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Autore: MRPrd    29/06/2014    2 recensioni
Una missione, ecco cosa è diventata la mia vita. Una missione che mi permetterà di riacquistare un’umanità ormai macchiata dal sangue. Una missione per scappare via da questa illusione, per difendere la persona che amo, per ricordare chi sono. Una missione che tu non potrai impedirmi di portare a termine perché, anche se ti amo, non potrò starti accanto. Odiami, sii triste per me, soffri a causa mia, uccidimi, disprezzami, dimenticami, ma ti prego...Non amarmi, mai!
Genere: Angst, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 27
Senza te

 
E’ necessario che io sia coerente con me stesso
per dare il peso giusto e un senso a tutto il resto
ed è importante che non faccia cose in cui non credo
per non confondermi e dover tornare indietro...
e’ necessario, è necessario...

 
(Tiromancino, E’ necessario)
 
La pioggia della giornata precedente aveva alzato una leggera ed umida nebbia che avvolgeva l’intero villaggio dove stavano al momento dormendo, o almeno questo sembrava.
Il freddo e la nebbia accompagnavano l’alba di quel giorno, il tempo passato da quando Rika se n’era andata ad ora sembravano solo una manciata di minuti per Goku, che rimase seduto sul suo letto reggendo in mano uno dei Sai che Rika aveva lasciato li, così come i suoi vestiti.
Alla fine se n’era andata, con il terrore negl’occhi e quell’urlo che per il ragazzo era rimbombato fin nel più nero della sua anima.
 
“...STA LONTANO DA  ME ORRENDO ESSERE!!”
 
Alla fine non era riuscito a proteggerla da se stesso, rivelandogli la sua forma più nera, quella forma che non sapeva controllare, quella forma che era necessario che rimanesse nascosta, per non perdere attorno a se le cose più care.
Eppure si era fatto ingannare come uno sciocco, all’ultimo secondo quella maledetta aveva retratto il bastone, e con la mano libera gli aveva sfilato con forza il diadema dalla testa, facendogli anche male tirandogli i capelli.
Che stupido, si era lasciato imbrogliare così facilmente ed ora Rika se n’era andata, terrorizzata da quella forma, quell’orrenda forma che lui tratteneva dentro di se tramite il suo sistema di controllo.
Se lo tastò timidamente, quasi temendo che  nel frattempo che era rimasto immobile questo fosse scomparso.
Non aveva più visto niente, solo il buio, aveva avvertito dentro di se qualcosa di grande, feroce, implacabile che lo travolgeva come una valanga, sotterrandolo sopra un mare di nero fango.
Si...era fango e sangue quello che ogni volta lo soffocava, lo mobilizzava.
Per poi svegliarsi, e rendersi conto che aveva ancora una volta cercato di uccidere senza il minimo controllo...e stavolta...si era gettato verso Rika...
L’aveva intravista per pochi secondi, per poi svanire nell’immensità di quello strano oblio.
Era spaventato da se stesso, da quello che ogni volta non era successo per la prontezza di Sanzo.
Poteva uccidere e provare gusto, poteva ferire ed avere piacere nel farlo, distruggere i suoi avversari...
E provare divertimento nel farlo.
Distruggere Rika...poteva distruggere Rika se solo voleva...
 
“Io voglio ancora che tu mi stia vicino”
 
Glielo aveva promesso...invece aveva cercato di ucciderla, senza volerlo, possibile che la sua anima potesse contenere un simile gusto nell’uccidere? Una crudeltà così forte?
Ma chi era veramente lui?
Che fosse quella forma la causa della sua reclusione per 500 anni?
500 anni a bramare il sole...ed ora la sua luce dorata lo aveva salvato...
Però adesso non c’era solo la luce del sole nei suoi pensieri...
C’era l’immensità del cielo, un cielo grande, azzurro, immenso, dove spalancare le braccia e sentirsi liberi, un cielo che aveva a portata di mano, poteva toccarlo ogni volta, eppure la paura lo bloccava, la paura di se stesso.
Aveva avuto ragione...ora il cielo non l’avrebbe più guardato...
...
“Voglio Rika!”
 
Era un pensiero fisso, non si toglieva dalla testa l’immagine di quel volto sconvolto, la sensazione di aver rotto qualcosa di fragile come il vetro, il vuoto che quelle parole creavano, la paura che attraversava le sue vene, l’incredulità nel ricordare quelle parole.
E poi...quell’odiosa sensazione di sconfitta.
Era stato battuto ancora una volta da se stesso, ed aveva perso...aveva perso la sua amica.
La sua amica...
 
“Voglio Rika!”
 
Voleva parlarci ancora, lamentarsi con lei della scomodità del viaggio, ridere per le figuracce di Gojio, arrabbiarsi con questo quando li prendeva in giro con Meiko, scherzare, farla ridere.
Farla ridere, sempre!
Doveva scomparire ogni lacrime che versava, non voleva farla piangere, non voleva lasciarle il tempo di piangere.
Ma adesso era lui la causa delle lacrime che sarebbero scese dal volto della ragazza.
Si sentiva così colpevole, avrebbe voluto darsi mille pugni, ma non sarebbe tornata.
E se non sarebbe più tornata?
Quel pensiero lo colpì con un colpo di pistola, facendogli scattare la testa, se Rika non sarebbe tornata con loro...dove sarebbe andata?
...Rika...
 
Selene si mosse silenziosa per i corridoi, lo sguardo dritto e sicuro, per poi lanciare un’occhiata alla figura alla finestra, i capelli castani lunghi risaltavano sul bianco di quella larga maglietta, i jeans erano strappati alle ginocchia, e da una cinta in cuoio pendeva un serramanico, dato che i suoi Sai li aveva dimenticati in quella stanza della locanda.
La donna demone la osservò a lungo, indurendo pian piano lo sguardo, lo smaniglio risplendeva sia sul suo polso che su quello della moretta, che le dava le spalle, come un simbolo: il simbolo del loro legame di sangue.
Selene strinse il pugno, avvicinandosi alla figura di schiena, nell’altra mano stringeva quello che sembrava un fazzoletto nero.
Si fermò alle spalle della ragazza, cercando di rilassare i muscoli delle spalle, all’improvviso gli si erano induriti.
-Andiamo Ryo?-
La ragazza sentendosi chiamare si voltò, le iridi celesti erano dure come il diamante e fredde, mentre Selene con il suo solito sorriso le porgeva la bandana nera, la ragazza senza fiatare gliela strappò di mano, legandosi poi i capelli e nascondendoli dentro il tessuto nero, davanti alle iridi nere di Selene ritornava la figura di quel ragazzo, che si limitò a controllare il serramanico legato alla cintura che pendeva da quel lato.
Era tornato da lei, era tornato Ryo...
 
“Io voglio uccidere Son Goku”
 
Si, Ryo era tornato...
Ma Rika...
Selene si limitò a rimanere impassibile, mentre Ryo guardava dritto davanti a se, iniziando a camminare con aria fredda.
-Andiamo-
Selene rimase immobile per qualche istante, abbassando lo sguardo, per poi notare la figura di Himitsu che si avvicinava a lei, e tornare a sorridere con aria crudele,voltandosi e raggiungendo il ragazzo ormai in marcia.
 
Se la tensione avrebbe avuto una forma, sarebbe stata un peso che grava sulle spalle di tutti, c’era un silenzio così profondo che persino Hakuryu trasformato in jeep cercava di fare poco rumore con il suo motore, mentre Meiko aveva lasciato dietro di se di un po’ di metri la macchina, dietro di lei Kira restava zitta a guardare il terreno che scorreva sotto le ruote della moto.
Gojio quella mattina quando tentò di provocare la scimmia aveva fallito, ricevendo solo il silenzio da parte di questa e poi una sventagliata di Sanzo, che lo minacciò di bucargli la pancia con la shureiju se si sarebbe permesso di fare ancora baccano inutilmente.
Meiko quella mattina era tentata di proporre a Kira di mettersi al posto di Rika sulla jeep, ma subito dopo si pentì di quel pensiero, optando per il classico menefreghismo, ignorando totalmente i ragazzi che risalivano in macchina, limitandosi a guardare Sanzo con fare abbattuto.
Le tenebre che aveva avvertito dentro quella stanza, seguite dal rumore della pioggia che picchiettava sulla strada e sul vetro, il freddo che aveva avvertito per qualche istante sulle braccia, il silenzio tra quelle due persone.
Sembrava tutto così irreale, sembrava di essere in un’altra dimensione, dove tenevano nascosti i loro segreti e il buio che corrodeva le pareti della loro anima.
Non si erano parlati, eppure in quegl’istanti la ragazza aveva avvertito qualcosa di strano che scivolava su quelle pareti...una tristezza profonda che la toccava fin dentro di lei, per qualche istante aveva avuto la tentazione di piangere, per poi limitarsi a quel silenzio, liberando anche lei il suo silenzio.
Si domandò se il bonzo avesse avvertito, come lei, quella stessa sensazione che li accomunava.
La colpa.
La colpa porta alla tristezza, alla sofferenza.
E questi sentimenti corrodevano il loro corpo dall’interno, lentamente, senza che loro se ne rendessero conto; l’acqua lavava via ciò che loro avevano creato per poter soffocare quei ricordi, quelle sensazioni ancora vivide sulla pelle, e così la loro anima si rivelava per quello che era.
Erano come le mura di quella camera, il buio di quella camera che si rivelava, e loro che non facevano altro che aumentare lo spessore delle pareti, il loro orgoglio.
Non avrebbero rivelato a nessuno la loro sofferenza, non avrebbero permesso a nessuno di scoprirli, sarebbe stata troppo la vergogna.
Di un tale essere, di un tale io, che non è stato in grado di proteggere ciò che amava.
Non si può che provare vergogna.
Perché si è deboli.
E quindi si nasconde tutto dietro uno sguardo freddo e duro, dietro una barriera di ferro si cerca di nascondere tutto.
Per dimostrare a chiunque che si è capaci di sopravvivere.
Per questo diviene importante la regola “vivere solo per se stessi”
Per non soffrire più.
Per non far soffrire più.
 
