Capitolo
XXXIV
Mi avvicino a Mamoru e cerco la
sua mano. Sono senza forze. Solo adesso che la tensione è svanita, posso
percepire la stanchezza prendere possesso delle mie membra. Chiudo gli occhi ed
inspiro profondamente cercando di racimolare un po’ di forza. Mamoru è sempre
alla mia destra e mi stringe con dolcezza la mano. Io… io respiro lentamente.
Zoicite porta Amy nelle sue stanze e Mamoru fa altrettanto con me. Poggio
la testa sul suo torace.
- Come ti senti Usako?
Nella sua voce percepisco una lieve nota di preoccupazione. Mi accuccio
meglio tra le sue braccia e mi beo del tepore dei nostri corpi così vicini. Il
suo corpo emana un buon profumo. Virile ma fresco.
- Sfinita ma sta tranquillo: una bella
dormita e tornerò come nuova.
Cerco di allentare la tensione di Mamoru poggiando una mia mano sul suo
cuore. Dopo lascio, o almeno tento di liberare un po’ del mio potere, così da
poterlo tranquillizzare.
- Usagi non occorre. Appena ti vedrò dormire tornerò come nuovo.
Mamoru utilizza le mie stesse parole e dopo mi regala un sorriso
dolcissimo. Ricambio il suo sorriso. Poggio una mano sulla sua guancia e gli
regalo una dolce carezza.
Resto così, per un po’. Solo per poco, poi velocemente interrompo il
contatto con la sua guancia, siamo in pericolo. Un brivido lungo la spina
dorsale. Contemporaneamente Mamoru mi stringe con più forza al suo torace.
Entrambi abbiamo percepito Caos. Qui, ad Illusion.
- Dobbiamo parlare con Helios…
Annuisco decisa. Ha ragione. Caos, qui ad Illusion, non è nulla di
buono.
- Te la senti di venire con me.
- Certo. Mettimi giù.
Faccio per scendere ma la presa di Mamoru aumenta. Lo osservo e cerco di
capire perché non voglia lasciarmi andare. Lo guardo dubbiosa ed alla fine è
lui a rispondere alle mie domande.
- Resta qui. Sto così bene con te tra le mie braccia.
Resto perplessa. Mamoru è così… fragile. In questo momento mi sembra
un bambino bisognoso di conferme e se queste devono venire dal tenermi in
braccio allora che sia così. Mi sistemo meglio in questo abbraccio e poggio,
nuovamente, la testa sul suo torace. Chiudo gli occhi e lascio che mi conduca
verso Helios.
- Perché non mi hai riportata nelle mie stanze? Temi che Caos sia qui
per me?
Interrompo il silenzio che si è creato tra me e Mamoru. Ho bisogno di
sapere se è questa la ragione che lo spinge a tenermi ancora qui. Teme per me
sino a questo punto?
- Anche. Ma so per certo che, se non ti avessi portato con me, ti avrei
trovata stramazzata al suolo in mezzo qualche corridoio che conduceva alla sala
del trono. Mi sbaglio Principessa?
- No, non vi siete sbagliato Principe.
Mamoru mi fissa serio. Si ferma in mezzo al corridoio ed aumenta la
stretta sulle mie spalle. Si avvicina ad una delle finestre e mi fa sedere sulla
balaustra. Restando sempre vicino sfiora le mie labbra con le sue in un bacio
delicato. Il mio viso è tra le sue mani che sembrano stringere il tesoro più
prezioso del mondo. Ci separiamo ed io fisso Mamoru con un sorriso dolce sulle
labbra.
- Sposami.
Il sorriso sulle mie labbra si congela non appena sento la sua proposta.
Sposarlo.
Non si rende conto della sua richiesta. Le mani tremano. Lentamente mi
stacco da questo abbraccio e osservo i tratti decisi del suo volto.
Sposarlo. È assurdo. Io… una volta finita questa guerra lascerò
questa dimensione. Non potrò più stare con lui.
Sposarlo… sarebbe condannare entrambi all’infelicità.
No. Non sarò egoista sino a questo punto.
Già è rischioso vivere il nostro amore in questo modo, se dovessi
sposarlo non oso immaginare cosa potrebbe accadere.
Lentamente scendo dal bordo della finestra. Le mani stringono il
davanzale. Non osservo Mamoru, guardo alle sue spalle. Lontano. Scuoto il
capo…
- Perché no?
