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Autore: Robigna88    30/06/2014    1 recensioni
Harvey Specter è il mediatore più brillante di New York.
Lisa Sullivan è una donna comune con qualche segreto e molte difficoltà.
Cosa succede se Harvey incontra Lisa?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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New York New York

CAPITOLO 2



Lisa scosse il capo passandosi le mani tra i capelli. Tirò via l'elastico e li lasciò muoversi leggeri lungo le spalle stringendone qualche ciocca tra le dita. Chiuse gli occhi lasciando che i pensieri le scivolassero via dalla mente e ripercorse silenziosamente l'ultima ora trascorsa in quell'ospedale.

Fece un grosso respiro ignorando il mal di testa martellante. Ricapitolando, suo zio aveva avuto un principio di infarto, il suo capo aveva chiamato per urlarle che era licenziata e, ciliegina sulla torta, il medico l'aveva avvertita che i documenti di suo zio non risultavano in regola e che per questo l'ospedale si trovava costretto a chiamare l'ufficio immigrazione.

«Mi scusi,» disse avvicinandosi all'infermiera alla reception «ehm io avrei bisogno di fare una telefonata ma nella fretta di venire qui ho dimenticato la mia borsa con tutto dentro al lavoro.»

«Mi spiace,» le rispose l'infermiera sorridendo «ma il telefono dell'ospedale è solo per il personale. Ce n'è uno a gettoni proprio qui fuori però.»

Lisa annuì abbozzando un sorriso, mentre tutto quello che voleva fare era urlare.

Quando si era trasferita a New York, sei anni prima, era una ventiseienne speranzosa, piena di vita e desiderosa di vivere il grande sogno americano. Suo zio stava benissimo, Rufus era un cucciolo e tutto sembrava roseo.

Ma niente era andato secondo i piani e ora il mondo sembrava crollarle addosso mentre indossava il grembiule di un elegante bar dove non lavorava più e che di elegante aveva solo l'aspetto.

Scoppiò a piangere, inaspettatamente, senza che riuscisse a controllarsi e si passò la mano sul viso mentre riprendeva il suo posto sul divanetto della sala d'attesa. Velocemente i singhiozzi presero possesso del suo corpo. Tremava senza riuscire a fermarsi e il mal di testa sembrava peggiorare di minuto in minuto.

Era sola, si accorse. Completamente sola.



*****



Harvey scese dall'auto e richiuse la portiera dietro di sé. Corrucciò la fronte quando si ritrovò davanti Mike e Donna e scosse impercettibilmente il capo avviandosi verso l'entrata dell'ospedale.

«Che ci fate qui?» chiese «Anzi no, non voglio saperlo.»

Donna incrociò le braccia sul petto mentre lo seguiva a passo svelto. «Mi hai chiamata nel cuore della notte per chiedermi di trovare un tizio di nome Bruno. Ho parlato con tutti gli ospedali della città e finalmente, quando alla fine l'ho trovato, ero così stanca che la mia voce faticava ad uscire. Non mi avresti chiamata se non fosse qualcosa di importante e qualcosa di importante nel magico mondo di Harvey significa solo due cose: un cliente importante o una donna. E considerato che io conosco tutti i nostri clienti e la loro storia familiare e nessuno di loro è collegato ad un uomo di nome Bruno, direi che ci troviamo di fronte alla seconda opzione. Ed io voglio sapere se ne vale la pena.» disse tutto d'un fiato. «Voglio sapere se la donna per cui ho perso il mio sonno di bellezza ne vale la pena.»

Harvey scosse il capo abbozzando un sorriso, ma la sua espressione rimase preoccupata mentre stringeva tra le mani la borsa di Lisa. «E tu perchè sei qui?» chiese a Mike.

«Onestamente?» rispose lui assonnato «Non ne ho idea. Donna mi ha chiamato dicendo che era urgente.»

