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Autore: AlekHiwatari14    17/06/2014    2 recensioni
Quando il mondo della realtà incrocia quello della fantasia e sembra che l'universo intero si sia sbagliato a dar definizione di realtà e fantasia, accade qualcosa di magico. Qualcosa sconosciuto all'umanità, alla realtà e alla fantasia stessa. Qualcosa che nessuno può immaginare mai. Questo è ciò che accade ad una giovane ragazza che vive nella realtà sognando la fantasia che improvvisamente quella fantasia si mischia con la realtà stravolgendole la vita. VAMPIRE. Questo è il nome del mondo in cui dovrà fare i conti e tra risate e lacrime, paure e speranze, troverà l'amore e l'indecisione che alberga sempre nella realtà di tutti i giorni. Chi sarà questo amore? Come lo affronterà? Quali pericoli e quali sfide l'attendono? Lo scoprirete solo leggendo.
[CONTINUA CON My Life like a Vampire 2 - The Vampire's Academy.]
Genere: Commedia, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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Capitolo 8 - Regalo, Vita inglese allo sbaraglio.

Arrivai su Regalo dove la sfiga mi seguì facendomi cadere nel mare del porto bagnando tutta la mappa. Per fortuna in mio soccorso arrivò Libertà.

Libertà:Rita! Tutto bene?
Rita:Si, sto bene. Aiutami a salire!

Esclamai facendomi aiutare a salire in riva. Da lì mi condusse nella villa della famiglia Arcana dove lui viveva. La mappa dei mondi era tutta bagnata e per prenderla si ruppe.

Rita:Oh...bene! E quando mai mi va qualcosa nel verso giusto?
Libertà:Ciel mi ha informato del fatto della tua presunta abilità. Sinceramente non so neanche se sia o no un'abilità.
Rita:Hai detto la stessa cosa di Ciel.
Libertà:Non preoccuparti. Verificheremo presto se lo è oppure no.
Rita:Grazie.
Libertà:Penso che ti conviene rimanere qui per un pò, dopotutto qui ci sono tante cose da fare che la tua abilità prima o poi dovrà uscire allo scoperto. Che ne pensi?
Rita:Per me va bene. Speriamo che riesca a scoprirla questa abilità.
Libertà:Tranquilla. La scoprirai sicuramente. Comunque puoi rimanere in camera mia durante il soggiorno, io posso dormire anche sul divano.
Rita:Ma no... non mi va che ti disturbi così.
Libertà:Non preoccuparti. Sei troppo tesa sorellina.Tranquillizzati un pò.

Mi disse alzandosi da vicino al camino e mettendomi la mano in testa scombinandomi i capelli.

Rita:Dai, Libertà! Già sto tutta bagnata, poi mi scombini pure i capelli.
Libertà:Che ne pensi di andarti a fare un bel bagno caldo? Così ti togli la salsedine da dosso. 
Rita:Si, ma... anche se mi facessi un bagno ho tutti i vestiti bagnati. 
Libertà:Provvedo io a trovarti dei vestiti puliti. Va pure.
Rita:Sei sicuro?
Libertà:Certo.

Rispose sorridendo. Così, tranquillizzata andai nel bagno dove c'era un secchio enorme fatto di legno. Doveva essere la vasca visto che stavamo nel 700/800 e ancora non avevano inventato le vasche da bagno. Mi spogliai e mi immersi nell'acqua che avevo riscaldato e che mi aveva procurato Libertà.Mi sentivo così tranquilla e serena, anche se avevo molti pensieri nella testa.

Rita:Chissà che staranno facendo i vampiretti. Sicuramente staranno combinando qualcosa degno di loro. Conoscendoli amano mettersi nei guai, speriamo che non si cacciano in qualche altro casino.

Intanto, su Terra Inglese, stava succedendo il finimondo.

Ayato:AHHHH!!!!!C'è un sole accecante!!!

Urlò Ayato accecato dalla luce del sole tentando disperatamente insieme agli altri vampiri di ripararsi.

Sho:Ve l'avevo detto che non era una buona idea venire qui. Voi non mi avete ascoltato.
Raito:Forza! Camminiamo!
Ayato:Camminare? Ma sei impazzito? Hai visto che sole che c'è?
Shu:Parla così perchè ha il cappello che lo protegge.
Raito:E' uno dei vantaggi che offrono i cappelli.Avanti! Andiamo!

