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Autore: nobodyishopeless    21/06/2014    0 recensioni
Damon nel 1932 si innamorò per la seconda volta, lei era una bella e timida ragazza di nome Kirsa e aveva poteri paranormali, era in grado di poter prevedere alcuni eventi, ma solo pochi attimi prima che si verificassero. La trasformazione della giovane fu inevitabile per Damon, ma dopo vent’anni di relazione l’amore di tutti e due si spense e tornarono ad essere solo e semplici amici. Così nel 2011 la ragazza torna, con uno scopo preciso, si presenta quindi in casa Salvatore e viene coinvolta nella protezione di Jeremy, non si sopportano inizialmente, si odiano. . Cosa può accadere a Mystic Falls con questo nuovo elemento appena arrivati in città?
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Gilbert, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
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"Scelgo gli amici per la loro bellezza,
 i conoscenti per il loro buon carattere,
i nemici per la loro intelligenza" 
Oscar Wilde
 
The first day, again.
 
Kirsa sapeva che c’era ragione di essere preoccupati, il tentativo di aggressione della sera precedente non prometteva nulla di buono, ne aveva parlato con Damon che le aveva categoricamente proibito di parlarne con Elena, lei immaginava il motivo,  si preoccupava per lei, la doupleganger aveva senz’altro fatto breccia nel cuore del vampiro cattivo, la bruna lo aveva capito subito non appena aveva visto come la guardava, non l’aveva mai guardata così, ma non era gelosa, anzi il sentimento per Damon si era spento così tanti anni fa che ormai riusciva a scorgere in Damon solo un fratello maggiore, niente di più. Quel giorno si svegliò presto, doveva prepararsi per la scuola, mentre si guardava al grande specchio intero accanto alla finestra sorrideva aspettandosi grande divertimento da quel primo giorno di scuola, si guardava il corpo immutato negli ultimi settant’anni e immutabile anche per il futuro. Si osservava la pelle diafana, gli occhi chiari e i capelli neri che spettinati le ricadevano sulle spalle nude, il completino intimo rosso spiccava sulla carnagione chiara, afferrò un paio di leggins di jeans scuri e aderenti e se li mise notando le gambe slanciate che non sentiva più di avere, poi si mise una canotta di chiffon rossa e una giacca marrone, poi afferrò la borsa con le chiavi dell’auto che le aveva dato Damon la sera prima e un quaderno a spirale con una penna blu incastrata, doveva almeno fare finta di essere una studentessa.
Scese le scale e arrivò all’auto una minicooper cupè rossa di proprietà dei fratelli Salvatore.
“Tanto noi non la usiamo.. è da donna.” Le aveva detto Damon lanciandole le chiavi la sera prima, pochi minuti prima di andare a letto.
Kirsa corse verso la casa di Jeremy sforando il limite di velocità, non era molto brava a guidare lo sapeva bene, ma sapeva anche il perché, nella sua epoca le donne non potevano guidare e dopo i super poteri dati dalla transizione in vampiro non era necessario avere un auto dato che poteva spostarsi alla velocità della luce. In fondo lei era contenta di quella trasformazione, era contenta che il suo corpo rimanesse sempre giovani, ricordava un discorso che aveva fatto una volta a Damon.
“Ogni tanto il futuro mi fa paura… vorrei essere ricordata un giorno.. l’unico modo sarebbe morire giovani.”
A quel punto Damon aveva storto il naso e le aveva ordinato di piantarla di dire sciocchezze e se n’era andato con il muso, solo tempo dopo lei aveva capito il motivo e lo ricordava ancora con un mezzo sorriso, Damon era sempre stato piuttosto enigmatico. Kirsa fermò l’auto proprio davanti a casa Gilbert, non vedendo Jeremy iniziò a suonare il clacson, dopo un paio di minuti il ragazzo uscì dal portone principale con lo zaino in spalla.
-Serviva fare tutto questo casino? Avrai svegliato anche la signora Brown, la tardona in fondo alla strada.- borbottò entrando in auto.
-Tardona, avrà settant’anni.- la difese Kirsa partendo in auto.
