Rimembro verdastro cori di specchi
Sotto le ali dell’avvoltoio rosso piumato dell’avvenire incredulo
Rimembro ritorto ossa tritate
Sotto la mannaia del fabbro sospeso sulla punta degli alberi
Cade la pioggia e ritorna un dio dalle nubi più fitte
Ha attraversato tempi remoti, ha macellato figli su altari
Rimembro verdastro cori di creature senza bocca
Mi guardano fisso, mi volto nel niente
E scappo nel buio…
Che cosa rimane del mantello stracciato di uno stregone alla fine del tempo?
Non c’è neanche più la grandine
Non c’è neanche più una lepre, per i prati, ti mangiano le budella, se le incontri
Ha attraversato tempi remoti, ha macellato figli su altari