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Autore: Henya    01/07/2014    4 recensioni
Salve a tutti :) questo è il proseguimento della mia prima fanfiction "Never Lose Hope".
Anya , dopo essere partita con Rai per la Cina, ritorna a Tokyo dopo avere ricevuto alcune notizie dalla sua amica Hilary. Da qui ha inizio una lunga e ingarbugliata serie di eventi che, per chi già mi conosce, non saranno certo rose e fiori ^_^""
Spero possa piacervi :) Buona Lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho appena finito di fare una doccia e, indossato un asciugamano intorno alla vita, mi accingo ad uscire dal bagno ma aperta la porta, mi ritrovo Eva seduta sul letto a osservarmi in una maniera alquanto strana.
Rimango due secondi fermo a fissarla" Non ti ho sentita arrivare" per poi avvicinarmi ad una sedia dove ho appoggiato i miei vestiti.
" Ciao, Hiwatari!" saluta acida.
Sbaglio o mi ha chiamato per cognome?
Guai in vista, Kai.
Pur conoscendo questo tono e questo suo modo di salutare, comincio a vestirmi non tenendo conto della sua presenza.
" Sai...".
E lei, conoscendo me e la mia strafottenza, si alza per avvicinarsi e fare il solito giro di parole allo scopo farmi sputare il rospo.
" E' successa una cosa strana, poco fa, al piano di sotto..."
" Mmh, dici davvero?" fingo interesse, osservando i miei pantaloni prima di indossarli.
" Ho trovato un oggetto moolto curioso..."
" Non mi dire..." . Questa volta infilo la maglietta.
Sto incominciando ad innervosirmi.
" Già..."
Perchè mi accorgo di averla messa al contrario.
" Mi spieghi cos' è questo??" .
La ritolgo per indossarla nella posizione giusta.
" Kai, mi stai ascoltando??"
Mi volto verso di lei per farle capire che non m' importa quello che ha da dirmi, ma vengo bloccato dall'oggetto che mi para davanti.
" Allora?" . Lo tiene nella sua mano destra, attendendo una mia spiegazione.
" E' solo un te-lefono..." le spiego cercando di mostrare indifferenza e passandole davanti per raggiungere il mio armadio.
Mi sa che indosserò una camicia.
" Un telefono.... giocattolo! Kai, mi spieghi che ci fa un telefono-giocattolo in casa nostra?".
Perchè non c'è mai quella che mi serve?
" Kai!!" urla furente il mio nome e aziona quel telefono attivando l'orribile musichetta che per tutto il pomeriggio mi ha fracassato i timpani, e non solo.
" Non lo so, va bene? e fai smettere quel coso, ne ho abbastanza!" le spiego spazientito.
" Ah, ne hai abbastanza?? Ci hai giocato per tutto il pomeriggio?? o meglio qualcun'altro ci ha giocato!? Anzi, adesso ti dirò il mio ragionamento!"
Roteo gli occhi e rimango in piedi a fissarla mentre fa avanti e indietro per la stanza illustrandomi la sua geniale intuizione.
" I giocattoli li usano i bambini, giusto?!"
Giusto.
"tuttavia in questa casa non esistono bambini..."
Per fortuna.
" Ma... tu hai una figlia..."
Guarda che coincidenza...
"che guarda caso , è ricomparsa da un pò di tempo..."
Convivo con un detective e non lo sapevo.
" C'è qualche relazione tra questo coso e quella bambina, Kai?"
Beccato!
Non era questo il modo in cui volevo che lo venisse a sapere, ma questa biondina ha un fiuto che fa invidia ai cani.
" E se ci fosse?"
" Non posso crederci!! Tu hai, tu-tu... Kai tu mi avevi detto che non ti sarebbe importato niente!" mi ricorda puntantomi un dito minaccioso.
" Ho cambiato idea, e allora?"
" E allora?? Che cosa ti ha fatto cambiare idea? O meglio, CHI??".
" Nessuno!" rispondo fingendo un tono calmo mentre lei sembra che debba esplodere da un momento all'altro.
" E scommetto che questo nessuno inizia con esse e finisce con arizawa! EH?"
Inizio a massaggiarmi le tempie, come a voler mantenere il mio autocontrollo.
" No..."
" Da pazzi! Tu l'hai portata qui insieme a quella bambina e no-..."
" Ehi frena, frena!" la interrompo bruscamente. " io ho portato qui solo la bambina, che sia chiaro!".
Sapevo che avrebbe frainteso tutto.
" Aaah solo la bambina... certo, che stupida..." inizia ironicamente a darsi della sciocca mentre io chiudo gli occhi sperando che al riaprirli scompaia da questa stanza.
" E quindi vorresti dirmi che Anya, quella Anya, ti avrebbe lasciato la bambina... ti avrebbe dato tutta questa fiducia, così... dopo tre anni, dopo quello che è successo??!"
Fulminatela. Anzi no, fulminate me.
" La vuoi smettere?! non è una questione che ti riguarda..."
" Non mi riguarda? Kai, non puoi escludermi sempre da tutto, non questa volta! Tu hai deciso di conoscere tua figlia e non mi hai detto nulla! Ti sei incontrato con Anya e non mi hai detto nulla! Cosa c'è da scoprire ancora?"
" Te lo avrei detto..."
" Quando?? Quando l'avresti messa di nuovo incinta?"
" Adesso stai esagerando!" tento di calmarla cercando di mantenere il mio autocontrollo.
" Tu l'hai portata qui! Non nascondermelo! Per questo quel giorno la stanza era sotto sopra, il letto in disordine! Che schifo, Kai, che schifo!".
" Vuoi smetterla!!".
La prendo per le mani, che stavano per colpirmi e tento di bloccarla e farla calmare.
" A me non frega un cazzo di Anya, è chiaro!? Sto solo cercando di conoscere quella bambina!"
" Perchè prima no e adesso sì??"
" Perchè non voglio che quel cinese gli faccia da padre!" le spiego una volta per tutte.
Si calma all'improvviso, respirando quasi affannosamente a causa della rabbia appena esplosa.
" Non è Anya che m'interessa, l'ho convinta io a farmela conoscere e dopo vari tentativi ci sono riuscito..."
" E perchè me l'hai tenuto nascosto?"
" Perchè non sapevo come dirtelo! Guarda cosa hai combinato in cinque secondi!"
" Beh, se me lo avessi detto tu..."
" Avresti reagito ugualmente così!" concludo io , osservandola negli occhi e alleggerendo la presa sui suoi polsi che adesso non oppongono più resistenza.
" Sei sempre il solito egoista!Complimenti allora, per avere deciso di diventare padre!!" esclama furente liberandosi dalla mia presa e sbattendo sul mio petto quel telefono che afferro prontamente per non farlo cadere a terra.
Fatto questo, va via a passi svelti lasciandomi qui da solo, con questo telefono in mano, che prendo ad osservare come imbambolato.
" Non ne fai mai una giusta, Kai..."