La sua voce arriva decisa. Non sembra sorpreso dal mio rifiuto. Sembra
quasi che si attendesse una reazione simile. Sollevo il viso in cerca dei suoi
occhi e l’espressione serena del suo volto fa montare in me una rabbia cieca.
Perché deve essere sempre così meladettamente tranquillo?
- Perché? Mamoru ti rendi conto di ciò che mi hai proposto. Essere tua
moglie. Tua. Moglie. Hai dimenticato cosa sta accadendo? Dimmi hai dimenticato
che c’è in corso una guerra? Dimmi lo hai dimenticato? Oppure non ti importa
tutto questo?
Stringo la mano sinistra ai bordi del parapetto. Parlando mi sono sporta
verso Mamoru ed il mio indice destro è ancora puntato verso il suo torace. Il
viso di Mamoru non muta. Mi fissa sempre alla stessa maniera.
Innamorato.
Maledettamente innamorato.
Maledettamente sincero.
Maledettamente bello.
- Usagi non hai risposto alla mia domanda. Perché non vuoi sposarmi?
Osservo sbigottita Mamoru. Come sarebbe a dire che non gli ho risposto? E
tutto ciò che ho detto?
- C’è una guerra.
- Non sarebbe il primo matrimonio celebrato con una guerra in corso.
No. Non può parlare seriamente. Non può credere che io lo sposi così
su due piedi. Scuoto la testa risoluta e con un gesto sgraziato spingo di lato
Mamoru. Non voglio restare un minuto di più a sentire le sue idiozie.
- Noi, in quanto regnanti, abbiamo degli obblighi nei confronti del
nostro popolo.
Stringo i pugni mentre nella mia mente mi raffiguro la distruzione creata
da Caos nel mio regno. Penso alle rovine del Silver Millennium ed alla morte di
mia madre.
- Quale popolo Usagi? Siamo rimasti solo noi… e non credo che le tue
guerriere o i miei generali abbiano qualcosa da ridire se decidessimo di
sposarci. Perché non vuoi? È forse tuo padre il problema?
Inizio a camminare senza fermarmi. Ogni passo è una sferzata alle mie
gambe. Sono stanca. Stremata. Ho bisogno di riposo, ma sembra che oggi mi sia
negato. Mamoru è rimasto fermo dove l’ho lasciato. Io proseguo risoluta.
- Usagi non potrai difendermi in eterno. Non voglio essere
difeso. Né da te, né da nessun’altro.
Lentamente mi volto verso di lui. Lo guardo con occhi pieni di lacrime.
- Alla fine di questa guerra… io raggiungerò mio padre nel suo regno.
Dimmi, cosa farai una volta rimasto solo in questo tempo? Mi aspetterai? Non te
lo permetterò, a costo di cancellare il mio ricordo dalla mente di voi tutti.
Una volta finito di parlare resto ferma in attesa della replica di
Mamoru. Le lacrime hanno vinto la mia misera resistenza. Adesso inondano il mio
volto. Stringo i pugni perché odio farmi vedere debole. Odio non essere padrona
della situazione. Odio piangere davanti a Mamoru.
- Troveremo una soluzione.
La sua voce calma fa scattare la mia ira. Stringo i pugni. Le lacrime
scendono veloci dai miei occhi. Alla fine non mi trattengo ed urlo tutto il mio
dolore.
- Non c’è una soluzione. Non c’è. Vuoi capirlo? Vuoi mettertelo in
testa? Viviamo questi momenti senza pretendere altro dalla vita. Viviamo di
attimi. Fuggevoli attimi. Mere illusioni di uno scorcio di normalità. Noi…
non abbiamo un domani.
Piango ed urlo contemporaneamente. Esterno tutto il mio dolore. Tutto il
mio malessere. Tutta la mia rabbia per una situazione che è troppo grande per
noi. Troppo dolorosa.
La testa gira vorticosamente. Porto una mano alla tempia destra. Non vedo
più nulla. Sto cadendo. Sento l’aria solleticarmi il viso. Ho consumato
troppe energie. Mi preparo all’urto, forse violento. Un urto che non arriva
perché sono stretta da due braccia. Muscolose. Ma fredde. Sento freddo. Apro
lentamente gli occhi. Sono cosciente del fatto di non essere tra le braccia di
Mamoru.