«Potrebbe esserlo!» precisò lei. «Reparto di cardiologia, terzo piano.» aggiunse mentre le porte dell'ascensore si chiudevano davanti ai loro occhi.

Quando si riaprirono sul terzo piano, Harvey avanzò lento e si guardò intorno. Eccola lì Lisa Sullivan. Piccola e fragile seduta su un divanetto mentre i singhiozzi la scuotevano. Piegò poco il capo sospirando piano e diede una rapida occhiata a Donna e Mike «Prendete qualcosa di caldo da bere per favore.»

Donna ridusse gli occhi ad una fessura, negli occhi del suo capo e amico c'era una luce diversa e non riusciva bene a capire cosa fosse. Fece cenno a Mike e si allontanò con lui mente Harvey avanzava verso Lisa.

Lei alzò gli occhi quando vide una figura affiancarla e li spalancò perplessa quando lo riconobbe. Si asciugò velocemente il viso e sospirò «Che ci fa lei qui?»

«Lei?» chiese Harvey sedendosi accanto a lei. «Credevo che fossimo andati oltre questa fase formale. Che fossimo amici oramai.»

Lisa abbozzò un sorriso triste «Dubito che tu voglia essere mio amico. Io sono una semplice cameriera, fra qualche settimana non ti ricorderai neppure il mio nome. Quindi risparmiamoci la fatica e teniamo le distanze sin da subito.»

«Tu credi di aver capito tutto di me non è vero? Va bene, sarà più divertente quando cambierai idea.»

La donna scosse il capo e allungò le mani per prendere la sua borsa «Grazie.» mormorò tirando fuori il suo cellulare «Ora scusami, ma devo fare una telefonata importante.» disse alzandosi.

Lui intrecciò le dita «Aspetta. Come sta tuo zio? C'è qualcosa che posso fare per aiutarti.»

«A meno che tu non faccia miracoli no.»

«Sta così male?»

Lei si schiarì la voce mentre cercava un numero «Starà bene. Ha avuto un principio di infarto, ma per fortuna si riprenderà. È tutto il resto che non va.» fece cadere la borsa per terra con fare nervoso e strinse i pugni «Dio!» esclamò. «Perchè non me ne va una giusta?»

Donna le passò affianco, seguita da Mike e le si fermò davanti. La osservò per alcuni minuti, le labbra rosate, la pelle di porcellana, gli occhi nocciola e brillanti. Sembrava furiosa e stanca ma era comunque bella. Guardò Harvey per un attimo e sospirò poggiando di nuovo lo sguardo su di lei «Eh si!» esclamò. «Ne valeva la pena.» mormorò porgendole un tè caldo «Io sono Donna, sono l'assistente di Harvey. È tè, bevilo, ti farà bene.»

Lisa corrugò la fronte e guardò la donna. Il suo sguardo si posò poi sull'altro uomo e infine su Harvey. «Non so che razza di gioco tu stia giocando o quale sia il tuo scopo finale o se tu sia fuori di testa o meno.» gli disse avvicinandosi. «Ma comincio davvero a stufarmi di averti intorno. E non provare a dire che lo fai perchè vuoi essere mio amico. Lo fai semplicemente perchè vuoi infilarti nelle mie mutandine, perchè probabilmente mai nessuna donna è stata capace di resisterti ed io sono un'eccezione che ti manda fuori di testa. Il grande avvocato, chi potrebbe dirgli di no?» disse alzando poco la voce. «Lascia che ti dica chiaramente come stanno le cose e lascia che lo faccia una volta per tutte; noi non siamo amici. E non lo saremo mai. Apparteniamo a due mondi completamente diversi e questo non cambierà. Quindi ti ringrazio di avermi portato le mie cose, ma» si fermò di colpo. Le gambe le tremarono, la stanza iniziò a girare sotto i suoi occhi e l'ultima cosa che vide prima che il buio la avvolgesse completamente, furono le braccia dell'uomo in giacca e cravatta che la afferravano.

   
 
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