Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Beverly Rose    26/06/2014    3 recensioni
Anche pensandoci a mesi di distanza, Inuyasha spesso si trova sorpreso ed un po' spiazzato dal fatto di avere finalmente dei compagni di viaggio e, soprattutto, degli amici. Ha scoperto e sta scoprendo cosa significa stringere dei rapporti con altre persone e tutto sommato (anche se non lo ammetterebbe mai) si ritiene fortunato. Ma se un giorno sulla sua strada trovasse qualcuno che non solo apprezzerebbe ma che desidera letteralmente la sua amicizia e la sua compagnia? E se questo qualcuno non fosse una sola persona, ma un'autentica folla? Non solo: con loro non ci si deve preoccupare di fare mille complimenti per il talento culinario di Kagome, non ci si deve vergognare ogni volta che si pensa al proprio passato amore, non si viene scaraventati a terra con un incantesimo ogni volta che si punisce a ragione quel petulante di Shippo. E se per la prima volta nella sua vita, Inuyasha in fatto di amici avesse l'imbarazzo della scelta? E loro, chi sono? Perchè fanno ad Inuyasha una corte così spietata, anche a costo di allontanarlo dai primi amici che abbia mai avuto?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Oh, dannazione. Dannazione. Dannazione!

Il primo suono che Inuyasha udì quando riacquistò conoscenza fu una voce che mugugnava una serie di imprecazioni.
Schiuse gli occhi e vide un’ombra china su di lui; solo allora recuperò la memoria.

Masutaro, il mezzo demone pesce, doveva aver vinto il suo scontro con il demone testuggine; non c’era altra spiegazione, dal momento che ora si concedeva il lusso di … Piagnucolare.

- Ehi, bello- lo salutò con affanno quando si accorse che apriva gli occhi – non fare scherzi, vero?

L’altro non avrebbe saputo cosa replicare. Si sentiva completamente intorpidito, salvo per un vago dolore alla schiena e i suoi pensieri parevano compiere il giro più lungo, prima di acquisire un senso compiuto.

- Quanto manca all’alba? – riuscì a chiedere infine.

- Non molto- rispose l’altro con affanno – quindi fai il bravo e … Ehi! – d’un tratto il mezzo demone pesce alzò la mano squamata e schiaffeggiò l’umano in pieno volto – hai dormito abbastanza!

Inuyasha lo sapeva che aveva dormito abbastanza ma non sapeva che farci: era stremato e non desiderava altro che scivolare di nuovo nell’incoscienza  e svegliarsi solo una volta tornato mezzo demone; non gli importava neppure che ci fosse qualcuno a guardarlo.

-Lasciami in pace- intimò, guadagnando solo un’altra serie di sberle.

- Quella schifezza di testuggine ti ha ricoperto il braccio di bava. Questa roba scioglie la pelle, altrimenti non riescono a mangiarla. Siamo troppo lontani dal mio rifugio così non posso darti l’antidoto.

Inuyasha si sforzò di pensare più lucidamente o almeno di alzare la testa: invano.

Solo allora avvertì una sensazione di fresco al braccio e si accorse che non si trovavano più nel luogo dove si erano incontrati. Masutaro doveva averlo spostato di peso e scaricato sulla sponda di un laghetto nel bel mezzo del bosco. Udì lo scroscio di una cascatella molto vicino e comprese che il mezzo demone pesce stava cercando di sciacquargli via dal braccio la saliva della testuggine.

- Se impedisco a questo schifo di propagarsi in tutto il corpo fino all’alba, ci penserà il tuo sangue di mezzo demone a farti guarire! – esclamò Masutaro con affanno – senti dolore?

- No –
ribattè Inuyasha – solo un po’ di fresco.

- Brutto segno- replicò l’altro – stai perdendo sensibilità: l’acqua è gelata.

Il ragazzo alzò lo sguardo. Il vento era infine calato o forse erano giunti in una posizione riparata. Da dove si trovava, steso sull’erba fredda riusciva a vedere solo una gran massa di chiome verdi di alberi e qualche sprazzo di cielo limpidissimo blu scuro.

