Fanfic su attori > Robert Downey Jr
Segui la storia  |       
Autore: RoxyDowney    01/07/2014    1 recensioni
"Essere a Parigi per la premiere di questo film è un sogno. Un sogno che “sogno” oramai da troppo tempo. Mancano poche ore e lui arriverà, questo cielo coperto di nuvole non potrà influenzare il mio stato d’animo perché lui illuminerà con la sua energia questo posto e dentro di me sarà come se splendesse il sole." ... "E’ il mio compleanno tra qualche mese, vista la precarietà in cui vivo, visto che nessun regalo potrebbe essere più grande di questa giornata (in cui lo vedrò), ho deciso di regalarmi la possibilità di sorridergli, scattare qualche foto e farmi autografare la raccolta delle mie fan fiction da colui che mi ha ispirata."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ passato qualche giorno da quelle incredibili telefonate e tutto è cambiato. Mi sto sforzando di mangiare di più per recuperare un po’ di peso e cerco di aiutarmi con l’omeopatia per riacquistare energia. Ieri sera ho cenato nel mio ristorante preferito con Marcel, era il suo compleanno e quando mi ha sentita titubare al telefono mi ha detto “Anche se non stiamo più insieme, vorrei cenare con te, siamo sempre amici no?” così ho accettato. Dopo cena, mentre attendevamo il dolce ho provato a raccontargli ciò che mi è successo
-Cosa stai facendo in questi giorni?
-Sto pensando di partire per un viaggio.
-Me lo avevi accennato, vuoi andare qualche giorno in Grecia? Tra qualche settimana quando starai meglio potremmo andare a farci un lungo w.e. come i vecchi tempi.
-No, Marcel. Pensavo a Los Angeles. Settimana prossima.
-Assolutamente no! Non sei nelle condizioni per affrontare un viaggio del genere!
-Che differenza vuoi che ci sia tra la Grecia e la California?
-Le ore di volo per iniziare, potrei venire con te in Grecia ma non in California, non ho il passaporto e ci vorrebbe qualche settimana per avere i visti necessari. E se ti succedesse qualcosa?
Continua ad aggiungere nuove motivazioni al perché non dovrei affrontare questo viaggio ma ho smesso di ascoltarlo al “e se ti succedesse qualcosa?” Cos’altro potrebbe succedermi di peggio di come sto ora? Forse si è dimenticato che ho il cancro e la mia priorità non è chiudermi in casa ma vivere quel poco che mi resta?
-Non mi stai più ascoltando vero?
Sorrido, mi conosce bene.
-Capisco che tu non condivida la mia decisione, sì ho detto decisione, perché ho deciso che lo farò. Tu hai tante motivazioni per cercare di convincermi a non farlo, io ne ho una sola… sto per morire.
Sentirmi pronunciare questa frase con tanta freddezza è disarmante anche per me, quindi lo capisco quando mi dice che preferisce riaccompagnarmi a casa
-Cameriere? Per cortesia il dolce che abbiamo ordinato ce lo fa incartare? Lo portiamo via?
Sì alza per andare a pagare il conto e io con lui. Siamo così vicini e allo stesso tempo così lontani noi due.
Avrei voluto raccontargli della telefonata che ho ricevuto ma non capirebbe. Non riuscirebbe ad essere felice per me. Per questa cosa tanto strana quanto meravigliosa che mi sta capitando, nel momento più triste della mia vita.
Prendo il telefono e rileggo quel messaggio mentre aspetto che Marcel arrivi dal parcheggio. Le dita mi tremano ma si vive una volta sola
-Sì salve, vorrei prenotare un posto sul primo treno… Marsiglia Parigi grazie. Sì anche stasera. Perfetto. Sì può addebitarlo sulla mia carta di credito? Bene.
Elenco lentamente tutti i numeri della carta affinché l’operatore non mi chieda di ripeterli. Chiamo la società dei taxi per prenotarne uno che mi accompagni alla stazione tra meno di un’ora. Quando Marcel risale dal garage con l’auto ho già organizzato tutto.
Saluto Marcel mentre scendo dall’auto e corro in casa per non bagnarmi sotto la pioggia. Entro in casa e guardo il mio appartamento come se non appartenesse più alla mia vita. Prendo le mie piante e le porto alla vicina chiedendole se può occuparsene lei visto che mancherò da casa per qualche tempo. Apro il frigorifero e butto tutto il suo contenuto, recupero dalla cabina armadio qualche vestito e qualche altro indumento ma soprattutto le cosa più importanti che non posso dimenticare. Passaporto, carta di credito e notebook.
Quando sento il taxi sotto casa suonare per avvisarmi del suo arrivo sono già pronta. Spengo le luci della mia abitazione così come si spegnerebbero le luci in un teatro alla fine dello spettacolo.