“Però...tu cosa pensi di me?”
 
Vergognarsi continuamente di se stessi, della propria debolezza...tuttavia...
La ragazza aumentò la velocità della moto, continuando a correre contro il vento e la polvere che passava tra i capelli, mentre il ricordo di quel rivolo dorato sulla sua maglia, che colava da una spalla, le fece venire una profonda tristezza.
Tuttavia...avrebbe desiderato ricevere quelle parole...
 
Dimmelo, ti prego...
 
E invece...
 
“Rispondimi Erroris!”
 
Si, lei era solo un’illusione, e come un’illusione presto sarebbe svanita via, e di lei non sarebbe rimasto più nulla, nemmeno il suo ricordo.
Per questo motivo odiava, odiava con tutta se stessa, sapendo cos’era veramente l’odio verso gli altri e in se stessi.
Meiko accelerò ancora, evitando un sasso troppo grosso, mentre dietro di lei Kira si stringeva a lei, i capelli neri sciolti formavano una piccola nuvola nera dai riflessi blu.
Combattendo contro Goku aveva cercato in tutti i modi di difendere Hakkay da quella furia, per poi fuggire via, come una vigliacca, sotto l’ordine dell’uomo.
 
“CHIAMA GLI ALTRI!”
 
E lei era corsa via, mentre la voce urlava con tutta se stessa, assordandola e provocandole un bruciore alla gola.
 
“NON VOGLIO!! NON VOGLIO!! DEVO PROTEGGERE GONO!! DEVO PROETEGGERLO!!”
 
Lei ignorò.
Ignorò il male che aveva alle ferite, ignorò il fatto che le sue orecchie le facevano male così come la sua gola, ignorò anche il fatto che le sue gambe cercavano di fermarsi, di bloccarsi contro la sua volontà.
Aveva ignorato tutto, raggiungendo la stanza delle ragazze, dove Meiko l’aveva sostenuta quando, stanca, era crollata a terra, quel gioco di forze aveva distrutto il suo fisico, mentre dentro di lei si stava svolgendo una specie di battaglia.
La voce adesso aveva assunto le sembianze di un’ombra che le urlava contro.
 
“PERCHE’ L’HO FATTO? CHE MI STA SUCCEDENDO?! RIVOGLIO IL MIO CORPO!!!”
 
Aveva ancora una volta ignorato, mentre riprendeva un po’ le forze, seguendo gli altri.
Però era terrorizzata, dentro di se qualcosa sembrava cercare di distruggerla, di comandarla come una marionetta, qualcosa dentro di lei cercava di prendere il controllo, mentre lei s’indeboliva, cercando di capire perché due occhi celesti apparivano e scomparivano dal suo campo visivo, come se si stesse riflettendo in uno specchio.
Come al lago, aveva visto nel suo riflesso quel volto...un volto che non le apparteneva.
Aveva paura, paura di perdere tutto quello che era riuscita a conquistare: la sua libertà, qualcuno con cui stare, i suoi ricordi.
Tutto insomma.
La ragazza si voltò indietro, osservando la jeep e il suo autista, stringendosi un po’ di più a Meiko, la biondina si limitò ad ignorare, mentre continuava a guidare la moto.
Nella jeep era presente il silenzio, Gojio si limitava fumare tenendo d’occhio la strada, mentre Goku era seduto con lo sguardo perso in un punto vuoto tra le gambe, aveva l’aria decisamente abbattuta, ed anche Sanzo e Hakkay non erano di buon’umore.
All’improvviso, una violenta esplosione colpì la jeep, facendola sbalzare, senza preavviso i quattro ragazzi vennero sbalzati via con forza dalla jeep, mentre dopo l’improvvisa fiammata si andò ad alzare una nuvola di polvere grigia e bianca, Hakuryu riprese le sembianze di drago, avvicinandosi ad Hakkay che si alzò in piedi, fortunatamente nessuno di loro aveva subito danni gravi o fratture, si erano però presi un bello spavento, mentre Meiko dopo aver frenato bruscamente tornava da loro, restando seduta sulla moto mentre Kira scendeva.
-Tutto ok?-
-Si, per fortuna niente di rotto-
-Caspita che volo che abbiamo fatto-
-Di sicuro è opera dei demoni questo scherzetto-
-Bene, prepariamoci allora ad accoglierli-
Gojio rivelò la sua arma, mentre Goku richiamava il Nyoibo, decisamente quella non era la sua giornata, adesso doveva pure affrontare dei demoni, proprio non ne aveva voglia.
I demoni non si fecero attendere, dalla fumata bianco panna ne apparvero un centinaio, tutti armati, che si gettarono a capofitto contro il gruppo, che partì all’azione.
Inutile dire che i demoni sembravano avere la peggio contro i ragazzi, eppure Goku più di una volta veniva scaraventato a terra, per poi riprendersi e sistemare i vari aggressori che lo mandavano al tappeto, si sentiva più debole ed impacciato del solito, anche perché la sua mente veniva distratta dallo sguardo terrorizzato di due iridi celesti.
Le vedeva in ogni demone che si prava davanti a lui.
 
“...STA LONTANO DA ME ORRENDO ESSERE!!”
 
Rika!
 