Ordinò autoritario incamminandosi verso la reggia di Ciel.

Reiji:Come fa a sopportare così bene il sole?
Shu:Non so voi, ma camminare al sole per me è un suicidio.
Ayato:Raito! Aspettaci!!

Urlò seguendolo e cercando di ripararsi dal sole in qualche modo.

Kanato:Teddy? Coprimi tu!
Natsuki:Oh... che carino! Si è messo il peluche in testa.

Disse Natsuki con occhi a cuoricino rimanendo intenerito dalla scena di Kanato che tentava di ripararsi dal sole col peluche.

Kanato:Carino un corno! Sento la testa che bolle!!
Otoya:E' normale. Qui c'è un sole che spacca le pietre.
Ren:Noi non lo sopportiamo tanto che scotta, figuriamoci loro che sono dei vampiri.
Masato:Che si fa? Non possono proseguire così fino alla reggia di Ciel.
Sho:Mmm..fatemi pensare...potremo fare qualcosa,ma non so se funzioni.
Cecil:Che hai in mente di fare?
Sho:Prestategli le vostre giacche così si riparano la testa.
Otoya:Ti ricordo che la giacca filtra il sole e non lo toglie.
Sho:Tentar non nuoce, o sbaglio?

Sho si avvicinò ai vampiri e gli prestò la giacca, ma non tutti i vampiri erano d'accordo.

Subaru:Tsk...preferisco morire che mettermi una giacca del genere.
Ren:Devi metterla se non vuoi che il sole ti bruci.
Subaru:Ascolta un pò don giovanni da strapazzo! Io non sono venuto qui per mettermi delle giacche in testa e rendermi ridicolo davanti a tutti!! Sono qui come tutti gli altri per trovare e portare Rita a casa e non so come una giacchetta da 4 soldi riesca a farla ritrovare!!

Disse alterato e mentre si innervosiva il cielo si scurì al punto tale che i vampiretti riuscirono a camminare tranquilli senza bisogno di ripararsi.

Natsuki:Il ragazzo è nervosetto.
Sho:Però dobbiamo ringraziare lui e il suo nervoso se il cielo è coperto.
Tokiya:In che senso?
Sho:Deve avere qualche potere sovrannaturale. Tutti i vampiri c'è l'hanno.
Otoya:Non oso immaginare com'è quando è incavolato nero.
Reiji:Conviene non sfidarlo.
Cecil:Piuttosto dove sono finiti Raito e Ayato?
Sho:Sono andati avanti, spero solo che non si siano persi.

I ragazzi arrivarono davanti alla reggia di Ciel dove ad accoglierli ci fu Sebastian.

Sebastian:Lord Sho. A che dobbiamo questa visita?
Sho:Siamo passati per Ciel.
Sebastian:Prego, entrate pure!

Rispose facendoli accomodare nella lussuosa reggia, intanto a Regalo, Libertà convinceva il maggiordomo della famiglia Arcana a dargli un vestito.

Libertà:Luca? Mi dai un vestito di Felicità? 
Luca:Un vestito di Felicità? E perchè mai?
Libertà:E' per mia sorella. E' venuta da un lungo viaggio ed ha bisogno di cambiarsi.
Luca:Tua sorella?
Libertà:Si, perchè?
Luca:Tu non hai sorelle. Sei orfano.
Libertà:Si, sono orfano, ma ho dei bellissimi fratelli e stupende sorelle dell'anima.
Luca:Come vuoi. Prendi questo! E' un vestito che Felicità non si è mai messa. Forse non gli piacerà.

Detto questo prese dall'armadio della ragazza una scatola dandoglielo al ragazzo. Era un vestito femminile bianco e verde acqua con molte svasature.

Libertà:Penso che questo dovrebbe andar bene.

Disse prendendolo dallo scatolo e andando verso il bagno dov'ero io, ma fu fermato in giardino da un ragazzo dai capelli ed occhi blu che notò che era al quanto euforico.