" Sei proprio un padre esemplare, Kai! In genere i padri portano i propri figli al parco, a prendere un gelato...ma tu, TU sei un padre alternativo!" conclude divertito, sotto il mio sguardo omicida. " Un'officina è un luogo molto istruttivo, sai piccola, ora ti mostro come si smonta questo motore!" la richiama verso di sè.
" Smettila! O le mostro come si smonta un essere umano in cinque secondi!".
" Hey, sei tu quello che sta invadendo il mio territorio! Non vorrai trasformarlo in un asilo, spero!"
" No, testa di ca...!" mi fermo all'improvviso, rendendomi conto di star usando un linguaggio poco appropriato in presenza della bambina che è seduta sulle mie ginocchia e mi osserva curiosa.
" Ca..." mi incita Boris, divertito dal fatto che non possa insultarlo come meglio mi viene.
Ma cavolo, è difficile rendere l'idea con parole normali.
" Ca...sco!"
" Casco? Testa di casco?! ahah questa è bella! Me la scrivo!"
E la sta scrivendo sul serio, sul taccuino che usa per appuntare i suoi impegni.
Meglio non aggiungere altro.
"Non posso portarla per ora a casa mia, Eva sa tutto, nè posso dire ad Anya che non posso, o penserà che cerco solo delle scuse!"
" Sei diviso tra due donne, amico mio! o meglio tre, considerando questo esserino!" aggiunge scompigliandole i capelli.
" Beh sono tre cose differenti..."
" Una è tua figlia, con l'altra ci convivi e con l'altra...." sospende il suo discorso perdendosi in chissà quali fantasie.
" Con l'altra che?".
" Avanti Kai, non mi dire che non vorresti farci un altro pensierino! Ti conosco, stai usando la bambina per avvicinarti cautamente alla preda, poi aspetterai il momento giusto per...awwh sbranartela!" conclude imitando persino il verso di un lupo.
" Perchè siete tutti convinti di questa cosa?" chiedo leggermente infastidito.
" Perchè ti conosciamo!" dice mettendomi una mano sulla spalla, in segno di rassegnazione.
" Quante volte devo dirvi che non sono queste le mie intenzioni?!"
" Anche se ce lo ripetessi miliardi e miliardi di volte, noi non ci crederemmo!" continua ironico.
" Adesso mi hai stancato! Ce ne andiamo! Ma prima, tienimi la bambina e consegnami il tuo taccuino un momento..."
Sotto il suo sguardo contorto, ci scambiamo le due cose.
Inizio a scrivere qualcosa su un foglietto, lo strappo e lo appiccico sul suo petto. Riprendo mia figlia e ci avviamo all'uscita, lasciandolo imbambolato a osservare quel foglio.
" Ci vediamo, testa di casco!" lo saluto amichevolmente.
" Ciao, Bosir!" saluta con una manina anche Hope.

