Capitolo 7:
orgoglio maschile, sigle romantiche e sorprese sulla spiaggia
Roxas fingeva di assistere allo spettacolo, ma la sua mente era presa da tutt’altro.
Il suo piano per allontanare l’istrice palestrata stava uscendo fuori dal suo controllo, ne era consapevole, e questo lo rendeva ancora più isterico e irascibile di quanto già non fosse.
Sora aveva ragione, a dirgli che era troppo nervoso.
Ma cosa poteva farci?!
Axel era così…dannatamente…irritante!!
Strinse i denti con forza per evitare di lanciare un grido di rabbia, e si guardò intorno per vedere se qualcuno si era accorto che stava serrandoi pugni, ma per fortuna tutto il resto del gruppetto era preso dallo spettacolo.
Kairi, sentendo il braccio del cugino rabbrividire contro il suo fianco, si voltò e lo vide in una specie di fase di decomposizione psichica, al chè si rese conto che, forse, era il momento di fare la brava parente, cosa che accadeva un po’ troppo spesso ultimamente, sicuramente a causa delle reazioni che Axel suscitava in Roxas.
Suo cugino era diventato sul serio scemo come Sora…non si rendeva nemmeno conto dei suoi sentimenti.
Paziente, un po’ come una mamma che incita suo figlio a rivelargli qualche guaio, gli accarezzò il braccio e sorrise dolcemente.
“Rokuchan, perché non me ne parli?”
Roxas, ascoltando le parole di sua cugina, sentì la terribile sensazione di quando qualcuno ti ha appena colto in fallo, ma era più che deciso a negare tutte le accuse che lei gli avrebbe eventualmente sputato contro, sicurissimo che sarebbe riuscito a cavarsela.
Stava per rispondere, ma una voce sconosciuta fece voltare lui e Kairi.
“Ehi, ragazze, è libero qui?”
Erano tre ragazzi sui sedici o diciassette anni.
Quello che aveva parlato aveva i capelli visibilmente tinti di biondo e gli occhi molto chiari, e indicava il posto vuoto verso l’estremità della fila accanto a Selphie, che lo osservava un po’ sorpresa, mentre gli altri due, alle spalle dell’amico, guardavano con interesse Naminè, Paine e Kairi.
Selphie studiò il viso del ragazzo, che la scrutava sogghignante, e, la voce spezzata, disse senza troppa decisione: “A dire il vero sì, mi spiace.”
Il ragazzo fece una breve risatina, senza perdere il ghigno, e le fece l’occhiolino.
“Allora che ne dite dici di andarcene un po’ in spiaggia? Puoi portare anche le tue amiche.” Fece, accennando a Naminè Kairi e Paine.
La seconda, totalmente dimentica della conversazione col cugino, assisteva alla scena preoccupata, mentre gli amici dello sconosciuto le lanciavano occhiate furtive.
Selphie, capendo la pericolosità della situazione, avrebbe voluto voltarsi verso gli altri, ma temeva la reazione dell’estraneo, e decise che era meglio insistere fino a che qualcuno dei ragazzi non sarebbe intervenuto.
“Mi spiace, ma vogliamo assistere allo spettacolo. Magari un’altra volta, d’accordo?” e si voltò verso il palco.
Il ragazzo, uno strano bagliore negli occhi, le afferrò un braccio con violenza.
Selphie non fece in tempo a gridare che Roxas aveva dato una spinta allo sconosciuto, che cadde a terra di schiena.
La ragazza emise un gridolino, pensando che sarebbe servito per attirare l’attenzione, e per una volta scoprì di averci visto giusto, perché tutti gli altri del gruppo e alcuni degli spettatori si voltarono verso di lei, vedendo così la scena.
Gli altri due ragazzi, fosse stato per loro, se la sarebbero data a gambe prima di subito, ma quello a terra si rialzò e si avvicinò pericolosamente a Roxas.
“Cosa cavolo vuoi, frocetto?”