E poi ogni volta riceveva un pugno o un calcio in vari punti del corpo, che lo risvegliavano, facendolo così scatenare.
Era arrabbiato con se stesso, era triste, era abbattuto era...era dannatamente DEBOLE!!
Si era ripromesso di non esserlo più! Non doveva essere debole! Non doveva vergognarsi quando sarebbe morto!
Ma ormai il “vivere e morire per se stesso”, combattere solo e unicamente per se stesso gli appariva una cosa impossibile da realizzarsi, da quando lei era arrivata era cambiato tutto.
Maledizione!
Tirò un calcio contro la faccia di un demone ringhiando di rabbia, per poi ricevere un calcio alla schiena che lo scaraventò a terra, il demone in questione gli saltò sopra con il suo “dolce” peso bloccandogli le mani, il bastone era rotolato via, mentre Goku cercava di  togliersi di dosso quel maledetto.
-Lasciami maledizione!!-
Urlò con forza, ricevendo una pedata in faccia che lo azzittì, mentre il demone che gli stava sopra brandiva un’ascia, alzandola in aria, pronto a spaccare in due la testa di Goku sotto di lui, che si stava maledicendo per tutto.
Per non essersi difeso.
Per morire in quel modo assurdo.
E soprattutto per non avere più insieme a lui Rika!
-FERMO!-
L’ascia si bloccò in aria, mentre i demoni ancora in vita si voltavano a guardare quella nuvola di polvere, una folata di vento aveva alzato un po’ di terra, nascondendo in parte la figura che si stava avvicinando, indossava delle scarpe da ginnastica grandi per il suo piede, e dei jeans strappati alle ginocchia.
Una maglietta larga bianca ed una bandana nera a nascondere la capigliatura.
Dalla cinta che penzolava da un lato spuntava un serramanico.
Goku vide solo le scarpe, mentre la voce lo aveva bloccato da qualsiasi movimento stava facendo, lasciandolo sbalordito.
Lentamente cercò di alzare lo sguardo sopra di se, mentre la figura si limitava con un cenno ad allontanare il demone da sopra il corpo del ragazzo eretico, che prese fiato, per poi scattare in piedi, rimanendo sconvolto da quello che vedeva.
Quegl’occhi celesti erano brillanti e duri come la pietra, ma avevano quel colore che solo una persona aveva.
-Rika...RIKA!-
Il ragazzo sorrise entusiasta, andando incontro alla ragazza, che socchiuse gli occhi, in quel momento una mano dai lunghi artigli si alzò, per poi sferrare un micidiale colpo al braccio di Goku, che rimase sconvolto dal dolore che provò, solo in quella manciata di secondi in cui i due volti erano vicini poté notare le orecchie demoniache di quello che a prima vista sembrava un ragazzo, questo afferrò con l’altra mano il bavero della maglietta di Goku, e lo trascinò a se, sorridendo crudelmente.
-Muori Son Goku-
La mano si alzò di nuovo, stavolta assumendo una forma di freccia, il demone davanti al ragazzo aveva intenzione di trapassargli il petto da parte a parte, e qualcosa in Goku scattò, una mano si mosse a tentare un gancio sinistro, facendo mollare la presa al demone che si allontanò di qualche passo, mentre Goku si tastava la ferita al braccio, gli artigli avevano lasciato una serie di tagli che sanguinavano.
...no...non era possibile...
Goku si voltò sconvolto verso Rika, che sorrideva crudele, mostrando la mano sporca sulle dita di sangue, gli occhi socchiusi rivelando delle lame azzurre ferine.
Il ragazzo rimase senza fiato, come del resto anche gli altri, che avevano osservato la scena, in quel momento da dietro di loro apparve la figura di Selene, che sorrideva divertita da quella reazione, Gojio le lanciò un’occhiata stupita, ma la donna lo ignorò, mentre Meiko si voltava verso di lei, guardandola con aria tranquilla.
-Di un po’, si può sapere che hai fatto a quella stupida?-
-Io? Io non ho fatto niente. Ha fatto tutto lei-
La biondina si voltò di nuovo a guardare Goku e Rika, il ragazzo si avvicinò alla ragazza, mettendogli la mano con il braccio ferito sulla spalla e scuotendola.
-Rika! Rika, perché l’hai fatto?-
-Piantala di chiamarmi in quel modo, maledetto!-
La ragazza afferrò la mano di Goku, e con una rotazione del busto sollevo il ragazzo, scaraventandolo a terra, per qualche istante il demone dagl’occhi dorati sentì il fiato mancargli, mentre Rika faceva una smorfia schifata con la bocca.
-Devi smetterla, sono stato chiaro? Te l’ho già detto una volta. Il mio nome è Ryo-
Il ragazzo nel sentire quel nome rimase pietrificato, mentre il demone ripartiva all’attacco, iniziando a mandare una serie di sberle dirette a vari punti del corpo, in quei momenti Goku non seppe come rispondere, mentre gli altri riprendevano la lotto sotto lo sguardo di Selene, che sorrideva con aria crudele.
-Bene, ora che ho di nuovo Ryo, mi posso riprendere anche la bambola-
In quell’istante Kira fece fuori l’ennesimo demone, per poi trovarsi di fronte per la prima volta come avversaria la figura di Selene, questa si passò una mano tra i capelli neri, per poi scatenare una serie di lingue di fuoco rivolte a Kira, che balzò via, iniziando a schivarle, cercando poi di aggredire l’avversaria, che tramite una barriera invisibile la scaraventò via, Kira si rimise subito in piedi, mentre Selene richiamava a se una serie di colpi di energia rivolti contro la ragazza dai capelli neri.
Questa si accucciò a terra, per poi scattare, intenzionata a colpire con un calcio le gambe di Selene, che saltò via, atterrando a terra, per poi evitare all’ultimo secondo un gancio di Kira, allontanandosela da se con un colpo di aria compressa.
Selene si risistemò i capelli, sorridendo cattiva.
-Sei davvero forte, non mi stupisce che sua maestà rivoglia indietro il suo giocattolo-
Kira osservò stupita la ragazza davanti a se, mentre le tornavano in mente quelle voci ascoltate in quel silenzio, per poi apparire il volto di quella donna.
E poi il sangue, troppo sangue...
Respiro...paura...sofferenza...respiro...respiro...
Selene approfittò dell’istante di distrazione di Kira per sferrare un potente calcio, mandandola al tappeto, la ragazza però si rialzò subito, impugnando saldamente la spada, ripartendo all’attacco, anche se il ricordo di quella donna cominciava a pesare nella sua mente.
Credeva di averla dimenticata, invece si rendeva conto in quegl’istanti che era scappata proprio da quell’essere, dopo che quella voce le aveva parlato per la prima volta
 
“Davvero fatta molto bene…ma ora voglio vederla all’opera”
 
E poi quell’uomo...
 
“Kira…
Uccidili”
 
NO!
 
Un pugno di Selene la mandò a terra, nello steso istante il pugno di Ryo scaraventava a terra Goku, il ragazzo demone lo guardò con aria arrabbiata, urlandogli contro.
-AVANTI! SI PUO’ SAPERE COSA TI PRENDE? COMBATTI SERIAMENTE!-
Goku si rialzò in piedi, osservando con sofferenza la figura furente di Ryo.
Quelle parole gli erano così familiari...
Anche Rika glielo aveva detto...
 
“Io so combattere, e voglio combattere!”
 
Rika...
 
Una ginocchiata di Ryo gli fece sputare via un po’ di sangue, mentre il demone si scatenava, scaraventandolo a terra e tirando fuori con un gesto il serramanico, la lama lucente e pulita scintillava alla luce soffocata dal polverone alzato dalla battaglia che infuriava, mentre gli occhi celesti duri del demone fissavano Goku, che alzò lo sguardo verso Rika, allungandogli una mano sporca leggermente di sangue.
-Rika...-
-Smettila! IO SONO RYO!-
Il demone schiaffeggiò via la mano, guardandolo rabbiosa.
Quel sangue, il sangue che colava dalla mano di Goku.
Goku...la luce...una luce falsa, come tutti i sogni in cui aveva creduto.
Non sarebbe mai stata più umana.
Non sarebbe più stata felice, ne libera.
E soprattutto non sarebbe più stata con Goku.
Non poteva fin dall’inizio, loro erano nemici, lui era nemico del principe Kougaiji, e lei aveva giurato fedeltà al principe, e lui avrebbe mantenuto la sua promessa.
Si...avrebbe avuto una madre, qualcuno che l’avrebbe amata per quello che era, e non sarebbe stata più sola.
No, niente più solitudine, niente più buio, niente più lacrime, ne paura.
Però...
“Io avevo già tutto questo...e lo avevo con lui...”
NO!
Lui era un demone, un demone senza controllo, oltretutto l’aveva ferita, aveva tentato di ucciderla, quando le aveva promesso che non l’avrebbe mai lasciata sola, le aveva promesso che sarebbero rimasti insieme.
No, Goku era un bugiardo, e doveva MORIRE!
Ryo afferrò per il collo Goku, bloccandolo in quella posizione, già con quella stretta stava soffocando i ragazzo, che osservò il volto di Rika, un volto pieno di rabbia, di odio...di dolore.
Si era promesso che non l’avrebbe più vista triste.
Aveva detto a se stesso che non l’avrebbe più fatta a piangere.
E adesso la causa di quella tristezza era lui...
Ryo osservò stupito Goku che non sembrava reagire alle intenzioni del demone, e questo scatenò in lui una rabbia maggiore, il demone lo scrollò urlandogli addosso.
-MALEDETTO, TI HO DETTO DI COMBATTERE!!-
“Combatti Goku...ti prego...combatti!”
Disperazione
Perché l’avversario che stava affrontando era quella persona che le aveva dato tutto ciò che desiderava di più, per poi mostrargli ancora una volta la realtà, quella realtà che lei avrebbe continuato a non accettare, rifugiandosi nei suoi sogni e nella sua illusione.
Perché era tremendamente vigliacca, e perché era stanca.
Così come Ryo era stanco di quel ragazzo dagl’occhi dorati.
Il serramanico era saldo nella mano, e il demone si preparò a dare il colpo di grazia al ragazzo.
-Muori-
Ad un tratto, una strana polvere cominciò a scendere tra i demoni, alcuni di questi cominciarono a prendere fuoco, mentre altri crollavano a terra, tenendosi le mani sulla gola come se stessero soffocando.
Meiko si guardò intorno, per poi notare Ryo che si era bloccato per guardarsi intorno, ed imbracciò il fucile, sparando un colpo, prontamente però il demone lo evitò, mentre Selene si voltava un secondo a guardare, per poi bloccare il polso di Kira, la ragazza aveva tentato un affondo.
-Adesso basta con i giochi-
Kira non ebbe il tempo di ribattere che il pugno di Selene le arrivò dritto sullo sterno, Kira avvertì l’aria mancarle e la testa girargli, mentre le forze l’abbandonavano, Selene afferrò al volo la ragazza, mentre Hakkay in quel momento si voltò ad osservare la scena, spalancando gli occhi scioccato.
No...non di nuovo...non di nuovo...
-KIRA!!-
Selene si voltò verso il gruppo dei ragazzi, sorridendo con aria crudele, mentre Himitsu in quel momento raggiungeva sia lei che Ryo, il ragazzo mollò la presa a Goku, per poi raggiungere le altre due, Himitsu fece esplodere un’altra carica, alzando un polverone che coprì la vista, mentre Goku si rialzava in piedi barcollando, urlando.
-RIKA!-
 
