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Autore: darken_raichu    26/06/2014    4 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Mare a Sud-Est di Laghia, 01/06/4783, circa le 10
«Alloral’avete risolto così il problema del torneo eh? Siete stati fortunati o abili. Ma d’altronde anche queste sono doti.» Disse Fan ridendo, al termine del loro racconto su quanto accaduto a Hydroheart.
«Se sapevi di quella regola avresti potuto avvisarci.» Rispose Eelektross.
«E voi che avreste fatto? Sareste andati a Hydroheart e avreste cercato qualcuno con cui partecipre al torneo. Avreste fatto ciò che avete già fatto.»
«Lasciamo perdere. Piuttosto, Surskit ti spiegherà la rotta per Alvearia.» Disse Eelektross indicando il pokémon.
«Bene ragazzino, la rotta è nelle tue mani. Guidaci.»
«Allora,» rispose Surskit mostrando la cartina che si era fatto prestare «Noi siamo qui» e indicò un punto poco a Sud Est di Laghia «Mentre Alvearia è qui. Siamo in linea d’aria, ma le correnti ci obbligheranno ad impiegare due giorni anziché il giorno che ci vorrebbe normalmente. Inoltre ci vorrà un giorno per superare la Scogliera del Pungiglione.»
«La cosa?»
«Ve lo spiegherò quando saremo arrivati. Ora, un’ultima cosa. Date le mie dimensioni, non potrò stare davanti alla nave come farebbe un Lapras. Mi perdereste di vista. Pertanto spiegherò la rotta al capitano. Vi chiedo di mantenere il segreto però. I Lapras hanno mantenuto segreta la strada verso Alvearia su richiesta del Consiglio delle Vespiquen, e io ve la rivelerò solo perché ho un debito nei vostri confronti. Non oso pensare a cosa sarebbe accaduto a me e a Skrelp senza il vostro aiuto.»
Skrelp, dal canto suo, era in un angolo, e non accennava a voler parlare. Raichu osservò la sua capacità di tenersi in equilibrio sulla coda senza rischiare di cadere. Come tutti i pokémon d’acqua, le pinne gli permettevano di muoversi anche sulla terra. Da quando era salito a bordo però il pokémon non aveva mai parlato. Raichu lo fissò e pensò che anche lui, quando l’S.T. lo aveva salvato, doveva avere quell’aspetto.
«Bene, seguimi. Ti mosterò la plancia del timone. Vi alloggerete tu e il tuo amico durante la navigazione, così potrete sempre darci indicazioni.» I due seguirono il capitano uscendo dalla stanza.
«D’accordo. Allora direi che la riunione è terminata.» Il Gruppo uscì, e si diresse verso la cabina di Eelektross. Lungo la strada, incrociarono i mozzi.
«Raichu,» disse Blitz «Io, Elekid e Pachirisu ci abbiamo pensato a lungo, e abbiamo deciso di restare sulla nave. Vi ringraziamo per averci aiutato. Il capitano ci ha fatto i complimenti per l’aiuto che vi abbiamo dato.»
«Figuratevi. Sono felice che sia andato tutto bene. E tu Tri?»
«Io voglio venire con voi. Credo sarebbe una grande avventura. E poi non mi piace la vita di mare quanto piace a loro.»
I nove si radunarono nella cabina e iniziarono la riunione.
«Dunque,» disse Eelektross «Adesso abbiamo la prova che qualcuno ci ha scoperti. Qualcuno ha pagato quei cacciatori di taglie. E scommetto che è lo stesso qualcuno che ci ha mandato contro i Re del Fango e forse anche quel Gyarados.»
«Già, è probabile. E a quasto punto sono sicuro che si tratta sempre del nostro nemico. Dannazione, sembra onnipresente.» rispose Raichu, fremendo di collera.
«Beh, adesso non possiamo far nulla. Ricordate, la nostra missione è probabilmente l’unico modo per affrontare questo nemico.»
«Lo so. Solo che è frustrante.»
«Ascolta Raichu. La fretta è pericolosa. Bisogna sempre fare tutto con estrema attenzione. Io questa lezione l’ho imparata a caro prezzo.»
«Cosa intendi?»
«Si tratta di una vecchia storia di diciassette anni fa. Dolorosa da raccontare e triste da ascoltare.»
«Aspetta. Ho sentito parlare di una vecchia storia. Quando il generale Galvantula ha subito quella tragedia.»
Eelektross sospirò «D’accordo, come volete. Se ci tenete tanto, vi racconterò una triste storia di diciassette anni fa.»
 
