“Lo sai cosa hai
fatto?”
“Del bene al mondo”
rispondo digitando messaggi su messaggi. Ho ripreso il mio posto sul letto di
Klaus, la schiena appoggiata ai cuscini sovrapposti e le gambe allungate, una
sopra l’altra. Non mi domando se lo infastidisca la mia presenza, in realtà me
ne importa poco.
“Hai portato in
casa il rivale di Elijah.”
Getto un’occhiata
vaga al moribondo e mugolo fra i denti. “Non sembra il tipo di Hayley.”
“Non lo ero neppure
io, eppure abbiamo fatto sesso.”
“Non era ubriaca?” domanda,
distratta. Tyler sta facendo troppo ostruzionismo e francamente sono stanca dei
suoi lamenti. Gli scaglio contro Caroline, guarda un po’.
“Non ci crederai,
ma sono un animale da letto.”
Faccio un’altra
panoramica inconsistente del malato. “Sei un animale e basta. Bevi la tisana di
ribes nero, è un naturale rilassante muscolare.”
“Elena, mi hanno
lanciato una maledizione. Chi l’ha fatta, sapeva cosa faceva e non sarà il tuo
ribes nero a cancellarla.”
“Accontentati, non
avevo l’artiglio del diavolo.”
“’Accontentati’ è
la parola del giorno? Sei stata una vera stronza a mollarmi la sera della
festa.”
Non per mia
volontà. Non potevo oppormi alla maggioranza. “Sei sopravvissuto” sospiro e
attendo la risposta che… “sì! Perfetto!”
“Perfetto cosa?”
“Mi è stata fatta
notare una carenza di vampiri in città. Caroline sta venendo qui con Stefan che ha acconsentito di entrare in modalità ‘squartatore’
se ce ne fosse bisogno.”
“Gentile da parte
sua.”
“Caroline ha
convinto Tyler a convocare il branco degli Appalachi.
Non garantisce il risultato, non sono rimasti in buoni rapporti da quando avete
‘consumato’.” Non sorriderà più a quel modo, quando lo informerò del mio
sospetto. “Non farti illusioni, mi ha chiesto il permesso per uscire con Stefan.”
Klaus mi guarda di
traverso e non risponde ma sembra offeso.
“Hai una figlia da Hayley, ti porti a letto la mia migliore amica, eppure sono
io a passare per la concubina del mese” borbotto sdraiandomi sulla pancia.
Sposto i capelli da un lato, attendendo la risposta ad un messaggio. “Pensi di
poterti nutrire, ora?”
“Non ne sento il
bisogno” risponde, sostenuto. “La musica cambierebbe se ti stessi offrendo a
me, ma non sono un tipo che si illude.”
Sentilo, come se la
prende! “Sono il medico, non la portata principale. Se vuoi mangiare qualcosa,
chiama Elijah.”
“Saputella e
acida.”
“L’uomo che amavo e
la ragazzina con cui sono cresciuta sono morti” rispondo, stridula. “Ho guidato
fino ai docks ma non ho trovato traccia di Marcel.
Pensavo potesse condurmi da Davina, è stato un buco
nell’acqua.”
“Sei proprio scarsa
su certe cose. Dammi il cellulare.”
Perplessa,
acconsento a prestargli il telefono.
“Ha sedici anni,
colleziona amici. Mandale l’amicizia su Facebook.”
E chi ci aveva
pensato?
Klaus sorride e mi
restituisce il cellulare. “Fatto.”
“Cosa ti farà
pensare che accetterà…”
Plin!
Il mio sopracciglio
sinistro ha una contrazione involontaria. Non solo ha accettato, ma dalla
casellina dei messaggi leggo un ‘ciaooooo! Come stai?!’ con un meep sorridente.
Klaus porta le
braccia dietro la testa e sospira. “Saresti una concubina perfetta. Sexy e
stupida.”
Stupida? Ora lo
ammazzo a cuscinate!
///
“Non lo farai
davvero.”
“Cosa?”
“Entrare in
modalità ‘squartatore’ per fare un piacere a Klaus.”
Stefan sollevò le spalle.
“Non credo ce ne sarà bisogno…”
“Non sono convinta
di questa cosa e non capisco perché Elena se la sia presa a cuore.”
“Damon è morto,
deve fare qualcosa per sentirsi utile…”
“Non poteva darsi
alla beneficienza?”