- Mia cara… credo che tu per oggi abbia sprecato troppe energie. Il tuo
bel Principe non dovrebbe farti affaticare tanto.
Cerco di staccarmi dalla stretta dell’uomo ma è inutile. Non ho più
energie. Non ho un briciolo di potere. Sono totalmente svuotata. Con sguardo
smarrito cerco Mamoru e lo trovo davanti a noi con la sua spada stretta in mano.
Scuoto la testa e cerco di far capire che è inutile tentare di attaccare. Caos
è un nemico troppo potente per lui.
Punto le mani sul torace del mio nemico. Cerco di staccarmi da lui ma è
inutile. Non ci riesco.
- Chi sei?
La voce di Mamoru giunge sicura. Forte e decisa. Sento la sua energia
invadere l’aria. Di contro Caos è calmo. Placido. Non reagisce. Sta
attendendo. Nasconde la sua aura per attaccare quando Mamoru abbasserà la
guardia.
- Scappa Mamoru. È Caos. Scappa.
Mi agito sperando che l’attenzione del nostro nemico si concentri su di
me. Spero di dare il tempo a Mamoru di scappare e chiamare le altre. Almeno
Hotaru.
Osservo Mamoru che resta fermo. In attesa. Non può sperare di vincere
contro Caos. È impossibile. La sua energia aumenta ogni minuto che passa.
Presto le altre ci raggiungeranno avvertendo questo picco da parte di Mamoru.
Che stia amplificando il suo potere per questo?
- E così tu sei Caos… strano… ti immaginavo diverso. In ogni modo,
lascia andare immediatamente Usagi.
Cosa ha intenzione di fare. Perché vedo quella espressione sicura sul
suo volto? Non capisco. No… non può pensare di affrontarlo. Non può sperare
di vincere. Anche se siamo ad Illusion, ed i suoi poteri sono aumentati, Caos è
molto più potente di noi. Mamoru ti prego fermati.
Caos ride divertito. La sua presa sui miei fianchi si allenta. Mi scosta
leggermente dalla sua stretta. Osserva me e Mamoru. Un ghigno si forma sul suo
viso ed io mi sento sempre più terrorizzata. Lentamente si avvicina al mio
volto. Viscido annusa il mio collo. Sembra un animale che stana la preda.
- Ti ho detto di togliere le tue luride mani dal corpo di Usagi.
Il tono di Mamoru è calmo ma minaccioso. Cerco di restare tranquilla
anche se obiettivamente è impossibile. Il disgusto è tale da impedirmi di
urlare. Caos tiene tra le dita una mia ciocca di capelli. L’attorciglia e
ghigna. Si china sul mio collo e lentamente la sua lingua scivola su di esso.
Chiudo gli occhi ed una lacrima scende lungo la mia guancia. Mi sento sporca.
Tremo a causa della paura. La stretta di Caos si fa più forte, la mia schiena
aderisce maggiormente al suo torace.
Una sfera di energia sfiora la guancia di Caos. Alzo la testa ma le
lacrime mi impediscono di mettere a fuoco l’immagine di Mamoru. Apro e chiudo
diverse volte gli occhi. Le lacrime scivolano lungo le mie guance. Adesso,
finalmente, distinguo la figura di Mamoru. È furioso. I tratti del viso sono
tesi. La presa all’elsa della spada è salda. La mano è ancora tesa verso di
noi.
- Sfiorala ancora e la prossima volta non esiterò a colpirti.
La voce è glaciale. Quasi stridula a causa della tensione. Cerco di
placare il tremore del mio corpo. Non posso essere facile preda di Caos. Non io.
- Saresti capace di rischiare di colpire anche la tua Principessa.
Andiamo Principe Endymion, non credo che tu sia così… stolto?
Osservo Mamoru e cerco di trattenere ancora la paura. Cerco nei suoi
occhi la calma che lo caratterizza ma sembra svanita nel nulla. Ho paura. Paura
di non farcela.
- Ti ho detto di lasciarla andare. Adesso.
Scandisce ogni parola. Ogni sillaba. Emana forza ma anche tensione. È
preoccupato. Percepisco i suoi timori. E se lo percepisco io, altrettanto facile
sarà per Caos. Devo cercare di trattenere la mia paura. Devo farlo per Mamoru
altrimenti per lui sarà più difficile lottare. Chiudo gli occhi e quando li
riapro cerco subito gli occhi di Mamoru. Li incontro. Gli sorrido e faccio sì
con la testa.
