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Autore: Phoenix_01    23/06/2014    6 recensioni
Sono presenti spoiler di "Catching Fire" e "Mockingjay"!
Vi siete mai chiesti quando Haymitch abbia pianto, nel corso della sua vita?
Io sì, e, ispirandomi a un'immagine trovata in rete, ho deciso di mettere per iscritto i miei pensieri
In fondo, tutti abbiamo dei momenti di fragilità.
Ma piangere non significa necessariamente essere deboli.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Maysilee Donner, Peeta Mellark
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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La terza, fu per la gioia

 

La bambina dai grandi occhi color del cielo sta gattonando sul pavimento, la lingua fuori per la concentrazione

Somiglia moltissimo alla sua mamma, se non fosse per gli occhi.

Quelli li ha ereditati dal papà.

Di un azzurro chiarissimo, unico al mondo, puro e limpido.

L’hanno chiamata Hope, come la speranza che, nonostante tutto, non li ha mai abbandonati.

Perché loro sapevano, nel profondo, che prima o poi la tempesta sarebbe finita, i raggi del sole sarebbero filtrati tra le nuvole e sarebbe spuntato uno splendido arcobaleno.

E così era stato.

Undici mesi prima era nata la piccola Hope, così desiderata da Peeta, così amata da Katniss.

E anche tu, alla fine, hai finito per affezionarti a lei.

Ti prendi cura tu di lei, ogni volta che la mamma è a caccia, ogni volta che il papà è impegnato nella panetteria.

Sebbene ora non sia più necessario che Katniss vada nei boschi o che Peeta prepari il pane, poiché tutti avete cibo e soldi a sufficienza, loro continuano a fare ciò che facevano anni e anni prima.

Forse perché, anche se i Giochi sono stati aboliti, certe abitudini rimangono per sempre.

Forse perché viene di riflesso, forse perché non vogliono abbandonarle. Non puoi saperlo.

Ma ti ricordi, ai primi tempi, l’ansia crescente in gola al tuo risveglio nei giorni in cui avrebbe dovuto esserci la Mietitura.

Ti lavavi, ti vestivi per bene e t’incamminavi verso il Palazzo di Giustizia.

Solo a metà strada ti ricordavi che non c’era più un’arena dove uccidere per sopravvivere.

Non c’erano più dei ragazzini terrorizzati che venivano mandati al macello.

Non c’erano più gli abitanti di Capitol City a gioire delle loro morti.

Non c’erano più gli Hunger Games, ecco tutto.

Ma, nonostante questo, gli incubi persistevano, ti facevano visita tutte le notti, e credi che anche per Katniss e Peeta sia così.

Loro hanno il loro amore come antidoto, ma tu cos’hai?

Niente.

O meglio, non avevi niente.

Ora hai Hope, che tinge le tue giornate di una sfumatura nuova, che scalda il tuo cuore ogni volta che ti rivolge un sorriso.

È anche grazie a lei, se, a poco a poco, stai smettendo di bere.

Certo, lo fai un passo alla volta, poiché le crisi di astinenza si fanno sentire, ma non vuoi portare liquore in casa Mellark, per timore che la piccola Hope possa inavvertitamente ingerirlo.

Inaspettatamente, la bimba si ferma, si siede e ti fissa con le sue iridi cristalline, aggrottando le sopracciglia.

Ti accigli.

Cos’avrà? Starà male?, ti chiedi

Istintivamente, chiami Katniss e Peeta, che si precipitano immediatamente da te.

Tutti e tre, inginocchiati intorno alla piccola, cercate di capire cos’abbia, le controllate la temperatura, ma sembra in ottima forma.

Hope si mordicchia le labbra, e poi, i lineamenti contratti dalla concentrazione, tende le manine paffute verso di te.

«Nonno.»

Dopo essersi ridestati dall’attimo di stupore, i genitori abbracciano e baciano la figlia, ridendo e facendole i complimenti.

Tu, invece, rimani fermo, immobile a fissare Hope, mentre le lacrime si fanno strada sul tuo volto.

Ma queste non sono lacrime di dolore.

Né di rabbia.

Queste sono lacrime di commozione, gioia, perché la piccola Hope ha detto la sua prima parola.

E ha detto nonno.

 

 

 

Nido della Fenice

Bene, ragazzi, siamo giunti all'ultimo capitolo.

Come avrete forse notato, ho cambiato la raccolta da flashfic a one-shot, e vi spiego subito il perche'.

Questo capitolo ha ben 537 parole, quindi sfora di molto i limiti concessi dalle flashfic, senza contare che il primo ne ha 505 e il secondo quasi 500.

Quindi, ho deciso di approssimare per eccesso, piuttosto che per difetto.

Come avrete notato, la piccola di casa Mellark si chiama Hope, lo stesso nome che le ho assegnato nella one-shot omonima.

Ho deciso di non cambiarlo, poiche', almeno secondo me, non avrebbe senso assegnare a un personaggio un nome e poi dargliene un altro solo perche' si sta scrivendo un'altra fanfiction

Spero che quest'ultimo capitolo vi abbia emozionato, e' quello che ho scritto con piu' difficolta', ma anche quello per cui mi sento piu' soddisfatta.

Confido nei vostri pareri.

Ci vediamo alla prossima storia.


-Phoenix_01

  
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