“Complimenti per l’insulto, è molto originale. Perché non usi questa tua genialità per trovare frasi più carine con cui attaccare bottone, così magari la smetti di spaventare le ragazze a questo modo.”
Lo sconosciuto strinse gli occhi a due fessure, evidentemente irritato, e lasciando perdere del tutto Selphie concentrò tutta la rabbia su Roxas, che, dal canto suo, cercava solo di mostrarsi meno spaventato di quanto non fosse in realtà.
Il ragazzo strinse un pugno e lo portò accanto al fianco, caricando la forza, ma una mano dalla carnagione scura lo prese da dietro sul gomito e gli alzò il braccio, sforzandolo e causandogli un dolore lancinante.
Kairi, Roxas e gli altri alzarono lo sguardo; dietro al ragazzoc’era un Axel serissimo, un’espressione indecifrabile sul viso.
“Ehy, Demmy, puoi ricordarmi la cosa che trovo più insopportabile in assoluto, che al momento non riesco proprio a rammendare per chissà quale motivo?” chiese, pacato.
Demyx, in piedi davanti al suo posto e col cellulare in mano, sorrise in tutta tranquillità, come se stesse assistendo alla proiezione del suo film preferito.
“Se non sbaglio, Akuchan, sono le persone maleducate, vero?”
Axel sorrise a sua volta, mentre Roxas e il resto del gruppo studiava la scena, ammutolito.
“Già. Ecco cos’era. Dimmi un po’…come ti chiami?”
Il ragazzo stava per insultarlo, ma Axel strinse il polso più forte, e quello, provando un dolore lancinante, rispose, la faccia contratta dal dolore.
“Tsu…Tsugame.”
“Ecco, Tsuchan. Vedi…” e Axel strinse la presa ancora di più, noncurante dell’espressione di Tsugame “visto che la tua povera mamma non sembra averti informato a riguardo, ci penserò io: le persone, e soprattutto le ragazze, vanno trattate con delicatezza, in particolar modo se le si incontra per la prima volta. Ora rispondi alla mia domanda: non ti sembra di essere stato poco cortese con le mie amiche?”
Tsugame gettò un rapido sguardo prima a Selphie, Naminè e Kairi, per poi spostarlo verso i suoi due compagni, che avevano preso la debita distanza senza preoccuparsi di venire in aiuto del loro amico, e rimase in assoluto silenzio, nonostante la faccia di Axel dicesse che gli conveniva fare il contrario.
Axel si rivolse di nuovo a Demyx, intento a lanciare su è giù sulla mano il telefono portatile, quasi divertito dalla situazione.
Tsugame cercò di divincolarsi dalla presa, ma Axel era terribilmente forte.
“…come vuoi. Se non ti va di chiedere scusa a queste signorine, vorrà dire che Demmy telefonerà al nostro vice direttore preferito. Eh, Demmychan?”
“Come no, Aku! Chiamo subito Saix-sama!” fece Demyx allegro, digitando il numero.
Tsugame si arrese, finalmente, e guardando negli occhi Selphie bisbigliò: “Mi dispiace.”
Improvvisamente, senza che nessuno se lo aspettase, Axel compreso (che però, un po’ per non mostrarsi sorpeso, un po’ perché voleva rimanere lui al centro dell’attenzione di Roxas, nascose la sorpresa) Wakka si alzò e si mise davanti a Selphie, che lo guardava accigliata.
Kairi non ricordava di averlo mai visto così…arrabbiato?
Wakka scrutava Tsugame silenzioso, poi finalmente disse, con tutta la calma del mondo: “Riprova anche solo a guardarla da lontano e, quando avrò finito con te, non ricorderai neanche come ti chiami.”
Selphie sentì il battito accellerare.
…forse…anche Wakka…
No, era impossibile…fino a qualche mese prima era sicurissima che a lui piacesse Yuna…
Le si illuminarono gli occhi, che studiavano la schiena del ragazzo, furioso.
