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Autore: EllY_cup    29/06/2014    1 recensioni
Età rinascimentale in Olanda.
Quella primavera tutto il regno splendeva, dalle praterie in fiore agli affari economici. Sophia d'Orange non era la classica principessa che ci si aspetta di conoscere e lo capirà bene Thomas, secondogenito del sovrano di Francia, costretto a fare visita alla corte per correggere la sua cattiva condotta.
I due si erano già conosciuti, ma un incidente li aveva fatti dividere. Si ricorderanno?
E i loro cuori? Sophie capirà di chi deve essere veramente innamorata?
Amori, chiacchiere e balli a corte vi attendono.
*Questa storia non è basata su fatti realmente accaduti*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Rinascimento, Periodo Tudor/Inghilterra
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Eccomi qui con un nuovo capitolo appena sfornato fiorellini cari.
Qui verranno fuori parecchi sentimenti repressi. Siate clementi con me per la lunghezza di questo capitolo, nel senso che è molto corto, ma credo sia parecchio intenso.
Ora vi lascio alla lettura e spero recensiate con i vostri pensieri, mi piace leggere i vostri commenti alla storia.
A presto, 
EllY_

PS: per chi fosse curioso, vi condivido il link della canzone che ho ascoltato maggiormente nella stesura di questo capitolo (https://www.youtube.com/watch?v=YYc9NPiVw7c)
SEI
 