Avvertì come un bussare nelle proprie viscere: la sensazione dell’alba imminente, anche se non vi era ancora traccia di luce.

- Bello, dammi retta: persino rimanere con i tuoi umani sarebbe stata una scelta più saggia!

“I tuoi umani” ripetè Inuyasha fra sé. Chissà, forse si erano accorti della sua assenza e lo stavano già cercando. Forse Kagome aveva uno di quegli unguenti magici che portava dal futuro nel suo zainetto e che l’avrebbero guarito subito, tappando la bocca a quel mezzo demone anti umani.

Non appena osò lasciar calare le palpebre, fu colpito per l’ennesima volta da Masutaro.

- No, bello! Nessun mezzo demone ci rimetterà la pelle stanotte! – disse alterato – andiamo. L’alba è così vicina!

Era vero: Inuyasha la sentiva in tutte le fibre del corpo. Controllò fra le foglie ma il cielo pareva ancora nero. Fosse stato allo scoperto avrebbe visto il sole levarsi all’orizzonte come una goccia d’acqua bollente.

Invece se ne accorse perché le energie gli si infusero nel corpo all’istante. Ebbe uno spasmo involontario e Masutaro, ancora tutto preso a sciacquargli il braccio, fu sbalzato all’indietro.

Inuyasha si sgranchi le dita delle mani: gli artigli gli crebbero a vista d’occhio, acuminati e pericolosi; avverti i canini appuntirsi all’interno della sua bocca e gli parve di scoppiare di forza.

La sensibilità della pelle gli ritornò in un battito di ciglia: il dolore alla schiena si ritirava sconfitto ed il braccio destro gli guariva all’istante, mentre ancora stava immerso nel laghetto. L’acqua era fredda, intollerabile per qualsiasi umano, ma lui tenne il braccio lì, in grado di resistere a temperature ben più rigide.

La sua pelle intorpidita dal vento freddo, tornò tiepida mentre i capelli neri diventavano argento. Infine, le orecchie bianche di cane gli spuntarono dalla sommità della testa, ultimando la sua trasformazione.

- Finalmente!- esclamò Masutaro con tono esasperato – pensavo non arrivasse più!

Inuyasha si alzò lentamente in piedi. La manica della veste era zuppa d’acqua ma questo era l’unico ricordo della sua disavventura notturna; la strizzò energicamente, gli occhi puntati sul viso del suo salvatore.

Sapeva che avrebbe dovuto ringraziarlo. Lo sapeva. Ma non ne aveva dannatamente voglia.

- Allora! – il mezzo demone pesce si sfregò le mani – ancora arrabbiato perché ho interrotto la tua passeggiata notturna?

- Non esattamente- tergiversò Inuyasha. Voleva andarsene.

- Senti- proseguì l’altro – ci terrei a presentarti ai miei amici. La nostra localizzatrice non aveva mai avvertito tanto potere in uno di noi.

- Ah, sì? – sbuffò Inuyasha disinteressato – beh, buon per lei. Io ho da fare.

Fece per allontanarsi e quando Masutaro cercò di trattenerlo per un braccio lo spinse via.

- Un consiglio: non mi toccare.

- Che ingrato- si indignò il mezzo demone pesce: a vederlo sembrava ferito –se non ti avessi toccato saresti cibo per testuggini proprio adesso!

- Non ti ho certo chiesto io di aiutarmi!

- C’era pure bisogno di chiederlo? Stavi morendo, bello!

- E la vuoi piantare di chiamarmi così?!

- Ti chiamo così perché non mi hai detto il tuo nome!

Inuyasha tacque. Aveva avuto un’altra conversazione terribilmente simile a questa prima e la sua interlocutrice di allora era Kagome. La Kagome che aveva appena conosciuto e della quale si era rifiutata di pronunciare il nome fino a quando non si erano trovati fianco a fianco contro un nemico comune.
Anche Masutaro era come la Kagome di allora: petulante ma inattaccabile nella sua logica.

- Inuyasha.

- Eh?

- Il mio nome!