Arrivati in auto sentiamo un boato proveniente dal garage.
" Hey, testa di casco, torna qui e abbi il coraggio di dirmi quello che hai scritto in faccia!!"
Il solito stronzo!
" Comunque, piccolina, cosa vuoi fare?"
" Voglio la mamma!"
E che mamma sia!









*********************************









Come succede oramai da qualche settimana a questa parte, io e Kai ci ritroviamo al solito posto per scambiarci la bambina, se così si può dire.
" Beh allora ti faccio sapere se domani posso!" mi dice per poi girarmi le spalle e salire in auto.
Dovrei dirglielo?
A dire la verità non so se sia il caso, ci sarà pure Rai e poi non credo che...
" Kai!"
Si volta immediatamente verso di me che mi pento subito di averlo richiamato.
" Sì.."
" Ehm... senti, in realtà non so se possa interessarti, credo proprio di no ma forse è giusto che te lo dica lo stesso, perchè..."
" Anya, arriva al dunque!" mi suggerisce scocciato, vedendomi persa tra un mare di parole.
Riprendo fiato...
" Questa stasera alle sette e mezza ci sarà una sorta di... recita all'asilo! Hanno invitato i genitori e  durerà al massimo un'oretta, ed ecco io pensavo che...".
Vengo intimorita dal suo sopraciglio sinistro che si sposta leggermente più in alto rispetto a quello destro " ... pensavo che potesse per lo meno interessarti..." e la sua espressione si fa alquanto contorta.
" Una... recita" inizia poco convinto.
Non mi aspettavo già molto entusiasmo.
" Sì, Hiwatari! Hai presente quelle messe in scena, organizzate dalle maestre dove ci sono bambini che cantano..." comincio ironicamente a spiegare come fosse qualcosa di nuovo per lui.
" Sì, so cosa sono!" afferma a denti stretti, intuento la presa in giro.
" Beh forse farebbe piacere a Hope che ci fossi, ma non sei obbligato! Lascio la decisione alla tua coscienza di neopadre!"
" Ti piace vedermi alla prova, Sarizawa?" domanda con un sorrisetto irritante.
A dire la verità mi piacerebbe che non venissi, ma la mia stupidità mi ha costretta a dirtelo.
" Non è una sfida, Kai! Io ti ho solo riferito questo solo perchè..." beh a dire la verità voglio seriamente metterlo alla prova e se fallisse, beh tanto meglio! "... perchè magari essendo più presente, Hope possa interagire meglio con te!".
" Beh, a dire la verità non so se avrò tempo, ci penserò" risponde con la sua aria da persona superiore e super impegnata.
Beh, tanto meglio.
" Se sei proprio così impegnato da non poter ritagliare uno spazio per tua figlia, beh ti capisco! Alla prossima Hiwatari!"
" A presto, Sarizawa!".
Figuriamoci se si presenterà ad una recita di bambini.
Non verrà. Ne sono sicura.










