Il quel luogo era veramente difficile trovare un oggetto che facesse un buon sol che non fosse il pianoforte. Kaworu non vedeva Shinji da qualche giorno: la sua carnagione era insolitamente ancora pił bianca del solito.
Il sole si stagliava nel cielo bruciando la sua cute e irritando i suoi occhi rossi.
Tra i corridoi di quel rudere rosso che tutto sommato era l'unica protezione dai raggi solari si incontravano molte persone.
Si poteva incrociare quello strambo vecchietto che camminava dritto tossendo saltuariamente, si incrociava quella meschina copia che si ciondolava per le stanza aspettando un ordine e vi era quel losco Gendo che tramava sempre qualcosa.
Ma l'essere pił soddisfacente da osservare era senza dubbio Shinji: guardarlo mentre faceva urtare i pugni contro il muro, mentre le lacrime gli rigavano il volto era magnifico e terribile.
L'amore non ha limiti. Tu lo avevi gią capito, vero Shinji?