Mentre il taxi attraversa la città per portarmi alla stazione ferroviaria faccio mente locale, credo di non aver dimenticato nulla. Non appena arrivo salgo sul vagone letto del treno che ho prenotato e mi accomodo su quello che per stanotte sarà il mio letto. Spengo il telefono per fare economia della batteria e approfitto della connessione Wi-Fi per connettermi con il pc e perdere un po’ di tempo, arriverò a Parigi domani mattina e poco dopo la stanchezza arriva prepotente così spengo tutto e mi metto a dormire.
Al banco dell’American Airlines mi consegnano il biglietto all’interno di una busta a mio nome. Mi confermano che c’è posto sul primo volo in partenza così mi affretto a far imbarcare il mio bagaglio e predo posto. Mi rendo conto di non aver ancora avvisato Robert, così cerco di scrivere qualcosa in risposta al suo messaggio: “sono su quel volo per Los Angeles. A presto” no è orrendo! Cancella! “Ciao Robert voglio avvisarti che ho deciso di accettare il tuo invito… Ci vediamo domani.” Ok invio. Spengo il telefono e solo mentre l’aereo decolla mi rendo conto di cosa sto facendo!
=================================================================================================
I giorni passano e Rose non mi ha ancora risposto se pensa di accettare il mio invito. Susan dice che non devo essere insistente, che le donne non amano troppo i tipi “stalker”. Deve probabilmente prendersi il suo tempo per decidere o forse cosa anche più probabile si dovrà organizzare con il lavoro. Do per scontato che dica sì, in fondo sono o non sono la persona che ha ispirato tutti quei racconti? Avrà la curiosità di poter scoprire se io sono davvero come mi ha visto lei o se invece sono l’opposto? Sì sono sicuro che verrà.
Cerco inutilmente di concentrarmi sul lavoro e sugli allenamenti che nelle scorse settimane ho un po’ trascurato. La palestra è come sempre un grande appoggio per la mia mente. Mi rigenero e mi sento pronto per iniziare le riprese del nuovo film. L’unica cosa che mi infastidisce è che, prima di iniziare le riprese c’è tutta quella parte noiosa fatta di carte che i produttori come Susan amano tanto. Per fortuna c’è lei che se ne occupa così io mi posso concentrare sul copione.
Come ogni mattino prima di uscire controllo il blog di Rose per verificare se ci sono aggiornamenti ma niente. Nemmeno stamattina ci sono sue notizie.
-Che ne pensi se domani andiamo a Santa Catalina?
Susan sulla porta del mio studio attende una risposta e a dire il vero anche io ho voglia di staccare un po’ la spina. Le sorrido
-Mi pare un ottima idea. Ci rilassiamo un po’, basta lavoro!
-Veramente, Downey, a Santa Catalina ci saranno anche i ragazzi. Non ricordi? Questo w.e. abbiamo organizzato di portarli là per premiarli dell’ottimo lavoro che hanno svolto con l’ultima produzione.
Ha ragione, non è che me lo sono dimenticato è che non ho la testa per ricordarmi queste cose in questo momento. Ha ragione lei, sono ossessionato da Rose. Fosse per me prenderei il primo volo per Parigi ma sarebbe tutto più complicato, io, gli uomini della sicurezza e poi un po’ di paparazzi che mi inseguirebbero dappertutto per scoprire cosa faccio in Francia. No, nonostante sia il mio unico pensiero non posso prendere il primo volo e partire.
-Ok allora a che ora si parte per Catalina?
-Nel pomeriggio.
-Ok vengo. Se stasera mi porti fuori a cena!
Susan sorride
-Andata! Ma scelgo io il ristorante!
-Di a Consuelo che penso io al mio bagaglio
Almeno così avrò qualcosa a cui pensare per qualche ora.
Preparo il mio bagaglio ma speravo di metterci più tempo. Invece è già tutto pronto ed ho ancora un sacco di tempo libero prima che sia ora di cena. Decido di uscire e fare una passeggiata, la città è immersa nel traffico del rientro serale, una leggera brezza mi accarezza il viso e porta con se il profumo dell’oceano. Immerso nei miei pensieri raggiungo Santa Monica Pier e quando decido di rientrare prendo un taxi al volo prima di fare tardi per la cena con Susan.
Dopo una doccia prendiamo l’auto e usciamo a cena, come sempre qualche paparazzo fuori dal ristorante ci fotografa. Oramai siamo così abituati che indossiamo automaticamente la maschera sorridente e proseguiamo come niente fosse. La serata è piacevole e conversiamo di questi nuovi progetti che ci impegneranno per tutto il prossimo anno. Scopro che quando torneremo da Catalina Susan e Jeff partiranno per il Colorado per controllare di persona le location e per parlare con chi si occuperà della scelta delle comparse.
Prima di mezzanotte siamo a casa, ce ne andiamo a dormire per alzarci presto l’indomani mattina per finire un paio di cose di lavoro prima della partenza. Mi chiedo se Rose risponderebbe ad una mia chiamata ma poi cerco di seguire il consiglio di Susan e non passare per un pazzo maniaco ossessivo.
