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Autore: MaryMatrix    23/08/2008    4 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10

O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

 

Capitolo 10:
Welcome in New Providence!

Quella mattina, quando Antonella si svegliò, finalmente di ritorno da quell'incredibile avventura notturna non aveva più la ferita alla spalla. Mary no stava più dormendo si era già alzata. Antonella notò che anche nemmeno Stub era più nella stanza e questo la innervosì: gli aveva detto di stare a letto, dove era andato suo cugino?

Con quei pensieri in testa aprì la porta della camera e si trovò davanti Geremia. Lui le sorrise. - Stavo venendo a svegliarti Nelly. - le confessò.

- Che ore sono? -.

- Le 9. - rispose lui. - Ma non è per quello. E' perché stiamo attraccando a New Providence. Scendiamo dalla nave. - quindi si voltò per andare via, ma Antonella lo prese per un braccio. - Dov'è Stub? - domandò.

- Sul ponte. -.

Antonella sospirò. Ripensò alle parole di Mary quella notte e osservò meglio Geremia davanti a sé. - Vado a darmi un aspetto migliore. - concluse, richiudendogli la porta in faccia. Non era ancora arrivato il momento giusto, voleva che ci fosse l'atmosfera per dirglielo... per dirgli cosa? Nelly non era uno spirito romantico, non sapeva come ci si comportava in certe occasioni: la verità era che lei non aveva mai avuto un ragazzo. Gli unici ragazzi con cui parlava a parte Stub e Thomas erano i suoi compagni di missione, ma al massimo li vedeva come colleghi, raramente come amici.
Sfortunatamente né Mary né Anne avevano la sua taglia... decise che avrebbe comprato un vestito a New Providence. Quindi uscì.

Sveva stava parlando con Federico, come al solito, mentre Mary urlava ordini di qua e di là, per niente stravolta dall'esperienza di quella notte. Anna invece era al timone: Fenis l'aveva mollato a lei. Non se la cavava male, anzi sembrava sentirsi a suo agio.
La sensazione che Anna provava in quel momento era di libertà, come quando si trovava sul suo kite... avrebbe potuto anche scordarsi di essere su una nave pirata se non fosse stato per il fatto che un killer di nostra conoscenza doveva andare a ricordarglielo. Stub di trascinò a fatica fino al timone.

- Buongiorno timoniera. -.

- Che vuoi killer? - Anna non lo degnò di uno sguardo. Era scocciata perché ancora una volta le aveva rovinato tutto.

- Come siamo suscettibili stamattina. - commentò lui. - Cos'è che ti dà fastidio? -.

Anna si voltò a guardarlo, tenendo il broncio. - Tu. -.

Sorrise. - Tutto a posto allora. -.

Quelle parole stupirono Anna. - E questo che significa? -.

- Temevo che dopo ieri fosse cambiato qualcosa fra di noi. -.

- Non illuderti killer. - replicò Anna. - Il mio è stata solamente una reazione post-shock da arrembaggio. -.

Stub annuì. - Meglio così allora. - poi guardò la città di New Providence che si avvicinava. Sorrise. - Stanotte potrò riabbracciare mia madre! -.

Anna annuì.

- Poi torneremo nel futuro. -.

Anna sorrise. - E sai cosa significa questo? - domandò.

- Che farai kite? - provò ad indovinare.

- Esatto. - esultò Anna.

- Ma è inverno. -.

- E allora? - domandò lei, stupita. - Non sapevo che le passioni avessero una stagione. -.

- No, ma... -.

- Quindi non c'è problema. Farò kite! -.

Stub la guardò dubbioso per qualche istante. - Ok. - si arrese infine. Tanto non c'era nulla da fare con quella ragazza dai capelli rossi.

- Smettila di fissarmi. - sbottò lei ad un certo punto.

- Ti dà fastidio? -.

- Molto. -.

Stub sorrise. - Allora continuerò a farlo. -.

Anna gli lanciò un'occhiata talmente fulminante che Stub scoppiò a ridere. - E' troppo semplice farti arrabbiare. -.

- Chissà... forse anche questo aiuta a rendermi diversa dalle altre. -.

Stub sorrise. - Sicuramente. -.