-KIRA!-
 
Nello stesso istante Hakkay urlava contro la figura di Selene, che svaniva con Kira tra le braccia.
Solo un ultimo sguardo a Gojio, prima di svanire via.
In quel momento, Meiko si passò una mano tra  i capelli, mentre una figura alta quanto lei le si avvicinava, guardando in direzione dello sguardo di tutti.
-...senti un po’, ma quella più piccola non stava con voi?-
-Hai detto bene Hotohori: stava con noi-
Meiko si voltò verso la ragazza dai capelli azzurri, che si limitò ad annuire, per poi raggiungere con la biondina il gruppo.
La ragazza dai capelli biondi si fermò all’ultimo momento, attirando su di se l’attenzione della compagna, che era davanti a lei e si voltò a guardarla.
-Ma tu che ci fai qui?-
Hotohori guardò con aria abbattuta Meiko, che restò in silenzio, intuendo in qualche modo la situazione, ed affiancandola, bisbigliando.
-Non qui-
 
 Socchiuse gli occhi, avvertendo un sibilo nelle sue orecchie, come se qualcuno gliele stesse soffiando delicatamente.
Si guardò intorno, era buio intorno a lei, solo il suo corpo pareva iridescente, luminoso, e si guardò le mani, per poi rendersi conto che era nuda, i capelli appoggiati alla schiena nuda, persino il suo tatuaggio sulla coscia era svanito.
Osservò il buio intorno a se, avvertendo ora un pesante silenzio, mentre dalla posizione fetale che aveva assunto pochi secondi prima si metteva dritta, i piedi sembrarono toccare qualcosa, facendole abbassare lo sguardo, sotto di lei una superficie s’increspava, il movimento ondoso emetteva dei bagliori argentati, mentre il colore rimaneva nero, a tratti poteva vedere il suo volto nei bagliori.
Cominciò a camminare senza una meta precisa, lo spazio era largo e deserto, mentre dietro di se lasciava una scia argentata, le mani erano abbandonate sui fianchi, mentre il suo sguardo puntava dritto davanti a se.
Ad un certo punto i passi si fermarono, davanti ai suoi occhi uno strano bagliore lasciava dietro di se una scia celeste, e si muoveva sinuoso, richiamando su di se l’attenzione della ragazza, che allungò una mano per toccarlo.
Il bagliore superò il suo braccio, avvitando su questo, passando a pochi millimetri dal viso della ragazza, per poi tornare di fronte a lei e allontanarsi, seguito, i passi di lei lasciavano altre tracce argentate, mentre il bagliore sembrava emettere anche dei suoni, come l’acqua quando s’increspa.
Le sembrò di camminare per ore, quando il bagliore illuminò qualcosa che sembrava vetro, bloccando il cammino della ragazza.
Davanti a lei vi era una strana costruzione, appariva fatta di ghiaccio, ed aveva le sembianze di un diamante, al suo interno c’era un’ombra che attirò l’attenzione di quegl’occhi blu intensi, che si avvicinarono, la mano si allungò a toccare la superficie, che si rivelò non fredda, ma comunque bagnata, dalla punta di sotto del “diamante” gocciolava acqua, formando le increspature argentate che incontravano quelle dei passi della ragazza.
Questa si sporse in avanti, mentre la mano si muoveva sulla superficie, era lucida, e da essa scorreva comunque dell’acqua, bagnandole la mano, liberando però parte della superficie.
C’era una persona all’interno di quel diamante.
Si avvicinò ancora di più, unendo le mani per far scorrere via più acqua e quindi liberare più superficie, parte dell’acqua le scendeva sulle braccia raggiungendo le ascelle e le spalle, facendole venire i brividi, mentre aguzzava la vista, tentando di guardare chi era dentro quella struttura.
Era in una posizione fetale, i capelli neri come i suoi scivolavano sulle spalle e le braccia, la pelle aveva un colorito più scuro del suo, mentre dalla forma fisica doveva avere avuto circa la sua età.
La ragazza tentò di parlare, ma le sembrò che la sua voce si fosse ridotta ad un sibilo, mentre il bagliore di prima continuava a girare li attorno a lei; la ragazza tentò ancora una volta, ma dalla sua gola uscì ancora un sibilo, stavolta più forte del primo, e dal diamante sembrò che la figura si fosse mossa leggermente.
Ci provò per la terza volta, e stavolta la figura si mosse di più, alzando lentamente la testa, i capelli scorrevano via lungo le spalle per raggiungere la schiena, mentre il volto si rivelava.
Era uguale al suo, forse un po’ più rotondo e più scuro, ma era il suo volto.
Che fosse lei quella nel diamante?
Si sporse ancora di più, cercando di urlare stavolta, e il sibilo che ne uscì fu più forte, mentre il bagliore si bloccava per qualche istante, e la figura si muoveva di scatto, sembrò averla notata, mentre si avvicinava, rivelandosi al bagliore della ragazza esterna.
Le sue iridi erano celesti molto chiare, quasi grigie, i capelli raggiungevano le spalle, e la pelle era scura, un po’ abbronzata.
Era identica a lei, sembravano gemelle.
Il bagliore rimase immobile, fermo, per poi scomparire lentamente, mentre la figura dentro il diamante spalancava velocemente gli occhi.
Rapidamente portò la mano sinistra indietro, per poi con violenza allungarla verso la ragazza all’esterno, la mano uscì da quella che adesso sembrava una struttura d’acqua, mentre la ragazza fuori spalancava gli occhi sconvolta, sentendosi afferrare per i capelli e venir trascinata in quella gabbia, al suo interno la sua gemella urlava feroce, allungando anche l’altra mano.
 
“MALEDETTA! RIDAMMI IL MIO CORPO!! RIDAMMI LA MIA VITA!! LADRA!! BASTARDA RIDAMMELO!! QUESTO CORPO E’ MIO!!”     
 
La ragazza dai lunghi capelli scosse il capo, anche se le mani erano come attaccate a quell’acqua, ora ne scorreva a fiotti lungo le sue braccia e il suo collo, cercando di raggiungerle il volto, mentre l’altra mano le artigliava la spalla, facendole male, e la testa usciva dal liquido asciutta, continuando ad urlare feroce.
 
“PARASSITA! FUNESTA PARASSITA!! QUESTO CORPO E’ MIO!! RIDAMMELO! RIDAMMI GONO!! RIDAMMELO!! E’ MIO!!”
 
A quelle parole la ragazza dai capelli neri rimase sconvolta, mentre il terrore sempre di più saliva fino in gola, lo stomaco si attanagliava, mentre i suoi occhi si spalancavano, dal suo corpo cominciarono ad uscire come delle lucciole, come il bagliore di prima, mentre il suo corpo diventava sempre più luminoso.
 
“RIDAMMELO!”
 
“NOOOOOOOOO”
 
La voce uscì con potenza, mentre la sua luce sembrava spazzare via tutto, la ragazza, il diamante, il buio, i bagliori, tutto, rimaneva solo lei paralizzata, mentre sulla pelle della coscia usciva fuori il suo tribale nero, e quel viso le appariva ancora come in un riflesso, quegl’occhi però, al contrario dei suoi, erano carichi di odio e disperazione.
 
“Dannata, mi hai portato via tutto...”
 
