Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Daphne09    01/07/2014    2 recensioni
Katia Colombo, una diciannovenne alle prese con la Maturità, non sa che cosa fare del proprio futuro e, cercando di studiare con i suoi amici per quel grande incubo che possono definirsi gli Esami di Stato, vivrà tante piccole avventure che forse -prima o poi- l'aiuteranno ad auto-appellarsi matura.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dal diario di Marti.

Milano, 22 giugno 2014

Caro diario,

è da una vita che non ti scrivo, saranno settimane. Fra amici ed Esami la mia penna ha usato tanto inchiostro ed ho avuto occasione di sfogarmi.. Purtroppo non del tutto.

Alla festa d'istituto al Sunset Beach sono successe tantissime cose, ma in cuor mio mi sentivo sin dal principio che qualcosa sarebbe finalmente cambiato.

Innanzitutto -inizio dalla cosa che mi tocca di meno- il Carlo si è dichiarato con la Katia, rivelandole la storica cotta che aveva per lei. Noi del gruppo sapevamo dei suoi sentimenti ma la mia amica l'aveva preso talmente alla buona da sembrarle gay.

Come se non bastasse mi sono presa anch'io il mio due di picche. Tanto per cominciare ho bevuto, cosa che non accadeva da una vita e che temevo di fare, dato che quando uno è ubriaco perde la coscienza delle proprie azioni diventando spregiudicato e dannatamente sincero. Qual'era il mio segreto? La cotta che nutro per il Cozzi, che temo essersi trasformata in innamoramento.

Dunque, è iniziato tutto dopo qualche shortino, quando l'ho incontrato in mezzo alla pista da ballo che si divertiva con i suoi amici e, prendendolo per un braccio gli ho propriamente ordinato di ballare con me. Ecco, già questa può definirsi una figuraccia.

Dopo un po' ho sfoggiato le doti acquisite in seguito a qualche manciata di anni di danza, iniziando a muovermi in maniera sconcia vicino a lui, allargando le gambe e allungando “vagamente” le mani in punti mirati del suo corpo. Lui è parso consenziente, così ho continuato, fino a che non mi ci sono ritrovata appiccicata.

I nostri corpi si sfioravano in maniera talmente provocante che ho mandato a quel paese tutti i miei principi di sesso responsabile e quant'altro. Quella sera sentivo che non me ne importava un accidente del fatto che lui potesse provare amore nei miei confronti. Lo volevo, volevo il suo corpo così dannatamente bello; perché lui ai miei occhi non è sexy, è proprio una meraviglia.

Nonostante lui si comporti sempre da duro, muovendosi come il ragazzaccio rockettaro a cui non importa niente e di nessuno, so che nel profondo prova dei sentimenti.. Ma non per me, evidentemente.

Dunque, continuavo ad avvicinarmi a lui, attirandolo con gesti fugaci e provocanti, fino a che non mi sono ritrovata la sua lingua nella mia bocca. Il suo sapore di tabacco e Mojito mi ha mandato fuori di testa; anche se odio l'odore di fumo il suo sapore per me è altamente delizioso.
Ad un certo punto ha messo le sue mani sul mio sedere, afferrandolo con tanto di quel gusto che poteva essere paragonabile all'eccitazione che provavo in quel momento.

Beh, da come sto parlando ora potrò sembrare una di quelle ragazze facili e sconce, ma con lui ho provato sensazioni che nemmeno in due anni di relazione con il mio ex sentii.

Il cuore mi batteva a mille e anche in questo momento, al semplice e vago ricordo di ciò che è accaduto due settimane fa, sento qualcosa martellarmi con forza nel petto, ma al contempo percepisco una forte angoscia invadermi, dilagando in tutto il corpo.

Dopo del semplice petting, nel momento in cui abbiamo dovuto evacuare il locale per via dell'incendio, mi ha portata a casa sua in macchina; penso che i suoi fossero stati fuori casa a questo punto. Lì è successo il prevedibile inevitabile: mi ha adagiata con grazia sul suo letto, come se fossi una bambola di porcellana e io, divorata dalla famelica voglia di lui che ho tentato di reprimere per tre anni, ho iniziato a spogliarlo ed egli, senza parlare, non ha potuto evitare di fare lo stesso.