Anna si sentì tremendamente imbarazzata... non pensava che Stub le rispondesse in quel modo. O forse lo voleva... non lo sapeva bene nemmeno lei. Quello che sapeva è che voleva cambiare argomento e tirò in ballo la prima persona che le venne in mente.

- Dov'è Sveva? - domandò.

La ragazza in questione era chinata insieme a Thomas, a Masky e ad Anne sui sacchi che Antonella e Mary avevano portato dal futuro. C'erano diverse armi, e Thomas doveva fare molta attenzione alle due che sembrava non sapessero utilizzarle.

- Dovrete imparare ad usarle entro stasera. - disse loro Tom. - E anche Patrick e Noah... e a proposito... dovrebbero essere qui in questo momento. -.

- Vado a chiamarli. - Anne si alzò velocemente per tornare poco dopo con Noah e Patrick. Quest'ultimo non sembrava affatto un pirata: aveva i lineamenti appuntiti e lo sguardo altezzoso di un nobile, dei baffi alla francese castani ed era mingherlino. Agile senza dubbio.

- Dovete imparare ad usare queste. - ripeté Thomas.

- Perché? - domandò Patrick con voce acuta. - Noi abbiamo le nostre armi. -.

- Amico, queste funzionano meglio. Sono troppo avanti. -.

Masky lo guardò scotendo la testa: non si sarebbe mai abituato troppo al modo di parlare di Tom.

- Cosa sono questi Tom? - domandò Sveva indicando due bracciali dorati: il più grande aveva incastonata una pietra rossa, un rubino; il più piccolo invece una pietra blu. Legato a quello grande c'era un biglietto.

Queste sono 2 delle mie preferite xD
Allison

Thomas lesse il biglietto e si lasciò andare in un sospiro... persino in Brasile le armi usate da Allison erano leggenda... completamente fuori dagli schemi. Il problema è che non aveva idea di come funzionassero quelle armi.

Sveva glieli prese di mano e li indossò: scoprì che il bracciale grande arrivava fin appena sotto la spalla del braccio destro, quello piccolo al gomito del braccio sinistro. Non accadde nulla.
Allora Sveva incuriosita provò a pigiare la pietra azzurra. Dalla pietra partì del titanio che prese la forma del braccio di Sveva ricoprendoglielo completamente.

- AAAH! - urlò lei. - Ho un braccio di titanio!!! -.

Stava urlando in cerca di aiuto per farselo togliere di dosso, voleva il suo in pelle, non in titanio. Tom la afferrò e premette anche la pietra rossa: così Sveva si ritrovò tutto il braccio destro dall'attaccatura alla spalla fino alla punta delle dita completamente di titanio.
Non poteva muoversi perché Tom la teneva stretta, quindi tentò di liberarsi e osservò meglio quella specie di arma.

- Immaginavo una cosa del genere. - disse Masky, che conosceva Allison di persona. - E se la conosco bene questa non è l'unica sorpresa che riservano i due bracciali. -.

- Provali Sveva. - la incoraggiò Anne, entusiasta per quelle armi moderne.

Sveva aveva capito che il trucco di quei bracciali stava nelle pietre, quindi provò a girare leggermente quella blu. Sentì che qualcosa si stava mettendo in funzione nello strato di titanio che ricopriva la sua pelle, ma non riusciva a capire che cosa fosse. Provò a fare altrettanto con quella rossa, ruotandola di un quarto. Accadde la stessa cosa. Fu Anne che le si avvicinò e le prese il braccio destro. Ritrasse la sua mano lanciando un "Ah" non molto forte. - E' bollente! -.

- E quello sinistro è gelido. - aggiunse Masky, toccandolo. - Potrebbe rivelarsi molto utile. -.

Aveva provò ancora a girare entrambe le pietre di un altro quarto: scattarono delle lame aguzze, a punta su ogni centimetro di superficie del titanio, e per poco Masky non si fece male. - Puoi uccidere con quest'affare. - commentò lui. - E' pericoloso. -.

Sveva stava cominciando a prenderci confidenza. Quindi girò ancora di un quarto le pietre. Gli spunzoni si ritirarono e al loro posto sul braccio destro del titanio si aprì, sollevandosi e andando all'indietro. Quindi venne fuori come uno spioncino per prendere la mira e infine una specie di razzo molto piccolo pronto per partire.

