Fanfic su artisti musicali > Tom Odell
Segui la storia  |       
Autore: Maryleescence    02/07/2014    2 recensioni
[Tom Odell]
[Tom Odell][Tom Odell] Lavinia Marika Emberson, è un'avvincente cassiera di ventidue anni che sta per diventare la moglie di James Odell, il fratello di Tom Peter Odell, un famoso cantante britannico. La ragazza, si trasferisce nella lussuosa villa di campagna della famiglia Odell, per accogliere i primi ospiti. Proprio lì, Tom e Lavinia si conoscono per la prima volta e dal loro incontro nascerà un amore travolgente, passionale, ma soprattutto clandestino a un passo dalla cerimonia nuziale, riportando alla mente l'astio presente tra i due fratelli, poiché James era stato l'amante di Jane, l'ex fidanzata di Tom, all'epoca in cui stavano insieme. Ciò porterà alla gelosia sfrenata, ma soprattutto alla pazzia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 12°: Pericoloso.
 
James.

 

Quella notte, mi sentì un po’ nervoso, mentre in macchina con Jane facevo ritorno verso casa. Mio fratello si era intromesso nei miei affari, spiandomi e probabilmente i miei segreti erano già stati svelati.
Diedi un’occhiata a Jane con la coda dell’occhio. Era seduta accanto a me con le gambe accavallate, mentre il suo sguardo pareva perso nel vuoto e pensieroso. La sua mano era poggiata sulla tempia, bloccando così anche i ciuffi ribelli che cercavano di caderle su quel volto delicato.
<< Capisci che se quello stupido parla, per noi è la fine?! >> urlò.
<< Tranquilla, probabilmente non avrà sentito nulla… >>.
<< Dovevamo stare più attenti! >>.
<< Ma lo siamo stati! Tom è uno sciocco, non ha sicuramente capito nulla… >>.
Lei si zittì, finché non imboccammo la piccola stradina di campagna che ci avrebbe portato alla villa. Arrivati a destinazione scendemmo e dopo esserci assicurati che nessuno ci stava guardando la baciai, ma sentivo l’insicurezza che Jane traspariva.
Entrammo e salì in camera, tuffandomi immediatamente sul letto dopo l’estenuante giornata. Mi addormentai, ma fui travolto da continui e incessanti incubi. Mi girai e mi rigirai tra quelle lenzuola stropicciate, con il cuore che batteva forte e il respiro che diveniva sempre più affannoso.
Balzai, rimanendo seduto al centro di quel letto disordinato. La testa mi girava e incominciai a tremare. Girai la testa verso destra per guardare l’ora che mi accorsi che erano le quattro del mattino.
“Ma quando finirà questa nottata infinita?” pensai.
Sapevo di cosa avevo bisogno per rilassarmi.
Scesi dal letto e incominciai a cercare nell’ultimo cassetto del comodino, l’unica cosa capace di rilassarmi e farmi sentire bene.
Non c’era.
Incominciai scavare in tutti i cassetti, ma nulla. Nessuna traccia. Provai a guardare sulla scrivania e nell’armadio, ma anche lì, le ricerche furono vane. L’unica persona che sapeva dell’esistenza della cocaina all’interno della mia stanza era Jane.
“Un momento, lei è stata con me tutto il giorno…” pensai, passandomi una mano tra i capelli. “Deve averla presa molto prima!” continuai.
Uscì dalla mia stanza e mi recai a passo svelto verso quella che era la camera di Jane, ma proprio davanti a quella porta bianca, trovai calpestai un foglio giallastro. Il corridoio era buio e non riuscivo a leggerne il contenuto.
Tornai nella mia camera e accesi la luce del comodino, dedicandomi alla lettura.
Caro amore mio,