?:Ehi! Come mai questo entusiasmo?
Libertà:Oh...ciao cece. Devo portare questo in bagno. E' venuta una mia ospite.
?:Ti vedo al quanto felice. Chi è? La tua ragazza?
Libertà:Beh...no. Veramente lei è...

Non riuscì a finire la frase poichè fu interrotto da un urlo che si udì improvvisamente. Quel urlo proveniva dal bagno dov'ero, infatti ero stata io. Ero spaventata e imbarazzata. Non avevo potuto farne almeno vedendo un ragazzo sulla trentina bruno che era di fronte a me. Aveva un volto sorpreso e teneva tra le mani un telo bianco. Sembrava un maggiordomo.In preda al panico non riuscii a contenermi e ogni cosa che mi ritrovavo accanto a me gliela lanciavo per spingerlo fuori dalla stanza.

Rita:AHH!! Esca immediatamente!!
Luca:Signorina, la prego... si calmi!

Senza preavviso gli arrivò la bacinella, dove mi ero lavata con tutta l'acqua, in faccia che lo fece cadere a terra stordendolo. Sentendo l'urlo Libertà non esitò a correre. Appena vide l'uomo davanti alla porta, lui si mise davanti alla porta rivolto verso di lui per farmi da scudo.

Libertà:Ma che ti è passato per la testa? Te l'avevo detto che c'era mia sorella!
Luca:Mi spiace....io....
Libertà:Tu cosa?
Rita:Ehm... Libertà? Potresti passarmi il telo o un qualcosa? Se non te ne fossi accorto sto come mamma mi ha fatta.

Il ragazzo sentendo quelle parole diventò di colpo una lampa di fuoco. Con tutto il rossore strappò il telo dalle mani del ragazzo che era a terra e me la lanciò violentemente dietro senza voltarsi. L'afferrai e mi coprii.

Rita:Ti ringrazio.
Libertà:Ma figurati!
Rita:Trovato qualcosa che posso mettermi?

Il ragazzo sentendo quelle parole si intristì. Il vestito che mi aveva procurato, nel correre gli era caduto da mano e lo aveva lasciato in giardino.

Libertà:Si, ma mi sa che ti conviene metterti qualcosa di mio. 
?:Ehi! Libertà? Ti è caduto questo prima.

Urlò un ragazzo venendo da lontano mostrando un vestito bianco e verde che era tutto sporco di fango.

Libertà:Lo so, ma ormai non serve più. E' tutta colpa tua! Se tu non fossi stato così testardo, adesso saremo tutti più felici e contenti.
Luca:Non preoccuparti. Provvederò io.
Libertà:No! Hai fatto fin troppi guai!

Sentendo il casino che stava succedendo, il ragazzo si avvicinò a loro.

?:Che succede?
Libertà:No! Cece! Rimani dove sei! Non ti avvicinare!
?:Come?Perchè?
Libertà:Sta lontano da questa porta!
?:Perchè? Cosa c'è?
Libertà:C'è mia sorella! Sta lontano!
?:Tua sorella? Tsk... tu non hai sorelle! Tutti sanno che sei orfano.

Esclamò avvicinandosi alla porta. Timidamente mi nascosi dietro Libertà che si girò verso di me e si tolse la giacca mettendomela sulle mie spalle.

?:Ehi! Fa vedere!

Ordinò cercando di vedere dietro, ma essendo basso e Libertà era abbastanza alto, riusciva a coprirmi, infatti notò solo i miei capelli castani.

Libertà:Vi ho detto che dovete stare lontano da lei. Ma lo capite o no?
Rita:Libertà? Sento freddo.
Libertà:Si, vieni! Andiamo in camera mia così ti asciughi e ti vesti.

Disse portandomi in camera sua e nascondendomi dagli altri che rimasero li perplessi.

?:Luca?Chi era quella?
Luca:Non può essere sua sorella. E'... troppo bella per esserlo.
?:Che significa?
Luca:Nova, tu non te ne rendi conto. Lei è qualcosa di sovranaturale. Non deve essere di questo mondo. Deve essere un angelo.
Nova:Tu sei fuori!
Luca:Ma l'hai vista?
Nova:Ho visto il colore dei capelli e sinceramente penso che se fosse di un altro pianeta non avrebbe i capelli castani.
Luca:Tu non sai quello che dici! Lei è più bella di quanto immagini.. 
Nova:Ti è saltata qualche rotella.