- Questo è meglio se non lo usi adesso. - commentò Tom.

Sveva quindi ruotò ancora quelle pietre di un quarto: avevano così fatto un giro completo, e il titanio era tornato normale. Quindi Sveva premette le due pietre: il titanio tornò tutto nei braccialetti, che Sveva si tolse. - Non male. - commentò.

- Usala. - le propose Bonn.

- Che cosa? - ripeté Sveva.

- Per domani dovrai avere un'arma. Questa sai come si usa e ti piace. -.

Sveva non aveva minimamente pensato che quel giorno avrebbe potuto trovarsi nella condizione di usare delle armi. La cosa la spaventava non poco. Bonn sembrò capire quello che la ragazza stava pensando. - Stai tranquilla Sveva. Ci sarò io con te. -.

A quelle parole lei sembrò rincuorarsi almeno un po'.

oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo

Dopo circa un'ora da quegli avvenimenti stavano già sbarcando nel grande porto di Nassau, capitale dell'isola di New Providence. Era popolato, e dai moli si stendevano vie di locande e bordelli, ma anche di quelli che all'epoca erano negozi.
I nostri eroi del futuro avevano appunto deciso di andare a comprare un po' di vestiti dell'epoca, giusto per non dare troppo nell'occhio.

- E' tutto molto attivo qui. - commentò Anna.

- New Providence è un'isola molto importante. - spiegò Bonn.

Mary si limitò ad annuire come conferma, mentre camminava per la lunga strada principale. Anna riuscì a vedere quello che le sembrò essere un forte. - E' lì che si trova la madre di Stub? - domandò.

- Sì. - fu ancora Bonn a rispondere. - E quello è anche il luogo da dove Woodes Rogers controlla la situazione. -.

Mary stava osservando il forte molto attentamente, poi rivolse un'occhiata a Bonn. - Prendi gli uomini che dovranno agire con te stanotte e andate a fare un giro di ricognizione. Dobbiamo conoscere perfettamente il territorio. -.

Anna non riusciva a capire fino in fondo la preoccupazione di Mary: le sembrava tutto tranquillo.
Era proprio per quello che Mary voleva che tutto fosse controllato minuziosamente: sapeva benissimo che Lavinia avrebbe detto a Rogers che i pirati di Calico Jack avevano intenzione di liberare la loro compagna. Temeva che potessero esserci trappole. E soprattutto temeva che Isabella fosse portata via dal carcere. Doveva informarsi, altrimenti l'imboscata di quella notte sarebbe stata completamente inutile.
Anna si sentiva stranamente osservata. Si voltò e vide Mary che la stava fissando. Le lanciò un'occhiata inquisitoria.

- Vieni con me. - le disse Mary.

Anna non sapeva dove Mary la stesse portando, ma la seguì senza dire una parola: voleva rendersi utile anche lei per quanto possibile. Con suo grande stupore vide che Mary si era avvicinata al forte. Poteva vedere le guardie che immobili scrutavano l'orizzonte in cerca di pericoli. Mary guardò Anna. - Vedi quella guardia laggiù? -.

Indicò una guardia che non aveva l'aspetto particolarmente sveglio. - Quella con lo sguardo da ebete? - domandò Anna.

- Quella. - confermò Mary. - Ti aspetto in quella via. - indicò una via alla destra di Anna. - Portala lì. -.

- E come? - domandò ingenuamente Anna.

- Prova ad usare la tua immaginazione. - Mary la spinse fuori dal loro nascondiglio.

Il problema di Anna è che lei non aveva immaginazione... Sveva era decisamente più portata per l'immaginazione. Senza nessuna fantasia andò dalla guardia e le chiese di fare quello che la guardia era preposta a fare: aiutarla. si scombinò un po' i capelli. - Aiuto. - le chiese.
La guardia la guardò. - Signorina... che cosa le è successo? -.

- Sono stata aggredita. - spiegò Anna.