“Sta facendo
beneficienza.”
“Oh, ti prego…”
Stefan rallentò fino a
fermarsi nell’area di sosta del benzinaio. “Dovresti essere un po’ meno dura
con lei.”
“Non sono dura!”
“Era solo una
neonata, Care…”
Quello le
dispiaceva tanto. Era una cosa orribile. Caroline tacque, restando seduta in
macchina mentre Stefan riempiva il serbatoio della
spider.
“Lungo silenzio
colpevole” sussurrò tornando dell’abitacolo.
“Sono una stronza,
lo ammetto” esclamò alzando le mani. “Ho pensato le cose peggiori di Klaus ma
non avrei mai voluto che ci andasse di mezzo la sua bambina.”
“Ti sentirai in
colpa e resterai in silenzio fino a New Orleans?”
“Immagino di sì…”
Stefan sorrise,
innestando la retromarcia. “Sarà un viaggio piacevole, allora.”
///
Mi sveglio di
colpo, interrompendo il monologo di Damon. Non c’è il sonoro e non capisco cosa
dice perché muove le labbra troppo in fretta. Ho l’impressione che qualcuno mi
stia toccando, non riconosco il luogo in cui mi trovo e sento le cuciture del
reggiseno entrarmi nella carne. Mi sono addormentata sul letto di Klaus.
Parlavamo della festa, dell’addio asciutto di Nadia, di come l’abbia cercata in
tutta New Orleans per giorni. Al terzo, si era arreso, certo che fosse ormai
passata a miglior vita. Gli ho raccontato in breve i fatti di Liv e Luke, i due
fratelli stregoni e del brutto tiro che ci hanno giocato. Non ho avuto il
coraggio di affrontare la scomparsa di Damon e Bonnie.
Ho chiuso gli occhi e pregato di addormentarmi in quell’istante. Forse sono
stata accontentata… non lo so…
stropiccio gli occhi, mettendomi a sedere. Le tende sono rimaste tirate ma deve
essere l’alba, la luce è scarsa. Sbircio la luna decrescente, gancio le tende e
le sistemo l’una contro l’altra. Torno a sdraiarmi. Klaus sta dormendo, è
tranquillo e fresco. Mi sento così sola da avvolgere il braccio attorno ad un
cuscino. Sospiro, un sospiro brutto e umido. Striscio sopra le coperte, mi
faccio indietro, sposto il braccio di Klaus attorno alla mia vita e sistemo i
capelli sotto di me. I muscoli hanno una contrazione e il suo corpo aderisce al
mio. Sento il respiro calmo e caldo contro la nuca. Mi rilasso e dopo poco mi
addormento di nuovo.
///
“Tutto qui? Mi
avevi promesso ben altro, bellezza!”
“Devono
attraversare l’America… dagli tempo, cristo santo!”
borbotto sbattendo la tazza di caffè sul tavolo della cucina. Sono le otto del
mattino, Caroline e Stefan sono appena arrivati ma
Jackson ha già voglia di rompere. Chissà perché le riunioni, da mondo e mondo,
si fanno sempre in cucina. Forse per il frigorifero col cibo.
“Una biondina
saccente e la copia di James Dean sono il massimo che sai offrire? ‘Conosco un sacco di gente, Jackson. Sono
carina’! Hai passato la notte a folleggiare col tuo amichetto o ti sei data
da fare?”
Mi scoppia la testa.
La stringo fra le mani. Caroline sta per saltargli al collo: continua a
sbattere le ciglia, sorridente al limite dell’isteria. “Biondina saccente?”
Stefan mi ruba un
biscotto. “Somiglio a James Dean?”
“Un casino.”
“E chi sarebbe
l’amichetto?”
“Mi crede l’amante trattino concubina di Klaus” sussurro.
“C’è differenza?”
“Un casino.”
Sollevo le spalle,
sento Stefan muoversi dietro la mia sedia, poi odo
l’urto del corpo di Jackson contro il frigorifero. Se l’è cercata.
“Chiedile scusa”
“Fottiti, vampiro.”
Non cominceranno a
litigare a quest’ora? Sospiro e sento lo sguardo di Caroline su di me. “Che
c’è?”
“Non hai risposto
al messaggio.”
Se n’è accorta.
Finisco il caffè mentre i due machi
si minacciano. “Stefan, lascia perdere. C’è di peggio
al mondo che essere classificata come la puttana di Klaus.”