- Mi fido di te.
È un sussurro ma arriva sino a Mamoru, ne sono certa. Io posso fidarmi
di lui. So che farà attenzione. So che farà di tutto per non farmi male. Per
tenermi lontano da Caos. So che ci stiamo giocando la vita ma con Mamoru al mio
fianco non temo nulla. Non ho nulla da temere.
- Stupida cosa credi di fare? Credi davvero che il tuo Principe sia in
grado di sconfiggermi? Illusa.
Alzo la testa e, per la prima volta da quando Caos mi tiene prigioniera,
trovo il coraggio per guardarlo nei suoi occhi color del ghiaccio. Con una calma
che non mi appartiene inizio a parlare.
- Sai cosa ti dico? Meglio illusa che preda del terrore.
Mamoru avanza sicuro. La lama della spada puntata verso il basso. Gli
occhi fissi in quelli di Caos. Ad ogni passo la stretta sui miei fianchi
aumenta. Cerco di mantenere la calma anche se risulta parecchio difficile. Solo
per un attimo, Mamoru sposta il suo sguardo sul mio. È un attimo fatale. Caos
ghigna e non perde tempo e scaglia una sfera di energia nera verso Mamoru. Urlo
di fare attenzione. Ma sembra tutto inutile. Il colpo è veloce. Riesco a
liberare una mano dalla stretta di Caos. La tendo verso Mamoru che resta fermo.
Come se sperasse di parare il colpo. Scuoto la testa e cerco un modo per evitare
che Mamoru sia colpito. Caos mi tiene in pugno.
Il contatto ormai è inevitabile. Chiudo gli occhi. Non voglio vedere.
Caos mi prende per il mento e mi costringe a volgere lo sguardo verso Mamoru. Le
lacrime mi impediscono di vedere. È terribile. Perché non arriva nessuno?
Perché?
- Mamoru…
Ormai la mia è solo una supplica. Caos mi lascia andare ed io cado in
terra priva di forze. Scuoto la testa e porto le mani al volto.
No.
Non può essere.
È un altro incubo.
Piango ininterrottamente. Cercando di fare forza sulle braccia mi alzo.
Barcollo. Un passo. Sto per cedere ma resisto. Un altro passo. Ancora. Stavolta
non ho la forza di restare in piedi. Cado. Non arrivo a toccare terra. Qualcuno
mi sorregge.
No.
Non può essere.
Sollevo la testa ed incrocio gli occhi sorridenti di Mamoru.
- Sta calma. Adesso sei al sicuro.
Mi stringe al suo petto. Bacia il mio capo mentre siamo entrambi seduti
in terra. Stringo forte le mani attorno alle sue spalle. Come è possibile?
- Come hai fatto maledetto pezzente?
Mamoru si alza e stringendomi al suo torace si volta verso Caos. Lo
guarda attentamente. È come se fosse in attesa di una sua mossa. Anche io lo
fisso. Temo che possa escogitare qualche altro tiro.
- Si vede che non sei così forte come credevi.
La voce di Mamoru è sicura. Non ho percepito nessun timore. Vorrei
essere tranquilla come lui. Un boato alle nostre spalle e poi polvere. Mamoru
volta le spalle sia a Caos sia al punto in cui c’è stata l’esplosione.
Copre entrambi con il suo mantello. Mi stringe al suo torace. Io cerco di creare
una barriera ma sono troppo debole. Non riesco neanche a sprigionare un
millesimo del mio potere.
- Sta tranquilla Usagi. È arrivata la cavalleria.
Alzo la testa ed osservo oltre le spalle di Mamoru. La polvere si dirada
e alcune sagome iniziano a prendere forma. Qualcuno avanza e sento Mamoru
rilassarsi. Cerco di mettere a fuoco le immagini ma non ci riesco. Sono troppo
stanca. La tensione causata dalla Dream ‘s Room. La lite con Mamoru.
L’attacco di Caos. Troppo per me.
- Maledetti.
