse tutto alla lettera, e dopo avergli dato un bacino sulla guancia, lo lasciò.
-  Grazie signorina Segawa. Arrivederci. – dopo un altro inchino, la donna si allontanò col suo bimbo che saltellava felice. La ragazza sorrise di nuovo e si voltò verso il suo interlocutore che in quel momento era impegnato a fare altro. S’irritò e lo chiamò, ma questi non accennava a rispondere.
-  Toru, togliti quel giornale dalla faccia e stammi a sentire!
Lui, dietro le pagine, rise. Sembrava fosse l’unico in grado di far emergere il vero carattere della ragazza. Avrebbe avuto la sua rivincita, così ignorandola continuò la sua lettura scatenando l’ira della viola.
-  Perché dovrei starti a sentire? Poco fa mi hai snobbato preferendo la compagnia di un ragazzino alla mia! Oh, scusa. Di Takashi.
-  Ma è lavoro, devo farlo! Dammi quel maledetto giornale! – sibilò furente alzandosi e marciando nella sua direzione per levarglielo dalle mani.
-  Se permetti adesso ti snobbo io – rispose lui ridendo e contagiando la ragazza che si sedette accanto a lui per riprendere fiato – dai andiamo.
Si alzò e prese a camminare, ma notò che l’amico non la seguiva – Hei, se non ti sbrighi ti lascio qui!
Ma lui non dava un passo e si era zittito di colpo, così lei tornò indietro e lo scosse – Toku-kun, sveglia!
-  Onpu-chan, guarda qua! – esclamò indicando una pagina. Lei si sedette nuovamente e prese a leggere. Dopo cinque minuti la sua reazione fu la stessa dell’azzurro, anche se poi strappò il giornale in mille pezzi e prese a correre per le strade di Tokyo senza una meta.

SEZIONE SPETTACOLO.
SEGAWA ONPU: DOPO UN’INTERVISTA CON KORIN, IL REGISTA DEL PROSSIMO FILM IN USCITA CHE HA COME ANTAGONISTA LA BELLA ATTRICE, SI E’ SCOPERTO IL VERO MOTIVO DELLA STANCHEZZA DELLA STAR.
A QUANTO SEMBRA, ONPUCHAN AVREBBE COMINCIATO A FARE DELLE SERATINE A PAGAMENTO INTRATTENENDOSI FINO A MATTINA INOLTRATA. QUESTO SPIEGHEREBBE LE BORSE AGLI OCCHI, CHE TRA PARENTESI, NEMMENO IL TRUCCO RIESCE A COPRIRE.
SI PARLA INOLTRE DI UN ABBANDONO DALLE SCENE, CONFERMATO DALLA STESSA ATTRICE AL SIGNOR SIGNOR KORIN.
CI SARA’ UNA NUOVA ANTAGONISTA? SI SPERA ALMENO CHE SIA BELLA QUANTO LA CANTANTE CHE, NEL FRATTEMPO, SI DIVERTE NEI LOCALI A SOLI SEDICI ANNI.
CHIUDIAMO L’ARTICOLO CON IL COMMENTO DEL REGISTA.
“QUELLA RAGAZZA DOVREBBE IMPARARE AD ESSERE PIU’ PUDICA, STA ROVINANDO LA SUA IMMAGINE PER UNA SCIOCCHEZZA"
  
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