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Autore: Akicchi    01/07/2014    1 recensioni
[INTERROTTA.
Grazie a liedes per farmi da beta~ ♥]

Suoh Mikoto, il classico studente svogliato e ribelle dell'istituto, e Munakata Reisi, il freddo intellettuale che si ritrova a fare dei corsi di recupero invernali, prima dell'esame di riparazione e del rientro scolastico, al futuro Re Rosso; riuscirà a domarlo? O finirà con l'essere domato lui stesso?
E' altamente probabile la presenza di OOC.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mikoto Suoh, Reishi Munakata
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Una suoneria allegra rimbombava, insieme ad una vibrazione, nella stanza ed una mano raccoglieva pigramente il cellulare, rispondendo senza guardare chi fosse; una voce allegra squillò, come un cinguettio, dall’altra parte del telefono mentre si sentivano i rimproveri di un altro ragazzo:
« Re! Re, ho finito la canzone! Venite, venite! »
« Proprio adesso? Non potresti… »
« Per favore! »
Il fulvo non disse nulla, per tutta la discussione, si limitò solo a richiudere la chiamata per raggiungere la casa del piccolo ragazzino sempre pieno di gioia, voglia di vivere ed entusiasmo.
 
Una volta arrivato alla dimora del minore, insieme al suo amico barista, suonò al campanello ricevendo una risposta immediata che, afferrando le braccia dei due, li trascinò all’interno mentre l’altro biondo richiudeva la porta, mettendosi a sedere su una sedia, mentre l’altro sul divano. Lo guardavano incuriositi, anche se gli occhi ambrati del rosso sembravano quasi inespressivi e solamente stanchi, comunicavano anche loro un po’ di curiosità; quando finalmente prese la chitarra, il piccoletto si schiarì la voce con entusiasmo.
« Innanzi tutto, buona vigilia di Natale! Avete da fare, per domani? Pensavo di andare tutti e tre assieme a fare un po’ di pattinaggio sul ghiaccio! » Una risata semplice, ma divertita uscì dalle labbra d’Izumo, mentre un sorriso si dipingeva sulle labbra del Re; era un’idea carina, dovevano ammetterlo. « Puoi anche portare Seri-chan, Kusanagi-san! » Sembrò un tasto assai imbarazzante per lui, dato che in quel preciso istante le sue guance si erano appena dipinte di rosso in maniera lieve, quasi accennata. Come una sfumatura.
« D’accordo, farò del mio meglio. »
« Come si chiama la canzone? » Chiese, rompendo il silenzio, il rosso, con la sua solita voce roca, profonda.
« Try, che significa provare! » Un sorriso raggiante e gioioso ornò quel viso infantile che, spinto dalla gioia, si sedette per terra, come se intorno a loro ci fosse un fuoco, iniziando a pizzicare le corde per poi cominciare a cantare.
 
« Ever wonder about what he's doing, how it all turned to lies? Sometimes I think that it's better to never ask why.
Where there is desire, there is gonna be a flame.
Where there is a flame, someone's bound to get burned.
But just because it burns, doesn't mean you're gonna die, you've gotta get up and try, try, try.
Gotta get up and try, try, try, you gotta get up and try, try, try.
 
Funny how the heart can be deceiving, more than just a couple times.

Why do we fall in love so easy, even when it's not right?

Where there is desire, there is gonna be a flame.
Where there is a flame, someone's bound to get burned.
But just because it burns, doesn't mean you're gonna die, you've gotta get up and try, try, try.
Gotta get up and try, try, try, you gotta get up and try, try, try.
Ever worried that it might be ruined and does it make you wanna cry?
When you're out there doing what you're doing, are you just getting by?
Tell me are you just getting by, by, by.
Where there is desire, there is gonna be a flame.
Where there is a flame, someone's bound to get burned.
But just because it burns, doesn't mean you're gonna die, you've gotta get up and try, try, try.
Gotta get up and try, try, try, you gotta get up and try, try, try.

You gotta get up and try, try, try, gotta get up and try, try, try.
Gotta get up and try, try, try, you gotta get up and try,  try, try, gotta get up and try, try, try.
You gotta get up and try, try, try, gotta get up and try, try, try.
»
 
A fine canzone, il barista rimase stupefatto. Non si aspettava tale bravura e una voce così tenera e delicata, quasi femminea da parte del più piccolo; il maggiore, infatti, si vedeva che era rimasto estasiato da quella musica proprio dal sorriso, un sorriso felice e tranquillo. Come se si fosse lasciato cullare ed andare dalle note, da quel piacevole ritmo dinamico, ma al tempo stesso morbido.
« Grazie, Tatara. Sei stato molto gentile. » Totsuka rise a quel complimento, mentre i due amici gli spettinavano i capelli affettuosamente e, con un cenno della mano, decisero di uscire assieme.
Finalmente le vacanze erano cominciate e niente e nessuno le avrebbe rovinate.
   
 
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