Kira si alzò di scatto, prendendo fiato, accorgendosi in quel momento che stava sudando, per poi guardarsi intorno, avvertendo un forte calore dal suo corpo.
Era uno spazio chiuso, e l’eco del suo respiro si sentiva, delineando nella sua mente in uno spazio chiuso e stretto...troppo stretto...
Ansia...
Kira si guardò intorno, ansiosa, continuando a prendere fiato, una fascio di luce attirò la sua attenzione, su una ripida salita c’era lo spazio sufficiente da uscire strisciando, ma il terreno era fangoso, segno che era piovuto da poco, oppure...
Dell’acqua entrò all’improvviso dentro quella che sembrava una spelonca, mettendo in allarme la ragazza, che si guardò i piedi affondare nell’acqua e nel fango, per poi avvicinarsi a fatica alla discesa ripida, tentando una salita, le mani e i piedi tentavano di artigliare la terra fangosa, con il solo risultato di sporcarsi e farla scivolare via, atterrando di nuovo nel fango, l’ansia continuava a farle accelerare il battito cardiaco, voleva uscire di li, voleva uscire di li!!
Uscire, uscire, uscire, uscire.
USCIREEEE
Kira lanciò uno strillò, e di colpo il tatuaggio sbiadì, permettendo così a Kira di scatenare una vampata di luce che fece tremare la spelonca, il fango intorno a lei si seccava velocemente come quello della salita, per poi venir tutto avvolto da quella intensa luce, mentre delle lucciole verde-celeste giravano attorno alla figura accucciata della ragazza.
Appena la luce scomparve, una testa fece capolino dall’entrata, notando come la prigioniera fosse svenuta, le mani, i piedi e parte del corpo erano infangati, come anche il viso.
Selene sbuffò, aveva visto quella vampata di luce seguita da un rombo dal terreno, alcuni demoni che erano vicini all’entrata svanirono via dalla vampata di luce, ciò che rimase di loro furono delle lucciole verde-celeste che presero fuoco da sole dopo pochi istanti, sotto lo sguardo sbalordito di Ryo e Himitsu, mentre Selene si era presa il disturbo di controllare la situazione di Kira.
La donna raggiunse di nuovo gli altri due demoni, Himitsu aveva un’aria preoccupata.
-Allora?-
-E’ svenuta. Certo che se continua in questo modo finirà per farsi crollare addosso la spelonca-
Ryo non commentò, limitandosi a lanciare un’occhiata all’imboccatura di quella grotta, nella sua mente si delineava l’immagina di Kira che rimaneva svenuta nel fango secco, ed avvertì i brividi sulle braccia, una sensazione di ansia che cercò di soffocare, mascherandola da impazienza per il prossimo incontro con Goku.
Doveva assolutamente farlo fuori, così si sarebbe tolta un peso di dosso.
Si...doveva eliminarlo, eliminarlo!
 
“Rika...”
 
Dannazione...
Ryo fece un gesto stizzito con la mano, attirando l’attenzione di Selene, che restò a fissare il demone, le orecchie appuntite sembravano ancora più lunghe adesso che i capelli erano tutti ben nascosti dentro la bandana nera, e l’abbigliamento che portava rendeva davvero mascolino la ragazza.
Solo quello smaniglio al polso lo collegava all’immagine di quella ragazza dai capelli lunghi castani.
Selene osservò il suo, ormai si stava abituando ad averlo addosso come una volta, mentre Himitsu restava in silenzio, voltandosi a guardare la possibile direzione dove sarebbe arrivato il gruppo.
Perché sarebbero arrivati, su questo sembravano non esserci dubbi.
 
-Allora, perché sei qui?-
Meiko aveva chiuso dietro di se la porta della stanza, erano tornati alla locanda del giorno prima, ed in quel momento Hotohori si affacciò dalla piccola finestra della stanza, mentre la biondina teneva gli occhi fissi sulla porta di legno trovandola estremamente interessante, il fucile era ancora legato all’imbracatura sulla schiena, e la maglia nera era leggermente sporca di polvere.
La ragazza dai capelli azzurri tenne lo sguardo fisso sulla finestra, mentre parlava a voce normale, tenendo però una mano appoggiata su una delle boccette in vetro che teneva sempre con se.
-Errorìs, sono venuta ad informarti che Kodoku è sulle tue tracce, da quello che ho saputo dai villaggi in cui sono passata-
Meiko portò le iridi a spostarsi alla sua destra, dove vi era la finestrella con Hotohori accanto.
-Sei sicura che si tratti di Kodoku?-
-Si. Pare che un ragazzo dai capelli neri a bande argento stia assumendo la figura del “salvatore” uccidendo tutti i demoni e mezzo demoni che trova sulla sua strada.
A quanto pare si sta divertendo-
Meiko chiuse gli occhi, passandosi una mano trai capelli, per poi osservare la mano pulita.
-E’ solo un modo per scaldarsi.
Non aspetta che il giorno in cui lei si stancherà di questo giocattolo, e mi lascerà tra le mani di quel pazzo-
La ragazza dai capelli celesti osservò Meiko mettersi appoggiata alla porta in legno, un sorriso amaro sulle labbra, e sbuffava con aria sarcastica, mentre avvertiva il calcio del fucile puntargli dietro la schiena, la canna le spuntava da una spalla.
-In fondo so già cosa mi aspetta per il futuro. Forse per questo ho deciso di staccare dalla solita routine ed unirmi a questo gruppo male assemblato.
Però...-
Meiko si diede una spinta con le gambe, tornando in posizione verticale, il solito era morto, mentre lo sguardo tornava su quella porta in legno, come se oltre ci fosse qualcosa che voleva tenere nascosto.
-...però mi sto rendendo conto che forse è meglio che lasci questo gruppo, prima di superare la linea di confine-
-Ma tu non li lascerai-
Meiko alzò lo sguardo verso la compagna, che sorrideva con aria divertita, rivolgendole poi lo sguardo restando seduta sul letto, appoggiata in parte allo schienale.
-Sai, quando ti ho conosciuto per la prima volta Errorìs, era una ragazzina che faceva la dura e non rivolgeva la parola a nessuno, obbedendo ciecamente agl’ordini della tua padrona.
Ma ora, osservandoti combattere, sentendoti parlare...mi sono resa conto che ti stai divertendo troppo con questa banda di scapestrati.
Non credo che li lascerai tanto facilmente, almeno...questo è il mio parere strettamente personale-
Meiko tenne lo sguardo per tutto il tempo fisso sulla ragazza che parlava, nella sua mente in un angolo quella parola le tornava continuamente in testa.
Errorìs, le poche persone che la conoscevano la chiamavano così.
Già, davvero poche persone.
Invece adesso aveva un nome diverso, ed aveva conosciuto tutta quella gente strana che sembrava fare una scampagnata verso ovest.
E gia dal primo giorno si era res conto...che si stava proprio divertendo.
Ridacchiò, mentre Hotohori si permetteva di sorridere con aria furba, mentre Meiko si passava una mano tra i capelli, guardandola divertita.
-Sei proprio sfacciata, mocciosetta-
-Guarda che sono più grande di te-
-Dettagli-
in quell’istante, nella stanza accanto, Hakkay stava rimuginando in silenzio, mentre Hakuryu si limitava a fissarlo, restando accucciato sul letto, il ragazzo appariva nervoso, intanto che andava avanti e indietro per la stanza, il ricordo di come Kira era scomparsa non l’aveva mollato per tutto il tragitto di ritorno.
Si era allontanata dal suo campo visivo, e un attimo dopo era svenuta tra le braccia di quel demone.
Era fin troppo familiare quella scena, troppo, lo stava agitando, lo rendeva scosso ed impaziente, sembrava spettare qualcosa, quando in realtà poteva benissimo andare da lei a riprenderla.
Che cos’era allora che lo bloccava, cos’era quella sensazione che gli attanagliava lo stomaco?
Era una sensazione familiare, che frenava il suo impulso di andare da Kira a salvarla.
A salvarla, come con Kanan...
Hakkay si bloccò, mentre il suo sguardo sembrava andare verso l’esterno, oltre la finestra.
Con Kanan era stato simile, una sua distrazione gli aveva impedito di proteggerla, e quando era accorso a salvarla...era già troppo tardi.
Allora...forse la sua paura era quella di non essere, per la seconda volta, in grado di arrivare in tempo a salvare la persona che amava.
...la persona che amava...
L’uomo rimase stupito da quel pensiero, mentre rimaneva immobile di fronte alla finestra, il suo riflesso si vedeva a stento nel vetro un po’ sporco della finestra.
Una persona a cui lui teneva, dopo aver detto che non avrebbe più stretto nessuno a se, perché le sue mani erano troppo sporche di sangue.
Eppure...
Vedeva il suo occhio falso, e gli sembrò di vedere la mano di Kira che lo copriva, osservandolo con aria tranquilla, incuriosita, mentre mormorava quella parole con rispetto, tenendo quella mano sul volto del ragazzo, le dita erano fredde, mentre il palmo si era scaldato al contatto.
 
“Falso...Vero...”
 
Sembrava vedere dentro di lui, mentre i suoi occhi blu si muovevano leggermente a guardare ogni tratto del viso.
E lui...lui era rimasto stupito, avvertendo un calore che sembrava non aver provato prima, un nuovo contatto, qualcosa di diverso dalla dolcezza di Kanan.
Era...era come se scoprisse qualcosa di nuovo da lui e da Kira.
Un contatto così nuovo per lui, eppure aveva già provato sensazioni simili, le aveva provate con la donna che aveva amato.
Ma ora...le stava riscoprendo sotto una nuova luce, davanti a due occhi diversi, che lo fissavano con aria un po’ abbattuta, mentre la mano si muoveva, tastandogli le labbra.
 