Intanto, io mi ero già vestita. Ero con Libertà in camera sua e lui, seduto a terra, guardava come mi stavano i pantaloni neri e la camicia bianca che mi aveva prestato.

Rita:Come mi stanno?
Libertà:Bene, solo che mi dispiace che debba metterti questo. Ero riuscito a procurarti un vestito e invece devi metterti così.
Rita:Non importa e poi questo è il mio stile. Sono più felice di vestire così.
Libertà:Se lo dici tu, ok. 

Disse con il broncio. Mi avvicinai a lui e mi sedetti a terra con lui.

Rita:Qualcosa non va?
Libertà:Va tutto bene. E' solo che mi da fastidio che per colpa di Luca adesso devi vestire così. Invece di darti un benvenuto adeguato, tutto hanno fatto al di fuori di darti il benvenuto.
Rita:Non preoccuparti. Alla fine ho sbagliato io. Dovevo chiudere la porta a chiave e me ne sono dimenticata.

Il ragazzo  incominciò a ridere e si alzò da terra porgendomi la mano mi chiese:

Libertà:Ti va di visitare la città?
Rita:Cosa? Dici sul serio? Posso?
Libertà:Certo! Dopotutto non hai mai visitato questo mondo. Quando ti ricapiterà un altra occasione?
Rita:Ok, andiamo!

Esclamai afferrando la mano con immensa felicità e con una luce brillante negli occhi. Da lì incominciammo a visitare la città. Camminavamo mano nella mano per non perderci in quei mercatini così affollati mentre, da qualche altra parte, qualcuno si ritrovava a bestemmiare. 

Raito:Porca paletta! Dove siamo finiti?
Ayato:Non lo so. Te l'avevo detto di non allontanarci dal gruppo.

Stanco ed esausto non sapevano più dove ripararsi. Il sole cuoceva e non poco. Il vampiretto si sedette a terra senza forze.

Raito:Sento che sto per essere bruciato vivo.
Ayato:Raito, alzati! Dobbiamo trovare gli altri!
Raito:Non c'è la faccio più... sento troppo caldo.

Disse togliendosi il cappello e incominciandolo a sventolare sulla faccia.

Ayato:Mi sa che era meglio se rimanevamo a casa. Casomai se non la troviamo ce ne torniamo. Tanto, prima o poi dovrà rincasare o sbaglio?
Raito:No, non se ne parla neanche! Lo sai che dobbiamo trovare Rita.Lei non può andarsene in giro come le pare e piace.
Ayato:Si, ma se noi moriamo come la troviamo?
Sebastian:Signori? Avete bisogno d'aiuto?

Chiese un maggiordomo avvicinandosi con un ombrello da sole che li riparò. Accanto a lui c'era una ragazzina bionda con occhi verdi che non tardò a presentarsi.

Lizzy:Non vi ho mai visti in giro. Io mi chiamo Elizabeth, ma potete chiamarmi Lizzy. Siete nuovi della città?
Raito:Oh...quanta bellezza!

Esclamò avvicinandosi alla ragazza con volto ammaliante, il fratello lo prese per il braccio.

Ayato:Raito? Che fai? Il sole ti ha bruciato il cervello?
Raito:Dobbiamo trovare riparo o sbaglio?
Ayato:Che hai intenzione di fare?
Raito:Guarda e impara!

Disse al fratello, dopodiche prendendo la mano della ragazza e baciandogliela incominciò a fare ciò che i vampiri sanno fare meglio. Sedurre.

Raito:Siete molto gentile, madame. Il mio nome è Raito e lui è mio fratello Ayato. Stiamo cercando dei nostri compagni, ma credo ci abbiano abbandonato qui.
Lizzy:Oh...mi spiace.
Raito:Sinceramente poco importa. Dopotutto essere salvato da un angelo come voi è come trovarsi in un sogno.
Lizzy:Ma che dite?
Raito:Sa, noi siamo venuti in città per trovare la nostra lady. Purtroppo non abbiamo mezzi per contattarla e abbiamo perso anche gli altri. Stiamo girando da ore senza meta. Se voi non foste qui, saremo persi.
Ayato:Mi sa che ha preso una brutta botta di calore alla testa. Il sole fa brutti scherzi. Povero Raito.