Sophie si voltò di scatto sentendo dei passi  “Aäron sei tu?” chiese.
“Non volevo interrompere la tua dolce ninnananna” rispose l’amico entrando nel campo visivo della ragazza. Le guance di lei si colorarono leggermente a quel commento, ma non fu nulla in confronto al suo battito cardiaco che aumentò solo nel vederlo.
Non indossava alcuna divisa, solo una camicia pesante blu notte e un mantello marrone, che portava solo su una spalla. I suoi occhi di un verde intenso erano fissi in quelli nocciola di lei, più Sophie lo guardava e più notava quanta stanchezza l’amico stesse accumulando.
“Aäron, sembri distrutto, più di questo pomeriggio” affermò avvicinandosi a lui e accarezzandogli il viso pallido.
“Oh mia cara Sophie, ora che sono qui la stanchezza non mi angoscia” rispose con la massima sincerità. Ella teneva ancora la mano sulla guancia morbida di Aäron lui gliela prese e la baciò senza toglierle gli occhi di dosso.
“Di cosa avete discusso per tutto questo tempo?” chiese improvvisamente lei indietreggiando, per non prendere una strada da cui non sarebbe mai stata in grado di uscire: innamorarsi di Aäron.
Lui parve un po’ sorpreso dalla reazione della principessa, ma non lo diede a vedere molto anche se il tono della sua voce si fece più serio.
“Un nemico, ha distrutto le nostre navi che venivano dall’Inghilterra, non sappiamo ancora chi sia, si pensa a dei pirati, ma tuo padre crede che ci sia qualcosa di più grosso sotto..”
“I Borboni?”
“I Borboni” confermò Aäron guardando fuori da una finestrella il cielo stellato.
“Oh poveri noi, ancora, cosa faremo? ” pensò Sophie ad alta voce portandosi una mano al viso.
“No Sophie, tu non centri, ne sei fuori non ti metteremo in pericolo” disse deciso l’amico avvicinandosi alla principessa.
“Ma è anche il mio popolo, solo che i miei genitori non l’hanno ancora compreso appieno! Mi preoccupo Aäron, mi preoccupo per l’Olanda” dichiarò lei in tono deciso.
Aäron sorrise “ Che cuore grande che hai” disse piano.
“E allora fatemi partecipare alle riunioni, voglio dare una mano”
L’amico le prese le mani e se le porto al petto, questo li fece avvicinare più di quanto Sophie si aspettasse. “Sophie è già stato deciso cosa fare e non credo tu sia pronta di sapere..”
“E questo come lo sai?” lo interruppe lei sussurrandogli le parole tristemente.
“Lo so perché ti conosco, so che tu provi sentimenti che sopprimi per non deludere le persone che ti sono care” la ragazza distolse lo sguardo con gli occhi che le luccicavano per colpa delle lacrime che minacciavano di uscire.
“Va tutto bene, non devi vergognartene.. io so che ci tieni al giudizio dei tuoi genitori e..”
La ragazza lo interruppe di nuovo con la voce rotta.
“Tu non conosci ciò che mi tormenta”
“ E allora fammelo comprendere, così posso aiutarti” il ragazzo aveva uno sguardo pieno di compassione. Lei era nel pieno di una tempesta di sentimenti, si odiava per l’assenza di fermezza, si odiava per essersi fatta sfuggire una lacrima che le stava rigando il volto, si odiava perché era debole.
“Non posso, ti rovinerebbe”ammise poi guardandolo negli occhi.
All’inizio Aäron si sorprese di quelle parole, poi sorrise e sciolse una mano dalla presa con quella di Sophie per asciugarle una guancia.
“Oh Sophie mi sono rovinato da solo molto tempo fa” sussurrò tristemente.
La ragazza rimase immobile al tocco dell’amico, delicato e dolce. Non sapeva cosa fare, la tempesta continuava dentro di lei, ma ora non si odiava più, no..ora in gioco cerano i sentimenti che provava per Aäron e che non riusciva a decifrare.
“Così è peggio, per te voglio il meglio, ma tu ti ostini, sei così testardo!” annunciò lei sciogliendosi dalla presa di lui, allontanandosi e dandogli le spalle. “Non puoi farti questo, ma soprattutto non puoi farlo a me” sussurrò ormai sull’orlo del pianto.
“Perché ora sei triste?” chiese lui serio.
Ella si girò di scatto “ Perché ho paura Aäron, ho paura di intraprendere un cammino di non ritorno, ma..” si bloccò insicura se dirlo “..ma lo vorrei tanto, perché provo dei sentimenti per te che non sono in grado di comprendere”.
Aäron era immobile di fronte a lei la guardava, la studiava, per capire se dicesse il vero. Poi la sua espressione diventò decisa e seria.
“Spero mi perdonerai per quel che sto per fare” disse prima di fare due grandi falcate per raggiungerla e per prenderle il viso fra le mani. Non le diede il tempo di muoversi, di ribattere o di prendere fiato, la baciò, appoggiò le sue labbra morbide e rosee su quelle di Sophie.
La ragazza chiuse gli occhi e le lacrime scesero, era tutto sbagliato, ma non ci poteva fare niente, senza rendersene conto aveva intrapreso quel cammino che temeva tanto.
Aäron con quel bacio delicato e pieno di amore la rassicurò, le dimostrò come per tutto questo tempo lui avesse tenuto a lei. E in lei la tempesta si placò, si fece cullare da quei sentimenti, si lasciò amare da Aäron.
“Spero di non essere stato troppo impulsivo, ma non riuscivo a vederti così e poi questo pensiero mi tormentava da anni” disse sorridente senza essersi allontanato dal volto della ragazza. “Ma credo..” cominciò a dire lei, ma le labbra di Aäron la zittirono e lei non poté che perdersi in quei tenui movimenti di labbra.
“Non ti permetterò di avere dubbi, ti ho dato certezze e te ne darò anche in futuro, perché non posso continuare a vivere senza di te Sophie, mi hai insegnato ad amare qualcuno più di me stesso, mi hai insegnato ad avere un cuore grande quasi quanto il tuo e ora ho intenzione di ripagarti. Ti sto dando il mio cuore Sophie, il mio amore” concluse lui.
Le sue parole colpirono nel segno, Sophie voleva prendere quell’amore che le veniva offerto e cullarlo, proteggerlo contro ogni ostacolo. Ma il fato aveva in serbo una realtà diversa per loro, e lei lo sapeva, lo sapeva dalla sua nascita.
“Io vorrei darti il mio, ma sappiamo entrambi che questo non può accadere, sappiamo cosa mi aspetta, io sono destinata a vivere una vita senza amore Aäron, per quanto in questo momento ne sia piena” anche le parole di Sophie colpirono ne segno, il ragazzo rimase in silenzio, ma non provò minimamente a separarsi da lei.
“Ho la soluzione, speravo non di non comunicartelo in questo incontro, ma date le circostanze..” cominciò a dire Aäron “ Dopodomani dovrò partire per ordine del re, andrò in Spagna dai Borboni a..”
“..no..” sussurrò Sophie “..non ti lascerò morire..”
“..a dichiarare guerra” finì di dire lui prendendo le mani di Sophie e stringendole forte “ Se vinciamo, avrò dei titoli, titoli molto importanti, diventerò più ricco della regina Elisabetta I, insomma Sophie il nostro amore potrà avere una speranza” dichiarò allegro lui.
“ Ma se non vinciamo? Se tu..se tu perdi la vita io cosa farò?”
“Combatterò per te, non è abbastanza?”
“No, questo non mi assicura che tu tornerai, che tornerai da me”
“Ti prego di avere fiducia nelle mie capacità, solo questo ti chiedo”
Sophie sospirò, erano successe così tante cose quel giorno che solo ora cominciò a rendersene conto. E ora voleva solo andare nelle sue stanze e stare da sola.
“Così sia allora, non posso andare contro il volere del re, ma sia chiaro che se non ti rivedrò mai più, ti odierò fino alla fine dei tempi”
Aäron scoppiò a ridere, gli poteva bastare per ora. Le baciò la fronte e lei si abbandonò nell’abbraccio che le diede dopo, appoggiò il suo viso nel petto muscoloso e caldo del ragazzo e chiuse gli occhi. Rimasero così per quelle che parvero ore, in silenzio ascoltando i rumori della notte.
“Mi accompagni nelle mie stanze?” chiese improvvisamente lei, lui le sorrise e silenziosamente uscirono dalla stalla.
Quando ella si sdraiò a letto, dopo che Aäron le aveva lasciato un bacio sulle labbra per darle la buonanotte, ripensò a tutto quello che era accaduto.
Non aveva più la sua libertà.
Thomas insisteva nel passare del tempo con lei.
Ci sarebbe stata una guerra imminente.
Era passata da vedere Aäron come uno dei suoi più cari amici, ad esserne innamorata.
Come principessa ribelle era sicura che non sarebbe stata in grado di soddisfare i doveri dei sovrani.
Tutto questo la stava logorando, non riusciva più a sopprimere. Immerse il viso nel cuscino e cominciò a piangere silenziosamente, per quanto tutto fosse così complicato lei doveva apparire forte. Ma in quel momento da sola, poteva lasciarsi andare e sfogare tutto, buttarlo fuori in un pianto che durò finché non si addormentò.

 
  
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