Wakka le piaceva da parecchio, ormai, ma non aveva mai trovato il coraggio di parlarne apertamente; per questo fingeva di essere interessata ad altri ragazzi, da mesi e mesi.
Aveva pensato che, forse, vedendola con degli sconosciuti, Wakka avrebbe cominciato a provare qualcosa di più nei suoi confronti.
Ma col tempo si era rassegnata, e aveva capito che era meglio lasciare perdere, perché Wakka sembrava interessato a lei meno che allo studio degli organi interni dei fenicotteri.
In quel momento, Wakka si voltò e, senza tanti complimenti, la prese con decisione per mano e l’aiutò ad alzarsi, sotto lo sguardo confuso dei presenti.
Selphie arrossì, avvenimento più unico che raro, e continuava a guardarlo spaesata.
“Wakka, ma co…”
“Vieni-” le ordinò Wakka, trascinandosela dietro e stringendole la mano senza girarsi, guardando dritto davanti a sé.
Selphie cercò lo sguardo di Kairi, indecisa, ma l’amica le rivolse un sorriso e le disse labiale: “Coraggio, vai!”
Selphie deglutì e, muovendo la testa su è giù, poco certa, seguì Wakka in silenzio, che la condusse lontano dall’anfiteatro.
Axel li guardò allontanarsi, poi tornò a concentrarsi su Tsugame.
“Ok, adesso che ti sei scusato con le ragazze…fallo anche con lui” e, senza aggiungere altro, lo prese con forza per le spalle e lo voltò verso Roxas, che sussultò per la svolta inaspettata che la serata stava prendendo.
Tsugame lo osservava, un po’ infuriato, ma anche leggermente spaventato, ma Roxas non sapeva cosa fare.
Provò l’irrefrenabile desiderio di essere rassicurato, e senza rendersene conto (e un po’ a malincuore) i suoi occhi incrociarono quelli di Axel, che da dietro Tsugame lo scrutava, senza espressione.
Tsugame borbottò qualcosa, che poi ripetè ad alta voce: “Scusarmi per cosa? Non gli ho fatto niente!” protestò.
Axel strinse le spalle ancora più forte, facendogli un male pazzesco.
“Ah, no?” sussurrò nell’orecchio del ragazzino “…mmh…eppure prima mi pare che tu gli abbia dato un nomignolo un po’volgare..’frocetto’, dico bene?”
Tsugame deglutì, ma Roxas era troppo sorpreso per accorgersi della reazione di quel microcefalo troppo cresciuto con un pitone vivo tra le gambe.
Un momento…Axel lo stava difendendo?!
Che scherzo era questo??
No, Axel non poteva difenderlo..non poteva ssolutamente!
Lui odiava Axel, lo detestava, lo rifiutava, lo teneva lontano come la peste bubbonica, come gli alveari, come Sora quando faceva i capricci perché voleva le caramelle quando andavano al centro commerciale!
Perché, perché doveva difenderlo?
Perché doveva…confondere così i suoi sentimenti?
Cos’era, una trappola? Stava cercando di fare l’eroe davanti agli altri??
Neanche Tusgame sembrava capirci più niente, ma fissò Roxas dritto negli occhi, con grande, anzi, enorme terrore del diretto interessato.
Ok, evidentemente Axel voleva che lui morisse.
Sicuramente stava per lasciare la presa, così quello Tsugame lo avrebbe gonfiato di botte lì, davanti a tutti, e lui sarebbe potuto morire in pace, senza essere più costretto a sopportare le occhiate e il ghigno di quell’istrice palestrata (quansto sei banale, usi sempre lo stesso insulto >< nd autrice) (non per mia scelta =___= nd roxas), ma Tsugame interruppe quelli che credeva sarebbero stati i suoi ultimi pensieri con una frase detta rapidamente.
“Scusami se ti ho insultato.”
Axel sorrise soddisfatto e, finalmente, lo lasciò andare.
Tsugame, senza distogliere lo sguardo dal suo viso, si massaggiò una spalla dolorante.