Giunge la sera.
Le maestre sono impegnate a preparare i bambini per andare in scena, mentre i genitori attendono in piedi, in corridoio, di essere invitati ad accomodarsi in aula.
Rai ed io, dopo avere scambiato qualche parola con altri genitori, ci ritroviamo adesso a discutere sul probabile arrivo del  genitore-terzo incomodo.
" Ti dico che non verrà!"
" E se venisse?"
" Me lo ha fatto capire esplicitamente!"
" E' difficile capire uno come lui!"
" Rai, non pensarci! E' la prima recita di Hope, mi sento così entusiasta all'idea di vederla parlare in pubblico che non immagini!".
" Sì anch'io! Chissà come se la caverà, sono curioso!"
" I genitori possono accomodarsi e prendere posto! La recita inizierà tra cinque minuti!" ci invita a gran voce una delle maestre.
Immediatamente tutti cominciamo ad entrare...
E' una sensazione così strana: siamo i genitori più giovani e sembra che tutti ci osservino dalla testa ai piedi.
" Che peccato, la recita sta per cominciare e lui non è arrivato!Dovremmo tenergli un posto?" commenta ironico Rai.
" Vuoi smetterla! Su, muoviti ed entra!" lo incito , dandogli una leggera spinta, che ci strappa una risata.
Non appena prendiamo posto, i nostri occhi puntano sul palco alla ricerca di Hope.
" Tu la vedi?" mi domanda Rai.
" Uh, eccola! E' la matita vestita di rosa!"
" Ahah Una matita? Che costumi buffi!"
" Sì, in pratica metteranno in scena una -Guerra dei colori- " gli spiego, pronunciando il titolo con una voce che imita quella agghiacciante di un trailer di un film dell'orrore.
" Mmh, Guerra dei colori... il titolo sembra avvincente! Speriamo ci sia un po' d'azione!"
Ci saluta con la manina.
D'un tratto si abbassano le luci e il chiacchericcio di sottofondo si abbassa sempre di più sino ad esaurirsi. S'illumina il palco e i bambini stanno fermi nella loro posizione.

"C’erano una volta,racchiuse dentro una vecchia scatola di legno,delle bellissime matite colorate. Da molto tempo non venivano usate,e per questo motivo erano diventate molto tristi. Se ne stavano tutte in silenzio,avevano persino perso la voglia di parlare o di giocare. Ma proprio quando ormai ognuna di loro si era rassegnata a rimanere chiusa dentro la scatola per sempre, un giorno un bambino impegnato a fare un disegno si accorse che aveva finito i suoi colori,per questo iniziò a cercarne altri nella sua casa..."



La recita inizia con la voce narrante della maestra, mentre i bambini iniziano a muoversi, come da copione, sul palco.


"Dopo un pò di ricerche trovò la vecchia scatola dei colori da tempo dimenticati.Le matite colorate si ripresero prontamente dal torpore in cui erano cadute e si agitarono alla vista del bambino cercando ognuna di attirare la sua attenzione."



"Che bei colori! C’è il rosso,il blu,l’azzurro,il marrone,il giallo,il verde,il rosa."

Esclama un bambino.

"Chissà quale sarà la sua prima battuta!" sento dire a Rai.


Dopodichè ognuna delle matite colorate cerca di farsi prendere dal bambino chiamandolo in vari modi.


Giallo – Prendi me!

Verde – Hei bambino!

Azzurro – No prendi me!

Marrone – Io ho un bel colore!

Rosa – Ti prego prendi me!

Blu – Io! Io! Prendimi bambino!

...


" Ahah! Hai sentito? Ha detto -Ti prego prendi me!-. Quanto è carina!!" esclamo entusiasta sotto lo sguardo divertito di Rai.








*************************************









" Kai, dove stai andando così di fretta?"
Stavo per uscire quando sento la presenza di Eva alle mie spalle.
" Sto uscendo".
" Questo l'avevo capito. Ma dove stai andando?" chiede ancora una volta con un sorriso poco simpatico.
" E' un interrogatorio?" dico infastidito.
" No! E' solo una curiosità, cosa c'è di male?"
" Sto andando... da Boris!"
" Ah, posso venirci?"
" No!".
Risposta secca.
" E perchè, sentiamo?" . Incrocia le braccia al petto.
" Non avevi un impegno stasera?" le ricordo in modo pungente.
" Beh posso rimandare..."
" Non disturbarti!"
" Stai andando da lei, non è vero??".
Finalmente è riuscita a dirlo!
Mi blocco sul ciglio della porta, facendo la solita espressione che si fa quando si è stati beccati. Prima di voltarmi verso di lei però, riporto il mio viso al suo stato naturale.
" No!"
" Non mentirmi..."
" Non lo sto facendo!"
" Invece sì!"
" Sei proprio una rompiscatole!"
" Sarei capace di seguirti, lo sai!"
" Se provi a fare una cosa del genere, ti sbatto fuori di casa!"
" Non ne saresti capace!".
" Scommettiamo?" rivolgo minaccioso.
Ci osserviamo quasi fulminandoci e il mio sguardo gli fa capire che non stavo scherzando affatto.
Si arrende e dopo avere arricciato, infastidita, il naso, mi da le spalle andandosene a grandi passi insultandomi con quella poca grazia che le è rimasta.

