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Autore: lamialadradilibri    30/06/2014    1 recensioni
E poi lo vidi. Mr. Lecter.
Il mio cuore perse un battito.
Perché c’era un angelo nella nostra classe?
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Una storia al di fuori dalle righe. Buona lettura!
Genere: Suspence, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo.



Entrai in classe con venti minuti di ritardo. Un altro sgarro simile, e Mrs Dalton mi avrebbe certamente fatta sospendere dalla scuola; ma cosa potevo farci se l’autobus arrivava sempre in ritardo di lunedì, quand’era alla prima ora?
Non appena entrai nella stanza, la donna si bloccò dallo spiegare. Si voltò, lentamente, lanciandomi uno sguardo d’odio. La sua espressione s’inasprì attimo dopo attimo, finché non arrivò ad essere terrificante. Osservai ansiosamente il muro oltre a lei, concentrata per rimanere impassibile e non andarmene di lì urlando. Non la potevo più sopportare: era una pazza isterica!
«Signorina Greene.» Cominciò, fingendosi poco irritata. Ma la sua espressione la tradì, ovviamente.
Ottimo. Mi restavano sì e no cinque minuti di vita. Poi, mi avrebbe ucciso a mani nude.
Ed in fondo aveva anche ragione, per questo  me la prendevo così tanto.
«Mrs Dalton!» esordii, alzando entrambe le braccia  a mo’ di resa. Lo zaino mi scivolò su una spalla sola e quasi persi l’equilibrio, arrossendo. Qualcuno – un ragazzo – ridacchiò, ma non persi tempo a fulminarlo con un’occhiataccia.
«Cosa vuole dirmi, eh? Che c’è una spiegazione logica per il suo ennesimo ritardo, magari? La prego, inizi.»
Divenni rossa come un pomodoro, o anche di più. Maledetta lei e la sua lingua biforcuta!
Mossi un passo all’interno della classe, lanciando un’occhiata alla lavagna. Prima che la interrompessi, Mrs Dalton stava spiegando qualche parte del corpo umano a me, purtroppo, sconosciuta. Il cervello.
«L’autobus è perennemente in ritardo il lunedì mattina, gliel’ho detto. Lo può confermare Mark, in 3B, che prende il bus con me...»
Lei annuì. Aveva un’espressione vittoriosa. «Ovviamente l’ho già interrogato a tal proposito, signorina Greene; Mark mi ha informato sulla sua soluzione a questo problema: il lunedì viene a scuola in bici, così è sempre puntale.» Fece una breve pausa, si gustò il mio volto sconvolto. Poi ricominciò, sorridente: «Non ha notato la sua mancanza sull’autobus, signorina?»
Beh, in realtà no, non l’avevo notato. Mark era il tipico ragazzo capace di mimetizzarsi ovunque, un po’ troppo magrolino e con un volto banale, così avevo semplicemente pensato che lui ci fosse sempre stato, ma io non l’avevo mai visto. Dannazione.
«Mrs Dalton... Sono così...»
«Dispiaciuta? Imbarazzata? Cosa è lei, signorina Greene? Perché io sono delusa. Da lei, dal suo scarso rispetto nei miei confronti!»
Scrollai le spalle, a mo’ di sconfitta, ed abbassai lo sguardo sul pavimento. Aveva completamente ragione, ovviamente; il problema c’era, sì, ma io non avevo mai provato a risolverlo. Ero un’idiota.
«Cosa devo fare con lei, me lo dica.»
Non mi sospenda! La voce mi morì in gola. Mi limitai ad osservare il laminato rovinato del pavimento della classe con un’aria afflitta.
In classe c’era il silenzio più totale.
«Grazie a dio, e lo dico per lei, ho trovato una soluzione migliore della sospensione. Ed è tutto merito di Mr. Lecter, lo sa? Lui, senza saperlo, l’ha salvata. Su, lo ringrazi e si sieda vicino a lui, mentre le spiego la sua pena.»
Mr Lecter? Non l’avevo mai sentito. Doveva essere un nuovo studente del liceo, ipotizzai, lanciando uno sguardo all’intera classe. C’erano diversi ragazzi distratti, probabilmente stavano chattando con il telefono nell’astuccio o stavano disegnando; alcuni ricambiarono il mio sguardo, con più o meno divertimento. La mia migliore amica, Molly, mi osservò dispiaciuta ma anche irritata: lei mi aveva sempre detto di trovare una soluzione al mio “Problema del Lunedì”, come lo definiva sempre con un'aria afflitta e preoccupata. Sapeva che sarebbe finita così, ovviamente.
E poi lo vidi. Mr. Lecter.
Il mio cuore perse un battito.
Perché c’era un angelo nella nostra classe?
  
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