“Triste...
Il tuo sorriso è triste”
 
Si, era triste, perché stava riscoprendo quant’era bello quel tocco dolce che gli sfiorava la bocca e nascondeva il suo occhio falso, perché stava ricordando qualcosa che aveva sepolto dentro il suo cuore, oltre alle lacrime, al sangue, alla rabbia, alla paura, e che solo la pioggia lavava via; perché si rendeva conto che quella ragazza lentamente stava entrando dentro di lui.
Era triste...perché si era ancora una volta aveva permesso che la persona a cui teneva gli venisse portata via.
Ma stavolta no...anche se il suo gesto lo avrebbe portato immediatamente a pensare a Kanan...avrebbe salvato Kira...
Si sarebbe ripreso Kira.
 
empty spaces fill me up with holes
distant faces with no place left to go
without you within me i can't find no rest
where i'm going is anybody's guess

 
In quello stesso istante Goku stava ancora rimuginando sul comportamento di Rika, sulla sua assoluta convinzione di essere Ryo, sulla sua certezza di voler uccidere Goku.
Aveva veramente cercato di ucciderlo, c’era quasi riuscita, anche perché lui...si stava arrendendo...già, non era da lui comportarsi così, lui che voleva sempre perennemente vincere per diventare più forte.
Però aveva sempre voluto diventare forte per poter proteggere il suo sole, quel sole che poi era diventato il suo cielo, un immenso cielo dove essere libero, un cielo azzurro come quegl’occhi.
Il ragazzo prese un profondo respiro, non stava pensando a niente, non ci riusciva, ogni volta tornavano in mente le immagini di quella Rika furiosa, che lo prendeva a pugni, che lo guardava con odio, che gli urlava di combattere, di affrontarla.
Quasi a volerlo incoraggiare, a farlo riprendere.
 
“AVANTI! SI PUO’ SAPERE COSA TI PRENDE? COMBATTI SERIAMENTE!”
 
“MALEDETTO, TI HO DETTO DI COMBATTERE!!”
 
...si...
Doveva combattere, doveva riuscire a farsi forza e a combattere, anche per rispettare il volere di Rika, quella Rika che ormai si era allontanata da lui.
Goku lentamente si alzò in piedi, prendendo un profondo respiro, per poi avvicinarsi alla porta, ad attenderlo la figura di Gojio che si limitava a fumare la sua sigaretta, seguendo poi il ragazzo verso gli altri, Hotohori si era unita momentaneamente alla compagnia, ed in quel momento stava dietro a Meiko, la biondina fece partire la moto, scaldando il motore, mentre gli altri partivano sulla jeep, seguiti poco dopo.
Tornarono indietro sui loro passi, in direzione della catena montuosa, verso le colline, in qualche covo di demoni di sicuro c’erano quelli che cercavano.
Himitsu in quel momento stava controllando con un binocolo la situazione verso la prateria, notando un polverone e cercando d’individuarne la sorgente, riconoscendo in uno luccichio la carrozzeria della jeep del gruppo di Sanzo, per poi passare con un gesto il binocolo a Ryo, che lo afferrò, anche l’altro demone aveva notato il polverone, e si limitò a sorridere divertito, mentre individuava la figura della jeep con la moto avvicinarsi.
-Tsk, che stupidi-
Ryo scattò, ripassando il binocolo a Himitsu con poca grazia, dirigendosi verso la spelonca dove Selene faceva la guardia, Kira aveva avuto un secondo attacco d’ansia, e la spelonca stava pericolosamente vacillando, mentre la ragazza al suo interno sentiva l’aria della terra seccata soffocarla, faceva troppo caldo li dentro, ed era troppo stretto!
Il demone dai capelli neri si passò una mano tra i capelli, annoiata, mentre Ryo si avvicinava con fare tranquillo.
-Stanno arrivando-
-Ah, così presto? Li aspettavo per stanotte-
Selene scivolò giù dalla cima della spelonca, avvicinandosi a Ryo, per poi voltarsi verso l’apertura, si era ristretta ancora per via del secondo colpo che Kira aveva scatenato.
La donna demone lanciò una sfera di energia contro un pezzo di terra, chiudendo in questo modo con una piccola valanga l’apertura della grotta, mentre Kira al suo interno spalancava gli occhi sconvolta, il respiro era sempre più affannoso, non riusciva nemmeno a parlare, mentre con un gesto di follia cercò ancora di raggiungere quella che prima era l’apertura della spelonca, scavando con le mani, facendosi solo del male alle dita, mentre scivolava di nuovo verso il passo.
Respiro...ansia...respiro...paura...respiro...terrore...respiro...soffocamento...respiro...respiro...
Voleva uscire, voleva uscire di li!
Fuori, fuori!!
Kira si accasciò a terra, sembrava che l’aria si fosse consumata tutta, mentre il petto rallentava la corsa, si sentiva abbandonare le forze, mentre il caldo e il buio la soffocavano.
Gli occhi si muoveva leggermente, cercando d’individuare qualcosa all’interno di quella spelonca, ma l’unica cosa che c’era era il buio e la terra sotto il suo corpo, nemmeno il suo corpo brillava...come nel sogno...era stato un sogno?
 
i've tried to go on like i never knew you
i'm awake but my world is half asleep
i pray for this heart to be unbroken
but without you all i'm going to be is
incomplete

 
In quell’istante un bagliore verde celeste le fece spalancare gli occhi, dal nulla apparve una lucciola, che iniziò a girarle attorno, mentre una seconda sembrava uscire dal suo corpo; Kira cercò di toccarle, allungando la mano, me queste sembravano impalpabili, illuminandole solo le dita rovinate, in quel momento le due lucciole illuminarono sotto lo sguardo stanco e offuscato di Kira un paio di piedi che si fermarono davanti a lei, portavano delle scarpe uguali alle sue…
La ragazza cercò di alzare lo sguardo, e le lucciole sembravano seguire il suo sguardo, un paio di pantaloncini identici ai suoi, la stessa maglietta, lo stesso colore di capelli.
Ma questi...erano più corti...
-Avanti, muori-
la voce...quella era la sua voce...un voce che però possedeva un tono più arrabbiato, più vivo, mentre la figura s’inchinava verso di lei, mostrando il suo volto alle due lucciole, facendole così spalancare gli occhi a Kira.
Quella...era lei!!
-Avanti, muori! Sbrigati!-
una mano la scosse con violenza, mentre Kira avvertiva il respiro farsi necessario, aveva trattenuto il fiato in quegl’istanti, mentre il volto si rivelava più scuro del suo, e quelle iridi apparivano di un azzurro più chiaro persino di quello di Rika...erano...grigi?...
-Non mi far perdere tempo e muori!
Voglio riprendermi questo corpo, chiaro?!-
-Questo...corpo...?-
la figura rimase stupita, per poi accigliarsi di più, afferrando Kira per la gola, la ragazza non avvertì niente, se non il respiro gia di per se soffocato.
-Si, questo corpo, perché devi sapere che è il MIO corpo, io sono la sua proprietaria.
Mentre tu sei solo una parassita-
Una parassita?
Quella ragazza...quello era il suo corpo?
Questo significava...scomparire...
...no...
Kira cercò di rialzarsi, mentre le lucciole si agitavano nervose, una delle due prese fuoco, bruciando a mezz’aria, mentre l’altra ragazza indietreggiava colpita, Kira barcollò, mentre si metteva su due piedi, ansimando per lo sforzo, ad ogni istante quella spelonca le sembrava sempre più stretta e soffocante, non avrebbe resistito a lungo.
-Io non voglio morire-
l’altra ragazza lanciò uno sguardo freddo, mentre la bocca si corrucciava in un’espressione di disgusto e fastidio, mentre lanciava un’occhiata a Kira, la ragazza aveva i capelli spettinati e sporchi, così come parte del corpo era infangata, e sudava affaticata, avvertendo la claustrofobia soffocarla sempre di più.
L’ultima lucciola rimasta iniziò a bruciare, l’immagine di quell’altra ragazza diventava trasparente, così come la sua voce iniziava a riecheggiare.
-Hai fatto male a cercarmi. Io tornerò ancora.
E mi riprenderò il mio corpo.
E mi riprenderò anche Gono-
Kira la osservò stupita, prima di crollare a terra, spalancando la bocca per prendere un’altra boccata d’aria, la sua mente si riempì in quel momento di una sola ed unica domanda.
 
“Gono? Chi è Gono?”
 
“...è l’uomo che stai proteggendo. E’ l’uomo...che amo...e che ami anche tu...”
 
“No, non è vero! Io non sto proteggendo nessun Gono, io non sto difendendo nessuno Gono!
Io...io sto...”
 