Demyx si avvicinò e gli fece l’occhiolino, in tutta contettezza.
“Non ti spiace, vero Tsuchan, se domattina il vice direttore passa per la tua stanza? Vedrai, ci metterà pochissimo a trovare il numero del tuo bungalow. Scommetto che lui e i tuoi genitori diventeranno un sacco amici, non credi anche tu?”
Tsugame non rispose, e in silenzio raggiunse gli altri due ragazzi, verso i quali iniziò a gridare i peggiori insulti, allontanandosi dall’aera.
Kairi emise un sospiro di sollievo, e Naminè sorrise a Demyx gioviale.
Axel mostrò a tutte due uno sguardo rassicurante, mentre Paine riprese ad assistere allo spettacolo come non fosse successo nulla.
Roxas, ancora in piedi, fissava Axel cercando di dare un senso a quello che era appena successo.
Il più grande, accorgendosi di essere osservato dal cagnolino più carino della cucciolata, ricambiò lo sguardo attento.
Improvvisamente, Roxas si voltò verso il palco, senza sedersi e con la stessa faccia di uno che ha appena visto un procione investito da un camion.
“Tsk. Non c’era bisogno di intervenire. Potevo farcela benissimo da solo, per quell’idiota io bastavo e avanzavo.”
“Non mi è sembrato che te la stessi cavando tanto bene.” osservò Axel, mettendosi le mani in tasca e aspettando una reazione tempestosa del piccoletto, che infatti non tardò ad arrivare.
“Ma figurati! E comunque quello non era poi così pericoloso, faceva solo scena.”
“Ah, che divertente, e io che mi aspettavo un semplice ‘grazie’”.
“Beh, spiacente di deluderti, ma non vedo il motivo per cui dovrei dirti una cosa del genere.”
Kairi lanciò uno sguardo infuocato al cugino.
Accidentiiii, stava sbagliando del tutto!!!
Se voleva fare colpo su Axel (cosa che non aveva nemmeno provato a chiedergli, primo perché lui avrebbe negato fino alla morte, secondo perché tanto sapeva che in realtà era così perciò sarebbe stato solo uno spreco di fiato) doveva usare un’altra tattica!
Kairi si girò verso Axel, convinta che stesse per rispondere con una delle sue battutine, ma rimase sorpresa quando vide il ragazzo più grande senza alcun ghigno sul volto.
“…sai che ti dico? La prossima volta lascerò che tu venga picchiato a sangue così forse sarai contento, va bene?!” gridò, arrabbiato, e senza dire altro voltò le spalle a Roxas e gli altri per uscire a passi pesanti dall’anfiteatro.
Roxas rimase imbambolato, ancora alzato, e in silenzio vide la sua schiena allontanarsi.
…forse aveva esagerato.
***
“Kidzudeba istudemo soba ni iru keredo…” * (da ora in poi, quando apparirà questo simbolo, vorrà dire che dovrete guardare a fine capitolo per avere spiegazioni ^^ grazie della pazienza nd autrice)
ODDIO! NOOO!
Perché stava cantando proprio quella strofa??
Sora strizzò gli occhi esasperato dalla sua stessa stupidità.
Roxas aveva ragione, era veramente cretino!!!
Riku, dall’altra parte del salone, strizzò il pezzo di stoffa che aveva in mano, faendo uscire l’acqua in eccesso, poi lo ripose a terra e riprese a pulire.
Sora gli gettò uno suardo rapido, contento di non essere più rosso in viso.
Avrebbe dovuto cantare la sigla di Doraemon, o Gokinjo
monogatari **, quello che piaceva tanto a Kairi…insomma, qualsiasi cosa
sarebbe
stata meglio di KouKou Ouran Host Club.
Riku odiava quell’anime.
L’aveva sempre trovato
‘insopportabilmente irritante’, citando le sue esatte parole.
Peccato, perché a
Sora piaceva proprio tanto, e l’opening era un sacco allegra, anche se
cantata
da lui perdeva molto del suo fascino, doveva ammetterlo.