Electronvolt, base dell’S.T., 01/06/4783, circa le 10
«Mi scusi signore, che cosa sta guardando?» Helioptile indicò quella che sembrava una vecchia foto che Galvantula teneva tra le zampe.
«Questa? Oh, è solo una vecchia foto che conservo da anni.» La mostrò a Helioptile. Nella foto si vedevano un Electabuzz, un Galvantula, un Eelektross e un Rotom Lavaggio. Sorridevano, guardando verso la macchina fotografica. Sul retro della foto si leggeva la scritta “Quartetto fulmineo”.
«Ma questo è lei Generale.» disse Helioptile indicando il Galvantula.
«Già, e questi sono il Generale Wash, il principe Electubuzz, che è di stanza a Ohm Town in attesa degli ultimi uomini per poi rientrare alla base e… ed E.»
«Mi scusi signore, ma che ci fate tutti e quattro in questa foto?»
Galvantula sospirò «Te lo racconterò Helioptile. Io ed Eelektross siamo nati qui a Electronvolt, nei bassifondi. Nostra madre, una Mareep, trovò le nostre uova abbandonate, e le raccolse. Ci accudì come fossimo figli suoi. Andavamo insieme come fratelli, facevamo tutto insieme. A volte uscivamo di casa e andavamo in giro per giorni. E può sembrare strano, ma insieme a due ragazzini dei bassifondi giocavano niente meno che il principe e uno dei mebri della famosa famiglia R. Col tempo, io e Eelektross abbiamo preso strade diverse. Io entrai nell’S.T., e lui si unì a una certa organizzazione criminale. Ma rimanemmo sempre in contatto. Almeno, fino a quel giorno di diciassette anni fa.»
 
Electronvolt, All’allegro Stunfisk, 12/03/4766, circa le 08
Eelektross si alzò dal letto e fissò la scrivania. Divise in due pile di fogli c’erano le richieste da controllare e le richieste accettate per l’organizzazione del suo capo Stunfisk. Il suo compito era leggerle ed accertarsi che nessuna andasse a causare fatti che potessero portare all’incriminazione sua o di Stunfisk. Quindi richieste di fondi o materiali per rapimenti di personaggi influenti venivano rigettate.
Alzandosi, Eelektross fissò la foto di sua moglie Eele, uscita quella mattina. La Eelektross stringeva un uovo tra le braccia, da cui era nato quello scavezzacollo di suo figlio Tynamo, che era andato con sua madre.
Il pokémon sorrise, e si diresse verso la finestra. Aprì le serrande, e una folata di vento volò nell’ufficio. Eelektross non se ne accorse, ma un singolo foglio di carta volò da una pila all’altra della scrivania. Bastò un solo, singolo foglio.
 
Electronvolt, casa del generale Galvantula, 12/03/4766, circa le 08
Galvantula si sollevò dal letto e fissò sua moglie. Tula era addormentata accanto a lui, e stringeva l’uovo di suo figlio tra le zampe. Galvantula sorrise e uscì dalla stanza in silenzio. Canticchiando, incrociò Wash, appena uscito da casa sua, e insieme si diressero verso la base dell’S.T. I due neo- Generali, promossi appena pochi mesi prima, erano davvero al settimo cielo. Non potevano aspettarsi che presto sarebbe tutto finito.
  
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