- Oh, certo. Inuyasha. Piacere di conoscerti.

Il mezzo demone cane scosse la testa. Questo essere squamato era di certo suonato; ora stava pure sorridendo.

- Un nome impegnativo! – cinguettò – e ora che finalmente lo so posso presentarti ai miei amici?

- No- rispose Inuyasha categorico. Quella conversazione si era dilungata fin troppo per i suoi gusti.

- Dai! Per piacere?

- Senti, ti devo un favore. Facciamo così: quando sarai in pericolo di vita fammi un fischio. Per intanto ... Ti saluto.

- Guarda che ci conto, eh?- Masutaro agitò la mano e sorrise. La sua testa mezzo squamata catturò tutta la luce che piovve nella radura, ora che il sole si alzava velocemente.

Inuyahsa si allontanò da lui tormentando la manica bagnata. Non aveva idea che esistessero delle vere e proprie comunità di mezzo demoni; era convinto che la maggior parte dei suoi simili avesse difficoltà anche solo ad allontanarsi dall'età della pubertà, visto quanto il resto del mondo era loro ostile. Lui stesso aveva dovuto avanzare nella propria vita facendosi spazio con le unghie e con i denti.

Che fortunatamente erano affilati.

Non tutti potevano vantare una forza come la sua.

Stava ancora rimuginando su questi pensieri quando si ritrovò alla grotta dove si era fermato con i suoi amici; seguire la scia dei loro odori familiari era stato automatico.

Si apsettava quasi di trovarli tutti all'imboccatura della caverna, disorientati a chiamarlo a gran voce ma era davvero molto presto: nessuno di loro si era ancora svegliato.

Si infilò dentro silenziosamente e sedette contro la parete rocciosa, tirando un sospiro di sollievo; chiuse gli occhi e si concesse di dormire un po': era al sicuro.


***


Le sue orecchie guizzarono su e giù avvertendo i primi movimenti della giornata: Miroku che faceva tintinnare il bastone, Sango che si stiracchiava, Shippo e Kirara che agitavano le code. Il respiro di Kagome che si faceva meno profondo, mentre si svegliava.

Allora aprì gli occhi.

- Buongiorno- augurò Kagome a beneficio di tutti.

- Speriamo che il vento sia calato- soggiunse Shippo, già pronto alla lagna mattutina.

- Sì che è calato- lo rassicurò Inuyasha - non senti?

Nella caverna, come fuori, non tirava un filo di vento.

- Ottimo allora!

Inuyasha si alzò in piedi e si stiracchiò. Al pari di Shippo e Kirara non aveva bagagli da impacchettare così uscì con loro allo scoperto.

Il vento del giorno precedente aveva liberato il cielo di tutte le nuvole e ora un sole pallido ma luminoso rischiarava la parete rocciosa e il bosco che la affiancava.

Quando furono tutti pronti a ripartire l'atmosfera prometteva una giornata senza tragedie imminenti o spargimenti di sangue. Inuyasha nascose le mani dentro le maniche, invaso dalla consapevolezza che quello non sarebbe stato il giorno in cui avrebbero sconfitto Naraku.

- Nessun frammento nelle vicinanze, vero?- domandò a Kagome.

- Non avverto nulla- confermò lei - forse dovremmo tornare da Kaede.

- Così presto? Sarebbe il viaggio più inutile che abbiamo mai fatto!


- Lo so ma vorrei recuperare qualcosa di meglio di una vecchia coperta se i prossimi giorni saranno freddi quanto ieri.

- E ci pensi solo adesso? Non esistono le stagioni nella tua epoca?

- Certo che sì! Ecco perchè voglio fare un salto a casa e prendere qualche vestito pensante.

Inuyasha sbuffò, scocciato: odiava essere senza nulla da fare e se Kagome tornava a casa era peggio. Sarebbe stato costretto ad aspettarla.

Prese fiato per dirglielo quando si accorse che la ragazza si era fatta più vicina e gli aveva afferrato una manica della casacca: quella bagnata.

- Inuyasha, che hai combinato qui?-volle sapere - la tua manica è fradicia.

