Videogiochi > Elsword
Segui la storia  |       
Autore: Zeon97    25/06/2014    0 recensioni
Questa è la prima storia che posto ed è anche presente nel sito ufficiale. Spero possa essere di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Richiamo dal Futuro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Arrivai nel suo studio velocemente e, dato che ero in anticipo, guardai in giro.
Pensai che non era un granché come luogo: era una piccola stanza dove c'erano solo qualche ritratto e la sua scrivania con una pila di libri. Poco tempo dopo arrivò Vanessa, non si era fatta attendere molto come solevano fare le signore.

- Ivan, è giunto il momento di sapere tutto di quello che non ti ho detto e anche del progetto però non te lo dirò io, ma sarà un altra persona a farlo.

Quando disse quelle parole, si cominciò a sentire dei passi che si avvicinavano sempre di più alla stanza. La porta si aprì: era Add, chinò il capo per salutare e rivolse il suo sguardo a me.

Comincio col dirti che, da quando ti hanno affidato a Vanessa, i nostri migliori ingegneri iniziato a costruire un anello speciale che dovrebbe permettere a chi lo indossa di viaggiare nel tempo. Quando ho aderito anche io al progetto qualche anno fa, siamo riusciti a finirlo.
Vorremmo che tu tornassi indietro nel tempo per impedire che i Robot si impossessino dei demoni e per farlo tu devi cambiare la storia. Probabilmente nel corso del passato i tuoi genitori e gli altri del team hanno lasciato qualcosa in sospeso. Ti senti all'altezza del compito?
Se questo serve per impedire che tutto ciò accada... sono pronto a tutto.
- Sai, quello con Lou non era proprio un vero esame, ma più che altro volevo vedere l'efficacia dei miei allenamenti e posso considerarmi soddisfatta. Sono sicura che supererai brillantemente la missione.

Non avevo mai ricevuto tanti elogi in una volta da lei.
Mi resi conto che Vanessa aveva un cuore d'oro in fondo, e mi sentivo pronto a fare di tutto per lei; in quel preciso momento mi resi conto di volerle tanto bene nonostante tutti gli anni di vita militare che mi fece passare. 
Sentivo il desiderio di chiamarla "mamma", ma non volevo rischiare di rompere quel magico momento di affetto dato che avevo paura di risvegliare la bestia dentro di lei. Quegli attimi mi sono bastati.

- Partirai domani all'alba, intanto oggi termineremo i preparativi mentre tu ti riposerai.
- Non potrei partire oggi stesso?
Per viaggiare nel tempo devi usare molta energia e per arrivare integro devi essere in piena forma. Riposati.

Erano circa le 20.00 e mi avviai per andare nella mia camera. Attraversai diverse gallerie, in fondo c'era la mia e quando arrivai la porta era aperta, invece del blocco di legno c'era un materasso con le coperte e sopra quest'ultime c'era una rivista della quale preferisco non parlarne. Probabilmente per la mia partenza Vanessa mi ha voluto dare il letto nuovo e Add, da buon intenditore, la rivista, ma non mi avrebbe sorpreso nemmeno il fatto che potesse provenire tutto da Vanessa.
Mi stesi sul materasso: era davvero morbido, però, anche se era morbido, non riuscivo ad addormentarmi essendo troppo in pensiero per la missione. 
Presi in mano il mio adorato ciondolo. Premuto il pulsante, il ciondolo si aprì di scatto e guardai a destra la foto di mio padre e a sinistra quella di mia madre: erano entrambi giovani ed io avrei finalmente avuto la mia occasione di conoscerli entrambi. Pensai a com'erano belli, le guardai a lungo e chiusi gli occhi tenendo in mano il ciondolo aperto. Il giorno dopo suonò la Vanessa (un modo per dire che lei entrò violentemente e si mise a urlare) e mi svegliai di soprassalto. Vanessa mi fece segno di seguirla; mi portò nel laboratorio dove Add era solito avviarsi.
Senza perdere tempo Add mi diede questo famoso anello.

C'é un timer preimpostato e quindi l'unica cosa che devi fare è concentrare la tua forza magica in esso. Ricordati che quando si illumina, vuol dire che stai cambiando qualche avvenimento importante!