La voce di Caos arriva alle mie orecchie deformate. Il suo potere. Lo
sento. Sta aumentando. Mi stringo maggiormente a Mamoru. Ho paura. Il sogno…
ritorna nitido nella mia mente. Il corpo di Mamoru freddo ed immobile. Dando
fondo alle energie residue mi metto in piedi. Guardo Caos e leggo nei suoi occhi
solo odio.
È un attimo.
Lancia la sua spada verso me e Mamoru.
Qualche incantesimo tiene bloccati tutti gli altri.
Io resisto.
Osservo la spada.
Sembra che il tempo si sia diradato.
Tutto scorre lentamente.
Apro le braccia e faccio da scudo con il mio corpo a Mamoru.
Chiudo gli occhi ed attendo.
Nulla.
Lentamente apro gli occhi ed allora la vedo.
Una veste bianca.
Mio padre.
Il bastone del tempo ha deviato il colpo. Chiudo gli occhi e cado in
terra. Forse, ora che è arrivato Chronos, posso rilassarmi. Resto con gli occhi
chiusi. Non un suono. Nulla. Il silenzio più totale. Caos non è più qui. Lo
sento. So che è così. Qualcuno mi solleva da terra. Riconosco il profumo di
Mamoru.
- Mamoru…
Si irrigidisce. Lo avverto. La sua presa diventa più forte.
- Rilassati Usako. È tutto finito ti porto in camera.
Non mi faccio pregare più di tanto. Mi rilasso completamente. Chiudo gli
occhi e lascio che le mie membra cadano in un sonno che spero ristoratore.
“ Principessina per questa volta il tuo
Principe si è salvato… ma non temere… presto raggiungerà i suoi
genitori… ”
Mi sveglio di soprassalto. Stringo le lenzuola che mi coprono. Ansimo
come non mai. Sono seduta in mezzo al letto con la fronte mantida di sudore.
Porto le mani al petto cercando di calmare il ritmo del mio cuore. Sto
impazzendo.
La voce di Caos risuona nelle mie orecchie. Le minacce a Mamoru. No. Devo
fermarlo. Devo impedire a Mamoru di affrontare ancora una volta il nostro
avversario.
Le lacrime hanno libero sfogo. Piango e neanche lo capisco. Piango e
neanche me ne accorgo. Prendo il cuscino e con un gesto di stizza lo lancio
contro la porta chiusa. Inizio a piangere più forte senza potermi fermare. Devo
fermare tutto questo.
Sono stata folle.
Credere di poter vivere normalmente.
Credere di poter amare per poco tempo Mamoru.
Credere di poter essere felice.
Tutte mere illusioni. Tutte sciocchezze. Sogni di ragazza. La realtà è
ben diversa. C’è una guerra in corso ed io non posso abbassare la guardia.
Non posso permettermi debolezze. Non posso permettermi di cedere sotto nessun
punto di vista. Ne va della mia vita. Di quella di Mamoru. Delle mie guerriere e
dei generali. Dell’universo intero.
Come se trascinata da una nuova forza mi alzo dal letto. Mi rivesto in
fretta e percorro rapidamente i corridoi del palazzo di Illusion. Non permetto
alla stanchezza di prendere il sopravvento. Cammino rapidamente. Mi fermo
davanti una porta di noce. La apro piano senza neanche bussare.
Entro piano. Richiudo la porta alle mie spalle e poggio la schiena
delicatamente sull’uscio chiuso. Osservo la stanza nella penombra e noto
subito il letto che è al centro della stanza. Zoicite si alza non appena mi
vede entrare e si fa da parte per permettermi di vedere il volto di Amy.
Dorme serena. La pelle chiara è illuminata dalla luce flebile delle
candele. Mi avvicino e mi siedo sul bordo del letto lasciando al generale la
sedia libera. Sposto una ciocca di capelli dal viso della guerriera di Mercurio
e poggio delicatamente due dita sulla sua fronte. Il simbolo del suo pianeta
compare solo per un breve attimo.
- Usagi è normale che dorma così tanto?
Mi volto verso Zoicite e lo guardo allarmata.
- Da quanto tempo è in queste condizioni?
- Quasi un giorno.
Quasi un giorno. Anch’io allora ho dormito per quasi ventiquattro ore.
Adesso comprendo perché mi sento tanto carica.
- Stai tranquillo. Presto si risveglierà. Sarebbe meglio che riposassi
un paio di ore anche tu. Non saresti di grande aiuto se dovessi crollare durante
la battaglia. Adesso devo andare a raggiungere gli altri.