Quella sera non abbiamo avuto alcun dibattito, ci siamo solo desiderati e completati a vicenda, in un certo momento ho creduto di essere una cosa sola insieme a lui.
Nei suoi occhi continuavo a vedere una forte luce, simile a quella della felicità, ma ancor più intensa. Non era lo sguardo languido di un ubriaco, ma quella di un innamorato. Sì, pareva veramente pazzo di me.. Eppure in seguito non ha dimostrato lo stesso.

Alla Ka ho detto che non ci eravamo sentiti per evitare di frammentare definitivamente il nostro gruppo, bastano già le discordie che intercorrono fra lei e il Carlo. Sputare il rospo sulla mia conversazione successiva con il Cozzi sarebbe la batosta finale per dividere definitivamente il nostro gruppo.

Due giorni dopo la festa d'istituto, alla fine della Seconda Prova, ci siamo incontrati casualmente nel cortile della scuola; io mangiavo un panino e lui fumava una sigaretta, come il suo solito.

Gli ho chiesto come andava, aprendo impacciatamene qualche discorso sul più e il meno, ottenendo soltanto freddi monosillabi. Nel momento in cui gli ho chiesto che cosa avesse non mi ha risposto, e lì ho capito. Così, ho deciso di rivelargli i miei sentimenti, ma lui li ha brutalmente calpestati dicendomi che fra noi due non c'è stato nulla, solo una botta e via.

Ho cercato di raccogliere miseramente i cocci della nostra amicizia cercando di deviare il discorso inventando che nemmeno a me interessava l'accaduto dell'altra sera, in quanto frutto di una sbornia. Solo ora ammetto che rimangiarmi tutto in quel punto è stato veramente ridicolo.

«Non mi mentire. -Mi ha subito ammonita- Si vede lontano un miglio che hai una cotta per me, ed è meglio che te la faccia passare prima che sia troppo tardi.»

Quelle parole sono state letteralmente una pugnalata al cuore, non potevo sentirmi più umiliata e, con un minimo di amor proprio gli ho ribattuto: «Le cose non si fanno da soli, quella sera non mi sembrava per nulla che ti dispiacesse. Se mi avessi ritenuto una semplice amica non sarebbe successo proprio un cazzo.» Per poi andarmene. Anche se non mi sono voltata mentre mi avviavo alla macchina, so benissimo che è rimasto senza parole.

Dei suoi sentimenti mi interessa relativamente, ma credo che senza la sua amicizia sarà dura andare avanti. Nonostante tutto, ormai sono “matura”, e da tale devo affrontare tutto ciò che la vita mi propone.
E con questo cliché -ormai poco- filosofico ti saluto,

la tua disperatissima Marti.

 

Spazio autrice:
A tempo di record sono riuscita a pubblicare questo capitolo altamente improvvisato, spero non sia un bidone.
Sinceramente, scrivere una pagina del diario di Marti mi è sembrata una buona alternativa al classico cambio di P.O.V., nonché un modo un po' più profondo di descrivere le proprie emozioni, inizialmente passate in secondo piano. In fin dei conti l'amica della -quasi- spregiudicata Katia è una ragazza un po' sognatrice e che dice poche parolacce.. Cerchiamo di capirla! 
Penso che questo intervento di Martina non sarà l'ultimo, d'ora in poi provvederò ad imboscare maggiormente la sua presenza nel corso di questa storia che mi sto affrettando a scrivere, dato che le parole scorrono come acqua sotto le mie dita.
Dunque dunque, cari lettori vi ridò appuntamento a DOMANI per il prossimo capitolo.. No, non sto scherzando e no, non so come farò.
Ora non mi resta che salutarvi ed augurarvi una buona serata, interagire con i miei lettori è sempre un piacere.
Un abbraccio,
Daphne09
PS: lo so che vi aspettavate il dibattito fra Katia e il Carlo, ma sapete benissimo che mi piace torturarvi con un po' di suspance! :*

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Daphne09