Ayato sussurrò tra se e se mettendosi la mano destra sulla testa e guardandolo scioccato. Non poteva non esserlo vedendo quella scena penosa del fratello che seduceva senza vergogna ne pudore. La ragazzina sentendo tutte quelle frasi e davanti a quel bel ragazzo che gli si presentava con tutto quel garbo e quelle maniere arrossì e non potè farne almeno di proporre:

Lizzy:Beh... dovrete essere affamati visto che è quasi ora di pranzo. Che ne pensate se vi fermate dal mio ragazzo per un pò?Credo che per lui non ci siano problemi, vero Sebastian?
Sebastian:Non credo ci siano problemi, signorina Elizabeth.Il signorino sarà contento di avere ospiti.

Intanto, nella reggia Phantomhive, Ciel si stava alterando e non poco.

Ciel:Che diamine ci fanno qui dei vampiri?!?
Sho:Mi spiace Sel. Non sono riuscito a fermarli.
Ciel:Non chiamarmi con quello stupido nomignolo!!!
Sho:Si, signore. Chiedo perdono!

Il ragazzo si sedette alla sua scrivania stanco e con i vampiri davanti a se si mise le mani in faccia disperato.

Ciel:Mi dici come faccio? Sono dei vampiri! Berranno tutti i servi e le domestiche che ho, per non parlare di Lizzy.
Sho:Non preoccuparti per questo. Hanno delle sacche di sangue di Rita con loro.
Ciel:Sangue di Rita? E da dove l'hanno preso?
Sho:Preferisco evitare il discorso.
Ciel:Ok, ma ciò non vuol dire che 4 vampiri in casa mia siano opportuni.
Natsuki:Veramente ne sarebbero 6. 
Ciel:Come sarebbe a dire 6?
Sho:Eheh...due li abbiamo persi per strada.

Rispose Sho ridendosela ironicamente e facendo innervosire ancor di più Ciel.

Ciel:Cosa? Ci sono 2 vampiri in giro per strada? Ma siete impazziti? Chissà adesso dove si sono cacciati!
Otoya:Questo me lo chiedo anch'io.

La porta si spalancò ed entrò Lizzy tutta euforica con Sebastian.

Lizzy:Ciel!!! Tesoro!! 
Ciel:Lizzy! Quante volte ti ho detto di non entrare nel mio studio ?? Esci immediatamente!
Lizzy:Mamma mia! Come siamo nervosetti.
Ciel:Sparisci! Non vedi che sono impegnato?
Lizzy:Si, volevo solo dirti che ci sono degli ospiti a pranzo.
Ciel:Ospiti? Oh...no! Non ora Lizzy!
Lizzy:Perchè?
Ciel:Come vedi ho altri ospiti qui.
Lizzy:Ma io li ho già invitati.
Ciel:Come già li hai invitati?
Raito:Good morning, guys!

Esclamò Raito entrando nello studio con Ayato pavoneggiandosi e imitando gli inglesi.

Ciel:Da dove provengono questi due?
Sho:Oh... finalmente! Dove vi eravate cacciati?
Ayato:Ci eravamo persi. Per fortuna abbiamo trovato la ragazza che ci ha procurato riparo.
Lizzy:Loro sono gli ospiti di cui ti parlavo.
Sho:E sono gli stessi che avevamo perso noi.
Ciel:Ah... meno male.
Lizzy:Come meno male?
Shu:Giusto per sapere, dove si erano cacciati?
Ciel:Già, dov'erano?
Sebastian:My lord? Li avevano trovati stremati nei dintorni dei mercati.
Lizzy:Perchè non mi rispondete?
Sho:Che sono ben distanti da qui o sbaglio?
Ciel:Per fortuna li abbiamo recuperati. Almeno non vanno in giro per la città.
Lizzy:Perchè? Loro sono nuovi di qui. Possiamo andare a fare una passeggiatina tutti insieme.
Ciel/Sho:Non ora!!!
Lizzy:Oh..ma quanto siete antipatici. Io vado di la a vedere a che punto è il pranzo.
Raito:Ok, ciao tesorino.
Lizzy:Ciao Raito. Tu si che sei un amore.

