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Autore: Elrien    27/06/2014    1 recensioni
Emma è un'animatrice non troppo entusiasta del suo lavoro. ma non sa che presto tutta la sua vita sarà sconvolta. entrerà infatti a far parte della CIA ma non ne conosce il motivo.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Blocco la sveglia, che segna le 7 del mattino. Ma non ne ho bisogno, ho passato la notte con gli occhi rivolti al soffitto, pensando a quello che mi ha detto quell’agente. Successivamente mi ha detto di chiamarsi Jhon Skyler. È alto, con un pizzetto appena accennato, e è evidente il frutto di numerosi anni di esercizio. Le sue parole rimbombano ancora nella mia testa “tuo padre era un ricercatore della CIA”. Non riesco a crederci. Mi alzo ripetendo quelle parole. Mi dirigo in cucina per fare colazione.
***********
-sei disposta allora ad aiutarci?- mi chiede  Jhon Skyler
-no. No perché mi avete preso in giro per tutti questi anni. No perché mi avete rubato l’infanzia e no perché non sarei comunque in grado di abbindolare un trafficante di armi russo con le mie bugie e non voglio fare la stessa fine di mio padre -  rispondo decisa.
Non riesco a pensare ad altro. Tutte quelle cartoline, le storie a cui ho creduto negli ultimi anni. Tutta una farsa.
Mi alzo, ancora un po’ scombussolata dalla botta in testa.
-Puoi andare allora, non tenterò di convincerti-
-un’altra cosa: non entrate mai più in casa mia. Lasciatemi in pace-
***********
Quasi non sento la caffettiera che fischia e mi trovo costretta a ripulire i fornelli dal caffè fuoriuscito. Faccio distrattamente colazione e mi siedo sul divano a pensare, per fortuna oggi non ho appuntamenti. Accendo la televisione,  sperando di trovare una distrazione. Ma improvvisamente appare un video sullo schermo. Compare il volto di un uomo di mezza età, con una cicatrice sul sopracciglio e occhi scuri, profondi, ma che sprigionano una cattiveria disumana. La sua voce rompe il silenzio che aveva seguito la comparsa del video.
-Salve, cittadini del mondo- è evidente un accento straniero, forse russo
-mi presento: sono Vladimir Abramov, un trafficante di armi russo. Come le vostre autorità già sanno, sto allestendo un arsenale atomico. Quello che ancora non sanno però è che è già al completo. Pronto per essere scagliato contro un bersaglio a mio piacimento. Dalla prossima settimana se non mi verrà consegnato il rappresentante di ogni Paese, scaglierò una bomba in una località a caso della Terra. Cominceremo dai paesi dell’Est e finiremo con la grande America. Proprio a voi lancio una sfida: sarete in grado di fermarmi? Vi do un suggerimento: non entrate in guerra, altrimenti scaglierò le bombe prima che voi possiate pensare di intimidirmi con qualche assalto. Quindi preparatevi: stringetevi ai vostri cari, chiedete perdono al vostro dio dei peccati commessi e consegnatemi i capi di Stato-
rimango a bocca aperta davanti alla televisione.  Non riesco a crederci. Deve essere una trovata della CIA per farmi entrare nelle loro schiere. Eppure sento che anche nella strada c’è un silenzio di tomba e quando mi affaccio vedo i volti pieni di terrore dei passanti con i loro cellulari in mano. Devo fare qualcosa. Ne ho la possibilità, potrei se tutto andasse a buon fine, salvare la vita di milioni, forse miliardi di persone. Afferro il giacchetto e prendo lo scooter quando poi mi rendo conto di non conoscere la strada. Immagino che chiedere in giro informazioni circa la base segreta della CIA non sia molto saggio. Devo trovare un modo di attirare la loro attenzione. Rientro decisa in casa e afferro il PC. Faccio appello a tutte le lezioni che  mio padre mi ha impartito sull’argomento per farmi forza. Un attimo di esitazione mi costringe a fermare al mano mentre scrive. È illegale, lo so, ma non ho altra possibilità. L’unica soluzione che ho è quella di entrare nel Database della CIA, o almeno provarci. Sicuramente avranno un sistema di sicurezza che li avvisa di ogni infiltrazione. Comincio a scrivere stringhe di codice e dopo un’ora sento un elicottero in lontananza. Wow sono veloci, non ho nemmeno penetrato il primo livello di sicurezza.
Tre uomini fanno irruzione sfondando la porta e appena li vedo alzo le mani in segno di resa.
-portatemi da Jhon Skyler. Per favore-.
  
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