Kira strinse i pugni, rimanendo ancora qualche secondo a carponi, cercando di prendere fiato, per poi stringere i denti ed alzare di scatto la testa, avvertendo la vertigine, per poi urlare con l’aria che le rimaneva in quel momento nei polmoni.
-HAKKAYYY!!!!-
Ryo si voltò a guardare la spelonca tappata, attirando su di se l’attenzione di Selene, Himitsu era al fianco di questa e teneva lo sguardo fisso verso quella macchia scura che si stava avvicinando a tutta birra verso di loro.
-Che ti prende?-
-...mi sembrava di aver sentito Kira-
Selene guardò anch’ella la spelonca, per poi storcere la bocca, voltandosi in direzione dello sguardo di Himitsu, la jeep in quel momento veniva superata dalla moto, che si alzava sulla ruota posteriore, accelerando di colpo.
-Che entusiasmo-
-Già...-
Himitsu fece un gesto con  la mano, mentre la moto incrociava di colpo un’esplosione che la fece sobbalzare, Meiko sbandò pericolosamente, rimettendosi però in pista, incontrando altre due esplosioni meno ravvicinate, seguita dietro dalla jeep.
Selene inarcò un sopracciglio, sorridendo divertita.
-Sono stati previdenti-
Himitsu annuì, mentre Ryo si sistemava la bandana in testa, osservando il suo obbiettivo seduto sulla jeep che si armava del suo Nyoibo, stavolta sembrava fare sul serio.
“Voglio che faccia sul serio”
La moto intanto all’ultima esplosione sbalzò via, Hotohori atterrò con una capriola, mentre Meiko sbandava con forza con il mezzo a due ruote, facendolo strusciare di lato sul terreno, mentre la jeep si fermava li davanti a lei, il draghetto no sembrò intenzionato a trasformarsi, mentre gli altri scendevano dal veicolo.
Hakkay cominciò subito a cercare Kira, non individuandola li in giro, per poi notare quella che doveva essere prima una spelonca, adesso tappata, che andava sotto la collina dove le tre li stavano aspettando, il primo demone a farsi sotto fu Ryo, che subito si avventò su Goku, che però con forza il colpo.
Il demone sorrise.
-Finalmente fai sul serio!-
nel frattempo dal nulla erano apparsi migliaia di demoni, mentre Selene e Himitsu partivano alla carica, rispettivamente contro Gojio e Meiko, mentre Hotohori si faceva largo tra i demoni, aprendo la strada ad Hakkay che metteva KO i suoi aggressori.
La ragazza dai capelli azzurri lanciò un po’ di profumo, scatenando il panico tra i demoni, per poi voltarsi verso l’uomo dagl’occhi verdi.
-NON PERDERE TEMPO! VA A CERCARLA!-
Hakkay annuì, mentre sparava un Ki dietro alla ragazza, bloccando così l’avanzata di un demone, mentre lui si faceva largo tra  calci e pugni.
In quel momento Ryo si voltò un secondo per vedere i demoni cedere sotto ai colpi di quel gruppo, avvertendo però un calcio al fianco da parte di Goku, che scaraventò via il demone, che si rialzò velocemente, ripartendo alla carica, l’eretico parava i suoi colpi con forza, mentre Ryo si rendeva conto che dall’ultima che l’aveva affrontato era diventato più forte.
...Goku...diventava forte...mentre Rika...restava debole...
NO!
Rika riuscì a mollare una sberla al ragazzo, per poi aggredirlo ancora, gli occhi bruciavano rabbiosi, così come la sua voce era rabbiosa, la gola cominciava a pizzicarle dolorante.
Non era debole, lei non era forte, lei era sola, maledizione era sola!
I suoi genitori erano morti, sua sorella l’odiava, e l’unica persona che sembrava essere diventata importante nella sua vita in realtà si era rivelato solo un maledetto assassino scatenato!
Lo sapeva, sapeva perfettamente che Goku non era veramente così, che quella era la sua parte demoniaca, quella parte che tratteneva in quel diadema dorato che adesso rifletteva la luce in un lampo dorato, però...
Però aveva paura.
Quell’essere poteva distruggere tutti i suoi sogni, le sue speranze, così come aveva cercato di fare quella notte, causandole quella ferita sul braccio, quella ferita che le faceva ancora male, mentre lui parava un suo calcio, e Ryo si allontanava per poter parare l’attacco.
Ma era anche vero...era anche vero che quello stesso essere poteva essere...
“Lui non può essere...ormai lui lo è”
NO, NO!!
Ryo spintonò via Goku, ripartendo poi all’attacco con maggior foga.
Nel frattempo Hakkay si stava dirigendo in quella spelonca, scaraventando via un altro demone addosso ad un terzetto che cercava di raggiungerlo, urlando con la voce colma d’ansia.
-KIRA!!-
ciò che entrò nella spelonca fu solo un’eco, mentre quella ragazza era tornata ancora ad osservarla, Kira aveva gli occhi socchiusi, mentre l’altra volgeva lo sguardo all’apertura tappata di quella prigione.
-Lui sta arrivando.
Forza, spicciati, muori. Sbrigati!-
-...no...-
-Ancora non capisci? Tu sei di troppo, tu sei solo un’erbaccia. Io sono l’unica padrona di questo corpo.
Ridammelo, mi spetta di diritto!-
Kira scosse leggermente la testa, mentre quell’eco si sentiva di nuovo, attirando ancora l’attenzione dell’altra figura.
 
I'm so tired of being here
Suppressed by all my childish fears
And if you have to leave
I wish that you would just leave
Your presence still lingers here
And it won't leave me alone

 
La ragazza guardò male Kira, avvicinando il suo volto a quello della ragazza a terra, il respiro era sempre meno udibile, era flebile, mentre la ragazza dagl’occhi blu intenso teneva le palpebre socchiuse, aveva voluto urlare, ma non aveva forza ne fiato per farlo, ed avrebbe voluto far scomparire quella ragazza che aveva di fronte a se, invece apparvero altre due lucciole che le giravano attorno.
L’altra ragazza le sussurrava all’orecchio, con tono freddo.
-Tanto, cosa vuoi che gl’interessi a lui di te?
Se lui ti cerca è solo per me.
Perché sono sua amica, perché lui ama me. Non ama te...ma Kanan...-
Kira spalancò gli occhi, sussultando leggermente, mentre l’altra stringeva il pugno, e duna delle lucciole bruciava dietro di loro, formando un lampo rosso acceso, che svaniva via.
-Appena tornerò nel mio corpo...torneremo tutti e due da Kanan...tornerà tutto come prima...e saranno felici...
Si...si...-
 
These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
And I've held your hand through all of these years
But you still have all of me

 
Kira avvertì una voglia di piangere, mentre l’altra ragazza si mordeva il labbro inferiore per trattenere un singhiozzo, le iridi blu elettrico brillavano intensamente, quelle grigie nel frattempo si limitavano a guardare verso il tappo nella spelonca, la voce si faceva sempre più vicina…
-KIRA!-
Hakkay venne circondato da un nugolo di demoni che gli bloccavano la strada, andandogli addosso, quando una serie di spari ne ammazzarono quattro-cinque, ed Hotohori interveniva ancora una volta, spargendo il suo profumo e bloccando il passaggio a due davanti a lei.
-VAI!-
Hakkay annuì, spingendone via un altro, mentre la spelonca gli arrivava sempre più vicina, doveva aprire il passaggio, altrimenti...
Cercò di non pensarci, mentre lanciava via un altro aggressore.
-RESISTI KIRA!-
-...Kanan...è...morta...-
 
You used to captivate me
By your resonating light
Now I'm bound by the life you left behind
Your face it haunts my once pleasant dreams
Your voice it chased away all the sanity in me

 
A quelle parole cinque lucciole bruciarono insieme, creando un’aura rossa intorno alla ragazza dagl’occhi grigi, che lanciò un’occhiata di disprezzo verso Kira, questa cercava di prendere lunghi e profondi respiri, mentre un’altra lucciola usciva dal suo corpo.
-La claustrofobia ti fa stragionare-
-E’ morta...-
La ragazza dai capelli grigi afferrò con la mano il volto di Kira, che però non avvertì nulla, solo una sensazione di freddo, mentre l’altra sibilava.
-Bugiarda-
-Si è uccisa...-
-Non è vero!-
-Me l’ha detto Hakkay-
-Hakkay? E chi sarebbe Hakkay?-
-...-
Lo sguardo eloquente di Kira mise in allarme l’altra ragazza, che sbatté il pugno a terra, urlando con rabbia, un altro terzetto di lucciole bruciavano via, mentre Kira si sentiva debolissima, mentre delle lacrime scivolavano dal suo volto, anche se in realtà quella disperata era l’immagine davanti a lei.
-NON E’ VERO NON E’ VERO! KANAN NON SI E’ UCCISA! LEI AMAVA GONO, LO AMAVA!
E GONO...GONO E’ GONO! NON SI CHIAMA HAKKAY!
SEI UNA BUGIARDA, UNA BUGIARDA!-
Kira continuò a piangere, mentre l’altra continuava ad urlare, mentre Hakkay si faceva sempre più vicino.
 