Mi alzo e vado verso la porta quando ormai ho la mano sulla maniglia la
voce del generale mi blocca.
- Grazie per esserle stata accanto… e per averla salvata.
- Loro per me non sono delle guerriere. Sono la mia famiglia.
Stavolta esco davvero dalla stanza e riprendo il mio cammino verso la
sala del trono. Giunta dinnanzi alle porte chiuse mi fermo un attimo per
riprendere fiato e ridare un minimo di contegno alla mia immagine. Poggio la
mano sulle ante chiuse e queste, come se avessero riconosciuto il mio potere,
magicamente si aprono.
- Usagi! Ti sei svegliata finalmente!
Rei e Minako si avvicinano di corsa seguite da Makoto. Hotaru mi osserva
per pochi secondi e poi sposta i suoi occhi scuri su Mamoru che mi osserva in
silenzio. Le mie amiche mi abbracciano calorosamente ed io ricambio la loro
stretta. Ci separiamo e cerco con gli occhi mio padre che è rimasto immobile
vicino ad Helios. Dopo i diversi convenevoli e senza attendere oltre prendo la
parola.
- Come vi sarete accorti Caos sta recuperando tutti i suoi poteri. La
dimostrazione sta nel fatto che è riuscito ad entrare ad Illusion mantenendo la
sua vera forma. Tutto questo perché sta imparando a gestire al meglio il potere
di Nemesi ed il legame che la lega ad Helios. Da adesso in poi possiamo
ritenerci in pericolo anche in questa dimensione per questo d’ora in poi
dovremo fare ancora più attenzione.
Tutti ascoltano le mie parole in silenzio, come se da queste dipendesse
la loro vita, ed effettivamente è veramente così.
- Ho dell’altro da dirvi. D’ora in poi sarò
io a decidere chi entrerà nella Dream ‘s Room. Non possiamo perdere altro
tempo. Dovete rafforzare i vostri poteri il prima possibile.
Tutti ascoltano le mie parole. Mentre parlo evito di proposito di
soffermarmi su Mamoru. Sono troppo arrabbiata con lui. Gli avevo detto
chiaramente che era una follia affrontare Caos ma lui, come se avessi parlato al
vento, lo ha sfidato. Dopo alcuni minuti di silenzio riprendo a parlare.
- Rei preparati. Tu sarai la prossima. Tra dieci minuti ti voglio davanti
alle porte della sala di addestramento.
Così, d’improvviso senza dare il tempo di riflettere a nessuno,
informo la guerriera di Marte di prepararsi ad affrontare le sue paure. Mi volto
e torno indietro sui miei passi. Esco dalla sala del trono a testa alta. Non mi
fermo a parlare con nessuno. Mi dirigo verso i giardini interni del parco
sperando di trovare un po’ di pace per la mia anima. Mi fermo davanti ad una
delle fontane del parco. Lo zampillio dell’acqua, insieme al canto degli
uccelli, è la sola melodia che riempie il mio animo. Chiudo gli occhi cercando
di scacciare dalla mia mente la voce di Caos ma sembra impossibile.
La presenza di Mamoru alle mie spalle mi infastidisce e così, senza
attendere altro, mi volto di scatto e lo schiaffeggio con tutta la forza che
possiedo. La sua guancia diventa subito rossa e il suo volto si gira dal lato in
cui è stato colpito. La mia mano fa male, lo schiaffo è stato violento, ma lo
nascondo. Sono molto arrabbiata.
- Cosa ti è saltato in testa? Sei forse impazzito? Come hai potuto
sfidarlo a viso aperto? Dimmi come hai potuto? Mi avevi promesso che avresti
fatto attenzione ed invece che fai? Vai li e lo sfidi come se si trattasse di un
nemico qualsiasi? Sei impazzito Mamoru? Cosa credevi di fare? Non sei in grado
di affrontarlo. Non hai il potere sufficiente per respingere un suo attacco. Io
stessa non sono sicura di poterlo affrontare. Io… credevo di potermi fidare di
te ma a quanto pare mi sono sbagliata.
Parlo ininterrottamente. Non mi fermo a prendere fiato. Lo guardo negli
occhi e poi lo oltrepasso. Quando ormai sono alle sue spalle mi afferra per un
braccio e mi fa voltare con forza. Incrocio i suoi occhi blu e vi leggo dentro
la mia stessa rabbia.