-Appunto!-
-Attento a come parli, anche io ne ho settanta!- replicò lei prendendo una curva a tutta velocità.
-Intanto guida piano stai andando al doppio del limite consentito.- la informò Jeremy tenendosi alla maniglia della portiera  tradendo una leggera preoccupazione.
-Non voglio fare tardi il primo giorno di scuola.- rispose a tono Kirsa.
-Come se fosse il primo anno di seconda liceo della tua vita!- disse lui sarcastico. Kirsa accelerò ancora.
-E vuoi andare più piano!- gridò Jeremy.
-Andiamo cosa potrebbe succedere anche se facciamo un incidente?- chiese sarcastica lei.
-Morire, e so che tu sei morta ma io ho solo quindici  anni.- rispose Jeremy.
-Era una domanda retorica non era necessaria una risposta.- esclamò Kirsa parcheggiando di fronte all’edificio scolastico.
-Odio queste strutture di cemento di questo secolo… ma cosa ci trovate?- borbottò la ragazza mora chiudendo l’auto.
-Sono economiche e resistenti.- rispose Jeremy.
-Era una domanda retorica non serviva che rispondessi!- esclamò lei alzando gli occhi al cielo.
Si fermò sui gradini e si accese una sigaretta, ma Jeremy continuò il suo percorso.
-Ehi dove credi di andare?- domandò lei a voce alta.
-Al mio armadietto.- rispose lui sbuffando seccato da quella situazione.
-Non senza di me, devi aspettarmi.- replicò la ragazza inarcando le sopracciglia.
Jeremy si voltò di malavoglia e tornò indietro strisciando i piedi nervosamente.
-Io ti aspetto, ma intanto dammene una.- disse lui riferendosi alla sigaretta che stava fumando la sua guardia del corpo. Kirsa alzò nuovamente gli occhi al cielo e tirò fuori il pacchetto di Marlboro e ne offrì una al suo protetto.
In quel momento il preside passò davanti a loro e vedendo la scena, la sua attenzione venne attirata da quella violazione del regolamento che si stava svolgendo sotto i suoi stessi occhi.
-Signorina, è vietato fumare a scuola, anzi vitatissimo, questa roba la ucciderà.- la rimproverò il preside. Jeremy si accinse a gettare la sigaretta a terra, ma Kirsa lo bloccò restando con gli occhi incastonati in quelli nocciola del preside.
-Questo per lei non sarà più un problema con noi… noi possiamo farlo.- sussurrò la ragazza soggiogando così l’uomo che sorrise e cambiò atteggiamento lasciandoli in pace.
-Vedi Jeremy, essere sotto la mia protezione offre dei vantaggi.- disse Kirsa sfoderando un sorriso.
Poco dopo i due entrarono nella scuola, Jeremy rimase piuttosto sorpreso per il fatto che tutti gli sguardi si posarono alla sua destra, ovvero su Kirsa. Era bella, bellissima, e da quando era diventata un vampiro il suo fascino si era triplicato. Era soprattutto quello infatti il motivo per cui aveva attirato l’attenzione dei ragazzi della scuola. Jeremy accompagnò Kirsa in segreteria e vide soggiogare la segretaria per avere un armadietto accanto a quello di Jeremy, alzò gli occhi al cielo.
-Non mi mollerai un secondo vero?- domandò rassegnato il ragazzo mentre percorrevano il corridoio diretti agli armadietti.
-Vero.- confermò le sue paure con un sorriso divertito la mora.
Il giovane Gilbert alzò gli occhi al cielo sbuffando.
-Oh non fare così Jeremy, io so essere molto divertente nel controllare le persone.- disse la vampira strizzando l’occhio a Jeremy.
-Non ho mai conosciuto un vampiro come te.- confessò il moro sorridendo per la prima volta nell’intera giornata.
-Già sono unica nel mio genere.- rispose lei aprendo la porta dell’armadietto di metallo.
Jeremy si fece una risata.
La ragazza iniziò a sistemare alcune cose nel suo armadietto, finché non ebbe una visione.
 
Il buio avvolgeva tutto, tranne quella piccola piattaforma su cui alcuni ragazzi ballavano, a una festa scolastica probabilmente, la staccionata bianca era avvolta da luci dorate e i cespugli erano carichi di rose bianche e rosse, i ragazzi che ballavano se ne andarono e ne rimasero solo due, Kirsa focalizzandosi su quella visione, i due ragazzi erano loro due e Jeremy la guardava in un modo… diverso. Ma lei capì tutto quando vide le labbra di lui posarsi sulle sue.
 