Comunque sia, ormai
era tardi per tornare indietro.
Meglio fare finta di
nulla e continuare come se niente fosse, altrimenti Riku avrebbe
pensato che si
stava facendo problemi sull’incidente di poco prima o roba simile.
Cioè, ok, non che
non ci stesse pensando, solo che doveva fingere indifferenza, se non
voleva
perdere quel poco di dignità che gli era rimasta.
“Honto wa? Kirai
suki…”
“Mousou na no…”
Sora si girò di
nuovo e vide Riku in uno dei suoi rari sorrisi, divertito come non mai.
Riku che cantava la
sigla di Host Club era una specie di evento unico nel suo genere, e
Sora
afferrò al volo l’occasione per cercare di rompere l’imbarazzo.
“Jibun no kimochi
ga…kuria ni mietara!” cantò a voce più alta, inziando a
ridere.
Per un attimo credette
che Riku non gli avrebbe dato corda, ma con
grande sorpresa il più grande fece una breve
risata e continuò la strofa, ricordando quando, ogni pomeriggio di
quell’inverno, Sora lo aveva costretto a guardare quell’anime odioso:
“Redii
demo hosuto demo kamawanai yo…”
Sora prese la scopa
abbandonata sul pavimento per il manico e lo avvicinò alla bocca come
un
microfono, chiudendo gli occhi e praticamente urlando: “Siku ni
natteku, ryuu
wa minna!”
Riku ormai rideva
foritssimo, scuotendo la testa e arrendendosi al fatto che ormai non
c’era più
niente da fare per il cervello di Sora.
“Chigau yo ne kedo…”
“MAYBE YOU’RE MY
LOVE!” urlò Sora, senza pensarci per poi sbarrare gli occhi e fermarsi
di
colpo.
Riku smise di ridere
e lo guardò, tornando serio.
Sora, a quel punto,
provò il fortissimo desiderio di conficcarsi quella stupida scopa giù
per la
gola e portarla fino al cuore, provocandosi un arrestocardiaco.
Maybe you’re my
love.
Traduzione:
probabilmente sei il mio amore.
PROBABILMENTE SEI IL
MIO AMORE!!!
COSA.GLI.ERA.SALTATO.IN.MENTE?????
Gridare cantando
quella frase così, tutto spensierato, mentre guardava Riku, dopo quello
che era
appena successo!!!
Dio, ormai era
veramente ufficiale: ERA UN DEMENTE!!
Riku, in silenzio,
si voltò come se non fosse successo nulla e ricominciò a pulire a terra, dando la schiena all’altro.
Sora lo fissò triste
per qualche secondo.
….da quando tra loro
c’era tutto questo imbarazzo?
Sospirò, supplicando
il suo minuscolo cervello di concentrarsi per un paio di minuti sul
problema,
di modo da cercare di capirci qualcosa.
Riku non era il solo
a comportarsi in modo strano, anche lui non era il solito.
C’era un’atmosfera
strana, in quel ristorante, e per un attimo Sora si pentì di non essere
scappato, quando si erano ritrovati vicini.
Per un attimo aveva
creduto che si sarebbero…
Arrossì violentemente
al solo pensiero, scuotendo la testa a destra e sinistra per cercare di
allontanare quelle elocubrazioni mentali inutili.
Né Riku né lui
provavano interesse per i maschi, ne era certissimo!
Loro due erano
sempre stati ottimi amici, e tali sarebbero rimasti.
Solo perché c’era stato
un momento un po’ imbarazzante, il loro rapporto non sarebbe cambiato.
…vero?
***
Roxas correva come
un matto, e aveva anche un po’ di fiatone, a dirla proprio tutta.
Cercava di guardarsi
intorno, temendo oltretutto un attacco di Tsugame e quei due mastini
che si
portava dietro, ma per fortuna il villaggio era completamente deserto.