These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
And I've held your hand through all of these years
But you still have all of me

 
-KIRA! KIRAA!!-
Lui...la stava chiamando...e lei...doveva resistere...
-Non esiste...nessuna Kanan...e nessun Gono...-
L’altra figura si guardò le mani, iniziava a diventare trasparente, mentre le lucciole svaniva una ad una bruciando, e Kira cercava di mettersi in piedi, guardandola con aria convinta.
L’altra ragazza si voltò a guardare scioccata la spelonca, ora si potevano sentire dei passi, le urla erano sempre più fronti, c’era del movimento ,e questo faceva si che parte della terra scivolasse via, mentre Kira continuava a tenere d’occhio la figura quasi invisibile di fronte a se, che le lanciò un’occhiata di puro odio.
-Non credere che io mi arrenda! Io tornerò! Sappi che mi riprenderò quel corpo!! Perché è MIO!-
In quel momento un fascio di luce illuminò di colpo la spelonca, la ragazza dagl’occhi grigi svanì, mentre Kira restava al buio e da sola, avvertendo l’aria fresca farle riprendere forza, e rialzandosi a fatica, mentre vedeva varie gambe nasconderla alla luce dl giorno.
E quella voce che la chiamava.
-KIRA!-
Cercava lei...Hakkay la stava chiamando...
Hakkay...Hakkay...
 
I've tried so hard to tell myself that you're gone
But though you're still with me
I've been alone all along

 
-HAKKAYYY!!-
Kira urlò con tutte le sue forze, mentre un’ombra scendeva rapidamente verso di lei, la luce alla sua schiena rivelò il contorno e il colore nero dei capelli, mentre due braccia forti l’afferravano, sollevandola e stringendola verso un corpo caldo.
-Kira!-
La sua voce calda e gentile, le sue braccia...il suo profumo...
Kira on trattenne qualche lacrima di sollievo, mentre sentiva le sue mani aumentare la presa, e la sua voce tremare.
-Ha...Hakkay...-
 
When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
And I've held your hand through all of these years
But you still have all of me

 
Nel frattempo Ryo era riuscito in qualche modo a scaraventare a terra Goku, ed ora rivelava il suo serramanico, mentre l’eretico spalancava le iridi dorate, osservando per la seconda volta, il movimento convinto del demone a sollevare l’arma, intenzionato ad affondarlo nel petto.
Anzi, avrebbe prima affondato la lama della spalla, e lo avrebbe sentito urlare, e poi sul petto più volte, in un gesto di sfogo.
Si, avrebbe iniziato dalla spalla...
Che strano, di colpo il coltello si era fatto più pesante, e le braccia erano diventate così deboli; quegl’occhi, quegl’occhi la stavano ipnotizzando, mentre riviveva gl’istanti in cui aveva conosciuto Goku, aveva combattuto e pianto con lui...e poi lo aveva...lo aveva visto sorriderle crudelmente, muovendo quella mano per strapparle via in un semplice gesto la sua vita.
-Sei...sei un maledetto demone, sei uguale a tutti gli altri!
Sei crudele, freddo, spietato...non avresti indugiato dall’uccidermi quella sera.
Dillo, dillo che mi volevi morta.
DILLO!-
“Dillo, ed io potrò ucciderti, perché in fondo lo sapevo.
Io non posso stare con te, io non dovevo stare con te.
Perché io e te siamo nemici, perché io ho una missione, avevo una promessa da mantenere.
Ed invece...sei diventato forse l’unica ragione che mi tiene legata a questa terra...
Perché, Goku...io...”
 
voices tell me i should carry on
but i am swimming in an ocean all alone
baby, my baby
it's written on your face
you still wonder if we made a big mistake

 
Il ragazzo spalancò gli occhi scioccato, mentre una goccia d’acqua gli cadeva sulla guancia, sopra di lui Rika si stava rivelando, e piangeva sofferente, gli occhi celesti sembravano colmi di dolore, era come se l’avesse cercata per tutto quel tempo, ed ora l’aveva ritrovata di nuovo.
Rika era li, nascosta dietro il volto di Ryo, e in quel momento stava indugiando dell’ucciderlo.
-...Rika...-
La voce di Goku fu la manna per i dubbi di Rika, che affollarono ancora di più la sua mente, mentre Ryo digrignava i denti, rivelando i canini.
-Non chiamarmi in quel modo!!-
-Rika, torniamo insieme!!-
Goku fu più velocemente di quel coltello, che rimase di nuovo fermo a mezz’aria, mentre intorno ai due infuriava la battaglia, ignorati, con Rika che lasciava scivolare ancora le lacrime, spalancandogli occhi stupita, mentre Goku prendeva fiato, cercando di trovare le parole adatte, dentro di lui c’era un moto...di disperazione? O di speranza?
 
i've tried to go on like i never knew you
i'm awake but my world is half asleep
i pray for this heart to be unbroken
but without you all i'm going to be is
incomplete

 
-Ti prego Rika, non lasciarmi. Ritorna con me e gli altri, ed andiamo verso Ovest insieme-
insieme...lui voleva che tornasse insieme a lui.
Ma lei non poteva! Non doveva!
-Io ho promesso fedeltà al principe Kougaiji, e non lo tradirò!-
-Ti supplico Rika!-
-SMETTILA!-
Ryo stavolta mosse il coltello con decisione, mentre Goku chiudeva d’istinto gli occhi, anche se l’idea di vedere per l’ultima volta Rika in lacrime lo rendeva terribilmente triste, avrebbe voluto vedere il suo sorriso.
 
i don't mean to drag it on
but i can't seem to let you go
i don't wanna make you face this world alone
i wanna let you go (alone)

 
Si sentì un rumore forte che attirò l’attenzione del ragazzo alla sua sinistra, il coltello si era conficcato nel terreno a poca distanza dalla spalla di Goku, il ragazzo alzò stupito lo sguardo, in quel momento Rika teneva il capo basso, e tremava leggermente, mentre abbandonava quel coltello, solo in quel momento Goku si accorse del piccolo taglio sulla guancia, mentre la ragazza serrava i pugni.
-Non posso...NON POSSO STARE CON TE LO CAPISCI?!-
Rika gli urlò contro, con le lacrime agl’occhi, mentre Selene si voltava  guardare la scena, e sussultava leggermente, spalancando gli occhi, lasciando così che Gojio la colpisse senza troppa forza.
-Non distrarti, voglio che il tuo unico pensiero sia io ora-
-Spiacente, ma te l’ho gia detto, per ora il mio unico pensiero è Rika!-
Selene gli diede un calcio sul ventre, per poi fischiare a Himitsu, che annuì, tirando fuori dalla tasca delle palline colorate, lanciandole a terra e creando così un fumo bianco che accecò tutti, ormai erano rimasti pochi demoni superstiti, mentre Selene urlava quel nome.
-RYO!-
 
i've tried to go on like i never knew you
i'm awake but my world is half asleep
i pray for this heart to be unbroken
but without you all i'm going to be is
incomplete

 
Il demone, sentendosi cambiare, si asciugò velocemente e un po’ rude le lacrime, guardandolo ancora con odio.
-Sta tranquillo, la tua morte è solo rimandata-
Il demone si riprese il serramanico, per poi allontanarsi da lui, e camminare in direzione del fumo, mentre Goku si rialzava di scatto, osservandola e gridando ancora il suo nome.
-RIKA!-
La ragazza si fermò un attimo, muovendo leggermente la testa, per poi tornare ad immergersi di nuovo nel fumo bianco, mentre una piccola goccia di sangue scivolava giù dalla guancia di Goku.
 
incomplete...
 
Fine Capitolo 27
 
Finalmente il capitolo tanto atteso capitolo.
Tutti: ERA ORA!
Uffy ma io sto lavorando e Marty studiando per gli esami, che volete da noi?
Rika: Voglio che mi fate tornare da Goku, perché ci maltrattate così?
Meiko: e perché devo ANCORA sopportare i lamenti di questa qui anche se è andata via?
Marty e Raffy: Perché nonostante tutto vi vogliamo bene ^_^.
Meiko Rika: SADICHE!
Chiediamo come sempre scusa per il mortale ritardo però siamo davvero felici che, nonostante tutto, ci sono persone che ancora continuano a seguire la nostra storia chiedendo a gran voce di aggiornarla,GRAZIEEEEE!!!!
Promettiamo a breve di pubblicare il prossimo capitolo, intanto continuate a tenerci saldamente la mano in questo lunghissimo cammino verso ovest ^_^.
Baci dalle MeRProduction.
 
  
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