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Autore: Nueblackcrow    22/08/2008    1 recensioni
“Chi diavolo sei tu ?” . La voce dell’uomo era tremolante , spaventata ; si ritrovava ritirato in un angolo della stanza buia e tremava come una foglia , gli occhi sgranati , la bocca spalancata : “Ti prego … Lasciami andare …” . Il tono supplichevole , il respiro affannato , il sudore che colava a fiumi dalla testa ; nel centro della stanza , seduto comodamente sul divano in pelle , una figura , una sagoma , scura guardava sorridente la sua preda che rantolava come un topolino . Fuori pioveva e le ampie porte-finestre della stanza venivano inondate dall’acqua e il rumore dello scrosciare faceva da sottofondo a quella scena spaventosa che un fulmine , cadendo dal cielo , illuminò per un istante mostrando a terra , in un lago di sangue , il cadavere supino di una donna le iridi spalancate e la bocca aperta in una smorfia terrificante
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il vento soffiava forte dentro la cattedrale diroccata , cumuli di macerie poggiavano qua e là a simboleggiare lo stato decadente dell’edificio ; le vetrate non vi erano più oramai e solo qualche piccolo accenno di volta aveva ancora la forza di reggersi in piedi .
E in questo luogo desolato e abbandonato da Dio e dagli uomini , Valentine Mackenzie aspettava , eccitato , l’arrivo dei suoi ospiti . Erano passati ormai tre giorni da quando aveva inviato la missiva al Vaticano ed era certo che ambedue le parti si sarebbero fatte vedere .
Quando il gigantesco portone di legno si aprì , sul volto dell’uomo si allargò un enorme sorriso di soddisfazione , mentre si alzava dal suo trono e andava ad accogliere i suoi ospiti .
Cigolando in modo sinistro la porta si aprì e sulla soglia comparve la sagoma di un uomo , più alto e grosso di una persona normale , portava un paio di occhiali tondi che , nell’ombra , riflettevano quella poca luce che qualche candela spargeva nel luogo ; una croce d’oro pendeva invece al collo della figura e anche questa era ben visibile .
Valentine salutò gioviale : “Padre Alexand Andersen , Il Paladino ; è un onore conoscerla di persona” .
Per tutta risposta Andersen cominciò a muoversi verso Mackenzie con un andamento ben poco rassicurante , mentre dalla sua bocca uscivano parole incomprensibili , simili ad una preghiera , ma ancora più simili ad un presagio di morte .
Senza dare nemmeno il tempo di un respiro , Andersen  scattò in avanti , facendo emergere una lama per mano dalle maniche , indi si avventò sul vampiro che tentò un vano tentativo di schivata ; le lame di Padre Andersen cominciarono a tagliuzzare la sua carne come se fosse stata burro e schizzi di sangue si spargevano per tutta la chiesa ; l’espressione di meraviglia e di sorpresa non mancarono a farsi vedere sul volto del vampiro ; indi con un poderoso calcio Andersen mandò Valentine ad impattare contro il fondo della navata dove ancora stavano i resti dell’altare ; sul muro si formò la sagoma del vampiro , che nemmeno avuto il tempo di riprendersi si ritrovò con quattro lame conficcate rispettivamente ai palmi delle mani e nelle scapole .
Fatto ciò Andersen cominciò a parlare dopo una breve pausa : “Tu , come hai osato profanare questo luogo di Dio nostro Signore , con la tua puzza di dannato ? La tua colpa è gravissima e và punita con i gironi peggiori dell’inferno” . Qui il Paladino arrestò per un attimo il suo dire , per poi , dopo aver mostrato un satanico e mostruosamente largo sorriso , continuare : “Ma prima pagherai le tue colpe su questa terra !” .
Valentine spostò il capo verso destra , facendo la faccia di un cucciolo di animale che non aveva ancora ben capito quello che stava per succedere : ebbe solo il tempo di fare ciò .
Due altre lame volarono verso il suo costato , trafiggendolo in modo simmetrico ; il sangue cominciò a sgorgare copiosamente andando a formare una pozza sotto ai suoi piedi ; sul volto del vampiro si dipinse una smorfia di dolore ; poi altre lama andarono a trapassare lo sterno , i fianchi , le cosce e , infine , la fronte . Gli occhi di Valentine si sgranarono e dalla sua bocca uscì un sospiro ; l’ultimo della sua esistenza .
Con un altro , micidiale , colpo , Andersen mozzò di netto la testa del vampiro , per poi estrarre la lama che ancora la reggeva sopra il corpo . Si sarebbe portato dietro quella testa ; come un trofeo .
“Mi stupisci ! E’ stato tutto troppo facile” . Ma come solitamente succedeva in questi casi , non ci fù nessun cenno che potesse contraddire Andersen , nessuna risata satanica , nessun corpo che si muoveva da solo . Semplicemente il cadavere di un nemico che aveva osato troppo .