Mi sveglio e noto subito la lucina led del mio telefono lampeggiare, non so che ore siano ma spero che non sia un messaggio di Susan che mi avvisa di raggiungerla che lei è andata con gli altri, non sarebbe la prima volta che succede. Il mio sorriso esplode sul mio viso mentre leggo e ora so che oggi sarà una splendida giornata perché domani Rose arriverà a Los Angeles! Ho mille cose da fare prima del suo arrivo, ma prima di tutto mi alzo e vado ad avvisare Susan che in sala da pranzo sta bevendo un caffè mentre legge il giornale. Sorride felice, sa quanto sia importante per me
-Sapevo che sarebbe venuta, aveva solo bisogno di tempo per organizzarsi! Devi mandare qualcuno a prenderla all’aeroporto.
-Certo.
-E farle preparare una stanza da Consuelo
-Buona idea.
-Sarebbe carino se le chiedessi se ci sono dei cibi che non mangia così da non
-Certo
-Downey mi stai ascoltando?
-Cosa? Ah sì aeroporto, letto, cibo.
Digito una risposta veloce così da poter scendere e salutare tutti prima che partano “Ti aspetto. Domani a che ora arrivi?”
Lascio il telefono e scendo con Susan, la abbraccio e la bacio. Saluto tutto il gruppo augurando loro di fare buon viaggio e di divertirsi. Salgono sulle navette taxi che hanno prenotato che li porteranno fino al porto dove uno yatch li sta aspettando. Salgo le scale e torno a casa cercando di preparare una lista delle cose da dire a Consuelo non appena l’avrò trovata.
Suonano al citofono dell’entrata principale scendo di corsa le scale, probabilmente Susan o qualcuno degli altri si è dimenticato qualcosa
==========================================================================================================
L’aeroporto è immenso, fatico persino a trovare l’uscita. Non appena sono fuori il sole californiano mi acceca e sento subito il calore penetrare dalla mia pelle. Sono le 13 e per mia fortuna la fila di gente davanti a me in attesa di un taxi non è molto lunga. Poco dopo è il mio turno e una volta salita chiedo al tassista di accompagnarmi all’indirizzo stampato sulla ricevuta del biglietto a Venice. Dopo circa un’ora parcheggia fuori da quell’edificio di vetro e cemento che conosco bene, l’ho visto mille volte quando cercavo nuove foto di Robert. Pago il taxi e scendo. Non mi sembra vero, ma sono qui. Suono il campanello e attendo che qualcuno venga ad aprire.
Poco dopo apre la porta mentre parla di non so cosa, lo sento solo dire “Cos’avete dimenticato?” prima di guardarmi e restare a bocca aperta per un attimo
-Ciao sei proprio tu!
-Sì, è un brutto momento? Posso tornare più tardi.
-Ma cosa dici! Vieni, entra. Lascia che ti dia una mano.
Mi fa strada su per le scale con la mia valigia in mano mentre mi rimprovera di non avergli fatto sapere a che ora arrivavo, che avrebbe mandato qualcuno a prendermi. Attraversiamo un lungo corridoio dove ci sono gli uffici e poi saliamo una seconda rampa di scale e il mio cuore batte all’impazzata. Non so se per le scale, per il caldo o per il profumo che lascia dietro di se ma inizio ad avere il fiato corto. Cerco di sorridere quando arriviamo in quello che immagino sia il suo appartamento.
Lascia il mio bagaglio e mi invita a sedere sul grande divano in pelle. Versa per entrambi qualcosa che identifico con del succo di frutta ma prima di porgermelo si blocca come ricordando qualcosa
-Ti va? Cioè ti piace il succo d’arancia? Sennò posso prepararti qualcos’altro!
Sorrido perché è premuroso come l’ho sempre descritto
-Il succo andrà benissimo! Grazie.
Lo bevo quasi tutto poi mi fermo vedendo che mi guarda e sorride mentre sorseggia dal suo bicchiere. Ok Rose, hai sete, ma non sei appena stata salvata dal deserto! Cavolo contieniti! Cerco di distogliere l’attenzione da me
-Quindi è qui che vivi?
-Sì più o meno. Quando devo lavorare è molto più comodo vivere sopra l’ufficio che dall’altro lato della città no?
-Se devi lavorare posso tornare più tardi anche perché devo ancora trovare un albergo e magari sistemarmi un po’.
-Puoi stare qui se vuoi. Ci sono molte stanze.
-Non vorrei dare fastidio.
-Sbaglio o ti ho invitato a passare qualche giorno con me?
Resto senza parole e non so che dire. Temo possa essere inopportuno accettare l’invito e allo stesso tempo non vorrei offenderlo rifiutando perentoriamente. Mentre rifletto su cosa è meglio fare lo vedo sorridermi e alzarsi dal divano
-Vieni, ti mostro la tua stanza così puoi metterti comoda mentre io cerco Consuelo perché ci prepari il pranzo.
Lo seguo senza obbiettare in fondo non c’è davvero altro al mondo che vorrei se non essere qui e restare in sua compagnia. No, si sincera Rose, forse una cosa ci sarebbe.
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Downey Jr / Vai alla pagina dell'autore: RoxyDowney