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Autore: kuutamo    01/07/2014    2 recensioni
(SEQUEL di Craving For Deliverance**)
FINALE AGGIUNTO^^
" Chi è? "- mi chiese, continuando a fissarla.
" Una donna che ha perso tutto.. che disperatamente parla alla luna, bramando la liberazione. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante la doccia calda avevo dormito malissimo e dell'effetto rilassante in cui speravo non ne vidi neanche l'ombra.

Un essere umano affronta diverse tappe prima di dormire profondamente: nei primi due stadi il sonno è leggero, mentre nel terzo e nel quarto il corpo si rilassa e resta paralizzato. Da quest'ultimo stadio si torna poi indietro fino al secondo, e anziché svegliarsi si entra nella famosa fase REM durante la quale il cervello lavora più del solito, il respiro e il battito del cuore accelerano e finalmente si entra nel mondo dei sogni.

Purtroppo quella notte abbandonai presto la speranza che mi sarebbe stato concesso di varcare quei cancelli.

Avevo ripercorso quei momenti, ed altrettante infinite volte il piccolo dialogo che c'era stato alla fine della serata. Dio, il nervosismo che mi saliva. Sentivo che se l'avessi avuta sotto tiro ancora, l'avrei premuto quel grilletto. 

Mi lamentai con me stessa per non essere più reattiva, per non avere sempre qualcosa da dire al momento giusto, così da far rimanere le persone a bocca aperta e senza più nulla da obiettare. Avevo sempre pensato che la mia arma migliore fosse il silenzio, ma non sapevo se alla fine poi era davvero così.Chiunque avessi incontrato, professori, i miei genitori e altre persone adulte, mi aveva sempre detto di parlare " di più ", di esprimermi. Chissà, forse era proprio arrivato il momento.

 

Quando lui arrivò, in un certo senso, il corso della serata cambiò completamente. E non nascondo che forse mi ero cullata troppo in quell'idea, ma improvvisamente le sue linee rosa sottili erano sfumate via fondendosi con macchie arancioni e rosso sangue come in un tramonto di fine estate. 

Non ce la facevo più a rimuginare.

Così mi alzai dal letto, che ormai sembrava quasi come un sepolcro, una tomba dove andavo a rifugiarmi a pensare. Preparai una tazza di caffè fumante e mi gettai sul divano, torcendo il collo che scricchiolava più che mai quella mattina. 

Mentre gustavo distrattamente la bevanda, assorta nei miei pensieri, guardai il salotto; tanto per cambiare faceva schifo dal disordine, quasi non si poteva camminare dai fogli scarabocchiati che erano posati sul pavimento, quasi non si riuscivano a vedere più le mattonelle.

 

'Dovrei riordinare' -disse al mio subconscio la mia vocina responsabile e giudiziosa. Era sempre così accorta ed oggettiva, ma dov'era quando ne avevo davvero bisogno? 

 

Vagando con lo sguardo mi accorsi che proprio accostato alla parete c'era qualcosa di estraneo, che non somigliava per niente a fogli o tubetti di colore. Appoggiai da parte il caffè e mi diressi verso l'oggetto misterioso, con un'espressione sempre più corrucciata.

Quando fui abbastanza vicina mi chinai e subito mi accorsi che il pezzo di stoffa ripiegato su se stesso altro non era che una sciarpa.

'Cosa ci fai tu fuori dal mio armadio?'

La presi fra le dita e subito andai verso l'armadio in legno in camera da letto per rimetterla al suo posto. Ma all'improvviso mentre muovevo i primi passi, una folata mi annebbiò la vista. Ignara dei segnali che il mio povero cervello stava cercando di mandarmi, guardai ancor più incuriosita quella sciarpa nera. La scrutai e quasi meccanicamente l'avvicinai al naso per annusarla.