Seguì alla lettera quello che mi disse di fare: mi concentrai facendo scorrere la mia energia e più aumentavo l'intensità, più si illuminava l'anello. Un momento prima di partire salutai tutti i presenti ovvero Add, Lou e Vanessa, la quale fece una smorfia di dispiacere, ma mi fece lo stesso un cenno di saluto e subito dopo il mio corpo sparì dalla stanza.
Il viaggio durò meno di un istante, ma Add aveva ragione che il teletrasporto mi avrebbe consumato le energie ed infatti mi reggevo in piedi a malapena. 
Esplorai il luogo: una foresta con tanta vegetazione e aria pulita. In vita mia non ho mai visto tanto verde e respirato un'aria così. Una mela mi cadde in testa e me la ritrovai in mano, guardai in alto e capì che ero sotto un albero, però in effetti avevo fame, quindi perché mai non avrei dovuto mangiarla? Era buona e croccante.
Ne volevo altre, quindi diedi un bel calcio all'albero e ne precipitarono una dozzina. 
A spuntino terminato, dormii sotto quell'albero.
Poche ore dopo mi svegliai, e, mentre aprivo gli occhi, vidi una figura sfocata davanti a me.

Chi sei tu? - chiesi confuso 
- Io sono lo spadaccino Elsword, tu invece?

Per un momento non ci credevo perché quello era il nome di mio padre ma, dopo averlo guardato meglio, capii che non mentiva.

Padre! - dissi gridando di gioia.
Padre? - chiese confuso lo spadaccino.

Ero tentato a dirli tutto ma riflettei un momento, se avessi rilevato la mia identità sicuramente non sarei riuscito a portare a compimento il mio obiettivo. Quindi mi alzai, mi ricomposi e parlai.

Scusa, ti ho confuso per un altra persona. Il mio nome è Ivan e sono uno spadaccino come te, piacere di conoscerti. Per caso sei solo?
No, ho altri 4 compagni di viaggio con me.

- Dove sei brutto nanetto? - si sentì in lontananza

Poco dopo arrivarono 4 persone. Sapevo già tutto di loro, ma, dato che dovevo rimanere nel ruolo, decisi di fare il finto tonto.

Sono loro i tuoi amici?
Esatto, la ragazzina con i capelli viola si chiama aisha, l'elfa è Rena, il tizio col braccio meccanico è Raven e il paladino con il bazooka è Chung - disse indicando ogni componente del gruppo.
E il nanetto con i capelli rossi è Elsword - aggiunse ironizzando la maghetta.
- Mi sono già presentato e comunque tappa sarai tu - rispose lo spadaccino come per dichiarare il suo desiderio di fare rissa.

Rena pietrificò con lo sguardo la maghetta prima che potesse replicare. 
Scrutando uno ad uno i componenti del team, riconobbi tra di loro mia madre, ma rimasi sempre dell'idea di non rilevare nulla e quindi dovevo inventarmi qualcosa per cercare di unirmi al team

Anche io cerco l'eldrit, mi hanno mandato da Sander per recuperarlo. Se non sbaglio anche voi siete cercatori dell'eldrit, potrei unirmi al gruppo? - dissi inventandomi tutto al momento.
Per me non ci sono problemi - rispose l'arciera.
Allora sei il benvenuto! - disse il paladino.

Raven non disse nulla. Capii che non aveva creduto ad una singola parola della mia storia ed infatti mi fisso in modo minaccioso, ma non mi feci intimorire.

La nostra prima tappa è Elder. Possiamo proseguire col viaggio, seguici Ivan.

Camminammo per ore, ogni tanto tentava di ostacolarci qualche Poru o scagnozzo, ma in un istante il team lo toglieva di mezzo per poi proseguire tranquillamente, quindi non serviva il mio intervento.

- Secondo me non dovremmo fidarci considerando che si è autoinvitato - disse Raven bisbigliando al resto del gruppo.
Nah, lui mi ispira fiducia e poi siamo in 5 contro 1. Cosa potrebbe fare?
- Io non mi fido
Dai basta borbottare, siamo arrivati!

Quando disse questo, si mise subito a correre verso la città come se stessero per chiudere i cancelli; era faticoso starle dietro.

- Siete arrivati, vi stavamo aspettando! Vi invito a sostare nel nostro Hotel per questa notte e poi domani potrete ripartire, vi va bene? - disse Hoffman accogliendoci calorosamente.

Certo! - rispose gioiosamente.
- Aspetta, mi sembra strano che ci voglia offrire una sosta nel suo hotel senza nemmeno conoscerci e senza volere nulla in cambio? - disse Raven.
Sei troppo sospettoso!

Senza aspettare altre repliche, Hoffman ci portò nella sala pranzo del suo ristorante e ci fece sedere in un tavolo.
Poi poco dopo venne una cameriera con i capelli biondi con un carrello pieno di cibo: sembrava tutto squisito.
Senza pensarci due volte, divorammo tutto, sopratutto io ed Elsword che sembravamo due porci mentre Raven non toccava cibo.

Dai Raven, mangia almeno un pesce cotto!
- Mi astengo. Ti consiglio di fare lo stesso se non vuoi metterti nei guai.

Finito di mangiare, ci portarono nelle nostre rispettive camere singole.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Elsword / Vai alla pagina dell'autore: Zeon97