Probabilmente non era stato nemmeno lui ad uccidere quei due Licantropi , era solo uno spavaldo che voleva mettere fine alla sua vita in fretta .
Approfittando della  quiete del momento , Andersen andò verso l’altare , al cui muro era ancora appeso il corpo senza vita del vampiro ; appoggiò la lama sulla quale era ancora conficcata la testa su una maceria e si inginocchiò , assorto in preghiera .
Pochi minuti dopo un vento gelido soffiò all’interno della chiesa e una sagoma d’ombra comparve sulla soglia del portone , due malefici occhi rossi brillavano nel buio .
Andersen non mosse un muscolo , ma dalla posizione in cui si trovava si limitò a dire : “Sei arrivato in ritardo Alucard è già tutto finito” .
Nosferatu fece qualche passo all’interno della cattedrale , stranamente il vampiro era silenzioso , ma sul suo volto era dipinto un sadico quanto largo sorriso , lo sguardo di Alucard si spostò rapidamente dalla testa al corpo appeso in modo decisamente macabro ; eppure non parlava .
Anderson finì la sua preghiera e si alzò lentamente volgendosi verso il vampiro , lo sguardo del Paladino lasciava più che chiaramente intendere quali fossero le sue intenzioni : “Si può anche dire che la tregua sia finita oramai ? Nevvero Alucard ?” . Così dicendo dalle sue maniche uscirono un paio di lame che oramai erano diventate la sua firma .
Alucard sghignazzò un momento per poi rispondere : “Non potrei essere più d’accordo” . Disse estraendo entrambe le pistole da sotto il pesante giaccone rosso . “Amen” . Disse infine Anderson , la tensione nell’aria era praticamente palpabile , i due contendenti permanevano fermi , ma pronti a scattare al più piccolo cenno , al più piccolo segnale .
Ma nel momento stesso in cui il Paladino stava per attaccare una voce distrasse entrambi , veniva dall’alto , da una selle assi di legno che , una volta , dovevano reggere la volta della cattedrale ; il tono era impudente e la voce doveva appartenere ad un ragazzo piuttosto giovane : “Suvvia signori , dovreste conservare le energie per la vera battaglia e non perdervi in inutili tafferugli !”.
Entrambe le parti si voltarono verso la direzione della voce , le armi in pugno ma , inizialmente non videro nulla , pur percependo chiaramente una presenza ; poi un’ombra cadde , come dal cielo , atterrando proprio in mezzo ad Alucard e ad Anderson ; non era molto alto , anche se , in confronto a loro , chiunque sarebbe parso basso , indossava lunghi abiti neri , forse di una misura più grandi per la sua stazza ; i capelli erano neri tagliati piuttosto corti , ma che facevano comunque una frangia sulla fronte e cadevano sulle spalle ; gli occhi erano di un colore rosso rubino e brillavano nell’oscurità del luogo ; non sarebbe stato tanto impressionante vederlo , se non fosse stato per il fatto che quel ragazzo pareva non avere una consistenza . Sembrava fatto di fumo o meglio ancora , fatto d’ombra .
“ Avanti ! Non vorrà mica rimanere così tutta la notte” . Disse ancora il ragazzo ma la frase era ora rivolta verso una quarta figura , quella del cadavere appeso contro il muro che cominciava , a muoversi con volontà propria ; poco lontano la testa di Valentine Mackenzie cominciò a parlare : “Come al solito sei un idiota , Abel . Volevo divertirmi ancora un po’” .
“ Oh certo , è molto divertente fare la parte del morto ! Come diavolo fa a trovare certe cose divertenti ?!” . Aggiunse spavaldo il ragazzo che si chiamava Abel .
In quel momento il corpo si sfilò , una per una , tutte le lame dal corpo e raggiunse la testa , muovendosi naturalmente , mentre le ferite si rimarginavano automaticamente e il sangue tornava al loro interno ; prese la testa e la adagiò sopra il collo esattamente dov’era stata recisa ; la ferita si rimarginò istantaneamente : “Uff , beh oramai è inutile continuare la recita” . Disse più a sé stesso che ad altri .
“Bene signori , per me è un onore avervi entrambi qui , mi presento , il mio nome è Valentine Mackenzie , Figlio del Varco ed Emissario della Fine ; sono stato mandato qui per selezionare i più potenti esseri di questo mondo ed eliminarli , facendo in modo che le armate della Morte possano marciare vincitrici in questo mondo” .
Concluse così il suo dire ma , mentre Anderson aveva cominciato a ridere sguaiatamente alle parole di quest’ultimo , Alucard si era fatto mortalmente serio e , se avesse potuto , sarebbe impallidito da ciò che si poteva definire PAURA .  

  
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