Soddisfatto di avere vinto, come sempre, mi accingo a raggiungere l'auto.
Se sto andando da lei? Sì.
A dire la verità la ritengo una perfetta scocciatura, ma il modo in cui Anya oggi mi ha detto quelle cose, mi ha fatto capire che era convinta che non mi sarei presentato, anzi, lo sperava ardentemente.
E così per non dargli questa soddisfazione andrò lì. Poco m'importa che quel cinese sia presente.
Se non sbaglio aveva detto che sarebbe iniziata alle sette e mezza; e guardando l'orologio sono le otto e un quarto: spero solo che non sia finita. Non vorrei fare un viaggio a vuoto.





Parcheggio l'auto e mi avvio verso la scuola.
Dopo essere entrato e chiesto indicazioni ad un bidello, mi ritrovo di fronte all'aula quando d'improvviso vengo preso da una strana sensazione.
Cavoli... ma perchè sono venuto?
Lì dentro sarà pieno di marmocchi e genitori.
Sento già delle strane musichette.
Un momento, anch'io sono qui in veste di genitore, con la differenza che mia figlia non lo sa e che ci sono già dentro due genitori per lei, che lei conosce...
Cazzo, Kai! Smettila di pensare ed entra.
Istintivamente apro la porta attirando l'attenzione di parecchie persone che si sono voltate dalla mia parte e mi osservano in maniera strana.
Cazzo avete da guardare!
Tra queste anche Anya che mi segue con lo sguardo finchè non raggiungo, silenziosamente, un posto libero tra le ultime file.
Si vede che è infastidita e adesso che guardo meglio, anche il cinese guarda verso di me, per poi subito rigirarsi.
Anya invece non sembra abbia intenzione di scrollare i suoi occhi da me.
Ricambio con un ghigno beffardo: pensavi davvero che non sei venuto, vero Sarizawa?
Ritorna ad osservare il palco, imitata da me che cerco di trovare Hope in mezzo a tutti quei marmocchi in costume.
Dopo qualche secondo riesco a trovarla nelle vesti di una buffa matita rosa.
Noto che anche lei mi guarda e mi sorride dolcemente.
" Ciao, Kai!" grida d'un tratto facendo voltare una gran parte delle persone verso la mia direzione.
Doveva per forza salutare così forte!?
Quasi imbarazzato dalla situazione , ricambio il saluto con un gesto della mano, che sembra paralizzata.
Dio, fa' che finisca presto...




***************************






" L'ha pure salutato a gran voce! Sembrano andare d'accordo!" commento infastidito a bassa voce mentre Anya sembra si stia spezzando le dita dal nervoso.
" Che nervi! Con quale faccia si è presentato, e per di più in ritardo di un'ora!"
" Si vede che non hai saputo decifrare la sua espressione da mummia di sempre!".
" Si vede che è proprio un cretino!".
Senza accorgercene la recita è già finita.
Non abbiamo neanche sentito l'ultima battuta della piccola e ci uniamo ugualmente all'applauso generale.
" Deve sempre arrivare alla fine e rovinare tutto!" aggiunge Anya, che mentre applaude,  mi sembra di vedere tra le sue mani la faccia di Hiwatari gonfia di schiaffi.
I bambini dopo l'inchino finale cominciano a scendere dal palco e Hope con un gran salto ci raggiunge correndo.
" Papà, papà!".
La prendo in braccio scoccandole un bacio sulla guancia.
" Hey, piccola matita rosa! Sei stata bravissima!"
" Sono stata brava??"
" Si, eri la più bella di tutte!"
" Mamma, sono stata brava?"
" Certo, tesoro!" le dice contenta per poi ritornare seria vedendo Kai avvicinarsi.
Inespressivo si avvicina a noi e posata la bambina a terra questa gli va incontro.
" Ciao, Kai!" lo saluta allegramente.
" Ciao..." si limita a dirle scompigliandole i capelli e forzando un sorriso.
Questa scena mi fa uno strano effetto, non mi sembra vera.
La bambina ritorna da noi, seguita da lui che saluta con fare distaccato i qui presenti.
" Ciao..." per poi fare finta di guardare altrove.
" Sei parecchio in ritardo!" gli fa notare Anya con tono pungente.
" Beh sono arrivato ugualmente!" ribatte lui.
" Dopo un'ora!"
" Devi sempre stare lì a precisare?"
" Mi pare ovvio!"
Io rimango lì senza aggiungere parola. Non mi va di sprecare fiato con questo stronzo, anche se sarei pronto ad intervenire non appena dica qualcosa di non appropriato.









