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Autore: julierebel17    24/06/2014    2 recensioni
“CC, arrivo”
Corse ad aprire, ma nel preciso istante in cui la porta si spalancò, l’istinto quasi le disse di richiuderla.
“T-tu!”
“Senti Christy, fammi spiegare, io…”
“Vattene!”
“Ti prego, non volevo…” “Ashley vai via”.
Chiuse la porta e, poggiandole contro le spalle, scivolò fin sul pavimento.
Sentì fare la stessa cosa dal lato opposto.
Rifletté per qualche secondo: aveva ventidue anni, poteva ancora comportarsi come una bambina?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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_____________________*CC se l'è presa*___________*Your Kiss A Whitered Rose...Your Lips Have Buried Me*________


Ragazzi, aggiorno in fretta in fretta (?) dato che devo lasciare il pc. Non ho neanche ricontrollato il testo del capitolo e mi dispiace che non sia chissà quanto avvincente...il fatto è che ho scritto tutto seguendo un unico filo conduttore e le scintille ci saranno nel prossimo più che in questo...beh...nonostante tutto, godetevi gli acquisti di Ash! Love U all. Baci, la vostra J.

 


“CC non puoi capire”
“Purdy, sarei anche d’accordo, ma l’unica cosa che capisco è che la mia migliore amica non sta bene e la colpa è tua”
“Lo so e mi dispiace, ma non posso spiegarti tutto questo casino.
Non posso aggiungere una sola parola” ribatté il bassista con lo sguardo triste.

“Vedi di smetterla” si limitò a dire CC.
“Altrimenti è meglio per te se la lasci in pace”.

Ashley si sentì pugnalato da quelle parole poiché sapeva di aver ragione, ma di non poter fare altro.
Nessuno…NESSUNO doveva sapere che il fratello di Kina era in galera.
C’erano da pagare soldi per la cauzione e lei, ingiustamente, era corsa da Purdy a chiederne.

Lui, come un idiota c’era cascato e per via del suo buon cuore aveva accettato di darle il denaro, ma la famiglia della bionda non doveva dare nell’occhio, lo scandalo era alle porte.

Per questo Ashley non poteva dire una sola parola del suo incontro.

Si guardò intorno come in cerca di qualcosa, già, in cerca di Christy.
Per poco non tirò la chitarra di Jake contro il muro;
pensò di rimetterla a posto prima di qualunque altro possibile scatto d’ira.
“Che diavolo! Mi caccio sempre in queste dannate situazioni! Che idiota che sono!” si disse.

Infine si decise a chiamare Kina per dirle di vedersi per il mattino seguente.
Prima si liberava di quella situazione, meglio era.

“Hey, tesoro è successo qualcosa?”
“Si e per colpa tua e di tuo fratello, quindi adesso TU, cara, ti organizzi per bene e domani, dopo che ti ho dato questi fottuti soldi, vieni con me dalla mia ragazza e le dici che il nostro non era un appuntamento, ma un’uscita fine ad altro, ok? Per il resto, me ne occupo io!”

Non le diede il tempo di rispondere che attaccò.
Aveva un piano per risanare entrambe le situazioni senza mettere nei guai la famiglia Tavarozi.


Corse in camera di Christian e senza esitare lo tirò giù dal letto:
“Purdy! Che cazzo fai?!”
“CC, ti prego, è questione di vita o di morte, ti supplico, ti imploro, devi aiutarmi!”
“Ash, se ne parla domani, è quasi mezzanotte”
Ash fece una faccia da cane bastonato aspettando che Coma ci ripensasse, come al solito.