non avrei mai voluto scriverti questa lettera, ma purtroppo non sai neanche quanto soffro per la nostra lontananza… Tu sei stata l’unica ragazza che è riuscito a mettermi a mio agio fin da subito. L’unica ragazza che mi ha fatto provare sentimenti indescrivibili, ma che ormai so che non proverò mai più. Tu hai deciso di restare con James… Preferisco morire che vedere la donna che amo tra le braccia di un altro. Oh ti prego, non cercarmi, ma ti chiedo solo di non dimenticarmi mai. Ricordati solo il mio viso mentre in tua compagnia sorridevo. Ricordati solo del nostro bacio in riva al lago. Ricordati solo del nostro amore e nient’altro.
Tom”.
Lessi tutto a grandi linee, ma la situazione si presentò immediatamente chiara davanti ai miei occhi. Jane, la mia amante e donna che amavo, mi stava tradendo a sua volta con il suo ex fidanzato, ovvero mio fratello.
Avvertì la rabbia ribollirmi nelle vene e ancora tremante, strappai quel foglio buttandolo con forza nell’immondizia. Strinsi i pugni e mi tirai due schiaffi.
“Che stupido che sono stato!” urlai dentro di me.
Accecato dalla sofferenza e dalla dipendenza di cocaina, mi diressi nella camera di Jane, chiudendo la porta alle mie spalle. Accesi la luce e la fissai mentre beata e spensierata dormiva sul suo soffice letto.
Le afferrai i capelli e le tappai la bocca con mia mano. Lei, ormai sveglia cercò di dimenarsi, ma io la scaraventai giù dal letto. Jane sdraiata sul pavimento, cercò di rialzarsi mentre mi guardava con un’aria furiosa.
<< Si può sapere cosa ti salta in mente?! >> disse, spingendomi contro il muro.
Io la presi di spalle e le tappai la bocca.
<< Non urlare… >> dissi estraendo un coltellino dalla mia tasca e puntandoglielo alla gola. << Altrimenti questo coltello si conficcherà nella tua aorta… >> continuai.
Lo riposi in tasca, la spinsi nuovamente a terra e le diedi dei calci nello stomaco, scaricando la rabbia che dentro di me voleva scoppiare. La potetti vedere tremante sul pavimento mentre dalla bocca sputava del sangue; Un sangue amaro e spietato.
<< P-perché mi fai questo? >> disse con voce flebile.
L’afferrai per il pigiama di flanella che indossava e la spinsi contro il muro, afferrandole il volto che le mie mani.
<< Mi hai rubato la cocaina che era nel mio cassetto e te la sei sniffata tutta! Mi hai tradito con mio fratello, puttana! >> risposi.
Detto ciò, le tirai un pugno sulla guancia destra, ma probabilmente le spaccai il setto nasale a giudicare dal sangue che fuori usciva dalle sue narici.
Lei era ormai sfinita sul pavimento e m’implorava con i suoi dolci occhi azzurri di lasciarla stare. No, io non riuscivo. Nonostante dentro di me la mia coscienza mi diceva che la stavo combinando grossa e che Jane forse non si meritava quel trattamento, la mia mente era già decollata in quel cumulo di violenza che ero diventato.
La presi nuovamente e le sbattei la testa contro il muro. In seguito, le misi le mani attorno al collo e con tutta la forza che avevo, la uccisi, soffocandola esattamente come stavo per fare con Tom in giardino.
Lei era inerme sul pavimento mentre ancora io non mi rendevo conto dell’atto che avevo appena commesso. Avevo ucciso con le mie stesse mani, la donna che amavo; La donna che avevo sempre desiderato accanto a me.
M’inginocchiai davanti al suo cadavere insanguinato e incominciai a toccarlo con le mie sudice mani da assassino.
<< Oh Jane! Che cosa ho combinato? >> dissi, incominciando a piangere.
Ero pazzo.
Sì, un pericoloso pazzo pronto a colpire ancora.
Un assassino, pronto per la prossima vittima.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tom Odell / Vai alla pagina dell'autore: Maryleescence