OF THREATS AND CHOICHES

Quando sentì i passi di Chris avvicinarsi, quel pomeriggio, il suo cuore ebbe un sussulto e prese a battergli forsennatamente contro le costole.
Cercò di non farci caso, di tirare dritto verso la sala trucco, con il mug di caffè bollente in mano. In realtà si sentiva turbato.
Non solo dal fatto che la sera prima Chris l'avesse baciato, oh no.
Era anche il fatto che - si rendeva conto solo in quel momento, con l'intercedere deciso di Chris sempre più vicino alle sue spalle -  non l'aveva rifiutato.
Non si era tirato indietro, non aveva nemmeno accennato quel “Per favore...non mi sembra il caso” che avrebbe dovuto dire alla luce del fatto che Chris fosse sposato ed avesse una figlia.
Si sentiva così stupido...
Intanto, i passi di Chris erano sempre pi vicini e veloci e il suo profumo arrivava già a colpirgli le narici.
Tom pensò al momento in cui quel profumo l'aveva avuto in bocca, sulle labbra e sul palato, ed aveva passato le ore prima di addormentarsi ad assaporare quel profumo che aveva preso la consistenza di gusto. Il gusto della lingua di Chris sulla sua.
“Per favore, non fingere di non esserti accorto di me.”
La voce roca e vellutata gli arrivò alle orecchie come un dolce soffio d'aria. Gelida, comunque.
Thomas si arrestò bruscamente, teatralmente, e alla fine si voltò a guardarlo.
I lunghi capelli biondi erano fermati da una coda bassa ripiegata su sé stessa e gli occhi azzurrissimi lo fissavano...pieni di desiderio?
Cos'altro poteva essere, il fuoco che era divampato dietro quelle iridi di cielo e d'oceano?
“Chris...non...è opportuno. Tutta questa situazione non è opportuna”, biascicò.
Ma, di nuovo, quando Chris lo strinse tra quelle braccia di marmo, Tom non riuscì a fare altro che rispondere al bacio imperioso che stava ricevendo.
Quando il suo partner lo lasciò andare, era arrossito e sconvolto e la tazza che teneva in mano fino a poco prima aveva miseramente concluso i suoi giorni a pezzettini sulla moquette.
“Che tu lo voglia o no”, disse Chris prima di allontanarsi, “un giorno sarai mio.”
“Cos'è? Una minaccia?”, fu tutto quello che Tom, ansante, riuscì a replicare.
“No. È una promessa.”