Lui gliela sottrasse con uno strattore del braccio. Per qualche motivo voleva tenere le sue disavventure nel bosco per sè.

- Mi sono rovesciato addosso dell'acqua, e allora?

- Sembra che ti sia rovesciato addosso un'intera cascata!

Il mezzo demone interruppe a metà il proprio passo, desideroso di spostare altrove l'attenzione della ragazza.

- Beh, se vuoi andare a casa non ha senso proseguire: tornamo indietro!

Kagome rimase a guardarlo con sospetto anche dopo che ebbero invertito la loro marcia; lui la scrutò di sottecchi, immusonito. Quando la ragazza metteva su quell'espressione non prometteva mai nulla di buono e abbastanza presto ...

- Hai incontrato Kikyo?

- Cosa?- abbaiò l'altro, preso in contropiede -che ti viene in mente?

- Hai una faccia ... E poi vuoi tenermi nascosto qualcosa.

- Io ho sempre questa faccia ... Lei non c'entra nulla!

Sentì che il viso gli diventava viola mentre i loro amici si avvicinavano per non perdersi la discussione.

- E allora cosa è successo alla tua manica?

- Perchè una manica bagnata dovrebbe significare che ho visto Kikyo?

- Magari ti sei così emozionato quando l'hai vista che sei finito in una pozzanghera o qualcosa del genere.

L'ultima frase l'aveva detta Shippo ed era proprio il genere di idiozia che poteva sparare uno sciocco rompi scatole del suo calibro. Inuyasha gli assestò un pungo sulla testa per questo, facendolo strillare.

- Inuyasha, sei un bruto!- pianse il piccolo demone volpe, rifugiandosi lesto fra le braccia di Kagome.

- Smettila di impicciarti!- lo rimbeccò lui offeso.

Ma sapeva benissimo cosa sarebbe venuto dopo; lo sapeva perchè aveva vissuto situazioni identiche decine di volte prima di allora e a confermarlo c'erano gli sguardi di Miroku e Sango e quello di Kagome che, rossa in volto, aprì la bocca per parlare:

- Inuyasha! A cuccia!

I grani del rosario che il mezzo demone portava attorno al collo si illuminarono di bianco; lui sentì che gli penetravano nella pelle appena sopra le spalle prima di spingerlo inesorabilmente verso il basso.

Piantò la faccia sul terreno polveroso e l'osso del naso gli scricchiolò in maniera sinistra; un dolore sordo gli si propagò nel petto e nelle ginocchia, dove l'urto era stato maggiore.

Rimase steso in avanti, in attesa che l'incantesimo si esaurisse ma questo non gli impedì di sentire i passi di Kagome allontanarsi alla svelta da lui, nonchè i commenti di Sango e Miroku.

- Non imparerà mai.

- Povera Kagome.

Inuyasha avvertì l'energia della spinta farsi più debole e fu finalmente in grado di alzarsi in piedi; i suoi amici erano già parecchi passi più avanti e nessuno era girato per controllare che li stesse seguendo. Si tormentò il rosario, arrabbiato.

Odiava doverlo portare come fosse stato un collare e odiava che Kagome abusasse così tanto del suo potere; lo odiava soprattutto perchè non aveva fatto nulla di male, almeno quella volta, per meritarsi un simile trattamento.

Si incamminò immusonito, gli occhi fissi sulla schiena dei suoi amici.

- Non sono un cane, sapete!- urlò loro dietro.

Nessuno gli rispose.










Ok, sono passati settecento anni da quando ho aggiornato l'ultima volta.
Chissà se qualcuno si ricorda ancora di questa fan fiction ^^"""
Non ho intenzione di piantarla a metà ma già so che i capitoli arriveranno al rallentatore :(
Comunque sia spero che chi ha letto fin qui mi dirà cosa ne pensa :)

P.S. Il mio Word si è fatto un giro così ho scritto tutto con WordPad che non mi sottolinea gli errori di battitura; ho riletto e cercato di toglierli tutti ma chiedo scusa per queli che forse mi sono sfuggiti!

  
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