“Puttana è
differente da amante trattino
concubina.”
“Che vuoi che me ne
importi! Tyler ha dato notizie di se o sta ancora giocando a fare l’offeso?”
Caroline non
demorde, mi viene dietro mentre lavo la tazza. Avevo scelto questa tazza anche
la prima volta. “Elly se ci sono dei problemi, vorrei
che me ne parlassi.”
“Avete la mia
benedizione.”
Caroline trattiene
il respiro ed io mordo le labbra. “Scusa, ho dormito molto male…”
“E’ corretto dire
che hai avuto incubi tutta la notte. Sei una pessima amante trattino concubina.”
Perfetto, ora lo
sanno tutti. “Grazie” sussurro in faccia al redivivo Klaus, fresco come una
rosa, atletico, sbarbato e più energico di tutti noi messi insieme. Ma solo io
mi sento pesta e dolorante? “Alla prossima luna piena ti lascerò crepare in
preda ai dolori e me ne starò a guardare, mentre rotoli nel letto lacrimando
sangue. Spera che Davina abbia voglia e tempo da
dedicarti perché non sarò qui, il prossimo mese.”
“Non mi faccio
illusioni.”
Se l’è legata al di… mi insacco nelle spalle quando Klaus, del tutto
inaspettato, mi bacia sulla tempia. Un brivido si abbatte lungo la colonna
vertebrale e mi fa ondeggiare. Terrore e sconcerto. Terrore per la carica di
domande di Caroline che si abbatterà sulla mia testa e sconcerto per la
subitanea reazione del mio corpo.
“Caroline, mia
cara. È stato un viaggio piacevole?”
Non odo la risposta
della mia amica, sono bloccata in uno stato catatonico senza via d’uscita. Ho
bisogno di una doccia. Lunga. E fredda.
///
Torno dopo venti
minuti, l’aria del salotto è pessima. Tyler mi avverte di un lungo ritardo
tramite sms, Hayley continua a discutere con Jackson
della sua condizione, Elijah cerca di
fare da paciere, Caroline è sulle spine e Klaus ha l’aria risentita. Guardo Stefan, ci sorridiamo complici attraverso la stanza.
“Stuzzicare
il clan Guerrera non è una buona idea!”
“Non potete
andarvene in giro come dei bulletti…”
“Non siamo il tuo
fottuto esercito, Klaus”
Non capisco niente
perché parlano tutti insieme. Tiriamo le somme: i vampiri sono stati spazzati
via e Marcel è nascosto chissà dove. Caroline ed io siamo troppo ‘giovani’ per
affrontare i licantropi ma siamo abili nel gioco di squadra. Stefan è l’arma segreta che speriamo di non dover usare.
“Quanti del tuo branco sono passati con Oliver?”
“Venticinque
persone in tutto. Solo sei sono rimasti leali…”
“… a Hayley. Portale rispetto, è sempre la tua regina. Raduna
gli uomini, si sentiranno persi senza una guida.”
Parlo per loro o
per me? Mi sento così sola che cerco di occupare la mente come meglio posso.
“Tyler arriverà domattina. Sono cinquanta o giù di lì…”
“Non conosciamo la
grandezza del clan Guerrera, Elena.”
“Ed è questo a
fermarti?”
La domanda è un po’
provocatoria, Klaus mi guarda negli occhi e non risponde.
“Possiamo fare a
loro quello che hanno fatto nel bayou…” Hayley picchietta le dita
fra loro, pensierosa. “Facciamo esplodere la città.”
“Non raderemo al
suolo New Orleans per la quarta volta!”
“Perché no? Che
cosa abbiamo da perdere? La casa? La famiglia?”
Sento una nota di
pianto nella sua voce e deve udirla anche Klaus perché non ribatte. “Dove lo
prendiamo tanto esplosivo?”
“Frena! E’ piena di
turisti, vuoi farli saltare in aria tutti?”
Caroline è
esterrefatta, il vampiro si limita ad annuire. “Non voglio mandare un
avvertimento a Francesca ma farle esplodere la sedia sotto il culo. New Orleans
era nostra, prima che arrivassero quei maledetti licantropi!”
“Quei maledetti licantropi erano qui da prima
da voi. Offendendo loro, offendi la tua stessa discendenza, vampiro.”