Erano tutti ad
assistere allo spettacolo, a quanto pareva; la gente era sempre pronta
ad
accorrere, quando c’era l’occasione di vedere ragazze carine mettersi
in
mostra, compresi quelli che insultavano sempre i concorsi di bellezza e
simili.
Le persone così lo
disgustavano e basta.
Raggiunse la
spiaggia e si concesse un momento di riposo per riprendere fiato, poi
si guardò
attorno.
Quel posto di notte
era coì diverso da fare quasi impressione, ma era stupendo.
La luna piena si
rifletteva nell’acqua, e al tempo stesso illuminava placidamente quella
stessa
sabbia che era abituato a vedere dorata e splendente sotto i raggi del
sole.
Faceva parecchio
fresco, forse a causa della corrente marina, e fu costretto a
slacciarsi la
felpa dalla vita per rifugiarcisi dentro, trovando un po’ di calore,
poi da
lontano vide una sagoma sdraiata sulla sabbia, di fronte al mare.
Roxas riconobbe la
pettinatura alta e retta all’indietro grazie a chissà quale marca di
gel, e per
un attimo fu indeciso se avvicinarsi o tornarsene dagli
altri.
Sapeva benissimo
che, se avesse scelto la seconda, sua cugina gli avrebbe messo il
broncio,
visto che era stata lei a convincerlo ad andarlo a cercare.
Però avrebbe mentito
se avesse detto che non voleva trovarlo e parlarci: Axel forse si era
comportato in modo un po’ esibizionista, ma era anche vero che, senza
di lui,
probabilmente quello Tsugame avrebbe avuto la meglio, anche tenendo
conto che
la sua forza era pari a quella di un criceto incinto con un
indigestione di
carote.
Rimase ancora
qualche istante a guardarlo da lontano.
Vederlo così, da
solo, tranquillo e silenzioso a guardare il mare gli faceva venire un
nodo allo
stomaco.
Forse, in fondo non
era un cattivo ragazzo.
Prese coraggio e si
avvicinò lentamente, mentre quel traditore del suo cuore batteva a una
velocità
sorprendente.
Teneva lo sguardo
basso, osservando le imrponte che le scarpe lasciavano sui granelli
chiari, e
quando fu dietro al ragazzo decise di mettere da parte l’orgoglio.
Non sapeva perché,
ma sentiva di voler fare pace.
“…mi dispiace.”
Bisbigliò.
Axel, sentendo una
voce familiare, si voltò e vide un Roxas imbarazzato guardarsi i piedi,
chiuso
in una felpa un po’ lunga sulle maniche e coi capelli più scompigliati
del
solito.
Non credeva ai suoi
occhi, e impiegò qualche secondo per rendersi conto della situazione.
Roxas che gli
chiedeva scusa, tutto rosso in viso, al chiaro di luna?
No, doveva essere
uno scherzo, oppure un sogno.
Magari si era
ddormentato sulla spiaggia, gli succedeva spesso anche dopo una
surfata, non ci
sarebbe stato nulla di strano.
Ebbe la certezza di
essere sveglio quando Roxas si sedette accanto a lui e si mise a
fissare le
onde senza preoccuparsi di chiedergli se gli dava fastidio o robe
simili.
“…scusa se ti ho
risposto così. In fondo…volevi solo aiutare Selphie e le ragazze. Mi
sono
comportato come un bambino.”
Axel, nonostante
avrebbe voluto alzarsi e andarsene per farsi desiderare, anzi, come
avrebbe
detto Marluxia, ‘fare il difficile’, rimase incantato alla vista di
Roxas che
scrutava il mare, il volto illuminato dalla luna.
Cercò di dire
qualcosa, ma come al solito quello che uscì dalla sua bocca non si
rivelò moto
intelligente.
Doveva essere il
risultato di ventitrè anni di vita passati con Demyx.
“...che onore, sei
venuto anche a cercarmi.”
Stupido, stupido,
stupido!!
Perché non poteva
smetterla di essere un coglione, almeno una volta?!