I miei occhi guizzarono via impazziti: Ville. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alexis mi aveva telefonata appena il giorno dopo la mostra per dirmi che i quadri erano stati tutti venduti. Ero davvero fiera di quello che avevo fatto ed ero grata a tutti coloro che avevano deciso di spendere i loro soldi per comprare qualcosa fatto da me. Era una cosa che gratificava enormemente.

I soldi della vendita erano già stati versati sul mio conto ed ora le tele dovevano solo essere ritirate dai nuovi proprietari. Un po' faceva strano pensarlo, e innescava in me un sentimento simile alla gelosia, infondo quelle tele prima appartenevano a me e in qualche modo mi sarebbero mancate. È sempre difficile staccarsi dalle proprie cose, soprattutto se contengono tutte una parte della tua anima, come un horcrux .

Sempre da Alexis, seppi che Ville con era ancora passato a ritirare il suo acquisto e questo mi diede da pensare. Così un pomeriggio decisi di passare alla galleria per prendere il quadro e portarglielo di persona. Se non altro lo avrei rivisto.

 

Quando arrivai di fronte alla porta d'ingresso pregai Odino e tutti gli dei del mondo affinché fosse solo a casa. Ma quando la porta si aprii davanti a me, scoprì che Odino doveva essere occupato da qualche altra parte, perché mi aveva appena lasciato nella m****.

" Ciao, Ville è in casa? "

Mi squadrò per bene prima di pronunciare la sua frase. Ma non fece in tempo a mentire che un colpo di tosse risuonò nella stanza dietro di lei.

" Veramente.. "

" Matilda.. " - la flebile voce di Ville face mancare un battito al cuore. Dov'era?

'Ma cos'è, lo tieni segregato in questa torre come una strega delle fiabe?' pensai. 

M'infilai tra la porta e il suo corpo che prontamente mi sbarrava la strada, e riuscii con fortuna a passarvi oltre. 

Appena dopo qualche passo vidi Ville steso sul divano, con una coperta leggera, ormai caduta a terra. Si era quasi alzato del tutto quando lo raggiunsi. 

Addossai la tela ad una parete e mi avvicinai ulteriormente.

" Sta giù, non preoccuparti  - dissi, intimandolo con un gesto delle mani a rimettersi comodo- dì un po', mi devo preoccupare?"

Rise debolmente - " No… No, è solo un po' d'influenza.. suppongo sia lo stress"

" E da quando l'influenza si prende con lo stress? Almeno stai prendendo qualcosa? "

" Non vuole prendere nulla " - mi voltai verso di lei.

" Hai provato a forzarlo, o hai rinunciato al primo tentativo?" -dissi quasi sarcastica.

" Se non vuole guarire cosa posso fare io? " -disse andandosene nell'altra stanza. Giuro che mi fece rimanere di sasso. Quando Ville ricominciò a parlarmi riportandomi alla realtà, avevo la mascella praticamente sotto i piedi. 

" Matilda non preoccuparti, queste cose vengono e passano da sole"

" Guarda tu.. Ma devo essere io a dirti di guarirti, di prenderti cura di te stesso, sul serio? Ora vado a comprarti le medicine"

" Lascia stare, davv.."

" …E poi chiamo anche un medico "

" No. Di chiamare il medico non se ne parla, non riescono a tenersi per loro neanche un'influenza che il giorno dopo vedi la << notizia >> spiattellata sui giornali di gossip e magari i giornalisti mi diagnosticano un cancro "

" Ma..starei più tranquilla"

Sorrise e mi prese la guancia tra le mani.

" Sta tranquilla.." - per poco non arrossii. Abbassai lo sguardo velocemente, confidando che i suoi sensi annebbiati non gli avrebbero permesso di cogliere quel mio movimento.

" Questo è perché sei troppo secco, lo sai?!"

Scoppiò in una fragorosa, per quanto pacata, risata che risuonò nella stanza. Con la coda dell'occhio vidi Sandra spiarci con finta indifferenza, ma non m'importava. 