- Dimmi tu cosa avrei dovuto fare? Lasciarti li tra le sue braccia e
magari assistere fermo a quello spettacolo… deplorevole? Dimmi cosa dovevo
fare Usagi? Assistere senza tentare di salvarti? Cosa dovevo fare Principessa?
Cosa? Ditemelo voi? Restare fermo immobile? No. Sarei morto piuttosto che
lasciarti nelle sue mani. Cosa credi? Di poter affrontare tutto da sola? No. Non
hai il potere sufficiente per respingere un suo attacco. Te l’ho detto già
una volta. Te lo ripeto adesso. Sei solo una ragazzina che si atteggia a fare la
paladina della legge. Da sola non riuscirai a sconfiggerlo. Mai.
Guardo Mamoru negli occhi e parlo con la sua stessa voce fredda.
- Ti sei mai chiesto se davvero voglio il tuo aiuto? E se per me tu fossi
solo un peso? Hai mai pensato che Caos possa usarti come un’arma contro di me?
La presa al mio braccio aumenta ma non ho intenzione di cedere. Il dolore
diventa quasi insopportabile ma non cedo. Non con Mamoru. Non adesso. Devo
allontanarlo da me. Devo ferirlo se voglio essere certa che lui capisca il mio
messaggio.
- Sì. Me lo chiedo ogni giorno ed ogni volta ottengo la stessa risposta:
per Caos io sono l’esca perfetta proprio perché tu glielo permetti. Se
provassi a vedere un po’ più in là del tuo naso forse capiresti che non sei
la sola dotata di un grande potere.
Così dicendo lascia il mio braccio e mi spinge lontana da lui. I nostri
occhi restano incatenati. Nessuno dei due sembra volersi muovere. È una
battaglia troppo importante questa. È la voce di Kunzite che interrompe la
nostra lite.
- Ragazzi siamo tutti pronti… aspettiamo solo voi.
Kunzite deve aver intuito la tensione che si respira nell’aria dato che
si ferma ad osservarci.
- Vai avanti Kunzite io ed Usagi ti raggiungiamo appena abbiamo finito di
parlare.
- Non occorre. Io e Mamoru abbiamo già finito.
Non aggiungo altro e vado verso la Dream ‘s Room. Cammino lentamente
cercando di frenare le lacrime che vogliono uscire dai miei occhi. Ero io a
voler ferire Mamoru ma alla fine è stato lui a ferire me. Alle mie orecchie
giungono solo poche parole di quello che si dicono Mamoru ed il suo generale ma
sono sufficienti a spezzare le mie ultime difese.
- Mamoru cosa è accaduto?
- Niente Kunzite, niente. Ero convinto che Usagi fosse diversa ma è
ancora una ragazzina immatura. Mi ha deluso.
Vorrei iniziare a correre ma non lo faccio solo perché conservo ancora
un po’ di orgoglio. Un qualcosa si è spezzato dentro di me e non so se
riuscirò a rimarginare in fretta questa ferita. Nella voce di Mamoru ho
avvertito tanta rabbia nei miei confronti, ma soprattutto del rancore.
Sono riuscita ad allontanarlo, ma a che prezzo?
Buona sera, o buon giorno, dipende dal
momento in cui leggerete il capitolo. Buona estate a tutti e per chi non lo
avesse capito sono in vacanza ecco spiegato il motivo di tanto ritardo!
Quest’anno, è vero che non sono partita, ma sapete vivo a Catania, città di
mare, e qui ogni giorno non si può evitare un tuffetto tanto per rinfrescarsi
dalla calura di questi giorni… poi la sera si fa una passeggiata, quattro
salti in discoteca, un cornetto a colazione e si dorme fino a tardi e poi verso
le 11 di nuovo mare… e così tutti i giorni e ditemi voi quando lo trovo il
tempo per aggiornare? Mi capite vero? Devo pur riprendermi dallo stress
dell’università e poi considerate che quest’anno ho finito gli esami l’1
agosto (la domanda sorge spontanea: ma sono stati esami legali?)… ma da giorni
25 si torna alla solita vita… studio… ma la mattina però un tuffettino me
lo concederò! Purtroppo non ho il tempo per i ringraziamenti, spero che mi
comprendiate… un bacio a tutti e a presto!