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Autore: Matrider90    27/06/2014    1 recensioni
Questa "storia" parla di un mondo post apocalittico in cui tutti, o quasi, gli apparecchi elettronici non sono funzionanti e i "sopravvissuti" sono costretti a vivere senza tutta la tecnologia a cui erano abituati. Anche le cose essenziali come l'acqua corrente non ci sono più.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvio verso la porta cercando di fare poco rumore per non svegliare il mio fratellino. Nell'istante in cui apro la porta un gatto rosso tutto spelacchiato si fionda in casa, salta sul tavolo e comincia a miagolare a più non posso.

-Shhhh! Zitto gattaccio- sbotto io con un filo di voce.
Mi avvicino per acchiapparlo e buttarlo fuori ma quello con un balzo va a finire proprio sul letto di mio fratello svegliandolo.

-Hunter, fratellone...- dice Benjamin assonnato.
-Dormi Ben, è solo un gatto- faccio io prendendo il gatto in braccio e stringendolo forte in modo da non farlo fuggire.
-Stai uscendo?- mi chiede strofinandosi gli occhi.
-Mi dispiace, devo andare alla serra- gli rispondo in tono sconsolato.
-Ma oggi è il tuo compleanno, avevi detto che oggi saresti stato con me- dice Benjamin con gli occhi che si riempiono di lacrime.
-Perdonami Ben...- gli dico sedendomi sull'angolo del letto accanto a lui. Con voce più dolce proseguo.
-Ti prometto che torno per mezzogiorno così potremo passare il pomeriggio insieme-
Con la mano gli scompiglio un po' i capelli.
-Promesso?- chiede asciugandosi le lacrime.
-Promesso! Però adesso basta piangere, sei un ometto-
-Si!- risponde lui sfoderando un sorrisone.
-Ora dormi-
Ben annuisce con un gesto del capo e torna a sdraiarsi nel letto con il sorriso ancora stampato sul volto.

Benjamin ha solo sette anni ma sta crescendo, penso avvicinandomi alla porta con ancora il gatto stretto a me che cerca in tutto i modi di divincolarsi. Fino a qualche tempo fa non avrebbe nemmeno voluto restare da solo anche quelle poche ore prima dell'arrivo di Elsa, la nostra vicina di casa che si è tanto affezionata a lui da diventare quasi una seconda mamma. Dopo la morte dei nostri genitori senza di lei non avrei saputo come fare.
Vorrei restare tutto il giorno con lui, ma il lavoro alla serra è l'unico modo che ci permette di avere un pasto, anche se misero, ogni giorno. Crescendo capirà.
Lo guardo ancora una volta, mentre si addormenta e con un'ultima frase mi chiudo la porta alla spalle.
-A più tardi, ometto-
   
 
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