“E va bene…dimmi”
“Domani…domani sera…ecco, puoi ehm…puoi portare fuori Christy?”
“E perché mai?”
“Voglio farle una sorpresa…dille di vestirsi in modo carino per rimorchiare qualcuno con cui farmi ingelosire…”
“Ash…” 
“Le spiegherò di questo equivoco, a te posso dirlo, ma devi giurarmi che non lo saprà nessuno, CC nessuno nel vero senso della parola altrimenti succede un casino e mi menano”
“Va bene. Ecco…Kina, la bionda con cui devo uscire”
“Si, Chri me ne ha parlato”
“Eh…suo fratello è in carcere ed io le darò i soldi per la cauzione, perciò devo vederla”
“E perché proprio tu?”
“Dai CC, stavamo insieme una volta, non posso fare il bastardo”
“Purdy ti fai sempre mettere giù dalle donne”
“Eh…in effetti, meglio starci sotto che sopra, di solito”
“Ash! Non intendevo…”
“Va benissimo, Coma…dicevamo? Ahahah”
Purdy rise di gusto, più per l’euforia che gli provocava la situazione che per la sua battuta sconcia.
“Allora…dato che non potrò dire queste cose a Christy, farò telefonare Kina che le dirà che tra noi c’è stato solo un incontro necessario all’organizzazione di una cena”
“E questa cena…?”
“Si, sarà al Dark Wave Hotel e la organizzerò tutta da solo”
“D’accordo, vedrò di farle lasciare quel lettaccio”
“Grazie CC, sei un grande”
“Lo sapevo già, potevi essere più originale…potevi dirmi che ho dei bei capelli, anzi no, delle belle unghie”
“Christian…”, Ashley lo interruppe con uno sguardo sarcastico.
“Buonanotte” gli rispose girandosi di spalle…se l’era presa.

Purdy si stese sul letto sperando di svegliarsi il prima possibile.
Alle dieci doveva vedere Kina.

La notte trascorse molto, moooolto lentamente.
Arrivò addirittura con tredici minuti di anticipo all’appuntamento, tanto fremeva dalla voglia di togliersi da quell’impiccio.

“Sweety! Tutto bene? Non hai una bella cera, dovresti dormire un po’ di più, conosco un centro benessere…”
La bionda quasi non gli faceva prendere aria. Lo stava stritolando con la sua presa maniacale, riempiendogli la testa di parole.
“Senti, Kina, lascia perdere centri benessere, non m’interessano. Piuttosto, tieni, questi sono i soldi, ma la prossima volta evita di chiamarmi. Non sarò più così disponibile, ah, prendi questo”
Le porse il telefono senza che capisse nulla.
“Squilla” ribatté lei.
“Appunto. Dì alla ragazza che risponderà che sei Kina Tavarozi e stai aiutando ME con l’allestimento di una sala nel Dark Wave Hotel”
“Ash, ma cos…?”
“Shh, fa come ti ho detto o ti scordi quei maledetti dollari”.
La bionda obbedì di cattivo umore e chiuse la telefonata:
“Fatto”.
“Beh, ora devo andare, ciao sweety” le disse Purdy canzonandola

Si diresse all’hotel e prenotò un tavolo all’esterno, sul terrazzo.
Al di sotto di quest’ultimo c’erano grossi scogli ed il mare.

“Le piacerà sicuramente” pensò Ashley, ma chiese ai camerieri di lasciar libero il resto dello spazio.
Un moro sui diciotto anni gli rise in faccia al sentire una richiesta di quel genere:
“Come scusi? Dovremmo tenere il terrazzo vuoto, allestito con un solo tavolo e riempire la sala interna per un suo capriccio? Non mi sembra possibile ahahah”
Il bassista si irritò, ma affrontò la questione con diplomazia:
“Potrei parlare col proprietario? Vedo che sei solo uno dei tanti qui, non credo tu possa decidere cosa è possibile e cosa no”
L’altro eseguì gli ordini chiamando il gestore, ma al contempo parlandogli male di Ashley.

Il gestore si allontanò di poco affinché il cameriere che poi si scoprì essere suo figlio, non potesse ascoltare la conversazione
Tornò dopo poco e gli disse di spostare ogni tavolo all’interno con l’aiuto dei compagni.

Purdy gli lanciò un sorrisetto perverso e malevolo:
“Su su, in fretta giovanotto, voglio che per stasera sia tutto perfetto e in ordine”

Quando andò via sentì discutere padre e figlio:
“Perché hai dato corda a quello sbruffone?! Non hai visto che mi ha detto?!”
“Figliolo, fa’ il tuo lavoro. Lo sbruffone, come lo chiami tu, ci ha pagati profumatamente quindi vedi di comportarti bene anche stasera”
Il ragazzino annuì sconfitto e cominciò a lavorare.

Ashley pensò bene di andare a fare shopping.
Comprò un paio di jeans neri, simili a quelli che indossava di solito, ma un po’ più strappati.
Prese una T-shirt con scritto:”I’m better when I’m drunk” con tanto di stelline da capogiro intorno alla scritta ed infine qualche cintura nuova tra cui una con fibbia con stelle e l’altra con teschi.

Soddisfatto degli acquisti fece un ultimo giro per il centro commerciale.
Camminando, tranquillo e piuttosto spensierato notò la vetrina di un negozio:
“Oh mio Dio!”





 
  
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