Si odiava quando se
ne usciva con cazzate come quella, ma Roxas lo fulminò con gli occhi,
distogliendo l’attenzione dal mare.
“E io che ero venuto
per fare pace! Sapevo che non ne valeva la pena!”
Fece per alzarsi, ma
Axel lo prese per un braccio, fissando la luna e senza il coraggio di
guardarlo
negli occhi.
“…non l’ho fatto
solo per Kairi e le altre. Non mi piace che gli altri ti insultino in
un modo
così da imbecilli. Mi urta il sistema nervoso.”
Roxas avrebbe voluto
spalancare la bocca per la sorpresa, ma il suo corpo sembrava
paralizzato e
riuscì solo a risedersi.
Inutile dire che
ormai semrbava sul punto di avere un attacco di cuore, tanto gli
batteva, ma
era decisissimo a fingere indifferenza.
Nonostante questo,
però, e nonostante sapesse che, forse, Axel stava solo dicendo così per
prenderlo in giro, non riuscì a nascondere una nota di emozione nella
voce.
“… e perché?”
Axel allontanò gli
occhi dala luna e li concetrò su quelli azzurri dell’altro.
“Solo io posso
prenderti in giro. E’ l’unico modo che ho per distinguermi dagli altri,
quando
sono con te.”
Roxas, sentendo
quelle parole, pensò di essere svenuto per qualche istante, ma rirpese
rapidamente il controllo di sé stesso, fisico e mentale, e, forse per
la troppa
tensione, o forse perché era un totale imbecille, si mise a ridere.
Axel lo vide
sbellicarsi per qualche istante, poi Roxas, lentamente, cercò di
calmarsi,
restando però con un sorrisone stamapto sul viso.
“Eheh…bè, di sicuro
tu ti distngui dagli altri…per la tua stupidità, la tua antipatia e la
tua
terribile mancanza di…”
L’ultima parola gli
morì in gola quando sentì qualcosa posarsi sulle sue labbra.
Deglutì, senza
capire, e il cuore si fermò di colpo quando, finalmente, si rese conto
di ciò
che stava succedendo.
Axel, con gli occhi
chiusi, i capelli più rossi del fuoco che gli coprivano le orecchie, lo
stava
baciando.
Note dell’autrice:
ODDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Finalmenteeeeeee XDXDDXD evvivaaa, si sono baciati! O meglio, è Axel
che ha baciato
Roxas…che maleducato, poteva almeno aspettare che finisse di parlare
XD!
Alloooora, ero mooolto indecisa se farli kissare o meno ma…ragazzi,
stavo
morendo, non ce la facevo più! Eheh! Chissà come reagirà…
Roxas:
AAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!! COSA HAI FATTO?? COSA HAI FATTO???!!!!
Memy: ^^° parli del
diavolo…
Roxas: io ti
uccidoooooo!!!!
Axel: Memy, ti
adoro! *commosso*
Roxas: siete tutt
pazzi! Tu per prima! *indica Memy*
Memy: … *chiude Axel
e Roxas nello sgabuzzino*
Ok, cosa stavo
dicendo? Ah, sì, riguardo l’ultima scena…eh bè, chissà come l’ha presa
Roxas…poi, vediamo cos’altro posso dire…ah, sì, Selphie e Wakka! Bè, io
li ho sempre
visti benissimo assieme, non so voi *___*
anche se la scena in cui lui la difende non mi è venuta granchè
bene
ç____ç…poi ci sono Riku e Sora…bè, matti come sempre XD
Ora…ecco a voi le
spiegazioni ai punti dove ho inserito l’asterisco!
* :la
canzone che qui cantano Sora e Riku è la sigla iniziale
dell’anime Ouran Host Club, della quale
sono una fan sfegatata XD se non lo conoscete, andate a vederlo su
youtube che
è stupendo (pubblicità occulta XDXD). La opening che cantano Sora e
Riku è
ovviamente quella giapponese, ma ecco a voi la traduzione (che non ho
fatto io,
ma l’ho presa dalle puntate fansubbate, sia chiaro XD non so
assolutamente
parlare giapponese ihih)
TRADUZIONE:
Sora: Ho notato che
ti sono sempre intorno.
