Nel silenzio della sua augusta stanza, fra le pesanti cortine del grande letto a baldacchino, l’imperatore Kublai dorme.
Uno strano sogno s’insinua lentamente nel suo sonno, e a Kublai pare di
trovarsi d’un tratto in una piccola capanna, illuminata solo dalle rosse fiamme
che ardono nel focolare. Fuori nevica, e man mano che scende la sera la nebbia
si infittisce. Una bianca figura attende fuori dalla porta, le mani di
alabastro posate sul soffice manto di neve. In silenzio, guarda dalla finestra,
non chiede di entrare, anche se il nero della notte ha ormai inghiottito per
sempre ogni calore. Veglia sul sonno di Kublai, mentre il fuoco, pian piano, si
spegne.
Al mattino il Gran Khan, turbato, convoca alla sua presenza gli
indovini di corte. Descrive il suo sogno, fin nei minimi dettagli, e ordina
agli indovini di spiegarne il significato.
Esitanti, gli indovini tentennano, chi dice una cosa e chi il suo
opposto. Chiedono all’imperatore un po’ di tempo, per interrogare altri presagi:
il volo degli aironi, e le linee tracciate nel cielo notturno dalle stelle
cadenti. Si ritirano, in silenzio.
Marco, rimasto in disparte fino a quel momento, si avvicina a Kublai.
“Sire, non occorre scrutare il cielo per avere una risposta alla tua domanda.
Se avrai la pazienza di ascoltarmi, decifrerò io per te il sogno che hai
fatto”.
“Come puoi, straniero, interpretare i sogni? Possiedi forse una
sapienza che non è data a coloro che da lungo tempo interpellano il fato?”
“Eppure, se vuoi credermi, ti dirò qual è il senso nascosto dietro al
tuo sogno”. E poiché Kublai tace, Marco prosegue: “Le tenebre che si addensano
indicano l’avvicinarsi della fine della vita, quando i pensieri si aggrappano
disperatamente alla poca luce rimasta, per non annegare nel buio che si
spalanca dinnanzi a noi. Ma qualcuno veglia ancora alla nostra finestra: sono
le anime delle persone che ci hanno amato, e che sia pure di lontano continuano
a confortarci e proteggerci, incuranti del freddo e della stanchezza. E anche
la morte somiglierà ad un quieto sonno, se il loro pensiero sarà al nostro
fianco ad augurarci buon riposo”.