Mi faceva piacere vederlo ridere, nonostante stesse poco bene. Aveva gli occhi lucidi e dalla sua voce percepivo che c'era anche un po' di mal di gola.

" Allora - disse aggiustandosi la coperta - cosa ci fai da queste parti? "

" Mhm.. ci abito - scherzai - ero venuta a portarti la tua tela, Alexis mi aveva detto che non eri ancora passato a ritirarla, e così mi sono incuriosita, direi che ho fatto bene a passare "

" Non volevo che mi vedessi così acciaccato.. "

" Non sei mica invincibile finn"

"Già.. - spostò lo sguardo sulla tela e poi di nuovo su di me, che ero seduta ai piedi del divano - vieni, siediti qui, c'è abbastanza posto per entrambi, infondo lo hai detto tu che sono secco, no? "

" Scherza ! Hai proprio bisogno di un po' di cucina italiana, quando vuoi ti do lezioni"

" Oh, ne sarei felice"

" Lo credo " - ma la tirai un pò. 

 

Fece una smorfia e poi cambiò discorso.

 

" Stai lavorando in questo periodo?"

" Si, molto. Da un po' ho preso a lavorare a tempo pieno, ma oggi ho preso un giorno di permesso "

" Perché a tempo pieno? Credevo lo facessi part-time"

" Perché così non penso" 

Mi uscì fulmineo, senza filtri tra il cervello e la bocca. E un attimo dopo averlo detto mi resi conto che stavolta non sarebbe servito a nulla fare affidamento ai suoi sensi affievoliti. Mi maledissi per averlo detto sul serio.

Lui sgranò impercettibilmente gli occhi, ma me ne accorsi, e i nostri sguardi s'incrociarono, sembrarono inchiodati gli uni sugli altri per un tempo che appariva infinito. 

Quelle parole sembravano avergli fatto male, e mi pentii ancor di più quando me ne resi conto. 

Sapeva? O si sentiva semplicemente in colpa?

Ed ecco che quel maledetto senso di repulsione riaffiorava di nuovo e si metteva in mezzo.

 

" Beh - articolai, mettendo le parole in ordine - vado a prenderti le medicine allora, le farmacie tra poco chiudono "

Suonava tanto come una scusa per evadere, ma quella volta, almeno in parte, non lo era.

" Ok… Ti aspetto allora"

Presi la borsa e mi sistemai bene la felpa.

" Prendi qualcosa di caldo nel frattempo …"

" Lo farò.. " -disse con una sfumatura di tristezza nella voce.

Mi riavvicinai e gli porsi la mia mano piena, chiusa in un pugno.

" Per quanto mi piacerebbe tenerla, questa ora serve più a te che a me.. " 

Lo spiazzai di nuovo, e stavolta fu evidente dall'espressione stupita del volto.

" Ora vado… "

"C..Ciao.. "

 

La porta della torre si chiuse dietro di me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

 

Ta-tan , beccato !

 

Durante la stesura di questo capitolo ho ascoltato l'impossibile, e ho ricevuto una vena d'ispirazione per un prossimo capitolo. Sapete quei versi che vi entrano in testa senza un perché, che appartengono a canzoni completamente di un genere diverso dal vostro mondo? Ecco, parlo proprio di questo. Per adesso non svelo nulla, vediamo se riuscite ad individuare l'intruso.

 

Ricordo che ogni straccio di recensione/commento è ben accetto, non solo per vedere cosa ne pensate ma anche per capire quali sono le cose gradite e non; se non volete farlo qui o non avete un account su efp, sentitevi liberi di farlo sulla pagina fb  https://www.facebook.com/CravingForDeliverance o su tumblr  cravingfordeliverance.tumblr.com.

 

Ringrazio chi segue, legge e recensisce la mia storia.

 

Alla prossima !

 

 

 

-kuutamo

 

 

 

 

  
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