*******************************










Ero convinta che non venisse: evidentemente mi sbagliavo.
Mi chiedo cosa l'abbia spinto a venire qui.
Non appena si è aperta la porta dell'aula è l'ho visto lì, avrei voluto avere un fucile tra le mani.
Rai sembra alquanto infastidito dalla sua presenza, come me d'altronde.
Se fin'ora non ha detto niente è perchè gli avevo cortesemente chiesto di non intervenire a meno che la situazione non degenerasse, per non farli interagire l'uno con l'altro, visto che si odiano a vicenda.

" Scusate..."

Veniamo interrotti dall'arrivo di una maestra.

" Scusate... tra un po' ci saranno le foto dei bambini e anche quelle con i genitori! Vi consiglio di cominciare a prepararvi!"

" Ok, arriviamo subito!" la rassicuro sorridente per poi girarmi dalla loro parte e rendermi conto che qui di genitori ce ne sono fin troppi.
Ci osserviamo tutti senza dire una parola.
Una foto con i genitori significa con una madre e un padre, ma qui di padri ce ne sono due!
Preoccupata e indecisa sul cosa dire o fare osservo Rai alla ricerca di un aiuto, finchè...
" Beh... Nel frattempo, allora io aspetto fuori" .
A rompere il silenzio è Kai che sembra abbia deciso di mettersi da parte di sua spontanea volontà.
Mi lancia un'ultima occhiata che io interpreto come un :" non preoccupatevi, non vi rovinerò la foto di famiglia" e si allontana, uscendo fuori e lasciandomi con l'espressione di chi non si aspettava questo atteggiamento.

" Mamma, andiamo a fare la foto!" dice la piccola tirandomi per una mano.
Osservo Rai...
" Beh... si è escluso lui" si limita a dire, forse anche felice della sua decisione.
Io invece non so cosa dire.