Disse uscendosene. Ciel incominciò ad alterarsi.

Ciel:Tesorino alla mia ragazza?
Raito:Scusa, ma dovevo trovare il modo di ripararmi da qualche parte così l'ho ammaliata come  sappiamo fare noi vampiri.
Ciel:Ah..... Voi siete delle vere pesti! Finchè non ve ne andrete dovete stare alla larga da lei, è chiaro????
Sho:Dai, calmati. Dopotutto non hanno fatto niente. Mica se l'hanno portata a letto?
Ciel:E ci mancherebbe pure!! Ha fatto il cascamorto con lei e loro sono tutti vampiri quindi tenderanno sempre a sedurre le persone!!
Cecil:In effetti è vero. Da quel che so è nella loro natura essere seduttori.
Sho:Cecil? Perfavore! Non buttare benzina lì dove c'è la fiamma!
Otoya:Senti, loro saranno anche seduttori, tentatori e così via, ma la verità è che loro cercano Rita, quindi tempo per sedurre non ne avranno.
Shu:Già e poi noi non ci abbassiamo a questi livelli.
Reiji:Già, siamo vampiri D.O.C.
Raito:Puoi dirlo forte!

Bussarono alla porta e fu aperta da una domestica.

?:Signore? Il pranzo è servito.
Ciel:Si, arriviamo subito Mey.
Raito:Mey? Che nome soave.

Disse prendendo la mano della domestica e baciandogliela. La ragazza divenne tutta rossa.

Mey:Oh...mio....che eleganza.
Raito:Questo dovrei dirlo io.Siete bella come la brezza del mare che soffia leggero in un'estate bollente.
Tutti:RAITO!!!

Urlarono. Il ragazzo lasciò la mano della ragazza che imbarazzata corse via.

Raito:Che ho fatto?
Kanato:Meno male che siamo vampiri D.O.C.
Ciel:Ecco cos'è che mi preoccupa.
Subaru:Non preoccuparti! Lo terrò io a bada. 

Disse deciso Subaru leggermente alterato mettendogli il braccio sul collo per tenerlo stretto a se e a bada. Intanto, a Regalo, mi ero seduta in un ristorante con Libertà.

Libertà:Ordina tutto quello che vuoi.
Rita:Ma è tutto cibo italiano.
Libertà:Si, perchè ci troviamo in Italia. Non lo sai?
Rita:Davvero? Allora esiste anche Napoli, Roma...
Libertà:No, ogni mondo ha zone differenzi. Qui siamo a Regalo, Regalo, cioè l'isola col nome dell'intero pianeta.
Rita:Oh.. capisco.
Libertà:Piuttosto, da dove hai preso del pugnale? Ho visto che te lo sei portato dietro da quando siamo usciti.
Rita:Dici questo?

Chiesi prendendo il pugnale di Subaru.

Rita:Questo è di un vampiro. Me l'ha regalato.
Libertà:Davvero? Fa vedere!

Esclamò. Glielo passai e lui notò subito che era d'argento.

Libertà:Di solito i vampiri non hanno pugnali così. Questo li uccide.Deve fidarsi enormemente di te.

In quel momento incominciai a pensare all'occasione in cui me la diede.

***
Ero in camera mia quando sentii dei rumori provenire dal piano di sopra. Erano Kanato e Natsuki che litigavano dinuovo.

Rita:Quei due non la finiranno mai.
Subaru:Non capisco come facciano ad essere sempre così attivi.
Rita:Già, me lo chiedo anch'io.
Subaru:Potresti venire in camera mia un secondo. 
Rita:Certo.

Dissi seguendolo in camera. Si avvicinò al comodino dove da un fazzoletto prese il pugnale d'argento avvicinandosi a me.

Subaru:So che sei contro la violenza e tutto, ma voglio che tu abbia questo.
Rita:Un pugnale?
Subaru:E' la cosa che amo e che odio di più.
Rita:Fammi indovinare, è il mezzo con cui hai ucciso Christa, non è vero?
Subaru:Si, me lo diede lei. E' in grado di uccidere tutti i vampiri. Almeno starai al sicuro.
Rita:Al sicuro da cosa?
Subaru:Lascia stare. E' una lunga storia. Prendilo e tienilo tu!