Ma
è odio? Amore?
Riku: O solo
paranoia?
Sora: Qaundo
possiamo vedere i sentimenti chiaramente
Riku: Donna o uomo,
non ha importanza
Sora: la ragione per
la quale le persone si innamorano
Riku: è differente
per ognuno ma…
Sora. Probabilmente
sei il mio amore!
Fine traduzione XDXD
Cioè, no, ora ditemi se non è adattaissima alla situazione e a loro due
in
generale! In fondo a Riku piace questa canzone, anche se non lo
ammetterebbe
mai! E infatti la canta anche lui! Mentre la scrivevo ridevo come una
demente!
La song è stupenda, a proposito…se volete, ascoltatela su youtube! Si
intitola:
Sakura Kiss…vedrete, vi piacerà ^^ Ripeto ancora, per evitare problemi
di
plagio: LA TRADUZIONE E’ STATA PRESA DAI VIDEO DELLE PUNTATE FANSUBBATE
SU
YOUTUBE, E NON E’ ASSOLUTAMENTE STATA FATTA DA ME!
**: titolo originale
di ‘Curiosando nei Cortili del Cuore’, anime e manga di Ai Yazawa,
celebre sia
qui da noi che in madre patria ^^
Ooook, ora rispondo
alle recensioncine! Yattaaaaa!
SoraRoxas: kyyya,
sono felicissima di risentirti! Tranquilla, avevo immaginato che fossi
partita
o cose simili ^^ Sono felicissima che i due capitoli precedenti ti
siano
piaciuti…eheheh, Riku e Sora in questo capitolo non fanno passi in
avanti, ma
per quanto riguarda Axel e Roxy…bè, hai letto no? Insomma, tu mi
conosci, l’hai
detto sin dal primo capitolo che sapevi come sarebbe andata a finire
tra
loro…eeeh, ma la ficcy è ancora lunga, e non penso che a Roxy questo
bacio sia
piaciuto granchè…o forse sì? Bhè, vedremo nel prossimo capitolo!
Tanquilla, non
mi hai esaurita per nulla, anzi, capirai, anche io sono una matta
quando
recensisco! Un bacione! Ti auguro buone vacanze ^//^
Piccola_stella_senza_cielo:
Ma ciau, mia recensitrice dal profondo sud XD! Anchestavolta, Roxas
avrebbe
qualcosa da ridire sulla tua recensio…
Ro: IO?! UN
MASSAGGIO DA QUEL PEDOFILO??! SIETE TUTTE MATTE! TUTTE QUANTE!
M: su Roku calmati
^^
Ro: NON DIRMI DI
STARE CALMO! MI HAI FATTO BACIARE DA QUELLO!
Ax: Piccola stella,
lo sai che mi piace la tua idea di massaggire Roxy?
Ro: Yap! STAMMI
LONTANO TU! ASPETTATI DELLE REAZIONI, NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!
M: Emh… *li chiude
di nuovo nello sgabuzzino*
Dove eravamo rimaste
cara? Ah sì, Axel e Roxas…bè, come puoi vedere, a Roxas stai
antipatica, mentre
Axel ti adora… Per quanto riguarda Sora…XDXD poverino, non si rende
conto che
Riku è innamorato di lui? Aaaah, beata innocenza (ci era mancato
poco…ndriku
che piange) (su su tranquillo ricchan…ndme) (…nd riku che guarda male
l’autrice)
Emh, sì, ecco, anche tra loro le cose si stanno facendo un po’
complicate…come
finirà? Grazie per i complimenti, sei
carinissima ^//^
UN GRAZIE ANCHE A
CHI LEGGE SENZA RECENSIRE! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Al
prossimo
chappy! Grazie per aver letto
*MagikaMemy*