Fatta la foto tutti cominciano ad andare a casa e non appena usciamo dall'edificio i miei occhi puntano sulla figura di Kai, appoggiata ad un muretto che ci osserva da lontano.
Mi volto verso Rai...
" Senti, tu raggiungi l'auto, io vado un attimo da lui, ok?".
Non mi risponde immediatamente, perchè il suo pensiero e i suoi occhi sono fissi su Kai.
" Va bene, ma fai in fretta!".
Con la bambina in braccio lo raggiungo e lui, buttata la sigaretta, ci viene incontro.
" Allora, cosa hai ancora da ridire, Sarizawa?"
" Che la puntualità non è il tuo forte!"
" Ma sono arrivato comunque! Speravi che non venissi? Eccomi qui!"
" Beh, non dovevi disturbarti se volevi sorprendere me! A quanto pare tu prendi ogni cosa come una sfida, non t'importa un bel niente di tua figlia, ammettilo!"
" Se non m'importava non mi sarei scomodato!" ribatte duramente.
" La prossima volta allora non scomodarti!"
" Sei tu che mi hai detto di venire!"
" Non eri obbligato!"
La discussione diventa sempre più accesa e Hope, poverina, in braccio a me, ne è in mezzo.
" Perchè me lo chiedi se poi non vuoi che venga??!"
" Ma hai detto che non venivi!"
" Io avevo detto FORSE , e ho cambiato idea!"
" Ah certo, perchè il signorino cambia idea quando gli pare! Oggi ha una figlia, domani no, l'altro ancora FORSE!"
" Anya, adesso mi stai facendo incazzare seriamente!" si avvicina sempre di più al mio viso con tono minaccioso. " Qual è il tuo problema?? Solo perchè hai trovato il paparino perfetto per tua figlia credi che io debba farmi da parte?!"
" Sei tu che ti sei fatto da parte!!"
" Lo vedi?? Anche tu non sei da meno! Non ti importa che Hope mi conosca, perchè devi pensare a vendicarti per il fatto che ti abbia abbandonata! Ammettilo?!"
" Ma che d..."
" Quando ti ho chiesto di conoscere lei, non era sottinteso che dovessimo andare d'accordo! Perchè non mi frega un cazzo di te, hai capito?"
" Io non ho mai pensato questo! Sei tu che..."
" Pensate tutti la stessa cosa! Perchè Hiwatari non può voler conoscere sua figlia di sua spontanea volontà, giusto?? E' questo quello che pensi anche tu, no? Sai che ti dico! Tieniti tua figlia, tieniti il paparino perfetto, tieniti tutto, non ti va mai bene niente! Mi hai proprio stancato! Vaffanculo, Anya!"
Dopo avere sfogato la sua rabbia su di me e non avermi dato spazio per parlare se ne va via di furia lanciandomi uno sguardo orribile.
Sono sconvolta e quasi terrorizzata da questa sua reazione che non riesco neanche a muovermi e spostare gli occhi.
Perchè ha detto quelle cose...
Il cuore mi batte a mille all'ora e solo adesso mi accorgo che anche Hope sembra spaventata.
" Mamma, perchè ha detto le parolacce?" domanda con tono triste, appoggiando la sua testolina sulla mia spalla.
Dopo essermi accorta che è scomparso all'angolo, decido di tornare indietro.
Stringo forte a me la piccola affondando la testa tra i suoi capelli e lottando contro le mie lacrime che sembrano dover esplodere da un momento all'altro.
Non voglio che Rai se ne accorga, non voglio creare problemi.
Ma quando di mezzo c'è lui è inevitabile: sapevo che non sarebbe stata una buona idea.











" Hey, cos'hai?" mi domanda dolcemente accarezzandomi il viso con una mano.
Non rispondo.
Mi limito ad osservarlo, rimanendo immobile nella mia posizione, coricata di fianco sul letto.
Lui, che prima era seduto, adesso decide di sdraiarsi accanto a me ad attendere una mia risposta.
E' notte fonda e c'è un silenzio così rilassante, sarebbe un peccato rovinarlo cominciando a parlare e riempirlo delle mie solite preoccupazioni.
" Rai, tu ti sei mai sentito usato da me?".
Questa domanda sembra averlo sorpreso.
" No, mai..." risponde serenamente.
" Sai, se potessi tornare indietro... non ti farei una cosa simile!"
Beh, è brutto pensare una cosa simile: perchè questo vuol dire che oggi non ci sarebbe Hope.
Non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di lei, oramai.
" E' acqua passata Anya... non pensiamoci più, ti prego!"
Ha ragione.
Mi scocca un bacio e si mette supino dalla sua parte del letto, imitato da me.
Si spengono le luci.
Si vedeva che era arrabbiato.
Le cose che ha detto mi tormentano perchè sono in parte vere, forse.
Mi sto comportando in questo modo per vendicarmi?
No.
Perchè dovrei.
La mia è solo rabbia nei suoi confronti. Rabbia nel vedere come la sua vita sia andata avanti senza problemi.
Non che Hope sia stato per me un problema.
Beh, rimanere incinta a quell'età mi ha causato vari problemi, mi sembra una cosa naturale in casi come questi.
Ma non ho mai pensato, neanche una volta di mollare, nonostante le avversità.
Questa rabbia è difficile da spegnere, per questo mi comporto così.
Mi chiedo una cosa: se io non fossi mai ritornata qui, se lui non avesse mai visto la bambina, se avessimo continuato due vite parallele senza mai più reincontrarci...
Lui...
avrebbe fatto un passo avanti?
...




