Esclamò dandomi quel pugnale. Era pesante e ben lavorato.

Rita:Sei sicuro di volerlo dare a me?
Subaru:Si, sono più sicuro se c'è l'hai tu. Almeno puoi difenderti se qualcuno ti infastidisce o togliere le spine dalle rose che raccogli.

Sentendo quelle parole incominciai a ridere. Era buffo che uno così scontroso fosse così premuroso e dolce con me. Volevo urlargli in faccia che era un vero patatone, ma non glielo dissi che per non metterlo in imbarazzo.

Subaru:Che hai da ridere?
Rita:Sono felice. Ecco perchè rido.

Risposi avvicinandomi e abbracciandolo aggiunsi:

Rita:Grazie, sei un vero amico. Lo custodirò con amore.

Detto questo andai in camera mia dove lo misi nel comodino per evitare che qualcuno lo potesse vedere e prenderlo. 


***

Pensando a ciò che aveva detto  Libertà e il come mi diede quel pugnale non potevo non dargli ragione.

Libertà:Di solito i vampiri non hanno pugnali così. Questo li uccide.Deve fidarsi enormemente di te.
Rita:Hai proprio ragione.Lui si fida di me.
Libertà:Lui chi?
Rita:Subaru. E' il suo. Non riesci a vederlo con il bracciale?
Libertà:Si, ma vedo tutto confuso.
Rita:Perchè lui è confuso. Questo pugnale uccise sua madre e l'assassino fu lui. Infatti odia a morte questo pugnale, ma lo ama anche perchè glielo regalò la madre.
Libertà:E come mai l'ha dato a te?
Rita:Me lo chiedo anch'io.Forse si fida di me o vuole proteggermi da qualcosa.
Libertà:Secondo te che starà facendo adesso?
Rita:Sicuramente se ne starà silenzioso e tranquillo da qualche parte in camera sua.

In quel momento, invece, Subaru le menava di santa ragione.

Raito:Pietà!!!

Urlò vedendosi scaraventare in faccia le sedie.

Subaru:Pietà? Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?
Shu:Siamo ospiti e non devi dare fastidio alle cameriere.
Raito:Scusate, ci sto provando, ma è più forte di me!

Esclamò nascondendosi sotto al tavolo.

Ayato:Alzare le gonne alle domestiche non è provare a stare tranquillo.
Kanato:Oh..che paranoie! Però è bello vedere l'imbarazzo nei loro volti.
Reiji:Ragazzi? Contenetevi. 
Ciel:Mi chiedo che fine faremo.
Lizzy:Dai, però sono simpatici.
Sho:Lizzy? Tu non li conosci. Saranno anche simpatici, ma non credo che la loro simpatia rimanga allungo.
Otoya:Che si fa?
Ciel:Dopo mangiato gli daremo una camera così che possono dormire e mentre dormono escogitiamo un piano.
Sho:Sono d'accordo. Il problema è come facciamo a farli addormentare?
Ciel:Vieni con me!

Ordinò facendolo alzare da tavola e andare in cucina con lui.

Sho:Che hai intenzione di fare?
Ciel:Questo li farà addormentare.

Rispose mostrando un sonnifero che proveniva dal mio mondo.

Sho:Ma sei impazzito? E se gli fa altri effetti?
Ciel:Sono vampiri. L'unico effetto che può fargli e tenerli a bada per un pò.
Sho:Come facciamo a darglielo?
Ciel:Secondo te perchè siamo qui?
Sebastian:My lord. Qualcosa non va?

Chiese vedendolo in cucina.

Ciel:Devi farmi un favore. Metti questo nei piatti dei vampiri. Dobbiamo farli addormentare. Se no non riusciremo mai a trovare un modo per farli tranquillizzare e portarli a casa.
Sebastian:Yes, my lord. Provvederò subito.

Disse prendendo il sonnifero e mettendoselo in tasca. I due ritornarono a tavola con volto soddisfatto, mentre io mi accingevo a mangiare la lasagna che era appena arrivata. Cosa successe dopo? Volete sapere se i vampiri si addormentarono o riuscirono a resistere al sonnifero? Beh...questo lo scoprirete nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra aliena reale.
   
 
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