Come aveva previsto la guardia domandò dove era avvenuto il fatto. Quindi Anna gli indicò la stradina. La guardia corse per quella strada e Anna lo seguì. Quando arrivarono nella stradina, Mary, nascosta dietro un angolo fermò la corsa del soldato con la spada. Gliela puntò alla gola sempre restando nascosta nell'ombra, coperta dal muro: era infatti di vitale importanza per lei che l'uomo non la vedesse, affinché non capisse chi aveva davanti.
Fortunatamente l'uomo chiese solamente se era stata lei ad aggredire quella ragazza dai capelli rossi.
Mary decise di reggere il gioco ad Anna. - Esatto. - confermò. - E aggredirò anche te. - stava parlando imitando una voce maschile... anche Anna l'avrebbe scambiata per un uomo se non avesse saputo che si trattava di lei.
Vide che la guardia sussultò. - Fatti avanti. - la sfidò con voce tremante.

- Dimmi se la prigioniera Isabella è ancora nel forte. - ordinò la pirata.

L'uomo balbettò un "no" poco convinto; Mary lo ferì leggermente sulla gola, e il suo sangue cominciò a calare.

- Non vale la pena di morire in questo modo. - disse Mary. - Dimmi la verità e non ti accadrà nulla. -.

L'uomo ripeté la sua prima risposta. Mary lasciò la spada in quel modo. - Molto bene. Adesso vattene! -.

Lui non se lo fece ripetere due volte e corse via, tornando al forte. Mary uscì dal nascondiglio. Anna la guardò con fare di rimprovero. - E' ovvio che non ha detto la verità. -.

- Come è ovvio che adesso andrà ad avvertire Rogers che qualcuno cerca Isabella. E lui darà ordine di scortarla da qualche altra parte. -.

- Ma non sappiamo dove. -.

Mary tirò fuori delle funi dalla sua borsa e indicò la finestra dell'ufficio di Rogers. - Non ancora. -.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Ciao a tutti!!!

Eccomi qui, tornata ieri da Berlino... ne approfitto per consigliarvi vivamente di andarci, è una città meravigliosa!!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto... lo so che avevo detto che questo capitolo l'avrei postato domani, ma domani sarò a trovare i miei amati cuginetti americani che sono venuti qui in Italia. Quindi ho aggiornato oggi... meglio prima che dopo, no?

Ah, vi faccio notare che la descrizione di Nassau in questo capitolo è puramente inventata, dal momento che non sono riuscita a trovare come diavolo fosse nel 1700.

Avevo promesso inoltre anche i ringraziamenti... e quindi... voilà:

  • myki: ma sai che l'aggettivo "giulioso" mi piace davvero un sacco???? XD Beh, via i rossetti laser sono abbastanza comuni come idea, no? Magari mi avessero dato armi tecnologiche, così magari a quest'ora sarei un grande agente segreto... o forse lo sono... se tu lo sapessi che segreto sarebbe?
    Quanto ad Allison... è la mia caricatura xD... No, in fondo il proprietario lo sapeva che sarebbe potuto accadere quando ha ceduto la discoteca come deposito... Bacione!!
    PS: per le coppie leggi il ringraziamento a Lallix ;)

  • BabyzQueeny: sono contenta che apprezzi le armi di Allison... come vedi lei è un po' particolare per questo tipo di cose... non può essere normale come tutti gli altri xD Bacione!!

  • Lallix: sono contenta che la mia caricatura sia la tua eroina xD In effetti ho provato ad immaginare come avrei agito io in delle situazioni del genere e ho pensato che essere come Antonella sarebbe stato troppo banale. Come usare armi banali... e allora ho creato il personaggio di Allison... che non è detto che non tornerà ;). E adesso spoiler: per Anna e Stub devi portare ancora un po' di pazienza (è la vita u.u).. per Geremia e Nelly invece ormai siamo alle porte... basta così però, ho già detto anche troppo. Bacione!!

  • DamaArwen88: ehm... se te lo avevo garantito avevo sbagliato ^^'. Allora per sapere della spia devi aspettare un poco, invece per la liberazione ormai ci siamo. Quando torni probabilmente l'avrò già postata. Spero che i braccialetti ti siano piaciuti, ma credo di sì xD. Allora aspetto un tuo parere!!! Bacione!!

Un abbraccio a tutti,

sempre vostra,

@matrix@

 

  
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