Tornando alla realtà Kirsa si sentì piuttosto a disagio dopo quella visione, si girò leggermente per guardare Jeremy che stava sistemando il suo quaderno, probabilmente dell’anno precedente, un brivido le percorse la schiena ma scacciò via quel pensiero all’istante.
Kirsa chiuse l’armadietto con forza e iniziò a dirigersi verso la classe.
-Ehi aspettami credevo dovessi starmi incollata.- disse Jeremy inseguendo Kirsa.
-Incollata? Che esagerazione.. voglio provare a divertirmi al mio ennesimo anno di liceo… e spero l’ultimo… nel 1991 mi sono totalmente rotta dei ragazzini del liceo.- rispose lei.
-Perché nel 91? Che è successo?- domandò confuso Jeremy.
-Meglio che tu non lo sappia.- rispose lei enigmatica entrando nell’aula di biologia.
Qualche ora dopo i due ragazzi erano in mensa, Jeremy era seduto al suo solito tavolo quello in fondo alla stanza, in angolo, isolato dal resto del mondo, Kirsa lo raggiunse dopo un po’ con una lattina di cocacola tra le mani e gli angoli della bocca ancora sporchi di sangue, il pranzo che aveva bevuto nel bagno delle ragazze.
-Hai la bocca sporca e spero non di qualche studente…- la informò il ragazzo alzando gli occhi al cielo.
-Come sei bacchettone, comunque è una sacca che il papino Damon mi ha preparato per il pranzo, non preoccuparti.- rispose lei aprendo la lattina.
-Allora, non ho ancora visto la ragazza da cui devo proteggerti.- disse dopo aver bevuto un sorso.
-Non è ancora arrivata.- la informò Jeremy.
Ma non fu quasi in grado di terminare la frase che Kirsa gli si gettò addosso facendolo cadere, mentre un vassoio vuoto colpì la vampira in pieno.
Jeremy rimase a terra per metabolizzare l’accaduto, guardò poi dietro di sé e scorse Rebekkah che si avvicinava con il suo solito passo deciso, da reginetta della scuola. Kirsa si alzò in piedi in un attimo parandosi di fronte a Jeremy.
-Scusa piccolo Gilbert deve essermi scappato, meno male che la tua amica si è messa in mezzo, o il tuo bel faccino avrebbe riportato qualche guaio.- sussurrò la vampira originale.
-Oh la sua amica ci sarà in molte occasioni fidati.- sibilò la mora portando gli occhi a due fessure.
-Vedremo.- rispose la bionda con tono fermo, poi recuperò il vassoio e tornò al suo posto.
In mensa tutti continuarono il loro pasto come se niente fosse, senza neanche fermarsi per guardare l’accaduto. In fondo Jeremy nella scala sociale della scuola, rasentava gli ultimi gradini, per gli altri non era importante ciò che gli accadeva.
Dopo l’ultima ora i due uscirono stanchi dall’ora di Letteratura straniera, la professoressa Dobrowoski era davvero pesante, e il suo accento polacco riportava alla mente di Kirsa le sue origini.
Mentre percorrevano il corridoio notarono entrambi, un paio di studenti intenti ad affiggere il manifesto del ballo dell’ home coming, previsto per il sabato successivo. Il tema era 1800, il diciannovesimo secolo.
-Spero che ci andrai all’home coming.- sussurrò la vampira.
-Perché dovrei? Io odio i balli scolastici.- rispose Jeremy alzando le spalle.
-Oh andiamo dammi una scusa per andare, amo quell’epoca storica.- rispose lei.
-Fatti invitare da qualcuno, non credo che avrai bisogno di soggiogarlo.-le suggerì il ragazzo mentre erano ormai al parcheggio.
-Sì è una buona idea.- costatò lei annuendo pensierosa.
 

My corner: Salve a tutti, scusate il mio ritardo imperdonabile,
ma ora sono finalmente qui. Dunque, le cose stanno a poco a poco cambiando,
Kirsa ha avuto una strana visione su Jeremy e lei stessa.
Nel prossimo capitolo si comincerà e ingranare ;) ne vedrete delle belle.
A presto, Mar.

 
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