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Autore: warriorprincess10    30/06/2014    2 recensioni
Quando l'estate scorsa l'ansia di vedere Damon ed Elena finalmente insieme mi stava divorando, ho cominciato a scrivere poche parole per caso.
Sono capitoli sparsi, momenti disordinati dell'estate che Damon ed Elena hanno trascorso insieme.
Non hanno una successione temporale vera e propria.
Alcuni sono ambientati al Whitmore altri a casa Salvatore, uno anche on the road.
Non ho pensato di scriverne altri dopo l'inizio della quinta serie ma lascio aperta la possibilità di continuare, perché mi piacerebbe aggiungere altri flashback del momento più felice delle loro vite.
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pensionato Salvatore Interno notte

Quella piacevole sensazione di sentire le labbra di Elena che gli scivolavano dal collo in giù per tutto il corpo. 
E il solletico dei suoi capelli ovunque. 
Essere un vampiro e soffrire il solletico. 
Il buffone della sorte. 

Ed era piacevole essere svegliato così, nel cuore della notte. 
Solo il tempo di svegliarsi un occhio in più e Damon spinge Elena giù dal letto.
E con un certo fastidio.

D - Katherine.

E - Scusa?

D - Smettila.
Ora stai esagerando. 
Pensi davvero che ci sarei cascato dopo che ci hai già provato due volte questa settimana?

Ma quando lo sguardo di lei si riempie di sangue, Damon capisce che il suo è stato un errore peggiore di quello che immaginava.

D - Elena?

Un silenzio piuttosto preoccupante passa tra i due.

E - Sono calma.
Sono calma.
Sto solo respirando. 

D - Tecnicamente non respiri più.

Lo sguardo di Elena diventa ancora più irritato.

E - Non scherzare Damon, sto cercando di respirare. 

D - Ok ma forse è meglio che ti spieghi.

E - Non c'è bisogno. 
Mi sono calmata.
Mi sono calmata.
Ecco.
Ok.
Sono calma.

La uccido.

Neanche il tempo di finire la frase che Elena è già per le scale. 
Damon fa una fatica inumana ad afferrarla e ritrascinarla in camera.

Calmare Elena non sarà facile. 

Anche la gelosia è un sentimento che si amplifica con la trasformazione

D - Parliamone

E -Damon!

La cosa bella di Elena è che riesce a mettere nella parola Damon molti sentimenti.
Di solito molti, insieme.
A volte, tutti.

Di solito è un rimprovero ammonimento mischiato a minaccia che però nasconde un 'mi fido di te non me ne far pentire'

In questo caso particolare sta per 'o lei va fuori da questa casa o la uccido tanto ha vissuto abbastanza e non mancherà a nessuno'

D - Elena. 

Anche Damon ha un modo molto personale di pronunciare il nome di Elena.

E dentro di solito ci sono amore, resa e quella attitudine di Damon a lasciarsi convincere a fare qualsiasi cosa. 
In questo 'Elena' invece c'è solo una buona dose di quella dolcezza che non conosce nessuno.
Che tira fuori sono nelle occasioni speciali e nelle emergenze. 
Come il suo sorriso storto.

E - Non dirmi Elena, come se non fossi infuriata anche per l'altra cosa.

D - Quale altra cosa?

E - L'altra cosa.
Tu che mi scambi per Katherine.

D - Oh.
Quella cosa.

E - Si.
Proprio quella.

D - Stavo dormendo. 
Mi sono svegliato in quel modo e poi ho pensato che tu fossi al college.
E che quella doveva essere per forza la coinquilina.

E - Oh. Certo. Facile.

Il tono di Elena è tra l'irritato e il rinunciatario.

Ma prima che riesca a dare le spalle a Damon lui è già davanti a lei. 
E la fissa.
Le gira intorno.
Senza smettere di tenerle gli occhi negli occhi.
Poi con un tono caldo e calmo le dice

D - Dillo.

E - Cosa?

D - Quello che stai pensando.

E - Non sai cosa sto pensando.

D - Dillo.

E - Smettila.

D - Dillo.

E - Damon non fare l'idiota.

D - Ti ho detto, dillo.

E - E' una sciocchezza e tu lo sai.

D - Proprio perché è una sciocchezza, dilla.

E - Sei pazzo e sei masochista.

D - E' vero, ma tu dillo.

E - Perché vuoi discutere?

D - Hai cominciato tu.
E voglio che tu lo dica.

E - E io non voglio dirlo.

D - L'hai pensato.
Dirlo è più facile.

Dillo.

E - Sei un bambino.

D - Dillo Elena.

Anche in questo 'Elena' c'è molto più di un nome.
Come il suono di qualcosa che sta per rompersi.
Elena ha in mano un elastico teso e sa che se lo lascia andare farà male.
Ma se non lo fa Damon non lascerà andare lei.

E - Stefan ci distingue.

E lei non sa cosa aspettarsi.
O forse lo sa e ha paura.

E invece Damon la sta ancora fissando con quel suo sguardo tra l'assente e l'interessato.
E la fa.
Quella cosa indimenticabile.
Inclina la testa da un lato.
Con quella sua espressione inconfondibile.

La guarda come se non l'avesse mai vista.
E la guarda come se non l'avesse mai dimenticata.

E non dice nulla.

Appoggia un braccio contro il muro e avvicina il viso.
E le sorride.
Le fa scivolare il braccio intorno alla vita e la tira a sé.

Avvicina le labbra al suo orecchio e le dice

'Io non sono Stefan.
Dovresti saperlo.

E non vi distinguo. 
Ma se questo è quello che vuoi, posso ucciderla.
O posso lasciare che lo faccia tu.
Per me non fa differenza.

Posso non distinguervi nel dormiveglia.
Ma sono bravissimo quando c'è da scegliere chi lasciar morire o per chi morire.

E tu lo sai'

Damon la sfida.
Damon la sorprende.

Ancora.

E' abbastanza chiaro che la discussione è finita così. 

Elena ha solo il coraggio di protestare un 'Damon' fatto di resa, seguito da 'magari per oggi la lasciamo vivere' per essere sicura di non avere Kat sulla coscienza, prima di lasciarsi andare completamente e ricominciare a baciarlo dal collo in giù. 

'Come vuoi tu, Elena'

Ora l'unico problema di Damon sarà spiegare a Elena come fa un vampiro a soffrire il solletico.
   
 
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