Jackson non ha
tutti i torti. “Datti una calmata, Nik. Quante
streghe hai dalla tua parte? Non rispondere ‘neanche una’, per favore.”
“Se riesci a
convincere Davina, saliamo a una. Elijah, puoi
intercedere in nostro favore?”
“Ci parlerò io.”
Rido dentro di me.
“Non mandare avanti Elijah. Inginocchiati un’altra volta e otterrai tutto
quello che vuoi da lei.”
Klaus mi guarda in
modo strano.
“Ha sedici anni e
tu sei un adulto” insisto e lui stringe le palpebre. Ma non ci arriva, devo
fargli un disegnino?
“La tua moralità ha
subito una drastica discesa, donna.”
“Come se questo non
ti entusiasmasse” ribatto provocatoria e noto Caroline con la coda dell’occhio,
fuori di se. “Datti una calmata, non gli sto suggerendo di sedurla!”
“E’ questo il
messaggio che è passato” mi informa Stefan, un po’
stupito dalla mia sparata. “E’ troppo bieco persino per lui.”
“Tu non hai idea di
cosa arriverei a fare, ora come ora” sibila ed Hayley
lo guarda, senza espressione alcuna. “Elena stava solo suggerendo di essere
gentile con Davina.”
“Ed io la stavo
solo prendendo in giro” risponde, duro. “Non scorre buon sangue fra noi, anche
prostrandomi non otterrei niente. Insisto perché mio fratello si occupi della
strega!”
Elijah annuisce e
mi guarda, pensoso. “Ti va di venire con me?”
Tutto, pur dir
togliermi da quell’atmosfera pesante che ho provocato involontariamente.
“Prendo le gomme.”
///
“Chewingum?”
“No, grazie.”
Peggio per te.
Queste alla fragola sono buonissime. Scarto una gomma e la mastico per
allentare la tensione. Elijah mi guarda di sottecchi. “Com’eri, a sedici anni?”
“Come adesso, ma
con la divisa da cheerleader…” e nessun problema per
la testa se non cosa indossare quotidianamente, e come passare indenne le
interrogazioni. Elijah si arresta di fronte al cancello sbarrato del cimitero,
lo spinge con una mano ed io lo seguo, fermandomi quando un muro invisibile mi
impedisce di avanzate. Gonfio un palloncino rosa che attraversa l’aria senza
colpo ferire. Potrei industriarmi a produrre un’enorme bolla alla fragola,
infilarmi dentro e rotolare nel cimitero…
“L’avevo
dimenticato. E’ territorio consacrato, devi essere invitata ad entrare.”
“Perfetto” sussurro
facendo un passo indietro. “Sono praticamente inutile.”
“Non sei inutile.”
Elijah torna fuori e mi affronta. “Ci hai aiutato con Klaus e hai riportato
Jackson da Hayley.”
“Il rivale?” tento.
“Il promesso sposo,
in verità.”
“Sei l’amante trattino concubino?”
Elijah sorride e
posa il piede in una rientranza del cancello. “Hayley
ha bisogno di altro tempo per accettare il cambiamento e non gradisce troppa
vicinanza.”
Eppure l’ho vista
abbracciarlo.
“Mi dispiace per la
tua perdita. Ti sono vicino, se ha bisogno di sfogarti.”
“Se ci fosse un
colpevole materiale, mi sfogherei uccidendolo” mormoro, depressa. “Tornerà. Bonnie troverà un modo per ricreare il ponte…
dobbiamo solo aspettare.” Elijah mi guarda e so cosa pensa. “Una piccola
illusione per andare avanti, fammela passare…”
sussurro sentendo le lacrime premere dietro agli occhi. “A che ora avevamo
l’appuntamento?”
“Eccomi, scusate il
ritardo!”
Occhi blu, capelli
neri lunghi fino alla vita, un vestito che può indossare solo una quindicenne
che non ha ancora scoperto cosa le sta meglio addosso. Il suo sguardo è deciso,
la bocca ben disegnata e contratta nella solita smorfia adolescenziale. Nel
complesso, è molto bella e scontenta. Davina si ferma
a pochi passi da me e aggrotta la fronte. “Gli adulti in preda alle emozioni mi
spaventano sempre. Perché piangi?”
“Non mi sento molto
adulta in questo momento…”
“Ah, ok. Ce l’hai
una gomma?”