Sono passati due giorni e di Kai non ho più avuto alcuna notizia.
In genere mi chiamava lui per dirmi quando avrebbe trascorso del tempo con Hope.
Devo ammettere che si stava impegnando e Hope non sembrava avere problemi.
Mi era sembrata pure felice nel vederlo presente alla recita.
Sono stata, forse, un pò troppo oppressiva, precisina?
Ebbene sì: perchè lui aveva in mano mia figlia.
Detto così, però, sembra che lui sia un perfetto sconosciuto, quando invece è suo padre, ma lei non lo sa.
Cavoli...
Sembra che la causa di tutto, adesso, sia diventata io!
Aspetta forse che sia io a contattarlo? Pretende delle scuse?
Tzè, puoi scordartelo, bello!
" Anya! Credo che quel bicchiere sia lucido abbastanza e se ci metterai ancora più forza finirai per romperlo!" mi fa notare, giustamente Dana, che stava lì ad osservarmi mentre ero persa tra i miei pensieri.
" Scusami... non..."
" Ci sono con la testa, si lo so! Sai che novità!" interviene acidamente. " Vuoi un consiglio? Lascia perdere tutti, gli uomini sono tutti uguali! Una mandria inferocita di predatori che pensano solo a saziare le loro voglie!".
La rabbia con cui ha espresso questo suo pensiero sembra averla avvolta tra le fiamme.
" Parli per esperienza?"
" Parlo così perchè è scientificamente provato!". Adesso è lei quella che sta torturando la bustina di zucchero che stringe tra le mani.
Non so niente della sua vita privata, ma quando si prende questo argomento sembra irritarsi parecchio.
Quando fa così, mi mette seriamente paura.
" Quanto sei drastica..."
" Io sarei drastica? Lasciamo perdere! Oh guarda, sta per arrivare un perfetto esemplare di "sus scrofa domesticus" meglio conosciuto come maiale o porco!".
 Il sus cosa-che? Ma che le prende.
Mi volto dall'altra parte e vedo Boris che si avvicina per sedersi al solito posto, ignaro di tutto.
Ah ecco perchè...
" Di cosa stavate parlando?" chiede curioso.
" Indovina un pò!" gli risponde acida per poi dargli le spalle e tornare in cucina.
" Stavate parlando di me vero?" mi domanda con un tono da gradasso.
" Già..." mi limito a rispondere cominciando a preparargli il suo caffè.
" E cosa diceva lei di me?".
Sempre più incuriosito, si avvicina per saperne di più al riguardo.
" Mi sembra che abbia detto scrofalus dominus, no aspetta... era suscralus dominicus o qualcosa del genere" cerco di ricordare.
Mi osserva perplesso.
" E che diamine significa??"
" Guarda... è meglio che non te lo dica! ".





















Ciau^O^
Aggiornamento riuscito U.u
Cosa è successo?

1- Sherlock Holmes ( Eva) attraverso una serie d'indizi (un telefono-giocattolo rosa tutto luci e sbrilluccicoso) riesce a svelare il mistero di Kai.

2- A quest'ultimo poco gliene frega XD

3- Anya "invita" Kai ad una recita, convinta che non si sarebbe presentato.

4- Inizia lo spettacolo : "La guerra dei colori" e Hope interpretata una dolce e simpatica matita rosa XD (non prendetemi per pazza, spero che vi sia piaciuta questa parte ahahah )

5- Kai mette una musuerola ad Eva e raggiunge prontamente (dopo un'ora) sua figlia.

6- Anya sembra molto felice di questo suo sacrificio tanto che alla fine decidono di fare tutti pace e abbracciarsi XD

Come dite??
No... eh?
E infatti Kai si rende conto di essere di troppo e decide di farsi da parte per la foto di famiglia ( *^* mi ha fatto pena però ç___ç)
All'uscita Anya e Kai fanno i conti, dicendosene di tutti i colori (appunto XD), e Hope là in mezzo as assistere alla disputa tra il padre e la madre. (poverina pure lei a cui non sono sfuggite le brutte parole di Kai *^*)
Poi si va a letto, i soliti dubbi esistenziali che si vengono prima di dormire ebla bla e alla fine ho chiuso col teatrino Dana e sus scrof- cioè voglio dire Boris XDahhaha
Mi diverto troppo con loro :°D

Allora, cosa ne pensate?? Da quale parte state? Vi è piaciuto? Trovate qualcosa che non va?
Fatemi sapere, non vergognatevi!
Ringrazio tutti tutti, come sempre e un bacio!

 vi regalo pure la foto di Kai appena uscito dalla doccia *@* awwwh




   
 
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